Pietro Guerra

ciclista su strada e pistard italiano

Pietro Guerra (San Pietro di Morubio, 28 giugno 1943) è un ex ciclista su strada e pistard italiano. Da dilettante vinse la medaglia d'argento ai Giochi olimpici 1964 di Tokyo nella cronometro a squadre e due titoli mondiali su strada nella stessa specialità. Fu poi professionista dal 1966 al 1974.

Pietro Guerra
Pietro Guerra in maglia Salvarani
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Ciclismo
SpecialitàStrada, pista
Termine carriera1974
Carriera
Squadre di club
1966-1967Salamini-Luxor TV
1968-1972Salvarani
1973-1974Bianchi
Nazionale
1964-1968Italia (bandiera) Italia
Palmarès
 Giochi olimpici
ArgentoTokyo 1964Cronosquadre
 Mondiali
OroSallanches 1964Cronosquadre
OroLasarte-Oria 1965Cronosquadre
BronzoNürburgring 1966Cronosquadre
Statistiche aggiornate al 24 luglio 2020

Carriera

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Da giovane corse per la società ciclistica veronese "Polisportiva Bruno Gaiga",[1] collezionando una cinquantina di successi. Era un brillante cronoman, che nella specialità dei 100 km a squadre per dilettanti ottenne infatti la vittoria nei campionati del mondo del 1964 (con Andreoli, Dalla Bona e Manza), la medaglia d'argento olimpica nello stesso anno (con la stessa squadra), di nuovo la vittoria mondiale nel 1965 (con Dalla Bona, Denti e Soldi), e infine il terzo posto nel 1966 (con Benfatto, Dalla Bona e Denti).

Nel settembre del 1966 passò al professionismo con la squadra Salamini-Luxor TV (capitano Vittorio Adorni), e ottenne subito discreti piazzamenti. L'anno successivo vinse la sua prima corsa, una tappa del Giro di Sardegna e partecipò anche al suo primo Giro d'Italia, concluso al 32º posto con un secondo posto di tappa.

Nel 1968 venne ingaggiato dalla Salvarani (con capitano Felice Gimondi) e partecipò alla Vuelta a España, ottenendo una vittoria di tappa. Alla Salvarani rimase per cinque stagioni e, pur non vincendo molto, ogni anno riuscì a conquistare una vittoria. Vinse una tappa anche al Tour de France del 1971 mentre, pur partecipando a cinque Giri d'Italia, non riuscì mai ad imporsi in una frazione. Solo nel 1971, con la Salvarani, vinse il cronoprologo a squadre.

Per tre volte fu selezionato nella squadra Nazionale per partecipare ai campionati mondiali professionistici di inseguimento su pista: la prima volta nel 1968, fu quarto; nel 1971 dopo aver vinto il campionato italiano della specialità, al campionato mondiale venne eliminato nei quarti di finale; l'anno successivo si ripeté come vincitore nel campionato italiano, e in quello mondiale si piazzò di nuovo al quarto posto.

Chiuse la carriera nel 1974, sempre nella squadra di Felice Gimondi, che nelle ultime due stagioni era diventata la Bianchi-Campagnolo.

Palmarès

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Campionati del mondo, Cronometro a squadre (con Andreoli, Dalla Bona, Manza)
Targa d'Oro Città di Legnano
Campionati del mondo, Cronometro a squadre (con Dalla Bona, Denti, Soldi)
Coppa Collecchio
Gran Premio Agostano
2ª tappa Corsa della Pace (Praga > Liberec)
10ª tappa Corsa della Pace (Poznań > Stettino)
Gran Premio Industria del Cuoio e delle Pelli
  • 1967 (Salmini-Luxor TV, una vittoria)
1ª tappa Giro di Sardegna (Ozieri > Nuoro)
  • 1968 (Salvarani, una vittoria)
6ª tappa Vuelta a España (Vinaròs > Valencia)
  • 1969 (Salvarani, una vittoria)
4ª tappa Critérium du Dauphiné Libéré (Annecy > Chalon-sur-Saône)
  • 1970 (Salvarani, due vittorie)
Coppa Bernocchi
Gran Premio Cemab
  • 1971 (Salvarani, una vittoria)
5ª tappa Tour de France (Dinant > Roubaix)
  • 1972 (Salvarani, una vittoria)
Giro di Romagna
  • 1973 (Bianchi, una vittoria)
3ª tappa Tirreno-Adriatico (Castelvecchio > Tortoreto)
Campionati italiani, Inseguimento individuale
Campionati italiani, Inseguimento individuale

Piazzamenti

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Grandi Giri

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1967: 32º
1971: 70º
1972: fuori tempo (4ª tappa, 1ªsemitappa)
1973: 106º
1974: 94º
1968: ritirato (3ª tappa)
1969: 81º
1970: 71º
1971: 68º
1972: 86º

Classiche monumento

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1967: 103º
1969: 106º
1970: 135º
1973: 60º
1974: 118º

Competizioni mondiali

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  1. ^ Francesco Coppola, UNDER 23: Davide Gomirato fa poker nella 20ª MdO Guido Zamperioli a Ponton [collegamento interrotto], in federciclismo.it, 24 agosto 2009. URL consultato il 5 febbraio 2010.

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