Maurice Novarina

architetto francese

Maurice Novarina (Thonon-les-Bains, 28 giugno 1907Thonon-les-Bains, 28 settembre 2002[1]) è stato un architetto francese.

Biografia

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Formazione

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Maurice Novarina fu allievo dell'École spéciale des travaux publics (ESTP) e dell'École nationale supérieure des beaux-arts (ENSBA). Ottenne il diploma d'architetto DPLG nel 1933. Giovane architetto, lavorò con Louis Moynat, architetto di Thonon-les-Bains e con suo padre, impresario edile.

Carriera

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Maurice Novarina esercitò la professione di architetto e di urbanista tra il 1933 e il 2000. La sua prima opera fu la costruzione della chiesa di Vongy, in Alta Savoia. La committenza religiosa resterà presente lungo tutta la sua vita, e lo condurrà a collaborare con padre Paul Couturier, figura emblematica del movimento liturgico in Francia, e con numerosi artisti moderni come Fernand Léger, Georges Rouault, Jean Bazaine, Alfred Manessier, Pierre Sabatier, André Poirson, Raoul Ubac. Gli edifici di culto, fra cui la chiesa di Notre-Dame-de-Toute-Grâce del plateau d'Assy, sono esempi della complementarità fra architettura e arti plastiche.

Alla fine della Seconda guerra mondiale, il Ministero della Ricostruzione e dell'Urbanistica (MRU) nominò degli architetti in capo nei diversi dipartimenti francesi e Maurice Novarina fu uno degli attori – in verità meno incisivo di altri – di questa avventura della ricostruzione in Francia. A partire dal 1948, lavorò a Pont-Audemer nel dipartimento dell'Eure, su progetti di ricostruzione d'infrastrutture pubbliche come scuole, cinema, sale comunali, chiese. Nel novembre del 1946, subentra nello studio di Henri Jacobi, acquisendone beni materiali e clienti.

Successivamente, a partire dal 1958, fu architetto in capo di grandi operazioni urbanistiche in tutta la Francia: Évreux, Annecy, Besançon (quartiere di Planoise), Corbeil-Essonnes, Dole, Argentan, Alençon, Saint-Quentin-en-Yvelines, Villefranche-sur-Saône, Grenoble, Lione La Duchère.

Nominato architetto in capo degli edifici pubblici e dei palazzi nazionali negli anni 1960, all'epoca dello sviluppo dei centri culturali e degli impianti sportivi, Maurice Novarina concepisce edifici pubblici come la casa della cultura di Thonon-les-Bains, il teatro di Pont-Audemer, le spiagge e i centri nautici di Évian-les-Bains, Thonon-les-Bains e Divonne-les-Bains, il palazzetto dello sport di Megève. La città di Grenoble in occasione dei X Giochi olimpici invernali (1968) gli affidò la realizzazione dei complessi del villaggio olimpico e del quartiere Malherbe, nonché il municipio. Nel 1973, vinse il concorso per il palazzo di giustizia di Annecy e, nel 1981, inaugurò il centro culturale Bonlieu nella stessa città. A questi progetti si devono aggiungere edifici residenziali, case private, alberghi, ospedali, edifici scolastici e universitari, e un progetto all'estero: il centro televisivo di Riad, in Arabia Saudita.

Le altre sue opere sono localizzate nella metà orientale della Francia (soprattutto Alta Savoia, Savoia, Doubs, Giura, Isère) e nella regione parigina; lo studio di Thonon-les-Bains fu trasferito negli anni 1960 a Parigi. Lungo la sua carriera, Novarina conciliò lavori di scala locale a progetti di rilievo nazionale.

Fu eletto membro dell'Académie des beaux-arts il 6 giugno 1979. Aymeric Zublena gli succederà nel 2008 e pronunciò il suo elogio il 2 dicembre 2009. Nel 1987 fu eletto l'Académie des sciences, belles-lettres et arts de Savoie, come titolare effettivo non residente.[2].

Dalla moglie, morta nel 2003, ebbe due figli: Patrice Novarina, anch'egli architetto, e Valère Novarina, scrittore.

 
La chiesa di Notre-Dame-de-Toute-Grâce del plateau d'Assy a Passy.
 
La chiesa di Notre-Dame de la Rencontre ad Amphion-Publier.
 
La chiesa di San Francesco d'Assisi a Besançon.
 
Il Palazzo di giustizia di Annecy.
 
Il Villaggio Olimpico di Grenoble.
 
Il viadotto di Nantua sull'autostrada A40.

Il suo ritmo di lavoro, intenso lungo tutta la sua carriera, è testimoniato da cifre impressionanti: più di 40 000 abitazioni realizzate, 26 chiese, 22 scuole, e 80 infrastrutture. Diversi edifici sono annoverati fra i monumenti storici, o fra il Patrimonio del XX secolo, 15 di loro sono nella regione Rodano-Alpi.[3]

Edifici di culto

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Fra i 32 edifici di culto vi sono:

Edifici pubblici

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Abitazioni e piani urbanistici

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La ZUP di Planoise, costruita parzialmente da Maurice Novarina
  • condomini: il quartiere di La Madeleine a Évreux, 1º lotto;
  • grattacieli: il Périscope e la torre Super-Italie, a Parigi, sull'avenue d’Italie (Italie 13);
  • quartieri: città della Sardagne a Cluses (1949, Patrimonio del XX secolo); immobile della zona d'urbanizzazione ad Annecy (1962, Patrimonio del XX secolo); quartiere della Rénovation (Thonon-les-Bains, 1965-1985); quartiere del Villaggio Olimpico (Grenoble, 1965-67, Patrimonio del XX secolo); les Époisses a Planoise; città di Vouilloux a Sallanches (1970, Patrimonio del XX secolo);
  • casa private: casa detta Maison à Pélo Ben[6], 720 avenue du Léman a Neuvecelle (1960, Patrimonio del XX secolo).

Onorificenze

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Riconoscimenti

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Ricezione della sua opera

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  • Mostra « Maurice Novarina, un architecte dans son siècle », retrospettiva a cura del CAUE dell'Alta Savoia e presentata a Thonon-les-Bains dal settembre 2007 al marzo 2008 e ad Annecy (novembre 2007) poi a Lione da marzo a maggio 2008 per celebrare il centenario della nascita.
  • Dopo il 2010, gli archivi privati di Maurice Novarina sono raggruppati agli Archivi dipartimentali dell'Alta Savoia ad Annecy. Comprendono i fondi d'archivio dell'architetto, donati dai figli Valère e Patrice Novarina, e i fondi che l'architetto aveva donato in vita al Ministero della Cultura e della Comunicazione.
  1. ^ (FR) Fiche biographique, bibliographie, présentation et repérage des archives.
  2. ^ (FR) Mémoires de l'Académie des sciences, belles-lettres et arts de Savoie, Chambéry, impr. Chatelain, 1996 (SER7,T9), p. 6.
  3. ^ (FR) Liste des constructions et ensembles urbains labellisés Patrimoine du XXe siècle en Rhône-Alpes (PDF), su DRAC Rhône-Alpes. URL consultato il 23 dicembre 2009.
  4. ^ Articolo di Christian Sorrel, « Une nouvelle montagne sacrée ? Catholicisme, tourisme et sports d'hiver en Savoie », p. 374, in (FR) Serge Brunet, Dominique Julia e Nicole Lemaître, Actes du colloque "Religion et Montagnes", Tarbes, 30 mai-2 juin 2002, in Montagnes sacrées d'Europe, vol. 49, Publications de la Sorbonne, 2005, ISBN 978-2-85944-516-4. URL consultato il marzo 2014.
  5. ^ (FR) Le dire de l'architecte des bâtiments de France - Les essentiels - n° 119, 31 luglio 2014.
  6. ^ (FR) Maison dite Maison à Pélo Ben.

Bibliografia

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  • Aymeric Zublena, Notice sur la vie et les travaux de Maurice Novarina, Institut de France, 2009
  • Maurice Novarina, Peintures et dessins (1928-2002), Paris, Éditions du Centenaire, 2007.
  • Yves Bouvier et Christophe Cousin, Audincourt, le sacre de la couleur, Fernand Léger, Jean Bazaine, Maurice Novarina, Jean Le Moal au Sacré-Cœur, CRDP Franche-Comté, Néo éditions, 2007.
  • André Laurencin, Novarina architecte, plaquette d’exposition, Chalon-sur-Saône, 1991.
  • Bernard Oudin, Dictionnaire des architectes, « Novarina », Seghers, 1983.
  • (FR) Jean-Marie Mayeur, Christian Sorrel e Yves-Marie Hilaire, La Savoie, vol. 8, Paris, Éditions Beauchesne, coll. Dictionnaire du monde religieux dans la France contemporaine, 1996, 2003, pp. 308-309, ISBN 978-2-7010-1330-5..
  • Franck Delorme e Carine Bonnot, Maurice Novarina architecte, portrait, CAUE de Haute-Savoie, dicembre 2009.
  • (FR) Maurice Novarina, su silo architectes. URL consultato il 9 dicembre 2018.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN66471771 · ISNI (EN0000 0001 1661 7070 · ULAN (EN500106243 · LCCN (ENno2003038233 · GND (DE12940201X · BNF (FRcb119179189 (data)