Pian de le Femene
Il Pian de le Femene (talvolta italianizzato in Pian delle Donne[1]) è un altopiano posto sul crinale delle prealpi Bellunesi nelle vicinanze del massiccio del Col Visentin con un valico (propriamente detto Sella di Pian de le Femene) che mette in comunicazione i comuni Limana, in provincia di Belluno, e Revine Lago, in provincia di Treviso. È compreso tra il monte Cor (a nordest, 1322 m s.l.m.) e il monte Boral (a sudovest, 1245 m). La zona è raggiungibile tramite una strada carrabile proveniente da Revine o da un sentiero lungo il Canal di Limana, nei pressi della frazione Valmorel.
Pian de le Femene | |
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Vista della località verso il Col Visentin. | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Treviso |
Località collegate | Revine Lago (Vallata) |
Altitudine | 1 125 m s.l.m. |
Coordinate | 46°00′48.02″N 12°13′38.14″E |
Altri nomi e significati | Pian delle Donne |
Mappa di localizzazione | |
Per la sua zona dominante e panoramica e le sue bellezze naturali il piano è una zona turistica frequentata.
Storia
modificaAttraversato da un valico che collega la pianura Padana alla Valbelluna, il Pian delle Femene è stato sicuramente una zona d'insediamento sin dalla preistoria. A testimonianza di ciò, sono numerosi i reperti archeologici rinvenuti nell'area, databili attorno all'era neolitica. Successivamente le popolazioni hanno abbandonato i crinali prealpini per stabilirsi nel fondovalle.
Il valico ha tuttavia mantenuto un'importanza strategica essendo, assieme al passo di San Boldo e al passo di Praderadego, la principale via di comunicazione tra la Valbelluna centrale e il Trevigiano.
È stato inoltre uno dei luoghi della Resistenza. Il 2 settembre 1944, nel corso della seconda guerra mondiale, presso l'altopiano si riunirono le brigate partigiane "Mazzini", "Fulmine" e "Tolot", le quali raggiunsero poi sul vicino monte Pezza le brigate "Piave", "Mestre", "Casagrande" e "Gandin". A testimonianza di quegli eventi, presso la località si trovano un monumento alla Donna Partigiana di Pezzei e un museo intitolato a Agostino Piol[2].
Turismo
modificaLa zona è frequentata soprattutto nel periodo estivo, poiché in inverno le nevicate la rendono difficilmente raggiungibile.
La maggior parte delle escursioni partono dal piazzale dove termina la carrozzabile da Revine: possono condurre al Col Visentin, al passo San Boldo o a Valmorel.
Vi sono diverse aree predisposte per sport quali l'equitazione e il tiro con l'arco. Molto praticato è inoltre il ciclismo.
Note
modifica- ^ Georges Rossini, Valichi stradali d'Italia. Catalogo di 4000 valichi italiani classificati per regione, per ordine alfabetico e per quota, Portogruaro, Ediciclo Editore, 2001, p. 69, ISBN 88-85318-59-2.
- ^ http://www.anpibelluno.it/Museo.html[collegamento interrotto]
Bibliografia
modifica- Aldo Sirena, "la memoria delle pietre", Belluno, 1995.