Metamorfosi (mitologia)
La metamorfosi, in letteratura e in mitologia, è la trasformazione di un essere o di un oggetto inanimato in un altro di natura e forma differente[1], in genere dovuta a magia o a interventi soprannaturali e divini. Si può considerare il simbolo dell'onnipotenza degli dèi[2].
Antica Grecia e Roma
modificaPierre Grimal ne cita più di cento esempi per quanto riguarda la letteratura greca antica, soprattutto dèi che si trasformano o che fanno trasformare altri esseri in animali o cose[3]. Per esempio Zeus si trasforma in cigno per sedurre Leda[4]. Celeberrime sono Le metamorfosi di Ovidio, così come l'Asino d'oro di Apuleio.
Mondo celtico
modificaMaghi, druidi, poeti, vati sono soliti tramutare un eroe o un'eroina in un altro essere, come un maiale, un uccello o un pesce, le sacerdotesse galliche di Sena dicevano di potersi trasformare in un qualunque essere[5].
Medioevo
modificaLa metamorfosi compare anche nella poesia amorosa: la persona che ama desidera trasformarsi in qualcos'altro per piacere alla persona amata[4]. Metamorfosi occorrono anche nella Commedia di Dante[6].
Letterature moderne e contemporanee
modificaNella letteratura contemporanea del fantastico, si deve citare La metamorfosi di Franz Kafka, nonché Lo strano caso del dottor Jekyll e di mister Hyde di Robert Louis Stevenson, dove il personaggio del titolo ha a disposizione due forme e due personalità corrispondenti. Metamorfosi occorrono anche in Pinocchio di Collodi[7]. Nelle letterature di stampo fantasy sono comuni i cosiddetti mutaforma, esseri proteiformi capaci di cambiare aspetto (in modo analogo a figure come il lupo mannaro tradizionale).
Tipologie e analisi
modificaSi può stabilire una tipologia di metamorfosi, ascendente o discendente, a seconda che rappresenti un premio o una punizione; il cambiamento di forma fisica sembra non intaccare sulla personalità profonda, che rimane pressoché immutata; la metamorfosi è, sotto l'aspetto psicanalitico espressione del desiderio o della sanzione, che emerge dall'inconscio e si manifesta nella creazione immaginifica[4]. La metamorfosi presuppone la preminenza dell'anima sul corpo, che può restare immutata cambiando involucro; gli dei assumono sembianze differenti perché non possono essere apprezzati completamente dagli uomini nel loro splendore spirituale[8].
Note
modifica- ^ Metamorfosi, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Morel 2006, p. 549.
- ^ Chevalier & Gheerbrant 1987, p. 89.
- ^ a b c Chevalier & Gheerbrant 1987, p. 90.
- ^ Chevalier & Gheerbrant 1987, pp. 89-90.
- ^ Inferno, XXV, 34-151.
- ^ Morel 2006, p. 550.
- ^ Morel 2006, pp. 550-551.
Bibliografia
modifica- Jean Chevalier e Alain Gheerbrant, Dizionario dei simboli, a cura di Italo Sordi, vol. 2, 3ª ed., Milano, RCS BUR Rizzoli, 1987 [1986], ISBN 88-17-14509-2. 1ª ed. originale: (FR) Dictionnaire des symboles, Paris, Editions Robert Laffont & Editions Jupiter, 1969.
- Corinne Morel, Dizionario dei simboli, dei miti e delle credenze, traduzione di Enrica Crispino, Firenze-Milano, Giunti, 2006, ISBN 978-88-09-04071-7. 1ª ed. originale: (FR) Dictionnaire des symboles, mythes et croyances, Paris, L'Archipel, 2004.
Altri progetti
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