Samuel Eilenberg

matematico polacco

Samuel Eilenberg (Varsavia, 30 settembre 1913New York, 30 gennaio 1998) è stato un matematico polacco di nascita, di discendenza ebraica. Divenuto cittadino statunitense, la maggior parte della sua carriera come docente della Columbia University.

Samuel Eilenberg
Premio Wolf Premio Wolf per la matematica 1986

Biografia

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Eilenberg ottenne un dottorato di ricerca dall'Università di Varsavia nel 1936, con una dissertazione preparata sotto la supervisione di Karol Borsuk.

Il suo interesse principale era la topologia algebrica. Insieme a Norman Steenrod ha contribuito al trattamento assiomatico della teoria dell'omologia; dai loro nomi viene il termine assiomi di Eilenberg-Steenrod.

A lui e a Saunders Mac Lane si deve lo sviluppo dell'algebra omologica. Lavorando su questo argomento, Eilenberg e Mac Lane hanno creato la teoria delle categorie.

Eilenberg ha preso parte degli incontri del gruppo Nicolas Bourbaki e, con Henri Cartan, nel 1956 ha scritto il testo Homological Algebra, libro diventato un classico.

Nell'ultima parte della sua vita ha lavorato soprattutto sulla teoria delle categorie pura, della quale era stato uno dei fondatori. Il termine raggiro di Eilenberg (Eilenberg swindle, o telescopio) denota una costruzione che applica l'idea della cancellazione telescopica ai moduli proiettivi.

Eilenberg ha anche scritto un importante libro sulla teoria degli automi. In particolare, nel 1974 ha introdotto la X-machine, un particolare tipo di automa.

Eilenberg fu anche un esperto collezionista di arte asiatica. La sua collezione consisteva soprattutto di piccole sculture e di altri manufatti provenienti da Indonesia, Pakistan, India, Nepal, Thailandia, Cambogia, Sri Lanka e Asia centrale. Nel 1991-1992 il Metropolitan Museum of Art di New York City ha ospitato un'esposizione di più di 400 pezzi che Eilenberg aveva donato al museo, intitolata The Lotus Transcendent: Indian and Southeast Asian Art From the Samuel Eilenberg Collection.[1]

Pubblicazioni scelte

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  1. ^ New York Times obituary, February 3, 1998

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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