Orobanche hederae
La succiamele dell'edera (nome scientifico Orobanche hederae Duby, 1828) è una pianta parassita, appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.[1]
Etimologia
modificaIl nome generico (Orobanche) deriva da due termini greci òrobos (= legume) e anchéin (= strozzare) e indicano il carattere parassitario di buona parte delle piante del genere di questa specie soprattutto a danno delle Leguminose (nell'antica Grecia questo nome era usato per una pianta parassita della veccia - Vicia sativa).[2][3] L'epiteto specifico (hederae), nome latino per l'edera, fa riferimento alla pianta ospite.[4]
Il nome scientifico di questa specie è stato definito per la prima volta dal botanico e clerico svizzero Jean Étienne Duby (1798-1885) nella pubblicazione Botanicon gallicum; seu Synopsis plantarum in Flora gallica descriptarum - Bot. Gall. 350. del 1828.[5]
Descrizione
modificaQueste piante sono alte da 15 a 40 – 50 cm. La forma biologica è terofita parassita (T par), sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. In questa specie sono presenti anche piante con forme biologiche perenni tipo geofite parassite (G par), sono piante provviste di gemme sotterranee e radici che mostrano organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante. Non contengono clorofilla per cui nel secco si colorano di bruno.[2][6][7][8]
Radici
modificaLe radici sono fascicolate e si diramano da un bulbo o rizoma centrale. Nella parte finale sono provviste di austori succhianti che parassitano l'apparato radicale delle piante ospiti.
Fusto
modificaLa parte aerea del fusto è eretta e semplice (non ramosa); la forma è cilindrica (o più o meno angolosa) ingrossata alla base. Gli scapi terminali sono sempre fioriferi (mai sterili).
Foglie
modificaLe foglie sono ridotte a delle squame spiralate prive di clorofilla (non sono fotosintetizzanti) ed hanno delle forme lanceolato-triangolari. Dimensione delle foglie: larghezza 4 – 6 mm; lunghezza 13 – 20 mm.
Infiorescenza
modificaLe infiorescenze, a forma di spiga o racemo, sono inizialmente dense, in seguito si presentano con i fiori distanziati. Le brattee dell'infiorescenza sono del tipo lanceolato-triangolari. Dimensione dell'infiorescenza: larghezza 2 - 2,5 cm; lunghezza 10 – 30 cm. Dimensione delle brattee: larghezza 3 – 4 mm; lunghezza 14 – 18 mm.
Fiore
modificaI fiori sono ermafroditi, zigomorfi (del tipo bilabiato), tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (la corolla è a 5 parti, mentre il calice anch'esso a 5 parti spesso è ridotto). In questa specie i fiori alla base sono avvolti da 3 elementi: in posizione centrale è presente una brattea; su entrambi i lati è presente una lacinia calicina profondamente bifida (non sono presenti le bratteole). Lunghezza totale del fiore: 10 – 20 mm.
- Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:[6]
- X, K (4/5), [C (2+3), A 2+2], G (2), (supero), capsula
- Calice: il calice è gamosepalo a 3 parti, ossia quattro sepali saldati 2 a 2 tipo lacinie lineari-lesiniformi ben separate o collegate alla base, più una brattea centrale. Dimensione del calice: 10 – 14 mm.
- Corolla: la corolla, di tipo personato, è simpetala e consiste in un tubo cilindrico caratteristicamente ristretto a fiasco verso le fauci, terminante in un lembo bilabiato; dei due labbri quello superiore è intero e retuso, mentre quello inferiore è trilobato con lobo centrale maggiore di quelli laterali. La superficie della corolla è più o meno glabra, ed è colorata di giallo brunastro con sfumature purpuree. Dimensione della corolla: 13 – 16 mm.
- Androceo: l'androceo possiede quattro stami didinami (due grandi e due piccoli). I filamenti sono poco pelosi alla base e sono inseriti a 1/4 dalla base della corolla. Le antere, glabre, sono disposte trasversalmente e sono provviste di due logge più o meno uguali. Le sacche polliniche hanno l'estremità inferiore a forma di freccia.[7]
- Gineceo: l'ovario è supero formato da due (o tre) carpelli ed è uniloculare; le placente sono due o quattro di tipo parietale, a volte unite al centro e portanti un numero molto elevato di ovuli. Lo stilo è del tipo filiforme; lo stigma è capitato o del tipo a 2 - 4 lobi ed è colorato di giallo.
- Fioritura: da aprile a giugno.
Frutti
modificaIl frutto è una capsula loculicida a forma più o meno ovoidale. I semi, molti e minuti dalle dimensioni quasi microscopiche, contengono un embrione rudimentale indifferenziato e composto da poche cellule; sono colorati di nero.
Riproduzione
modifica- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Biologia
modificaQueste piante non contengono clorofilla per cui possiedono organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante. Le loro radici infatti sono provviste di uno o più austori connessi alle radici ospiti per ricavare sostanze nutritive.[6][9][10] Inoltre il parassitismo di Orobanche hederae è tale per cui anche i semi per germogliare hanno bisogno della presenza delle radici della pianta ospite; altrimenti le giovani piantine sono destinate ad una precoce degenerazione.
In genere questa specie è parassita della pianta dell'edera e vive sulle sue radici.[8]
Distribuzione e habitat
modifica- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Euri-Mediterraneo.
- Distribuzione: in Italia è una pianta rara ma presente su tutto il territorio. Nelle Alpi si trova su tutto l'arco alpino soprattutto verso occidente; in Francia (sempre sull'arco alpino) è presente nei dipartimenti di Drôme, Isère, Savoia e Alta Savoia; in Svizzera nei cantoni Berna, Vallese e Ticino; in Austria nei Länder del Tirolo Settentrionale. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e Alpi Dinariche.[12] Nel resto dell'Europa è presente ovunque ad esclusione dell'Europa dell'Est e della Scandinavia. Si trova anche in Anatolia, in Transcaucasia e nel Magreb.[13]
- Habitat: l'habitat tipico sono le aree nelle quali sono presenti le piante dell'edera; ma anche i parchi, i giardini, gli impianti sportivi e gli arbusteti meso-termofili. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[12]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 800 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e quello planiziale – a livello del mare.
Fitosociologia
modificaDal punto di vista fitosociologico Orobanche hederae appartiene alla seguente comunità vegetale:[12]
- Formazione: delle comunità forestali
- Classe: Carpino-Fagetea
- Ordine: Fagetalia sylvaticae
- Alleanza: Carpinion betuli
- Ordine: Fagetalia sylvaticae
- Classe: Carpino-Fagetea
- Formazione: delle comunità forestali
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza della specie (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. È una famiglia abbastanza numerosa con circa 60 - 90 generi e oltre 1700 - 2000 specie (il numero dei generi e delle specie dipende dai vari metodi di classificazione[14][15]) distribuiti in tutti i continenti.
La classificazione del genere Orobanche è problematica in quanto le varie specie differiscono una dall'altra per piccoli caratteri soprattutto nella forma del calice-corolla e per i vari colori delle parti floreali che presto tendono al bruno appena la pianta "entra" nel secco. Molte specie hanno una grande specificità dell'apparato radicale per cui una possibile distinzione è possibile tramite l'individuazione della pianta parassitata (vedi il paragrafo "Biologia").[8]
Filogenesi
modificaSecondo una recente ricerca di tipo filogenetico[9] la famiglia Orobanchaceae è composta da 6 cladi principali nidificati uno all'interno dell'altro. Il genere Orobanche si trova nel terzo clade (relativo alla tribù Orobancheae) insieme ai generi Boschniakia C. A. Mey. ex Bong. 1833, Cistanche Hoffmans. & Link 1809, Conopholis Wallr.1825, Epifagus Nutt. 1818, Eremitilla Yatsk. & J. L. Contr., 2009, Kopsiopsis (Beck) Beck 1930, Mannagettaea Harry Sm. 1933. Orobanche è monofiletico e rappresenta il core del clade ed è “gruppo fratello” del genere Mannagettaea e quindi di tutto il resto del gruppo.[16]
All'interno del genere Orobanche la specie Orobanche hederae appartiene alla sezione Orobanche L.[17] caratterizzata soprattutto dalla forma del calice a tre parti ossia quattro sepali saldati 2 a 2 tipo lacinie ben separate o collegate alla base, più una brattea. L'altra sezione presente in Italia (Trionychon Wallr.) è caratterizzata dal calice diviso in 5 parti: in posizione centrale è presente una brattea, mentre su entrambi i lati sono presenti una bratteola lineare e una lacinia calicina profondamente bifida.[8] Nella sezione Orobanche, O. hederae, secondo una ricerca del 2003[18], è “gruppo fratello” (è vicina geneticamente) della specie Orobanche latisquama (F.W.Schultz) Batt. (non presente in Italia); queste due specie a loro volta sono “gruppo fratello” di Orobanche alba Stephan ex Willd. e Orobanche artemisiae-campestris Gaudin..
Il numero cromosomico di O. hederae è: 2n = 38.[19]
Variabilità
modificaQuesta pianta è variabile (si può presentare con differenti aspetti). In particolare i caratteri soggetti a variabilità sono:[8]
- la pubescenza: tutta la pianta è densamente peloso-ghiandolosa, ma a volte può presentarsi quasi glabra;
- il profilo dorsale della corolla: varia da arcuato a quasi diritto;
- l'infiorescenza: si può presentare da densa a più o meno interrotta (con i fiori spaziati).
Sinonimi
modificaQuesta entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1][13]
- Catodiacrum luteum Dulac
- Orobanche balearica Sennen & Pau
- Orobanche glaberrima Guss. ex Reut.
- Orobanche hederae f. stenantha (Lojec.) Beck
- Orobanche laurina Bonap. ex Bertol.
- Orobanche stenantha Lojac.
- Orobanche yuccae Pi.Savi ex Bertol.
Altre notizie
modificaL'orobanche dell'edera in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:
- (DE) Efeu-Sommerwurz o Efau-Würger
- (FR) Orobanche du lierre
- (EN) Ivy Broomrape
Note
modifica- ^ a b Orobanche hederae, su The Plant List. URL consultato il 6 aprile 2015.
- ^ a b Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta Vol. 3, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 167.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 15 marzo 2015.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 124.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 6 aprile 2015.
- ^ a b c Judd, pag. 496.
- ^ a b Strasburger, pag. 852.
- ^ a b c d e Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 613.
- ^ a b Bennet, Mathews.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 18 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- ^ Conti et al. 2005, pag. 137.
- ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 290.
- ^ a b EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 7 aprile 2015.
- ^ Strasburger, p. 850.
- ^ Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 20 ottobre 2014.
- ^ McNeal, Bennet, Wolfe, Mathews.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 16 marzo 2015.
- ^ Roman, Alfaro, Torres, Moreno, Satovic, Pujadas e Rubiales.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 6 aprile 2015.
Bibliografia
modifica- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 290.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 137, ISBN 88-7621-458-5.
- David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 7 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 613, ISBN 88-506-2449-2.
- Eduard Strasburger, Trattato di Botanica, vol. 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Jonathan R. Bennett e Sarah Mathews, Phylogeny of the parasitic plant family Orobanchaceae inferred from phytochrome A (PDF), in American Journal of Botany, vol. 93, n. 7, 2006, pp. 1039–1051. URL consultato il 7 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- Joel R. McNeal, Jonathan R. Bennett, Andrea D. Wolfe e Sarah Mathews, Phylogeny and origins of holoparasitism in Orobanchaceae, in American Journal of Botany, vol. 100, n. 5, maggio 2013, pp. 971-983 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2015).
- B. Roman, C. Alfaro, A.M. Torres, M.T. Moreno, Z. Satovic, A. Pujadas e D. Rubiales, Genetic relationships among Orobanche species as revealed by RAPD analysis (PDF), in Annals of Botany, vol. 91, maggio 2003, pp. 637-642.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Orobanche hederae
- Wikispecies contiene informazioni su Orobanche hederae
Collegamenti esterni
modifica- Orobanche hederae Catalogazione floristica - Università di Udine
- Orobanche hederae IPNI Database
- Orobanche hederae EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Orobanche hederae The Plant List - Checklist Database
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007532280405171 |
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