Redona
Redona [ɾeˈdoːna] (Redùna [ɾɛˈduna] in dialetto bergamasco) è un quartiere di Bergamo, adiacente a quello di Monterosso e al comune di Torre Boldone. Fino al 2009 faceva parte della circoscrizione 5, poi accorpata nella circoscrizione 3.
Redona | |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Bergamo |
Città | Bergamo |
Abitanti | 6 758 ab. (1-1-2017) |
Nome abitanti | redonesi |
Patrono | San Marco Magoni |
Mappa dei quartieri di Bergamo |
Essa fu comune autonomo fino al 1927, quando con regio decreto del 10 febbraio fu unita al territorio comunale di Bergamo insieme a Colognola, Grumello del Piano e Valtesse[1].
Dal punto di vista territoriale, oltre alla presenza della roggia Serio Grande, spicca il colle Maresana, con altitudine intorno ai 450 metri, che contorna i comuni di Torre Boldone e Ponteranica, attraversando per l'appunto il quartiere bergamasco. Si distingue per la fiorente attività sportiva e commerciale.
Origine del nome
modificaPer comprendere il significato del toponimo Redona vanno considerati due aspetti storici del territorio sul quale sorge il quartiere: gli antichi insediamenti dell'attuale provincia di Bergamo erano formati dalla popolazione dei Celti, fino al 49 a.C. quando Bergamo diviene città romana, con privilegio del municipium; fino ai primi decenni del novecento Redona è essenzialmente un villaggio agricolo, con una zona collinare ed una zona pianeggiante (ancora oggi denominata I Piane). I nomi di molte località della zona sono quindi segnati dalla cultura e dalla presenza in passato di celti e romani. In linguaggio celtico i termini reidh, reodh, riudh significano “campo”, mentre rode significa “campo dissodato”, cioè un terreno agricolo dove sorgeva della boscaglia (anche in tedesco rode ha tale significato). Sempre in celtico –on, -ion significano “luogo”. Nel Medio Evo il villaggio Redona veniva denominato Raodona, Raudona e Redonam. Per questi dati il significato del termina “Redona” è “luogo del campo dissodato”.[2][3]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modificaEdificio in stile neogotico. La costruzione della chiesa è iniziata nel 1873 su progetto dell'architetto Giovanni Cuminetti, al quale subentra nel 1897 l'architetto Elia Fornoni fino all'ultimazione dell'opera. I lavori durano più di trent'anni e vedono la partecipazione tenace e generosa anche di molti parrocchiani.[4] La benedizione dell'edificio è del 1907, mentre la consacrazione avviene il 30 ottobre 1909 da parte del vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi, personalità a cui tra l'altro è dedicata una via dello stesso quartiere.
Il portico esterno e le decorazioni interne, previste da progetto, non furono eseguite. L'inizio della prima guerra mondiale causò la completa sospensione dei lavori: solo nel 1931 compare all'interno il pulpito ligneo, e nel 1945 i dipinti della Via Crucis di Umberto Marigliani. Gli anni seguenti la fine della seconda guerra mondiale portano il completamento delle decorazioni interne: le vetrate di Claudio Nani, i dipinti e gli affreschi di Pasquale Arzuffi, Luigi Arzuffi e Angelo Bonfanti, le opere della famiglia Taragni.
Il terzo importante periodo nella storia della chiesa di Redona è a cavallo fra gli anni settanta e ottanta, nel quale ancora diversi artisti redonesi (spesso parenti degli autori delle prime decorazioni) portano nuovi elementi dentro e fuori dall'edificio, consentendo anche l'adeguamento alle riforme previste dal Concilio Vaticano II. Nel 1977 è eseguito il portale in legno dallo scultore Franco Daverio. Nel 1986 l'architetto Bruno Cassinelli disegna il nuovo altare e ambone in legno, posti su una pedana lignea come prolungamento dell'originale presbiterio. La chiesa è impreziosita anche con opere d'arte moderna: quadri del pittore Maurizio Bonfanti che riportano su grandi tele immagini della condizione umana, dei problemi sociali e della genesi dell'uomo; sculture degli artisti Franco Daverio e Gregorio Cividini raffiguranti elementi simbolici e posizionate sulle facciate esterne; una serie di icone astratte di Cosetta Arzuffi poste sulla balaustra alle spalle del nuovo altare in legno.[4].
Nel 2009 la chiesa è stata sottoposta a restauro: la sistemazione del tetto e il rifacimento di tutti gli impianti interni. Anche gli affreschi e i dipinti sono stati sottoposti a un'accurata pulitura che ha riportato alla luce i colori originari. Sono state riaperte le bifore nei transetti che hanno portato una nuova luminosità all'interno della chiesa. I lavori sono terminati a ottobre 2009, per il centenario dalla consacrazione.
Altro
modificaMonastero e Chiesa di San Giorgio
modificaSul territorio di Redona vi era anche il monastero con chiesa di San Giorgio di cui non rimane nessuna traccia.
Aree naturali
modificaParco Turani
modificaNel quartiere è presente il Parco Turani con una superficie di 36.000 metri quadrati.
Infrastrutture e trasporti
modificaLa stazione di Redona si trovava lungo la ferrovia della Valle Seriana, aperta al servizio pubblico fra il 1884 e il 1967.
La nuova tranvia Bergamo-Albino, aperta nel 2009 sul sedime della soppressa ferrovia, serve il quartiere con tre fermate: Bergamo Redona, Bergamo Negrisoli – posta nei pressi della vecchia stazione – e Bergamo Martinella.
Sport
modificaCalcio
modificaAres Redona Calcio
modificaLa squadra locale, Ares Redona Calcio, militante nel campionato di seconda categoria bergamasco, con settore giovanile e sezioni giovanissimi, allievi e juniores.
Altre squadre
modificaDal 2005 sono presenti sul territorio anche l'Associazione Sportiva Redonese, che vanta una squadra nel campionato provinciale CSI di calcio a 5, e l'F.C. Redona, con una squadra iscritta al campionato provinciale CSI di calcio a 7 giocatori.
Pallavolo
modificaLa pallavolo, rappresentata dalla Ares Redona Sezione Pallavolo.
Note
modifica- ^ R.D. 10 febbraio 1927, n. 198 - Aggregazione dei comuni di Colognola del Piano, Grumello del Piano, Redona e Valtesse al comune di Bergamo
- ^ Rielaborato da Una storia per immagini. Redona 1887-1980, Edizioni Sestante, 2005
- ^ Rielaborato da I cristiani di Redona, Carmelo Epis, Supplemento di “Comunità Redona”, marzo 1997
- ^ a b Chiesa oggi, numero 44, 27-11-2000, su dibaio.com, Di Baio editore. URL consultato il 2 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Redona
Collegamenti esterni
modifica- Mappa, su openstreetmap.org.
- Parrocchia di Redona, su parrocchiaredona.it. URL consultato il 23 aprile 2020.
- Redona, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.