Petaurista petaurista
Il petaurista rosso o taguan (Petaurista petaurista Pallas, 1766), noto in cinese come Hongbei Wushu, è uno scoiattolo volante originario del Sud-est asiatico[3].
Petaurista rosso[1] | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[2] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Sciuromorpha |
Famiglia | Sciuridae |
Sottofamiglia | Sciurinae |
Tribù | Pteromyini |
Genere | Petaurista |
Specie | P. petaurista |
Nomenclatura binomiale | |
Petaurista petaurista (Pallas, 1766) | |
Areale | |
Tassonomia
modificaAttualmente, gli studiosi riconoscono diciotto sottospecie di petaurista rosso[1]:
- P. p. petaurista Pallas, 1766 (Giava);
- P. p. albiventer Gray, 1834 (dal Nepal, lungo le regioni nord-occidentali dell'Himalaya, fino al Kashmir, al Pakistan occidentale e allo Yunnan occidentale);
- P. p. batuana Miller, 1903 (isole Batu);
- P. p. candidula Wroughton, 1911 (Myanmar e Thailandia);
- P. p. cicur Robinson e Kloss, 1914 (Provincia di Surat Thani, in Thailandia);
- P. p. interceptio Sody, 1949 (Giava Occidentale);
- P. p. lumholtzi Gyldenstolpe, 1920 (Borneo, a eccezione di Sabah e Sarawak);
- P. p. marchio Thomas, 1908 (Borneo, penisola malese e Sumatra);
- P. p. melanotus Gray, 1837 (Cina meridionale, Laos, penisola malese e isola di Tioman);
- P. p. nigrescens Medway, 1965 (Sabah);
- P. p. nigricaudatus Robinson e Kloss, 1918 (Giava Orientale);
- P. p. nitidula Thomas, 1900 (isola di Bunguran);
- P. p. penangensis Robinson e Kloss, 1918 (isola di Penang);
- P. p. rajah Thomas, 1908 (Sabah e Sarawak);
- P. p. rufipes Sody, 1949 (Fujian e Guangdong);
- P. p. stellaris Chasen, 1940 (isola di Bintan);
- P. p. taylori Thomas, 1914 (Tenasserim meridionale e Thailandia occidentale);
- P. p. terutaus (isola di Terutau).
Descrizione
modificaCon una lunghezza testa-corpo di 39,8–52 cm, una coda di 37,5–63 cm e un peso di 1596-2450 g, il petaurista rosso è uno degli scoiattoli volanti di maggiori dimensioni. Le orecchie sono corte e larghe, e dietro a esse si innalza un folto ciuffo di peli piuttosto lunghi; la coda è folta e cespugliosa. La parte superiore del corpo è bruno-rossastra; il capo e le parti laterali del collo, la pagina superiore del patagio e le zampe sono castano-brune; la parte inferiore del corpo è grigio-polvere, la coda è dello stesso colore del dorso, la pagina inferiore del patagio è giallo-grigio, con bordi grigio-cenere[4].
Distribuzione e habitat
modificaÈ una specie largamente diffusa, presente nelle regioni settentrionali dell'Asia meridionale, in Cina meridionale e Sud-est asiatico. Nell'Asia meridionale si incontra in Afghanistan orientale, Pakistan settentrionale, Bangladesh orientale, Bhutan, Nepal e India settentrionale, a 500–3100 m di quota. In Cina, è presente in Yunnan, Sichuan, Fujian, Guangxi e Guangdong. Nel Sud-est asiatico, sul continente, si incontra dal Myanmar, a ovest, fino a tutta la Thailandia occidentale e alla penisola malese[5]. È molto diffuso anche nell'Arcipelago Malese, dove è presente a Sumatra, Giava e Borneo[6].
Biologia
modificaIn natura, il petaurista rosso si nutre prevalentemente di coni di conifere, foglie e ramoscelli, e, quando è la loro stagione, frutta e noci, e occasionalmente insetti. È in grado di planare per lunghe distanze. Sono stati registrati «voli» di 75 m o più; l'angolo di planata è generalmente di 40-60 gradi rispetto al piano orizzontale, ma talvolta, nelle planate brevi, è perfino maggiore. Le cavità degli alberi ove fa il nido si trovano solitamente ad almeno 10 m di altezza dal suolo. Ha abitudini notturne e non va in ibernazione, ma si sposta verso aree dove il cibo è maggiormente disponibile. È in grado di stabilirsi senza problemi anche nelle piantagioni di conifere, ove trova nutrimento e riparo.
Il petaurista rosso è maggiormente attivo tra il tramonto e la mezzanotte e nelle piantagioni di conifere il territorio delle femmine adulte si estende per 3,2 ettari[7].
Si ritiene che questa specie si riproduca due volte all'anno e che i piccoli, in numero di due o tre, nascano per lo più in marzo o agosto.
Conservazione
modificaSebbene minacciata dalla deforestazione e dalla caccia, la specie è ancora molto diffusa e la IUCN la inserisce tra le specie a rischio minimo (Least Concern)[2].
Note
modifica- ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Petaurista petaurista, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ a b (EN) Walston, J., Duckworth, J.W., Sarker, S.U. & Molur, S. 2008, Petaurista petaurista, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Hanocki,H.J.,Kinman,K.E.& Koeppl, J.W.(1982). Mammals Species of The World: A Taxonomic and Geographic Reference. Lawrence, Kansas: Allen Press, Inc and The Assoc. of Systematic Collection.
- ^ Payne,J., C.M. Francis and K.Philips (1985). A field guide to mammals of Borneo. The Sabah Society and World Wild Fund, Kota Kinabalu.
- ^ Khan, M.M. (1992). Mamalia Semenanjung Malaysia. Department of Wildlife and National Parks, Kuala Lumpur.
- ^ Payne,J., C.M. Francis and K.Philips (1985). A field guide to mammals of Borneo. The Sabah Society and World Wild Fund, Kota Kinabalu
- ^ Lin,Y.S.,Wang,L.Y. & Lee, L.L. (1988). The behaviour and activity pattern of giant squirrels(Petaurista p.grandis).Quarterly Journal of Chinese Forestry, 21:81
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