Nadololo
Il nadololo è un betabloccante di indicazione specifica contro le aritmie cardiache.
Nadololo | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C17H27NO4 |
Massa molecolare (u) | 309,401 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 255-706-3 |
Codice ATC | C07 |
PubChem | 39147 |
DrugBank | DBDB01203 |
SMILES | CC(C)(C)NCC(COC1=CC=CC2=C1CC(C(C2)O)O)O |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Orale |
Dati farmacocinetici | |
Emivita | 12 - 24 ore |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | ---[1] |
È uno dei più idrosolubili beta-bloccanti, quindi non causa danni al cervello e non disturba il sonno delle persone a cui viene somministrato; è utilizzato inoltre per lo scompenso cardiaco stabile, tireotossicosi, fuori dalla cardiologia come profilassi per l'emicrania.
Indicazioni
modificaÈ utilizzato come medicinale in cardiologia contro l'ipertensione, le aritmie comprese le tachicardie, flutter atriale, fibrillazione atriale. Si ritiene il farmaco di prima scelta nella sindrome del QT lungo[2] e la tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica[3].
Controindicazioni
modificaBradicardia, shock cardiogeno, insufficienza cardiaca congestizia. Sconsigliato nella gravidanza.
Dosaggi
modificaPer via orale
- Angina pectoris, 40 mg al giorno (dose massima 160 mg)
- Ipertensione, 80 mg al giorno (dose massima 240 mg)
- Aritmie, 40 mg al giorno (dose massima 160 mg)
- Profilassi emicrania, 40 mg
- Tireotossicosi, 80–160 mg al giorno
Farmacodinamica
modificaI betabloccanti inibiscono i recettori beta del sistema adrenergico presenti nel cuore, riducendo in pratica il lavoro del cuore.
Effetti positivi di tale farmaco li si ritrovano nella riduzione della gittata cardiaca e la pressione arteriosa. Mentre per quanto riguarda le forme di angina pectoris migliorando la tolleranza agli sforzi ne limita la sintomatologia.
Agendo nel sistema simpatico fino a bloccarlo e sulla capacità di conduzione del cuore risulta utile anche contro le aritmie cardiache e nello scompenso cardiaco.
Effetti indesiderati
modificaRallentando il ritmo del cuore possono quindi indurre depressione del miocardio (il muscolo cardiaco).
I betabloccanti devono essere preclusi nella fase di scompenso cardiaco acuto (mentre sono fondamentali nel trattamento dello scompenso cardiaco cronico). Entro certi limiti possono essere somministrati a persone affette da diabete.
È sconsigliato l'uso e utilizzato solo se non vi sono altre scelte in persone con episodi passati di asma e broncospasmo.
Altri effetti indesiderati sono cefalea, dispnea, vertigini, nausea, sonnolenza, disfunzioni sessuali, bradicardia, alopecia, xeroftalmia, affaticamento, porpora, scompenso cardiaco, ipotensione, rash, broncospasmo, irritazione.
Note
modifica- ^ Sigma Aldrich; rev. del 10.10.2012
- ^ (EN) Andrea Mazzanti, Riccardo Maragna e Gaetano Vacanti, Interplay Between Genetic Substrate, QTc Duration, and Arrhythmia Risk in Patients With Long QT Syndrome, in Journal of the American College of Cardiology, vol. 71, n. 15, 2018-04, pp. 1663–1671, DOI:10.1016/j.jacc.2018.01.078. URL consultato il 12 aprile 2022.
- ^ (EN) Andrea Mazzanti, Deni Kukavica e Alessandro Trancuccio, Outcomes of Patients With Catecholaminergic Polymorphic Ventricular Tachycardia Treated With β-Blockers, in JAMA Cardiology, 30 marzo 2022, DOI:10.1001/jamacardio.2022.0219. URL consultato il 12 aprile 2022.
Bibliografia
modifica- British national formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.
- Lusofarmaco, Farmabank 2006, Salerno, momento medico, 2005.