Pieve di San Giuliano Milanese
La pieve di San Giuliano era il nome di un'antica pieve dell'Arcidiocesi di Milano e del ducato di Milano con capoluogo San Giuliano Milanese.
Pieve di San Giuliano | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | San Giuliano 130 abitanti (1751) | ||||
Dipendente da | Provincia di Milano | ||||
Suddiviso in | 36 comuni | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Pieve | ||||
Podestà | lista sconosciuta | ||||
Organi deliberativi | Consiglio generale | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | XIV secolo | ||||
Causa | Secolarizzazione delle pievi | ||||
Fine | 1797 | ||||
Causa | Invasione napoleonica | ||||
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Cartografia | |||||
Pieve di San Giuliano | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | San Giuliano 130 abitanti (1751) | ||||
Dipendente da | Arcidiocesi di Milano | ||||
Suddiviso in | 12 parrocchie | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Pieve | ||||
Prevosto | vedi sotto | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | XIII secolo | ||||
Causa | Istituzione delle pievi | ||||
Fine | 1972 | ||||
Causa | Sinodo Colombo | ||||
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Cartografia | |||||
Il patrono era san Giuliano martire. La sua festa viene ancora oggi celebrata a San Giuliano Milanese il 16 febbraio.
Storia
modificaLe prime notizie relativamente alla costruzione di una chiesa dedicata a san Giuliano a San Giuliano Milanese, risalgono all'epoca longobarda, e tracce di questa costruzione si possono ravvisare ancora oggi presso le fondamenta della piccola chiesa di San Gregorio. L'istituzione della pieve è probabilmente da ricondursi all'XII secolo in quanto sappiamo che già dal XIII secolo il capitolo disponeva di un prevosto e di sette canonici, governando su molte chiese del circondario tra cui spiccava Melegnano. La decadenza della struttura della pieve iniziò con il 1442 quando proprio Melegnano divenne indipendente sotto l'aspetto religioso da San Giuliano e si costituì in pieve autonoma. Molti personaggi illustri furono prevosti in questa pieve, tra cui Bartolomeo della Capra, in seguito divenuto arcivescovo di Milano. Sul finire del Cinquecento entrarono nell'orbita della pieve anche l'abbazia di Viboldone, rinomato centro degli umiliati in Lombardia, e l'antica sede plebanea di Vigonzone che, con le annesse Torrevecchia e Zibido, divenne un'exclave della pieve di San Giuliano.[1]
Col Rinascimento la pieve assunse anche una funzione amministrativa civile come ripartizione locale della provincia del Ducato di Milano, al fine di ripartire i carichi fiscali e provvedere all'amministrazione della giustizia. Rispetto al comparto ecclesiastico tuttavia, la pieve secolare si espanse significativamente a sud, andando a comprendere varie comunità di confine che nel Medioevo erano state contese a lungo fra Milano e Pavia e che la città meneghina, una volta avuta la meglio nella disputa, incorporò nel suo territorio politico, ma non ebbe interesse a fare altrettanto a livello religioso, rispetto al quale furono lasciate sotto la diocesi di Pavia e, più precisamente, nell'antica pieve cattolica di Bascapè.[2]
Dopo il pluricentenario immobilismo corrispondente alla dominazione spagnola, il passaggio al governo austriaco aprì un'epoca di riforme di stampo illuministico. Fu in particolare nel 1786 che l'imperatore Giuseppe II decretò la divisione della pieve rettificando i confini provinciali e cercando di riportarli a quelli medievali.[3] Una parte della pieve passò quindi in provincia di Pavia, anche se il nuovo assetto lasciava sotto Milano la comunità di Cerro religiosamente pavese, e spostava la succitata Torrevecchia sotto Pavia nonostante fosse di rito ambrosiano da tempo immemorabile.[4][5] Se la riforma fu abrogata già nel 1791 una volta salito al trono l'imperatore Leopoldo II, l'operato giuseppino fu poi la base della definitiva sistemazione dei confini provinciali che avverrà nel 1815 e che in queste zone permane tuttora.[6]
Se il comparto amministrativo fu cancellato con l'arrivo delle armate napoleoniche nel 1797, dopo il passaggio traumatico della rivoluzione francese la pieve religiosa decadde completamente nell'Ottocento e, con la nuova parrocchia di Vizzolo Predabissi del 1964, durante il novecento dovette affrontare la soppressione del 1972 dell'ente plebano voluta dal cardinale Giovanni Colombo il quale riordinò l'assetto diocesano in decanati che ancora oggi persistono come istituzioni territoriali.
Territorio
modificaNella seconda metà del XVIII secolo, dopo l'annessione di Triginto e Melegnanello a Mediglia, e le incorporazioni di Balbiano e Caluzzano a Colturano, di Calvenzano a Vizzolo, della Cà Matta a Zunico, di Rocca Brivio a Santa Brera, di Villa Zurli a Mercugnano, di Gazzera a Cerro, e di Vigloè a Viboldone, il territorio della pieve era così suddiviso:
Nota: nella transitoria riforma dell’imperatore Giuseppe II, i comuni trasportati provvisoriamente sotto Pavia furono nella tabella sovrastante quelli da Bascapè in giù.
Note
modifica- ^ Pieve di San Giuliano
- ^ vedi qui
- ^ Pieve pavese di San Giuliano
- ^ Pieve milanese di San Giuliano
- ^ Le motivazioni dei due provvedimenti si possono ravvisare nel collegamento di Cerro con Milano tramite la via Emilia, e nella natura di exclave religiosa in territorio pavese che, come detto, Torrevecchia aveva assunto a fine Rinascimento.
- ^ Pieve di San Giuliano
- ^ In questo caso c'era radicale discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che il comune corrispondeva alla parrocchia dei Santi Giacomo Maggiore apostolo e Cristoforo martire, compresa ecclesiasticamente nell'antica pieve di San Michele di Bascapè appartenente alla diocesi di Pavia.
- ^ In questo caso c'era radicale discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che i due comuni corrispondevano alla parrocchia di San Michele arcangelo, chiesa già capopieve compresa ecclesiasticamente nella diocesi di Pavia.
- ^ In questo caso c'era radicale discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che il comune corrispondeva alla parrocchia di Santo Stefano protomartire, compresa ecclesiasticamente nella diocesi di Lodi.
- ^ In questo caso c'era radicale discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che il comune corrispondeva alla parrocchia di San Vittore martire, compresa ecclesiasticamente nell'antica pieve di San Michele di Bascapè appartenente alla diocesi di Pavia.
- ^ In questo caso c'era radicale discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che i tre comuni corrispondevano ad una parte della parrocchia dei Santi Vito Modesto e Crescenzia martiri di Gugnano, compresa ecclesiasticamente nell'antica pieve di San Michele di Bascapè appartenente alla diocesi di Pavia.
- ^ In questo caso c'era radicale discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che il comune corrispondeva alla parrocchia della Purificazione di Maria Vergine, compresa ecclesiasticamente nell'antica pieve di San Michele di Bascapè appartenente alla diocesi di Pavia.
- ^ In questo caso c'era discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che la parrocchia corrispondeva al Comune di Zibido al Lambro, compreso amministrativamente nel Vicariato di Binasco.
Bibliografia
modifica- Liber notitiae sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano, a cura di M. Magistretti, U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
- M. Magistretti, Liber seminarii mediolanensis ossia “Catalogus totius cleri civitatis et dioecesis mediolanensis cum taxa a singulis solvenda pro sustentatione seminarii inibi erigendi” compilato l'anno 1564, in «Archivio Storico Lombardo», a. XLIII, 1916, p. 509-561.
- Notitia cleri mediolanensis de anno 1398 circa ipsius immunitatem, in «Archivio Storico Lombardo», XXVII, 1900, p. 257-304.
- A. Palestra, Visite pastorali alle pievi milanesi (1423-1856). I, Inventario, Firenze, 1977, Monumenta Italiae Ecclesiastica. Visitationes 2.
- Rivista Diocesana Milanese. Ufficiale per gli Atti Arcivescovili e della Curia, Milano, Curia arcivescovile, 1911-.
- Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
- G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
- Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Storia della chiesa di San Giuliano Milanese, su sangiulianomartire.net. URL consultato il 2 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2009).