Ricaldone

comune italiano

Ricaldone (Ricaldòn in piemontese) è un comune italiano di 611 abitanti della provincia di Alessandria in Piemonte, nella zona del Monferrato.

Ricaldone
comune
Ricaldone – Stemma
Ricaldone – Bandiera
Ricaldone – Veduta
Ricaldone – Veduta
Il Municipio e il Teatro Umberto I
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Alessandria
Amministrazione
SindacoLaura Graziella Bruna (lista civica) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 9-6-2024)
Territorio
Coordinate44°44′00″N 8°28′09″E
Altitudine285 m s.l.m.
Superficie10,52 km²
Abitanti611[1] (31-7-2023)
Densità58,08 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiAcqui Terme, Alice Bel Colle, Cassine, Maranzana (AT), Mombaruzzo (AT), Quaranti (AT), Strevi
Altre informazioni
Cod. postale15010
Prefisso0144
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT006143
Cod. catastaleH272
TargaAL
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 722 GG[3]
Nome abitantiricaldonesi
Patronosanti Simone e Giuda
Giorno festivo5 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ricaldone
Ricaldone
Ricaldone – Mappa
Ricaldone – Mappa
Mappa del comune di Ricaldone all'interno della provincia di Alessandria
Sito istituzionale

Origini del nome

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Ricaldone trae origine nel Medioevo ed è costituito da due vocaboli: Runcus e Aldo, quest'ultimo nella forma del genitivo Aldonis. Runcus significa roncola, arma d'asta corta, ma può voler dire anche un attrezzo per estirpare i rovi e quindi si ricollega a sterpeto, roveto, terreno incolto con spine. La seconda parte è costituita dal patronimico Aldo, nome che venne introdotto in Italia nel VII secolo nella forma latinizzata Aldo, Aldonis. In definitiva Ricaldone sta per "lo sterpeto del germano Aldo" il quale, a capo dell'etnia longobarda, nel 642-643 occupò questi territori.

La comunità di Ricaldone si resse sempre con Statuti propri: i vari feudatari acquistavano diritti su territori che vendevano successivamente al miglior acquirente. In epoca antica vi furono tre famiglie di origine manfredinga che governarono Ricaldone: furono i signori di Canelli, poi i signori di Ricaldone, ramo della famiglia dei signori di Canelli, che ebbero il feudo per eredità da Alberto Montabone. Infine i Colombo, signori di Cuccaro, nel basso Monferrato che ebbero anche una parte della giurisdizione su Ricaldone.

Nel 1100 sono i signori di Canelli a dominare il feudo di Ricaldone che nella marca aleramica fece parte del consortile di Barberio-Alice, uno dei sei (con Agliano, Canelli, Calamandrana, Lanerio, Melazzo) paesi che costituirono il comitato di Acquesana nell'XI secolo. Nel 1178 fu citato tra i beni dell'abbazia di San Quintino di Spigno. Nel 1199 fu distrutto dagli Alessandrini. Il 3 agosto del 1240 Federico II investì alcuni marchesi come regnanti di Ricaldone. Nel 1430 i Marchesi di Incisa, alleati di Milano e del Monferrato, ottennero la signoria di Ricaldone dai Visconti, che fu confermata da una bolla dell'imperatore Sigismondo. Nel 1518 il marchese Guglielmo lasciò Ricaldone alla moglie Anna d'Alençon; poi il paese passò in varie mani, dai Paleologi, dai Colombo, dai Beccio, dai Peretti fino a giungere alla famiglia Gandolfi di Melazzo, originaria di Porto Maurizio. Nel 1774 conquistò l'indipendenza.

Simboli

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Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 febbraio 1995.[4] Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo

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La Chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo sostituì, verso la metà del XVI secolo, la chiesa di San Michele, che rimane ora all'ingresso del paese. Le date fanno riferimento ad alcune incisioni sul portale maggiore (14 luglio 1566), da altre due indicazioni anteriori poste una sull'altare policromo di San Francesco (1533) e sulla vetrata di Santa Barbara (1553). La costruzione dell'edificio, però, sembra risalire a un'epoca antecedente. Già alcuni Statuti del 1493 parlano di una chiesa dedicata ai Santi Simone e Giuda.

La struttura interna è oggi a quattro navate, ma in origine erano tre; la retronavata, alla destra di chi entra, fu aggiunta in parte nel XVII secolo e in parte nel 1750. Sette erano in origine gli altari: quello maggiore, fu demolito e rifatto in marmo, insieme alla balaustra; a sinistra di chi entra si trova quello dedicato a San Francesco, la cui mensa venne ricostruita in marmo. Alla destra di chi entra e di fronte alla navata laterale destra, esiste tuttora l'altare del Suffragio detto anche di San Sebastiano, su cui è domina una tela seicentesca che raffigura la Beata Vergine con San Simone Stock e San Sebastiano e in basso le anime del purgatorio. Accanto a questo è posta un'edicola dedicata a Sant'Antonio da Padova. Del periodo cinquecentesco rimangono oggi anche le due pregevoli volte delle cappelle della Madonna del Rosario e di San Giuseppe, che presentano le decorazioni in stucco ancora intatte; del secolo successivo rimane l'altare del Suffragio (detto di San Sebastiano).

Palazzo Gandolfi-Alliaga

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Palazzo nobiliare con giardino circostante, costruito nel 1700, situato vicino al Municipio.

Museo Luigi Tenco

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Situato nell'edificio dell'ex-Asilo Comunale, il Museo è denominato "Centro di Documentazione Permanente Luigi Tenco", dedicato al cantautore ed alle sue composizioni e canzoni nonché alla sua vita.
Nel cimitero è sepolto il cantante, morto tragicamente nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1967 durante il Festival di Sanremo.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

Geografia antropica

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Frazioni

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Baiascera, Battigia, Bicogno, Borella, Boschi, Bricco, Broglio, Caldana, Campolungo, Camporinaldo, Cappelletta, Celle, Costa, Cuniggio, Fontana Perla, Gazzolo, Guasasco, Imperiale, Madonna, Mezzane, Molinetta, Montà, Monticelli, Peceto, Predamonte, Quarto, Rioglio, Rocche, Rovile, San Bernardo, San Sebastiano, Sant'Angelo, Sarogna, Sgorlo, Spessa, Vallerenzo, Valmorana, Valporcile, Vantiggi, Violina

Economia

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La più importante attività imprenditoriale di Ricaldone è la viticoltura. La cantina sociale, denominata "Tre Secoli s.c.a." a seguito della fusione nel 2008 con la cantina sociale di Mombaruzzo, riunisce oltre 200 soci e trasforma oltre 60 000 quintali di uva, producendo circa 50 000 ettolitri di vini a denominazione di origine controllata e garantita.

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1955 1980 Guido Sardi Sindaco
1980 1985 Celestino Icardi Sindaco
24 giugno 1985 25 maggio 1990 Celestino Icardi Partito Comunista Italiano Sindaco [6]
25 maggio 1990 24 aprile 1995 Celestino Icardi Partito Comunista Italiano Sindaco [6]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Celestino Icardi Progressisti Sindaco [6]
25 giugno 1999 14 giugno 2004 Celestino Icardi centro-sinistra Sindaco [6]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Massimo Lovisolo lista civica Sindaco [6]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Massimo Lovisolo lista civica Insieme per Ricaldone Sindaco [6]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Massimo Lovisolo lista civica Insieme per Ricaldone Sindaco [6]
27 maggio 2019 9 giugno 2024 Laura Graziella Bruna lista civica Sviluppo e territorio per Ricaldone Sindaco [6]
9 giugno 2024 in carica Laura Graziella Bruna lista civica per Ricaldone sviluppo territorio Sindaco [6]

Galleria d'immagini

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  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Ricaldone, su Archivio Centrale dello Stato.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/

Bibliografia

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  • Aldo di Ricaldone, Manfredingi, cosignori di Canelli, Signori di Ricaldone (prove di nobiltà), Casale M.to, La Grafica Monferrina, 1967, pp. 94

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN304915859
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