Marco Bianco

generale italiano

Marco Bianco (Merine, 27 agosto 1893Lecce, 10 gennaio 1983) è stato un generale italiano.

Marco Bianco
Il Generale Marco Bianco nel 1947
NascitaMerine, 27 agosto 1893
MorteLecce, 10 gennaio 1983
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaArma dei Carabinieri Reali
GradoGenerale di brigata
Comandante diSottocapo di stato maggiore del Arma dei Carabinieri Reali
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Biografia

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Si arruolò giovanissimo come Ufficiale di Complemento nel Regio Esercito. Ha partecipato alla Prima e alla Seconda guerra mondiale.

Il 24.05.1919 fu Sottotenente alla 163ª Batteria Bombarde. Il 15.01.1920 fu nominato Tenente di Complemento. Il 28.03.1920 da Tenente di Artiglieria del 13º Reggimento Artiglieria da Campagna fu destinato a disposizione alla Legione CC di Bologna. L'08.10.1922 da Tenente della Legione CC di Trieste fu destinato alla Tenenza di Ostuni della Legione CC di Bari. Tra il 1923 ed il 1925 si sposò. Il 28.06.1925 da Tenente a disposizione del Nucleo della Legione CC di Bari fu destinanto come Aiutante Maggiore in 2ª con Alloggio in Caserma alla Legione CC di Bologna. Il 28.04.1929 da Tenente fu destinato al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri Reali di Roma. Nel 1930 da Tenente fu Ufficiale Addetto al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri Reali di Roma. Il 01.06.1932 fu nominato Capitano e destinato alla Legione CC di Bologna. Nel 1934 da Capitano fu Ufficiale Addetto all'Ufficio Riservato del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri Reali di Roma. Nel 1937 da Capitano fu Comandante della Compagnia di Chiavari del Gruppo Genova Esterno della Legione CC di Genova.

Tenente colonnello, dopo l'8 settembre 1943 raggiunse il Regno del Sud, e fu da Bari uno dei fondatori del Comando Arma Carabinieri Reali dell'Italia liberata.[1]

Raggiunto il grado di generale di brigata Marco Bianco fu Sottocapo di Stato maggiore dell'Arma dei Carabinieri. Quando finì la guerra e venne proclamata la Repubblica fu chiesto ai carabinieri di rinnovare il giuramento fatto a suo tempo al Re in favore della Repubblica. Il generale, monarchico convinto, si rifiutò e presentò le dimissioni. Fu per questo "tradimento" che venne escluso dalle cronache sui carabinieri, pur avendo contribuito alla rifondazione dell'Arma nel dopoguerra.

Compose numerose opere poetiche di vario genere tra cui l'inno dell'Arma dei Carabinieri " Il canto dell'Arma" (Catalogo OPAC SBN). Riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Merine.

Onorificenze

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«Comandante di sottozona militare, dopo aver compiuto fino agli estremi limiti il suo dovere di soldato nell'affiancare e sostenere ogni possibile tentativo di resistenza e reazione contro il tedesco invasore, intraprendeva lungo e periglioso viaggio attraverso le linee nemiche e riusciva a raggiungere l'Italia liberata, mantenendo così fede al suo impegno d'onore e dando prova di superbo ardimento e sprezzo del pericolo.

(Civitacastellana-Napoli, 8 settembre - 8 novembre 1943)

Decreto del 31.01.1947 pubblicato sul Bollettino Ufficiale Ministero della Difesa - Dispensa nº 12 del 26.04.1947 - Pag. 1164»

Bibliografia

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  • Marco Bianco, Margherita di Savoia. Ode del tenente dei reali carabinieri Marco Bianco, Stabilimenti Poligrafici Riuniti, 1926
  • Romain Rainero e Antonello Biagini, L'Italia in guerra: il 5º anno, ed. Commissione italiana di storia militare, Roma, 1991