Paternae charitatis

Paternae charitatis o Paternae charitatis studium è una bolla di papa Pio VII, datata 16 febbraio 1820,[1] con la quale furono ridisegnate e razionalizzate le circoscrizioni ecclesiastiche della parte lombarda del Regno Lombardo-Veneto nell'Impero austriaco.

Paternae charitatis
Bolla pontificia
Stemma di Papa Pio VII
Stemma di Papa Pio VII
PonteficePapa Pio VII
Data16 febbraio 1820[1]
Anno di pontificatoXIX
Traduzione del titoloDella carità paterna
Argomenti trattatiriorganizzazione delle diocesi cattoliche lombarde del Regno Lombardo-Veneto
Ritratto di papa Pio VII.

Decisioni

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Il documento pontificio prende queste principali disposizioni:

Il placet regio alla bolla fu concesso a Vienna il 13 giugno 1820.[9]

Modifiche territoriali

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Arcidiocesi di Milano

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In primo luogo furono risolte due questioni giurisdizionali, che duravano da secoli, e che videro coinvolta l'arcidiocesi di Milano. La prima riguardava la parrocchia di Sesto Calende nell'alto milanese, che almeno dal XIII secolo era sottomessa alla giurisdizione dei vescovi di Pavia;[10] la bolla stabilì il suo passaggio definitivo alla sede milanese.[8] La stessa bolla decise il passaggio dell'arcipretura di Boscone Cusani,[11] sulle rive del Po, da Milano alla diocesi di Piacenza.[8]

Diocesi di Pavia

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La diocesi di Pavia subì numerosi aggiustamenti territoriali. Oltre a Sesto Calende, perse anche la parrocchia dei Santi Nazario e Celso di Pagazzano,[12] ceduta alla diocesi di Bergamo.[8]
Furono poi rivisti i confini con la diocesi di Lodi, a cui Pavia cedette le parrocchie di Crespiatica, Dovera, Postino, Roncadello e Gugnano.[8]
Infine furono rivisti i confini con la diocesi di Piacenza per farli coincidere con quelli civili. A Piacenza, Pavia cedette la pieve di Revigozzo, e le parrocchie di San Bernardino, Leggio, Cogno San Bassano, Groppoducale, Bramaiano, Rigolo, tutte frazioni di Bettola, e la parrocchia di Pievetta. In compenso, da Piacenza la diocesi pavese acquisì la parrocchia di Monticelli e porzioni della parrocchia dell'Isolone di Veratto.[8][13]

Diocesi di Lodi

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La diocesi di Lodi, oltre alle parrocchie ricevute dalla sede pavese, vide modificati i propri confini meridionali, con uno scambio di parrocchie e di territori con la diocesi piacentina. A questa furono cedute le frazioni di Zerbio e Bosco Vigliemme, appartenenti alla parrocchia di Castelnuovo Bocca d'Adda, e le frazioni di Mortizza e Gargatano, appartenenti alla parrocchia di Corno Giovine.[8][14] In cambio ottenne da Piacenza le parrocchie di Guardamiglio, San Rocco, Menuta, Fombio, Mezzana, Caselle, e porzioni delle parrocchie di Boschi del Botto, Isola del Po, Mezzanone, Isola Cornazzani.[8][14]

Diocesi di Cremona

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La diocesi di Cremona acquisì diverse parrocchie delle diocesi di Parma e di Borgo San Donnino: dalla prima, la parrocchia di San Nicola di Torricella del Pizzo e porzioni della parrocchia di San Donnino nella stessa località; dalla seconda, le parrocchie di Brancere, Bosco Parmigiano, Stagno, Pieve, Ottoville, Zibello e Castelletto.[8]

Diocesi di Mantova

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La diocesi di Mantova si ampliò con una serie di parrocchie e di territori che si trovavano nel mantovano, ma che appartenevano alla diocesi di Reggio Emilia. Si trattava delle parrocchie di Pegognaga, Moglia, Rolo, Palidano, Gonzaga, Bondeno, Bondanello e Cizzolo e porzioni minori di altre località.[8][15]

Diocesi di Bergamo

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L'unica modifica territoriale riguardante la diocesi di Bergamo fu l'acquisizione della parrocchia dei Santi Nazario e Celso di Pagazzano dalla diocesi di Pavia.

  1. ^ a b La bolla è datata secondo lo stile dell'Incarnazione, che fa iniziare l'anno con il 25 marzo. Il testo pubblicato sul Bullarium usa la seguente espressione: Datum Romae anno Incarnationis Dominicae millesimo octingentesimo decimo nono, quarto decimo kalendas martii, Pontificatus Nostri anno decimo nono, ossia: «Dato a Roma, nell'anno dell'incarnazione del Signore 1819, il 14º giorno delle calende di marzo, 19º anno del nostro pontificato». Il giorno corrisponde, nel calendario corrente, al 16 febbraio 1820.
    Tuttavia questa datazione non è coerente: infatti il 16 febbraio 1820 non corrisponde al 19º anno di pontificato di Pio VII, ma al 20º, iniziato il 21 marzo 1819 e terminato il 20 marzo 1820. La data dovrebbe essere 16 febbraio 1819 per corrispondere al 19º anno di pontificato del pontefice.
    La bolla è pubblicata anche da Francesco Nardi (Elementi di diritto ecclesiastico, tomo primo, Padova, 1854, pp. 452-457) dove però la data è stata corretta (p. 457), con l'indicazione del 20º anno di pontificato di Pio VII (Pontificatus nostri anno vigesimo).
  2. ^ Anche in questo punto, la bolla riporta un errore o un refuso circa la datazione della bolla De salute Dominici gregis, che viene datata 14 aprile 1818 (quarto decimo kalendas maii), mentre la bolla in questione, pubblicata sullo stesso Bullarium (pp. 36-40), ha la data del 1º maggio (kalendas maii).
  3. ^ Bolla, Paternae charitatis studium, p. 176, nº 2
  4. ^ Bolla, Paternae charitatis studium, p. 176, nº 3
  5. ^ a b c Bolla, Paternae charitatis studium, pp. 176-177, nº 7
  6. ^ Bolla, Paternae charitatis studium, p. 177, nº 8
  7. ^ Saverio Almini, Provincia ecclesiastica di Milano sec. IV - 1989, Lombardia Beni Culturali.
  8. ^ a b c d e f g h i j Bolla, Paternae charitatis studium, p. 177, nº 9
  9. ^ Francesco Nardi, Elementi di diritto ecclesiastico, tomo primo, Padova, 1854, p. 457.
  10. ^ Profili storici delle istituzioni ecclesiastiche - diocesi di Milano, XIII - XX secolo, tomo II, p. 712.
  11. ^ Chiesa di San Francesco d'Assisi, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 3 novembre 2024.
  12. ^ Chiesa dei Santi Nazario e Celso, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 3 novembre 2024.
  13. ^ Raccolta generale delle leggi, pp. 59 e 61
  14. ^ a b Raccolta generale delle leggi, pp. 59-61
  15. ^ Diocesi di Mantova, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 3 novembre 2024.

Bibliografia

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