Giuseppe Placido Nicolini

vescovo cattolico italiano (1877-1973)
(Reindirizzamento da Placido Nicolini)

Giuseppe Placido Maria Nicolini (Villazzano, 6 gennaio 1877Villazzano, 25 novembre 1973) è stato un vescovo cattolico italiano, riconosciuto giusto tra le nazioni per aver contribuito a salvare più di 300 ebrei dalle persecuzioni nazifasciste.

Giuseppe Placido Nicolini, O.S.B.
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato6 gennaio 1877 a Villazzano
Ordinato presbitero9 luglio 1899
Nominato abate ordinario18 agosto 1919
Nominato vescovo22 giugno 1928 da papa Pio XI
Consacrato vescovo2 settembre 1928 dal cardinale Alessio Ascalesi, C.PP.S.
Deceduto25 novembre 1973 (96 anni) a Villazzano
 

Biografia

modifica

Nasce a Villazzano, oggi in provincia e arcidiocesi di Trento, il 6 gennaio 1877.

Formazione e ministero sacerdotale

modifica

Professo dell'ordine di San Benedetto, entra da giovane nell'abbazia di San Giuliano di Genova. Il 9 luglio 1899 è ordinato presbitero.

Nel 1899 si laurea in teologia a Roma, lì insegnerà teologia al Pontificio ateneo Sant'Anselmo.

È curato a Praglia per 11 anni.

Ministero abbaziale

modifica

Il 9 dicembre 1908 viene eletto abate dell'antica abbazia di Praglia, risorta nel 1904 dalla soppressione.

Il 18 agosto 1919 diventa abate ordinario dell'abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni; succede ad Angelo Maria Ettinger, deceduto il 19 giugno precedente.

Appena eletto abate ordinario riprende e porta attivamente a compimento (16 maggio 1928) il processo canonico per il riconoscimento del culto dei primi abati cavensi ab immemorabili beati Simeone, Falcone, Marino, Benincasa, Pietro III, Balsamo, Leonardo e Leone II.

Durante il suo ministero abbaziale acquista dalle suore agostiniane della chiesa di Santa Rita da Cascia alle Vergini di Roma una tela della seconda metà del cinquecento attribuita al Guerra che fa posizionare sull'altare della Cappella della Madonna, all'interno della basilica cattedrale della Santissima Trinità di Cava.

Inoltre arricchisce la biblioteca della badia cavense di opere notevoli. Visita, inoltre, tre volte la diocesi e dal 22 al 24 maggio 1923 tiene il sinodo diocesano che non si celebrava da circa due secoli. Tra le benemerenze del Nicolini, acquisite a Cava, è da ricordare la costituzione di un cosiddetto Armadio Farmaceutico per i primi soccorsi agli ammalati della frazione di Corpo di Cava[1].

Ministero episcopale

modifica
 
La tomba di mons. Nicolini nella cattedrale di san Rufino.

Il 22 giugno 1928 papa Pio XI lo nomina vescovo di Assisi; succede ad Ambrogio Luddi, precedentemente dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 2 settembre successivo riceve l'ordinazione episcopale dal cardinale Alessio Ascalesi, coconsacranti il vescovo Gregorio Diamare e l'arcivescovo Anselmo Filippo Pecci.

Nel 1939 promuove la proclamazione di san Francesco d'Assisi come patrono d'Italia[2].

Durante la seconda guerra mondiale insieme a don Aldo Brunacci e a padre Rufino Niccacci, salva più di 300 ebrei dalla Shoah facendoli nascondere nei monasteri della città[3]. Ad altri invece forniscono documenti falsi. Dopo la guerra riceve la cittadinanza onoraria di Assisi.

Dopo alcuni anni di organizzazione ed allestimento, il 3 settembre 1941 inaugura per sua volontà il Museo diocesano e cripta di San Rufino di Assisi, con annesso archivio capitolare, per custodire le opere più rilevanti provenienti dalla cattedrale e da altre chiese della diocesi.

Muore a Villazzano il 25 novembre 1973 all'età di 96 anni ed è sepolto ad Assisi nella cappella della Madonna del Pianto della cattedrale di San Rufino. La tomba fu decorata da Enrico Manfrini[4].

Nel 1977 viene riconosciuto come Giusto tra le nazioni, onorificenza conferita a non ebrei che hanno salvato ebrei dalla Shoah[5]. Le operazioni avvennero in coordinamento col vescovo Giuseppe Maria Palatucci, il nipote Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume, e con Placido Cortese.[6]

Alexander Ramati ha scritto un libro sul salvataggio, e nel 1985 ha diretto il film The Assisi Underground nel quale Nicolini è interpretato da James Mason e doppiato in italiano da Marcello Tusco[7]. Paolo Mirti ha dedicato alla storia il romanzo La società delle mandorle. Nel suo paese natale gli è stata dedicata una piazza.

Genealogia episcopale

modifica

La genealogia episcopale è:

  1. ^ Simeone Leone, Dalla fondazione del cenobio al secolo XVI, in La badia di Cava vol. I pag. 97-98
  2. ^ F. Santucci, La storia della Diocesi, su assisimuseodiocesano.com, Museo Diocesano e Cripta di San Rufino - Assisi. URL consultato il 12 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2008).
  3. ^ I Giusti tra le Nazioni, su binario21.org, binario21. URL consultato il 28 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2008).
  4. ^ La Cattedrale di San Rufino in Assisi, su assisimuseodiocesano.com, Museo Diocesano e Cripta di San Rufino - Assisi. URL consultato il 12 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2008).
  5. ^ (EN) The Assisi Network, su www1.yadvashem.org, The Righteous Among the Nations. URL consultato il 28 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2008).
  6. ^ Le storie. Quei cristiani che salvarono gli ebrei dalla persecuzione nazifascista, su www.avvenire.it, 15 settembre 2024. URL consultato il 16 ottobre 2024.
  7. ^ Assisi Underground, su antoniogenna.net. URL consultato il 9 gennaio 2008.

Bibliografia

modifica
  • (EN) Three heroes of Assisi in World War II: Bishop Giuseppe Nicolini, Colonel Valentin Müller, Don Aldo Brunacci, edited and written by Josef Raischl, S.F.O., and André Cirino, O.F.M. 148 pp. Editrice Minerva-Assisi.
  • (EN) Alexander Ramati, The Assisi Underground: The Priests Who Rescued Jews, New York, Stein and Day, 1978.
  • Paolo Mirti, La società delle mandorle, Giuntina, 2007
  • Simeone Leone, Dalla fondazione del cenobio al secolo XVI, in La badia di Cava, edizioni Di Mauro – Cava de' Tirreni, 1985
  • Mirjam Viterbi Ben Horin, Con gli occhi di allora. Una bambina ebrea e le leggi razziali, Morcelliana. Brescia 2008

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN39123225 · ISNI (EN0000 0000 4900 330X · SBN CFIV129407 · BAV 495/219982 · LCCN (ENno2006017040