Operatore di evoluzione temporale

L'operatore di evoluzione temporale in meccanica quantistica è un operatore che agisce su uno stato del sistema e opera l'evoluzione di questo stato negli istanti successivi. Dobbiamo chiarire che in meccanica quantistica (non relativistica) non esiste un operatore tempo, cioè il tempo non è una osservabile ma un parametro.

Definizione

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Consideriamo una particella quantistica o un sistema fisico descritto all'istante   da un vettore di stato   e consideriamo il vettore di stato al tempo   identificato con  . L'evoluzione è operata dall'operatore di evoluzione temporale:

(1) 

perché   deve potersi determinare da  .

Vediamo le proprietà di questo operatore. Per la conservazione della probabilità, lo stato al tempo   deve essere normalizzato a  , quindi:

 

e questo implica che

(2) 

cioè l'operatore di evoluzione temporale deve essere unitario. Inoltre per   il nostro operatore deve eseguire una trasformazione identitaria, cioè deve ridursi all'operatore identità, cioè:

 

Infine l'applicazione successiva dell'operatore due volte, cioè eseguire due evoluzioni temporali consecutive, deve portare ad una evoluzione somma:

 

Queste proprietà portano alla definizione dell'operatore di evoluzione temporale infinitesimale:

(3) 

dove   è l'operatore identità e   è il generatore dell'evoluzione temporale e deve essere un operatore hermitiano, infatti:

 

ossia:

 

e questo prova anche che l'operatore   è un operatore unitario.

Per vedere quale sia il generatore dell'evoluzione temporale infinitesimo possiamo utilizzare l'analogia con la meccanica classica: eseguiamo cioè una trasformazione canonica temporale infinitesima delle coordinate generalizzate e degli impulsi:

 

La funzione che genera tale trasformazione canonica è:

(4) 

dove   genera una trasformazione identica. Dal confronto della (3) con la (4) possiamo supporre che   coincida a meno di un fattore costante con l'hamiltoniana del sistema. Il fattore costante in questione è la costante di Planck razionalizzata poiché essa permette all'operatore temporale di essere adimensionale, quindi in definitiva la (3) dice che l'operatore di evoluzione temporale infinitesima è:

(5) 

Se ci si limita a considerare forze indipendenti dal tempo, l'operatore   dipende unicamente dall'intervallo   e non dall'istante iniziale  , che si può porre uguale a  . In questo caso, vedremo che l'operatore di evoluzione temporale si può scrivere in forma compatta come:

(6) 

Questo risultato si può dimostrare rigorosamente in virtù del teorema di Stone.

Equazione di Schrödinger dipendente dal tempo

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Equazione di Schrödinger.

L'operatore di evoluzione temporale infinitesimo è alla base dell'equazione di Schrödinger dipendente dal tempo, infatti se:

 

dividendo per   e nel limite  :

 

Applicato ad un generico vettore di stato  :

 

dove H può dipendere esplicitamente dal tempo.

Stati stazionari

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L'hamiltoniano di un sistema isolato o di un sistema che si trova in un campo esterno uniforme non contiene esplicitamente il tempo. È lecito quindi porre   e scrivere   senza perdere in generalità. Dall'equazione di Schrödinger si ricava

 

e per i vettori di stato:

 .

Si definiscono stati stazionari quelli che non evolvono nel tempo, vale a dire   e   rappresentano lo stesso stato. Questo è vero se sono proporzionali, cioè

 .

Si dimostra che

uno stato è stazionario se e solo se è autostato di  .

Ad esempio, se   si ha che:

 .

Si vede così che la costante di proporzionalità   è  .

Se lo stato di partenza non è un autostato di  , ma questa ha un insieme completo di autovettori  , è possibile effettuare uno sviluppo in serie:

 

al tempo   l'evoluzione del vettore di stato è:

 

cioè il coefficiente generico dello sviluppo varia nel tempo come:

 

I moduli quadri   dei coefficienti dello sviluppo del vettore di stato al tempo  , sono come sempre le probabilità di transizione dei diversi valori di energia del sistema, e la precedente mostra che tali probabilità restano costanti nel tempo.

Se   ha autovalori continui lo sviluppo in serie non è possibile e si avrà:

 .

Nel caso in cui   abbia solo autovalori continui (ad esempio nel caso di particella libera), non esistono autostati propri e quindi nemmeno stati stazionari.

Osservabili e costanti del moto

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A partire dall'operatore U è possibile determinare come varia nel tempo il valor medio di qualunque osservabile  :

 

ed è chiaro che il valor medio di   è costante nel tempo su ogni stato stazionario. In particolare, per la posizione   e per l'impulso si ha:

 .

Possono esistere osservabili il cui valor medio si mantiene costante su qualsiasi stato: queste si dicono costanti del moto. Si dimostra che

tutte e sole le costanti del moto sono le osservabili che commutano con  , ovvero  .

Analogo risultato vale in meccanica classica: le costanti del moto sono le funzioni che annullano la parentesi di Poisson con  .

Evoluzione temporale in rappresentazione di Heisenberg

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Per determinare il valor medio di   abbiamo scritto   e introducendo l'operatore   si ha:

 

e posto  , si ha:

 .

Questa scrittura significa che si stanno tenendo fissi i vettori che descrivono lo stato del sistema, mentre sono le osservabili a dipendere dal tempo. Questo schema è formalmente identico alla meccanica classica: se  , si trova l'equazione di Heisenberg

 

che corrisponde alle equazioni del moto classiche in forma di parentesi di Poisson.

Per una hamiltoniana nella forma   si trovano due equazioni per   e   formalmente uguali alle equazioni di Hamilton:

 
 

Bibliografia

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Voci correlate

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