R.D. 22
Lo R.D. 22 è stata una nave dragamine della Regia Marina affondata durante la seconda guerra mondiale il 25 ottobre 1943 per urto contro una mina magnetica
R.D. 22 | |
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Descrizione generale | |
Tipo | Dragamine |
Proprietà | Regia Marina |
Ordine | 1917 |
Costruttori | Cantiere navale di Castellammare di Stabia |
Impostazione | 6 agosto 1917 |
Varo | 31 dicembre 1917 |
Entrata in servizio | 1 febbraio 1918 |
Destino finale | affondato il 25 ottobre 1943 per urto contro una mina magnetica |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 201 |
Lunghezza | 38,1 m |
Larghezza | 5,82 m |
Pescaggio | 2,14 m |
Propulsione | 1 caldaia a vapore, 1 macchina alternativa a triplice espansione potenza 870 CV 1 elica |
Velocità | 13 nodi (24,08 km/h) |
Autonomia | 650 mn (a 11 nodi) |
Equipaggio | 21 tra ufficiali, sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento |
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Note | |
dati riferiti all’entrata in servizio | |
dati presi da Trento in Cina[1] | |
voci di navi presenti su Wikipedia |
Storia
modificaCostruita nel cantiere navale di Castellammare di Stabia, la Regia Nave R.D. 22 fu varata il 31 dicembre 1917, ed entrò in servizio nella Regia Marina il 1 febbraio 1918.[2] La nave aveva scafo in acciaio, e disponeva di un apparato propulsore basa su una caldaia a tubi d'acqua alimentata a carbone tramite due forni.[2] Essa alimentava una macchina alternativa a triplice espansione erogante la potenza di 870 CV. L'armamento si basava su di un cannone da 76/40 Mod. 1916 R.M. mm e 2 mitragliatrici Colt da 6,5 mm.[2]
Nel corso della seconda guerra mondiale, il 12 febbraio 1942 insieme alla torpediniera Insidioso e a due motovedette, venne inviato alla ricerca dei superstiti del piroscafo Duino, affondato quattro giorni prima per urto contro mina al largo di Bari. Il Duino, partito da Cattaro per Bari il mattino dell'8 febbraio, non era mai arrivato a destinazione e trascorsero alcuni giorni prima che iniziassero le ricerche.[2] Al tramonto dell'11 febbraio il piroscafo Anna Martini trovò due zattere cariche di naufraghi appartenenti alla nave scomparsa, a 17 miglia per 63° da Bari.[2] All’alba del 12 febbraio furono inviati a cercare ulteriori superstiti il dragamine R.D. 22 e le altre tre unità, che condussero le ricerche in cooperazione con un aereo.[2] Fu lo R.D. 22 ad avvistare e a soccorrere le due zattere di cui avevano parlato i naufraghi, e a bordo furono ritrovati 23 superstiti ed un cadavere.[2] Dopo questi non furono più ritrovati naufraghi del Duino.[2]
Dopo la forma dell'armistizio dell'8 settembre 1943, lo R.D. 22 rimase in territorio controllato dal Regno del Sud.[1] L'unità fu subito impiegata in missioni belliche, e all'1:20 del 25 ottobre 1943, nel corso di un normale spostamento legato all'attività di dragaggio, lo R.D. 22 saltò in aria a 100 metri per 60° dal semaforo di Brindisi.[1] Causa più probabile dell’esplosione fu una mina magnetica.[1] Tra le 24 persone presenti a bordo non vi fu alcun superstite.[1]
Note
modificaAnnotazioni
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Fonti
modificaBibliografia
modifica- Luigi Castagna, La Marina italiana nella seconda guerra mondiale, Vol. II. Navi Militari Perdute, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1965.
- Giuseppe Fioravanzo, La Marina italiana nella seconda guerra mondiale, Volume XV. La Marina dall’8 settembre 1943 alla fine del conflitto, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1962.
- Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta, 1940-1943, Milano, A. Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50150-3.
- Gianni Rocca, Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale, Milan, Mondadori, 1987, ISBN 978-88-04-43392-7.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a R.D. 22 aprile 1868
Collegamenti esterni
modifica- R.D. 22, su Con la pelle appesa a un chiodo. URL consultato l'11 gennaio 2022.
- IT RD 22, su U Boat. URL consultato il 2 gennaio 2022.
- 25.10.1943, Ranieri Domenico e Lepore Giovanni e l’affondamento del RD22, su La voce del marinaio. URL consultato il 2 gennaio 2022.
- RD 22, su Trento in Cina. URL consultato il 2 gennaio 2022.
- Video
- Alcuni nostri dragamine in esercitazioni di dragaggio, su youtube.com.