Solfato di zinco
Il solfato di zinco è un composto chimico cristallino, incolore, inodore di sapore astringente, efflorescente all'aria è solubile in acqua e insolubile in alcool. Formula chimica ZnSO4. Spesso è accompagnato da un numero variabile di molecole di idratazione.
Solfato di zinco | |
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Nome IUPAC | |
solfato di zinco | |
Nomi alternativi | |
solfato di zinco | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | O4SZn e ZnSO4 |
Massa molecolare (u) | 161,45 |
Aspetto | cristalli incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 231-793-3 |
PubChem | 24424 |
DrugBank | DBDB09322 |
SMILES | [O-]S(=O)(=O)[O-].[Zn+2] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 3,8 |
Solubilità in acqua | 220 g/L (20 °C) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 302 - 318 - 410 |
Consigli P | 273 - 280.3 - 305+351+338 - 313 [1] |
Forme idrate ed anidre
modificaLa forma che si riscontra in maniera più diffusa è la forma eptaidrata ZnSO4·7H2O. A 30 °C perde una molecola di acqua e si trasforma in ZnSO4·6H2O. A 70 °C perde altre cinque molecole di acqua e si trasforma in ZnSO4·H2O. Infine a 280 °C perde l'ultima molecola di acqua e si trasforma nella forma anidra.
Sintesi
modificaIn natura si presenta nella forma eptaidrata minerale, chiamata goslarite ma conosciuta anche come vetriolo bianco, e nella forma esaidrata.
Può essere ottenuto per sintesi partendo dallo zinco o dall'ossido di zinco con acido solforico in soluzione acquosa.
O per ossidazione del solfuro di zinco, componente della sfalerite.
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Si può anche produrre partendo dallo zinco solido facendolo reagire con solfato rameico o solfato ferrico.
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Usi
modificaCome molti composti dello zinco, trova diverse applicazioni in medicina: viene utilizzato per via esterna contro l'acne, la dermatite seborroica, la caduta dei capelli, l'herpes labiale ed infezioni varie, e per via interna come integratore di zinco, in problemi prostatici e per rinforzare il sistema immunitario. Per via interna, può dare problemi gastrointestinali, specialmente dopo un utilizzo prolungato.
Usato nell'industria come stabilizzante delle soluzioni diazoiche e nella preparazione degli appretti per cotone[2].
Viene utilizzato inoltre nell'edilizia come stucco, in una soluzione composta ulteriormente da gesso (CaSO4) e colle proteiche.
Note
modificaAltri progetti
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