Petronilla d'Aragona

regina d'Aragona (r. 1137-1164)

Petronilla Ramirez (Peironela in aragonese e Peronella, in catalano, Petronila in spagnolo, in asturiano, in galiziano, in basco e in portoghese. Petronilla in latino) (Huesca, 29 luglio 1136Barcellona, 16 ottobre 1174) fu regina di Aragona, contessa di Sobrarbe e di Ribagorza (1137 - 1164) e contessa consorte di Barcellona dal 1137 al 1162, poi tutrice e reggente per il figlio, Raimondo Berengario, nella contea di Barcellona e dal 1164 anche nel regno d'Aragona, sino alla morte.

Petronilla d'Aragona
Petronilla d'Aragona, miniatura di inizio '400 conservata al monastero di Santa Maria di Poblet
Regina d'Aragona
Stemma
Stemma
In carica13 novembre 1137 –
18 luglio 1164[1]
(con il marito Raimondo Berengario IV fino al 1162)
PredecessoreRamiro II
SuccessoreAlfonso II
Contessa consorte di Barcellona
In caricaagosto 1150 –
6 agosto 1162
PredecessoreDolce I di Provenza
SuccessoreSancha di Castiglia
Nome completoPetronilla Ramirez d'Aragona
Altri titoliContessa di Sobrarbe e Ribagorza
NascitaHuesca, 29 luglio 1136
MorteBarcellona, 16 ottobre 1174
Luogo di sepolturaCattedrale della Santa Croce e Sant'Eulalia, Barcellona
Casa realeCasa d'Aragona
PadreRamiro II d'Aragona
MadreAgnese d'Aquitania
ConsorteRaimondo Berengario IV di Barcellona
FigliPietro
Alfonso
Raimondo Berengario
Dolce
Sancho
ReligioneCattolicesimo
Firma
Petronilla d'Aragona e suo marito, il conte di Barcellona Raimondo Berengario IV
Petronilla d'Aragona e il conte di Barcellona Raimondo Berengario IV, suo consorte
La regina Petronilla

Le origini

modifica

Secondo la Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium era figlia del re d'Aragona e conte di Sobrarbe e Ribagorza Ramiro II[2] e della moglie, Matilde (o Agnese) di Poitiers (1103-circa 1160), figlia legittima del duca d'Aquitania e conte di Poitiers, Guglielmo IX (questa tesi è sostenuta sia dal Chronicon sancti Maxentii Pictavensis, Chroniques des Eglises d'Anjou[3] che dalla Ex Gestis Comitum Barcinonensium, e anche dalla Crónica de San Juan de la Peña[4]. Infine, secondo le Europäische Stammtafeln[5], vol II, 58 e 76 (non consultate)[6] era figlia illegittima di Guglielmo IX) e vedova del visconte Emerico V di Thouars (questo matrimonio è confermato dalla donazione n° CXLVII del Cartulaire de l'abbaye de la Sainte-Trinité de Tiron, Tome I, del 1030 circa, fatta unitamente da Emerico e Agnese[7]), che si era dimostrata fertile con il suo primo marito, come ci conferma il documento n° 1159 della Chronique de Robert de Torigni, abbé de Mont-Saint-Michel, Tome I, dove la sposa e chiamata Matilde[8]; e la Ex Fragmentis Chronicorum Comitum Pictaviæ, Ducum Aquitaniæ dove la sposa è chiamata Matilde (Mahauda), detta Agnese (Agnes dicta)[9], che però sostiene, assieme ad altre fonti non primarie[6] che Agnese era la figlia di Guglielmo, signore di Puy-du-Fou[9].
Ramiro II di Aragona, secondo la Ex Gestis Comitum Barcinonensium, era figlio del re d'Aragona, re di Pamplona e conte di Sobrarbe e Ribagorza, Sancho Ramírez (Sancho I di Aragona e Sancho V di Navarra)[10] e, secondo la Cronaca piniatense[11], della sua seconda moglie, Felícia di Ramerupt[12] (1060- 3 maggio 1123), figlia d'Ilduíno IV ( † 1063), conte di Montdidier e di Roucy e Signouer de Ramerupt e della moglie, Adelaide di Roucy, figlia di Ebli Conte di Roucy e della moglie, Beatrice di Hainaut (1015/20-1062).

Biografia

modifica

Nel 1134, dopo che suo zio, il re d'Aragona, re di Pamplona e conte di Sobrarbe e Ribagorza Alfonso I il Battagliero, era morto (come riportato sia nel Chronicon Burgense[13] che nella Crónica de San Juan de la Peña[14]), senza eredi, secondo la Crónica de San Juan de la Peña, i nobili aragonesi nominarono alcuni reggenti[15], per poi orientarsi a offrire i due regni al futuro padre di Petronilla, Ramiro, il fratello di Alfonso I,[16], che era monaco del monastero di Saint-Pons-de-Thomières[17], vicino a Narbona. I nobili navarresi però, non avendo fiducia nelle capacità di Ramiro rifiutarono[18], decisero per la separazione dei due regni, eleggendo García, discendente dal re di Navarra, García III Sánchez[19], per cui gli eredi di Alfonso furono:

Allora, secondo il documento n° 1159 della Chronique de Robert de Torigni, abbé de Mont-Saint-Michel, Tome I, Ramiro ottenne la dispensa papale di uscire dal monastero e potersi sposare[8], fu acclamato re d'Aragona, Ramiro II, e, il 13 novembre del 1135, prese in moglie, Matilde (o Agnese) di Poitiers[3].
Dopo la nascita di Petronilla[2], il 29 luglio 1136, nel mese di ottobre, i genitori fecero una donazione[6]; prima della fine di quell'anno Ramiro si separò dalla moglie Agnese che si ritiró nel monastero di Santa María di Fontevrault, dove morì tra la fine del 1159 e il 1160[6].

Nel 1137, all'età di circa un anno, Petronilla fu promessa in sposa al conte di Barcellona, Raimondo Berengario IV[20]; l'impegno matrimoniale fu firmato a Barbastro, l'11 agosto 1137; mentre il 27 agosto, nel castello di Ayerbe, Ramiro II redasse un documento in cui si impegnava a non prendere importanti decisioni, senza l'approvazione del futuro genero. Il 13 novembre dello stesso anno, infine, pur mantenendo il titolo di re, Ramiro II abdicò[6] in favore della figlia Petronilla, e, mentre la regina bambina veniva portata a Barcellona per essere educata alla corte della contea di Barcellona, delegò il futuro genero a governare il regno d'Aragona con il titolo di principe d'Aragone e conte di Barcellona, per contrastare l'ingombrante re di León e Castiglia, Alfonso VII, che dopo aver occupato il regno di Navarra, nel 1136, era entrato in Aragona, aveva occupato parte del regno[6] e (assumendo il titolo di Imperatore) gli aveva imposto il vassallaggio.
Investito di tale titolo, Raimondo Berengario IV, nel 1140, trattò con Alfonso VII, concordando il ritira dei castigliani da Saragozza, riconoscendo loro tutti i territori alla destra del fiume Ebro[20].
Ramiro II, che morì a Huesca il 16 agosto 1157 (la data della morte è stabilita in un documento del dicembre 1157[6]) trascorse l'ultimo periodo della sua vita nel monastero di San Pedro di Huesca e nella sua proprietà di San Úrbez de Sarrablo (Huesca), ma non vi è certezza che tornasse definitivamente alla vita monastica[6].

Nel 1143, a Zamora, di fronte al legato del papa Innocenzo II, la cui sovranità era riconosciuta sul regno d'Aragona e contea di Barcellona[21], il re di Castiglia Alfonso VII riconobbe il contratto di matrimonio tra il conte di Barcellona, Raimondo Berengario IV e la giovanissima regina di Aragona, Petronilla, accettando così l'unione di tutte le contee catalane con l'Aragona, e di fatto un grande regno d'Aragona.

Dopo questo accordo si verificò una collaborazione tra il regno di Castiglia e quello di Aragona nella lotta contro i regni musulmani, e, nel 1147, con l'aiuto della flotta genovese, misero sotto assedio Almería[22]

Dopo che la regina, nel 1150, aveva compiuto i quattordici anni, età richiesta dal diritto canonico per il matrimonio, Petronilla, a Lérida, nel mese di agosto, sposò Raimondo Berengario IV il Santo, figlio del conte di Barcellona Raimondo Berengario III il Grande e della contessa di Provenza e Gévaudan Dolce I, figlia della contessa di Provenza, Gerberga di Provenza e di Gilberto I di Gévaudan e il matrimonio poté essere consumato[21].

Nel 1157, alla morte del padre, Petronilla ereditò il titolo di regina d'Aragona[21].

Secondo il Gesta Comitum Barchinonensium[23], nel 1162, Raimondo Berengario il Santo[24] morì[25]. La morte di Raimondo Berengario è riportata anche dagli Annales Sancti Victoris Massilienses[26] e da un epitaffio dell'Appendice della España sagrada Tomo. XLIII[27] e, alla morte del marito, Petronilla rimase unica regina in Aragona, mentre resse la contea di Barcellona per conto del figlio minorenne, Raimondo Berengario, il futuro Alfonso II.

Dopo due anni, il 18 giugno 1164 (Actum est hoc in Barchinona XIIII kalendas julii anno Dominice incarnationis M C LXIIII), Petronilla abdicò a favore del figlio Raimondo Berengario, che in quel momento divenne re d'Aragona e assunse il nome di Alfonso (Alfonso II il Casto), in onore del prozio Alfonso I il Battagliero e da quel momento si ebbe l'unione dell'Aragona con le contee catalane. Petronilla però continuò a governare, in quanto Alfonso II era ancora minorenne.

Petronilla morì il 17 ottobre 1174, a Barcellona, e fu inumata nella cattedrale della Santa Croce e Sant'Eulalia. È stata l'unica sovrana regnante d'Aragona: la sua discendente Giovanna di Castiglia lo fu solo formalmente.[21].

Discendenza

modifica

Petronilla e Raimondo Berengario, ebbero cinque figli[21][28]:

Regno di Navarra
Jiménez
 

Sancho I
Figli
Jimeno II
Figli
  • García
  • Sancho
  • Dadildis
  • Munia
  • García, figlio naturale
García I
Sancho II
Figli
García II
Figli
Sancho III
Figli
García III
Figli
Sancho IV
Figli
  • García
  • Ramón, figlio naturale
  • Urraca, figlia naturale

Sancho V

Pietro I

Figli
  • Pietro
  • Isabella

Alfonso I

García IV

Figli

Sancho VI

Figli

Sancho VII

Modifica
Regno d'Aragona
Casa di Navarra
 

Ramiro I
Figli
Sancho I
Pietro I
Figli
  • Pietro
  • Isabella
Alfonso I
Ramiro II
Petronilla con Raimondo Berengario IV di Barcellona
Modifica
 
Contratto di matrimonio di Barbastro (1137).
 
Testamento di Petronilla d'Aragona (1152).
 
Abdicazione di Petronilla, regina d'Aragona (1164).

Ascendenza

modifica
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ramiro I d'Aragona Sancho III Garcés di Navarra  
 
Sancha di Aibar  
Sancho Ramírez di Aragona  
Gilberga di Foix Bernardo Ruggero di Foix  
 
Garsenda di Bigorre  
Ramiro II di Aragona  
Ilduino IV di Roucy  
 
 
Felicia di Roucy  
Adelaide di Roucy  
 
 
Petronilla d'Aragona  
Guglielmo VIII d'Aquitania Guglielmo V di Aquitania  
 
Agnese di Borgogna  
Guglielmo IX d'Aquitania  
Hildegarda di Borgogna Roberto I di Borgogna  
 
Ermengarda d'Angiò  
Agnese d'Aquitania  
Guglielmo IV di Tolosa Ponzio II di Tolosa  
 
Almodis de La Marche  
Filippa di Tolosa  
Emma di Mortain Roberto di Mortain  
 
Matilde di Montgomery  
 
  1. ^ Pur avendo abdicato, il padre, Ramiro II il Monaco, fino al 1157 mantenne il titolo di re.
  2. ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium, pag 361
  3. ^ a b (LA) Chronicon sancti Maxentii Pictavensis, Chroniques des Eglises d'Anjou, pag 419
  4. ^ (CA) Crónica de San Juan de la Peña, cap. 20, righe 91 e 92, pag. 468
  5. ^ Le Europäische Stammtafeln sono una raccolta di tavole genealogiche delle (più influenti) famiglie europee.
  6. ^ a b c d e f g h (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy :Re d'Aragona - IInfante don RAMIRO de Aragón
  7. ^ (LA) Cartulaire de l'abbaye de la Sainte-Trinité de Tiron, Tome I, doc. CXLVII, pag. 171
  8. ^ a b (LA) Chronique de Robert de Torigni, abbé de Mont-Saint-Michel, Tome I, doc. 1159, pag 318
  9. ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tome XII, Ex Fragmentis Chronicorum Comitum Pictaviæ, Ducum Aquitaniæ, par. A, pag. 409
  10. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, cap. 19, pag 378
  11. ^ La Cronaca Piniatense è una cronaca storiografica, voluta dal re d'Aragona Pietro IV, del regno d'Aragona dalle sue origini comitali sino alla Corona d'Aragona (1336, morte di Alfonso IV di Aragona)
  12. ^ (CA) Crónica de San Juan de la Peña, cap. 17, righe 56 e 57, pag. 452
  13. ^ (LA) España Sagrada, tomus XXIII, Chronicon Burgense, pag. 309
  14. ^ (CA) Crónica de San Juan de la Peña, cap. 19, righe 228 - 230, pag. 464
  15. ^ (CA) Crónica de San Juan de la Peña, cap. 20, righe 1 - 15, pag. 465
  16. ^ (CA) Crónica de San Juan de la Peña, cap. 20, righe 17 - 18, pag. 465
  17. ^ (CA) Crónica de San Juan de la Peña, cap. 20, righe 18 - 20, pag. 465
  18. ^ (CA) Crónica de San Juan de la Peña, cap. 20, righe 43 - 45, pag. 466
  19. ^ (CA) Crónica de San Juan de la Peña, cap. 20, righe 59 - 60, pag. 467
  20. ^ a b [Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pag. 879]
  21. ^ a b c d e f g h (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy :Re d'Aragona - Infanta doña PETRONILA de Aragón
  22. ^ [Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pag. 880]
  23. ^ Il Gesta Comitum Barchinonensium è una cronaca scritta in latino dai monaci del monastero di Ripoll, nella seconda metà del XII secolo e inizia con la presa del potere di Goffredo il Villoso e arriva sino alla morte di Raimondo Berengario IV di Barcellona. In un secondo tempo e poi in un terzo la cronaca fu ampliata con le gesta dei primi re della Corona d'Aragona, sino a Giacomo I d'Aragona
  24. ^ Nell'agosto del 1161 Raimondo Berengario IV il Santo aveva accompagnato fino a Torino il nipote, il conte di Provenza Raimondo Berengario II, per richiedere e ottenere la conferma della contea di Provenza da parte dell'imperatore Federico Barbarossa. Ma sulla via del ritorno, a Borgo San Dalmazzo, nel 1162, Raimondo Berengario IV morì.
  25. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, cap. 17, pag 377
  26. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XXIII, Annales Sancti Victoris Massilienses, anno 1162, pag 3 Archiviato il 2 febbraio 2014 in Internet Archive.
  27. ^ (LA) España Sagrada Tomo. XLIII, Apendix, doc. XLIII, pag 466
  28. ^ a b (EN) #ES Genealogy : Barcelona - Petronille (Ramon Berenguer IV "the Saint" of Barcelona)
  29. ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium, pag 363
  30. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, cap. 22, pag 379

Bibliografia

modifica

Fonti primarie

modifica

Letteratura storiografica

modifica

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN306293776 · CERL cnp02096807 · GND (DE1047470497