Palomar 5
Palomar 5 è un ammasso globulare nella costellazione del Serpente.
Palomar 5 Ammasso globulare | |
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Scoperta | |
Scopritore | Walter Baade |
Data | 1950 |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Serpente |
Ascensione retta | 15h 16m 05,3s |
Declinazione | -00° 06′ 41″ |
Distanza | 75700 a.l. (23200 pc) |
Magnitudine apparente (V) | 11,75 |
Dimensione apparente (V) | 6,9' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Ammasso globulare |
Classe | XII |
Dimensioni | 150 a.l. (46 pc) |
Età stimata | 11,5 miliardi di anni (?) |
Altre designazioni | |
UGC 9792, GCl 32 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di ammassi globulari |
Fu scoperto da Walter Baade nel 1950, e riscoperto 5 anni dopo indipendentemente da Albert George Wilson. Dopo l'iniziale appellativo di "Serpente", fu catalogato come Palomar 5.
In quest'ammasso è in atto un processo di disgregazione, a causa dell'effetto della gravità della Via Lattea; infatti molte stelle sono state strappate all'oggetto e si trovano in una corrente stellare, che ha una massa di 5000 soli e una lunghezza di 30.000 anni luce.
Nel 2021 è stato annunciato che un gruppo di ricercatori dell'Università di Barcellona ha individuato una quantità di buchi neri inaspettata (oltre il 20% della massa complessiva) per un ammasso in disgregazione. I risultati sono stati ottenuti grazie al modello simulativo N-body Simulation, che parte dalla formazione dell'ammasso, avvenuta circa 11,5 miliardi di anni fa, e si proietta fino alla fine di Palomar 5. In questa simulazione si è scoperto che nel corso del tempo le stelle sono riuscite a fuggire meglio dai buchi neri, facendo aumentare la percentuale di questi ultimi. Oltretutto le relazioni tra le stelle residue e i buchi neri ha causato effetti di fionda gravitazionale causando un'ulteriore fuga di stelle. Si prevede che alla fine della sua evoluzione l'ammasso sarà composto al 100% da buchi neri.[1]
Note
modifica- ^ Una famiglia di buchi neri per Palomar 5, su globalscience.it, 6 luglio 2021.
Bibliografia
modifica- Rodrigo Ibata, Gibson, Brad, The Ghosts of Galaxies Past, in Scientific American, aprile 2007, pp. 40-45.