Michel Camélat
Michel Camélat, meglio conosciuto con il suo nome guascone Miquèu de Camelat (Arrens-Marsous, 26 gennaio 1871 – Tarbes, 19 novembre 1962), è stato un drammaturgo, poeta, scrittore e filologo francese in dialetto guascone.
Biografia
modificaNato il 26 gennaio 1871 nel comune francese di Arrens (nella regione di Bigorre, a Lavedan, dipartimento degli Alti Pirenei) come figlio unico di un calzolaio[1], completa gli studi secondari nel seminario minore di Saint-Pé-de-Bigorre e successivamente si rifiuta di diventare sacerdote, decidendo di ritornare a casa nel 1887, dove inizia a dedicarsi al guascone e alla sua letteratura. Proprio durante questo periodo scopre il lavoro del movimento letterario del Felibrismo.[2]
Nel 1890 ottiene il primo premio per la poesia alla Félibrée di Tarbes e conosce Simin Palay, con la quale fonda nel 1893 Armanac Gascoun. Decide quindi di abbandonare il dialetto guascone del suo villaggio il "Lavedanais" per il "Béarnais" che gli consentirà di essere letto in tutta la Guascogna.
Nel 1896, partecipa prima alla fondazione della scuola Gastou Febus[3] che riunisce il Félibrige guascone e poi a quella della sua rivista Reclams nel 1897. Nello stesso anno sposa Catherine Augé ed entrambi si stabiliscono definitivamente nel comune francese di Arrens-Marsous, dove Camélat ricopre il ruolo di sindaco dal 1900 al 1904. La coppia avrà quattro figli, due dei quali moriranno durante l'infanzia.
Nel 1902, viene eletto Maggiore del Felibrismo e con la pubblicazione e il successo di Beline, viene riconosciuto dal movimento letterario.
Dal 1910 al 1914 dirige il popolare bisettimanale guascone La Bouts de la Terre, seguendo una linea più autonoma rispetto a quella adottata per Reclams.
Dopo essere stato mobilitato durante la prima guerra mondiale, inizia il rapporto d'amicizia e di corrispondenza con il poeta André Pic.
Muore il 19 novembre 1962 nella casa di sua figlia a Tarbes.
Opere
modificaInfluenzato dalle opere di Frédéric Mistral, Camélat ha scritto tre epopee e drammi in versi guasconi:
Amante del teatro, è anche autore di "spettacoli" come:
- Griset nouste nel 1911.
- Roubi lou sounadou
- A l'aygue douce nou-b hidet nel 1912.
- Lou darrè Calhabari nel 1916.
- Gastou-Febus (tragedia scritta nel 1914).
È inoltre autore di poesie e di racconti raccolti in due volumi:
Infine, ha pubblicato due antologie dedicate alla letteratura guascone:
Citazioni
modifica«Aco ray ! Se t'èy, migue, qu'èy en abounde Lous gays, lous bounurs quant en subermesure ! Daune, daune aymade, oun ès, oun segnoureyes, Tu, la daune badude de haut paradge, Digne d'espousa lou coumte Febus; digne Per la noublesse deu toû sang, per la traque Toue, ô Daune, quant de temps que t'esperabi ! Oey, permou de tu, beroye, que'm destaqui D'aqueres amous baches de qui m'embrumen... Nou'n hès arré, oey qu'èm au die de't coélhe. Oun ès amigue ? Parech, enbisaglante, Que lou coumte Febus e se'n renabesque ! Qu'ès aquiu... Que crey de't sarra, que t'escapes...»
«Che importa! Se ho te, mia cara, ho un'abbondanza di gioie; felicità più che abbastanza! O signora, o amata padrona, dove sei? Dove regna il tuo potere, tu la signora nata di alto lignaggio, degna di sposare il conte Fébus, degna della nobiltà del tuo sangue, della tua razza, o signora, ti stavo aspettando da tanto tempo! Per te oggi mi distacco da questi amori bassi che mi rattristano....Non farci nulla, è arrivato il giorno in cui ti cercheremo. Dove sei, mia cara? Mostrati, abbagliante, che il Conte Fébus trova una nuova giovinezza! Eccoti...Penso di tenerti stretta e di scappare...»
Note
modifica- ^ (FR) Miquèu de Camelat, Letras d'òc. URL consultato il 20 marzo 2020.
- ^ (FR) Jean Poueigh, Chansons populaires des Pyrénées françaises: traditions, mœurs, usages, Slatkine, 1989, p. 19. URL consultato il 20 marzo 2020.
- ^ (EN) Pyrenees, Dickens Press. URL consultato il 20 marzo 2020.
Bibliografia
modifica- Bite-bitante (Vita vitanta) è stata ripubblicata nel 1971 da "Edicioûs de l'escole Gastoû Febus" (Edicions de l'escòla Gaston Febus).
Nel 2000 è nuovamente pubblicata, nella norma classica dell'ortografia occitana, da "Atlantica - Institut Occitan", con la presentazione di Joan Salas-Lostau e con la traduzione francese a cura di Albèrt Peirolet. L'edizione elettronica è disponibile nel sito dell'Università di Aix-en-Provence (Vedi: Collegamenti esterni).
- Belina è stata ristampata nel 2009, nella norma classica dell'ortografia occitana, da "Reclams", con prefazione di Joan Ives Casanòva e note di Eric Gonzales.
Collegamenti esterni
modificaControllo di autorità | VIAF (EN) 36915704 · ISNI (EN) 0000 0000 2881 2458 · LCCN (EN) n88647054 · GND (DE) 118941720 · BNF (FR) cb11894928c (data) |
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