Oslavia
Oslavia (Oslavie in friulano, Oslavje in sloveno) è un quartiere[2] della città di Gorizia di 641 abitanti[3], posto al di là dell'Isonzo, a circa due chilometri dal centro, sulle propaggini orientali del Collio, sulla strada per San Floriano del Collio.
Oslavia | |
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(IT) Oslavia, (SL) Oslavje[1] | |
Il sacrario militare di Oslavia | |
Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Provincia | Gorizia |
Città | Gorizia |
Codice postale | 34070 |
Abitanti | 641 ab. |
Storia
modificaTrovandosi sulla sinistra dell’Isonzo, lungo la strada che unisce San Floriano a Gorizia, Oslavia, nel corso della prima guerra mondiale fungeva da valico sulla cresta delle colline che uniscono il Podgora al Sabotino. Occupata dall'Esercito austro-ungarico subito dopo dell'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale, cadde nelle mani del Regio Esercito con la quarta battaglia dell'Isonzo, ma venne riconquistata dagli austriaci a gennaio del 1916.
Economia
modificaIl microclima, caratterizzato da notevole ventilazione ed escursione termica, consente la coltivazione della vite, favorita anche dal particolare tipo di terreno (detto ponca), composto da stratificazioni arenacee e marnose di origine eocenica. L'economia è basata sulla viticoltura.
Monumenti e luoghi di interesse
modificaIl sacrario militare
modificaOslavia è nota soprattutto per il sacrario dedicato ai caduti della prima guerra mondiale.
Il sacrario fu costruito nel 1938 su progetto di Ghino Venturi e presenta un imponente corpo centrale di forma cilindrica in pietra bianca, sulla sommità di una scalinata. Custodisce le spoglie di 57 741 soldati, di cui circa 36 000 ignoti, morti nelle battaglie di Gorizia. I militari sono per la stragrande maggioranza italiani, ma vi sono sepolti anche 540 soldati austriaci.
Tra i caduti italiani che vi trovano sepoltura ci sono anche 13 medaglie d'oro, tra cui il generale Achille Papa e il capitano Italo Stegher, entrambi uccisi alla Bainsizza e sepolti al centro della cripta.
Prima dell'erezione del sacrario militare alcune spoglie erano conservate al Cimitero dei quattro generali, collocato anch'esso a Oslavia, in corrispondenza della quota orografica 172 attorno alla quale si svolsero cruenti scontri nella prima guerra mondiale: il cimitero conservava i resti di 1 686 caduti italiani[N 1] e di quattro generali (Achille Papa, Ferruccio Trombi, Nicola Tancredi Cartella e Alceo Cattalochino) da cui prese il nome.[4] Tali salme vennero tumulate nel nuovo monumento nel 1938.
Ogni vespro la campana "chiara" rintocca in onore dei caduti.
Ogni 8 agosto, nell'anniversario della "presa di Gorizia" del 1916 durante la sesta battaglia dell'Isonzo, vi si tiene una cerimonia in memoria dei caduti di tutte le guerre.
Galleria d'immagini
modifica-
La "Campana Chiara" e il Sacrario
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Principale accesso al quartiere di Oslavia da sud
Note
modificaAnnotazioni
modifica- ^ Tra cui il colonnello decorato di Medaglia d'oro al valor militare Aurelio Robino.
Fonti
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Oslavia
Collegamenti esterni
modifica- Oslavia, sacrario sfregiato da piccioni e allagamenti, su ilpiccolo.gelocal.it.
- Il Sacrario Militare di Oslavia sul sito del Comune di Gorizia, su www3.comune.gorizia.it. URL consultato il 5 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2011).
- Il Sacrario Militare di Oslavia, su isontino.com (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2006).
- Il Sacrario Militare di Oslavia, su cimeetrincee.it. URL consultato il 29 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2013).
- La Grande Guerra - Sacrari e monumenti della città di Gorizia, su grandeguerra.ccm.it. URL consultato l'11 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2007).
- La "fascistizzazione" della memoria: Oslavia, su grandeguerra.ccm.it. URL consultato il 10 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).