Olivetti Prodest
Olivetti Prodest è stato il marchio con cui Olivetti ha distribuito tre home computer, incompatibili fra di loro, nella seconda metà degli anni Ottanta:
- Olivetti Prodest PC 128 (1986) — un Thomson MO6 rimarchiato, basato sul microprocessore Motorola 6809E a 1 MHz, la variante del Motorola 6809 che richiede un generatore di clock esterno;
- Olivetti Prodest PC 128 S (1987) — un BBC Master Compact rimarchiato, basato sul microprocessore 65SC12 a 2 MHz, una variante del WDC 65C05;
- Olivetti Prodest PC 1 (1987) — un PC IBM compatibile basato sul microprocessore NEC V40, una variante del NEC V20.
- Olivetti Prodest PC 1HD (1989) — evoluzione del PC 1 con disco fisso e altre migliorie.
I primi due computer sono a 8 bit e hanno 128 kB di memoria RAM (da cui i loro nomi), mentre il PC1 è a 16 bit e ne ha 512 espandibili a 640 kB.
Storia
modificaNel 1986, sulla scia del successo di Commodore e Sinclair Research, Olivetti lanciò questa linea per entrare nel mercato italiano degli home computer.[1] A questo scopo venne fondata la società dedicata Olivetti Prodest s.p.a.,[2] a luglio 1986,[3] con sede a Milano.[4]
I primi due modelli, PC 128 e PC 128 S, sono adattamenti di computer già prodotti da due aziende straniere, rispettivamente Thomson MO6 della Thomson SA e BBC Master Compact dell'Acorn Computers, aziende nelle quali l'Olivetti aveva una partecipazione.[1] Rispetto agli originali vennero semplicemente ricolorati e rimarchiati per l'Italia. Per i canoni della fascia domestica avevano discrete capacità hardware.[5]
Nonostante le loro interessanti caratteristiche, la campagna pubblicitaria, e il supporto di una rivista mensile dedicata (Olivetti Prodest User del Gruppo Editoriale Jackson), queste macchine non riuscirono a essere competitive in confronto al Commodore 64 che dominava il mercato italiano.[5] La loro presenza sul mercato nazionale fu comunque significativa.[3]
Nel 1987 Olivetti istituì la società Prodest International s.p.a., con lo scopo di operare a livello internazionale nel campo dell'elettronica di consumo tramite una rete di consociate, tra cui le suddette Thomson e Acorn in Europa.[5] Prodest International aveva sede a Ivrea e stabilimento produttivo a Pozzuoli.[6]
Nonostante i precedenti insuccessi, Prodest International entrò nel settore computer domestici con il PC1, stavolta un sistema progettato e realizzato in Italia. Era pensato per la fascia semiprofessionale, ossia più vicino come capacità ai modelli da ufficio (essendo 100% IBM compatibile), ma a basso costo per il mercato domestico.[5]
Il PC1 fu apprezzato dalla critica, ma Olivetti sottovalutò l'importanza delle capacità da videogioco nel mercato domestico, dove i più attrezzati Amiga e Atari ST dominavano la fascia a 16 bit. Inoltre anche gli IBM compatibili di fascia bassa, per l'uso casalingo e nelle piccole imprese, cominciavano a essere rappresentati da macchine di produzione asiatica.[5] Il PC1 non riuscì pertanto a imporsi sul mercato domestico e delle piccole attività.[7]
Allora Olivetti avviò due progetti migliorativi, non arrivati poi alla commercializzazione. L'Olivetti Prodest PC1 PLUS prevedeva un potenziamento con 640 kB di RAM, scheda audio, disco fisso da 20 MB e schermo LCD retroilluminato da 12".[7] L'Olivetti Prodest PC2 sarebbe stato un sistema più professionale, con tastiera e monitor separati dal case e maggiore espandibilità, processore Intel 80286, 640 kB di RAM, scheda EGA, uscita MIDI, e uno o due drive integrati nel monitor.[7] Il PC1 PLUS e il PC2 introducevano piena compatibilità con le schede di espansione ISA, mancante invece nel PC1.[7]
Nel 1989 venne lanciato effettivamente il PC1HD, ispirato al progetto del PC1 PLUS, ma senza scheda audio di serie e senza schermo LCD. Neanche il PC1HD riuscì a competere con la concorrenza a 16 bit, per via del suo prezzo relativamente alto, circa 2.500.000 lire. Con questo si decise di interrompere la divisione Prodest International e la linea Olivetti Prodest.[7] Prodest International fu incorporata a fine 1990 dalla Olivetti Telecomunicazioni.[8]
Il progetto del PC2 forse confluì nell'Olivetti M200, che a differenza del PC2 rimase ancora basato sul processore NEC V40 e sulla grafica CGA.[7] Nonostante l'abbandono della linea Prodest, Olivetti riprese nel 1990 a produrre PC per la fascia domestica con la linea Olivetti PCS.[7]
Galleria d'immagini
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PC 128
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PC 128 S
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PC 1
Note
modifica- ^ a b Retro Computer 2, p. 16.
- ^ PC1, primo Home Computer italiano compatibile (MS-DOS) (JPG), in LIST, anno 5, n. 11, Roma, EDICOMP, novembre/dicembre 1987, p. 13, OCLC 955780660.
- ^ a b Olivetti Prodest: il software (JPG), in MCmicrocomputer, n. 62, Roma, Technimedia, aprile 1987, p. 26, ISSN 1123-2714 .
- ^ Guida all'uso del sistema PC 128 S, Olivetti Prodest, settembre 1986, p. II.
- ^ a b c d e Retro Computer 2, p. 17.
- ^ Prodest International (JPG), in Olivetti Prodest PC 1, n. 1, JCE, dicembre 1987/gennaio 1988, p. 5.
- ^ a b c d e f g Retro Computer 2, p. 18.
- ^ Assemblea ordinaria degli azionisti - 18 giugno 1991 (PDF), Olivetti, p. 22.
Bibliografia
modifica- 15 anni di PC Olivetti, in Retro Computer, n. 2, Cernusco sul Naviglio, Sprea, giugno/luglio 2024, pp. 16-18, ISSN 3034-8676 .
- Olivetti Prodest User (rivista), 1-13?, Gruppo Editoriale Jackson, 1986-1989?, SBN IT\ICCU\CFI\0084278.
- Olivetti Prodest PC 1 (rivista), JCE, 1987-1989?, SBN IT\ICCU\CFI\0084295.
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