Shock
Lo shock ( pron. [ˈʃɔk][1]; anche choc o schock, a seconda dell'originale grafia francese, tedesca o la successiva inglese, ora più diffusa[2]) è una sindrome causata da una ridotta perfusione a livello sistemico, con conseguente sbilanciamento fra la disponibilità di ossigeno e la sua domanda metabolica a livello tissutale; se non trattata, ha evoluzione rapida e ingravescente fino al decesso del paziente.
Shock | |
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Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 785.50 |
ICD-10 | R57 |
MeSH | D012769 |
MedlinePlus | 000039 |
eMedicine | 827930, 152191 e 168402 |
Sinonimi | |
Collasso cardiocircolatorio | |
Ortografia ed etimologia del termine
modificaLa parola deriverebbe dal verbo francese choquer, con il significato originario di "cozzare, urtare".
Tuttavia attualmente si ha un maggiore uso della forma inglese shock a causa della crescente diffusione di questa lingua e probabilmente alla limitata conoscenza dell'origine della parola[senza fonte]. In particolare, la comparsa della parola nelle due forme è 1892 per choc ed 1899 per shock.[3]
Fisiopatologia
modificaLe varie cause di shock possono essere ben descritte analizzando l'equazione dell'apporto di ossigeno:
, dove: DO2 è l'apporto di ossigeno, GC è la gittata cardiaca, CaO2 è contenuto di ossigeno del sangue arterioso
I cui membri sono determinati dalle 2 equazioni qui sotto:
- , dove GS è la gittata sistolica (il volume di sangue pompato ad ogni battito dal cuore), FC è la frequenza cardiaca,
- , dove l'[Hb] è la concentrazione di emoglobina nel sangue [g/dl], SatO2 è la percentuale di saturazione di ossigeno del sangue arterioso, PaO2 la pressione arteriosa dell'ossigeno.
Detto questo l'equazione dell'apporto di O2 sostituendo ai 2 membri le rispettive espressioni diventa:
, consentendoci con una sola formula matematica di descrivere tutte le cause di shock, analizzandone i membri ad uno ad uno. In particolare:
La gittata sistolica dipende per la legge di Starling dal precarico, dal postcarico e dalla contrattilità del cuore, che possono essere monitorati a livello clinico in maniera indiretta con varie metodiche (il precarico misurando la pressione venosa centrale, tenendo ben presente che questa variabile non è in funzione lineare col precarico, ma questo dipende anche dalla rigidità delle pareti del ventricolo destro; il postcarico misurando la pressione arteriosa sistemica; la contrattilità con l'ecocardiogramma o tramite la scintigrafia miocardica).
Decorso
modificaSi possono identificare almeno tre diverse fasi: una fase iniziale, trattabile, sino ad una fase finale, irreversibile dello shock, seppure con patogenesi diverse[4]:
- fase compensatoria: la depressione cardiocircolatoria si aggrava e vengono messi in atto meccanismi di compenso (sistema nervoso simpatico, catecolamine, produzioni di fattori locali, come le citochine)
- fase di progressione: il compenso diviene inefficace e il deficit di apporto ematico agli organi vitali provoca gravi squilibri fisiopatologici con accumulo di sostanze vasoattive e danno cellulare. La vasodilatazione con l'aumento della permeabilità tissutale può portare sino alla coagulazione intravascolare disseminata
- fase di irreversibilità: immissione in circolo di sostanze tossiche prodotte dalla necrosi tissutale, blocco della funzione renale e arresto del circolo per la formazione di microtrombosi diffusa a tutti gli organi, coma irreversibile e riduzione della funzione cardiaca sino alla morte.
Eziologia
modificaLe cause di shock si suddividono in 2 gruppi in base alla causa:
- Diminuzione della gittata cardiaca
- Shock cardiogeno: miogeno (infarto miocardico, cardiomiopatia dilatativa); meccanico (insufficienza mitralica grave, difetti del setto interventricolare, stenosi aortica, cardiomiopatia ipertrofica); aritmico
- Shock ostruttivo: tamponamento cardiaco, embolia polmonare massiva, pneumotorace iperteso e cause rare come mixoma atriale, trombo a palla;
- shock ipovolemico e postemorragico; riduzione di liquidi da disidratazione e secondario a ustioni
- Diminuzione delle resistenze periferiche totali (shock distributivo)
Per ognuno di questi 4 gruppi di cause i membri dell'equazione su descritta variano, aiutandoci a capire l'eziologia e l'evoluzione della situazione:
Tipo | Precarico | Postcarico | Contrattilità | SvO2 | Hb | Resistenze periferiche |
---|---|---|---|---|---|---|
Shock cardiogeno | aumentato | aumentato | diminuita | diminuita | normale | aumentate |
Shock ostruttivo del piccolo circolo | aumentato nel ventricolo destro; diminuito nel ventricolo sinistro | aumentato | normale | diminuita | normale | aumentate |
Shock ostruttivo della grande circolazione e piccolo circolo | aumentato | aumentato | normale | diminuita | normale | aumentate |
Shock ipovolemico | diminuito | aumentato | normale | diminuita | normale; diminuita se shock emorragico | aumentate |
Shock distributivo | diminuito o normale | diminuito | normale | variabile | normale | diminuite |
Clinica
modificaSegni e sintomi
modificaDipendono in larga misura dagli organi e dai sistemi coinvolti:
- Sistema nervoso centrale: perdita dei sensi, coma.
- Cuore: tachicardia, pallore, debolezza, ipotensione.
- Polmoni: dispnea, ipossiemia.
- Rene: insufficienza renale acuta (oliguria-anuria).
- Apparato gastrointestinale: ileo, gastrite erosiva, pancreatite, colecistite alitiasica, emorragie, sofferenza epatica, alterazioni della coagulazione.
- Sangue: trombocitopenia, CID (coagulazione intravascolare disseminata), anemia emolitica microangiopatica.
- Sistema immunitario: alterazione della funzione dei leucociti, febbre-brividi (shock settico).
- Metabolismo: Iperglicemia, ipertrigliceridemia, ipoglicemia (fase avanzata), acidosi metabolica, ipotermia.
Trattamento
modificaTerapie farmacologiche
modificaPosizione antishock
modificaLa posizione antishock, o posizione di Trendelenburg, si realizza ponendo l'infortunato disteso in posizione supina, inclinato di 20-30° con il capo a terra, con il bacino leggermente rialzato (per esempio con un cuscino) e gli arti inferiori sollevati. Tale posizione favorisce il ritorno venoso al cuore, che può irrorare meglio il cervello diminuendo quindi il rischio di anossia cerebrale.
Note
modifica- ^ Luciano Canepari, shock, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
- ^ Rubrica "Scioglilingua" del Corriere della sera
- ^ Dizionario De Mauro, Dizionario Sabatini-Colletti: choc (1892), shock (1899)
- ^ Fisiopatologia dello shock (PDF), su unite.it.
Bibliografia
modifica- Goldman, Ausiello, Cecil Textbook of Medicine 22nd Edition, Philadelphia, Saunders, 2004, ISBN 0-7216-9652-X.
- Harrison, Principi di medicina interna, ISBN 978-88-386-3929-6.
- Eugene Braunwald, Peter Libby, Robert O. Bonow, Douglas P. Zipes, Douglas L. Mann, Braunwald's Heart Disease. A textbook of cardiovascular medicine, 8ª ed., Saunders Elsevier, 2008, ISBN 978-1-4160-4105-4.
- Harrison, Principi di Medicina Interna (il manuale - 16ª edizione), New York - Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-2459-3.
- Hurst, Il Cuore (il manuale - 12ª edizione), Milano, McGraw-Hill, 2009, ISBN 978-88-386-3943-2.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «shock»
- Wikiversità contiene risorse su shock
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su shock
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «choc»
- Wikiversità contiene risorse su choc
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su choc
Collegamenti esterni
modifica- (EN) shock, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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