Sounds of the Universe
Sounds of the Universe è il dodicesimo album in studio del gruppo musicale britannico Depeche Mode, pubblicato il 17 aprile 2009 dalla Mute Records.
Sounds of the Universe album in studio | |
---|---|
Artista | Depeche Mode |
Pubblicazione | 17 aprile 2009 20 aprile 2009 21 aprile 2009 22 aprile 2009 |
Durata | 54:49 |
Dischi | 1 |
Tracce | 13 |
Genere[1] | Synth pop Rock elettronico |
Etichetta | Mute |
Produttore | Ben Hillier |
Registrazione |
|
Formati | CD, CD+DVD, 3 CD+DVD, 2 LP, download digitale, streaming |
Certificazioni | |
Dischi d'argento | Regno Unito[2] (vendite: 60 000+) |
Dischi d'oro | Austria[3] (vendite: 10 000+) Danimarca[4] (vendite: 15 000+) Germania (3)[5] (vendite: 300 000+) Messico[6] (vendite: 50 000+) Svezia[7] (vendite: 20 000+) Ungheria[8] (vendite: 5 000+) |
Dischi di platino | Belgio[9] (vendite: 30 000+) Francia[10] (vendite: 100 000+) Italia[11] (vendite: 70 000+) Polonia (2)[12] (vendite: 40 000+) Russia[13] (vendite: 20 000+) Svizzera[14] (vendite: 30 000+) |
Depeche Mode - cronologia | |
Singoli | |
|
Il disco è stato pubblicato dalla Capitol Records negli Stati Uniti d'America e dalla EMI in Canada, costituendo così la prima volta nel catalogo della band che vede una distribuzione EMI nel Nord-America, dato che per gli album precedenti se ne erano occupate la Sire Records e la Reprise Records, due divisioni della Warner.
Sounds of the Universe ha ricevuto una nomination come Best Alternative Music Album ai Grammy Awards 2010, venendo battuto da Wolfgang Amadeus Phoenix dei Phoenix.[15] Il design della copertina del disco è stato votato alla posizione numero dieci per il sondaggio Best Art Vinyl del 2009.[16]
Antefatti
modificaMentre Dave Gahan era ancora occupato con il suo album solista Hourglass (2007), Martin Gore stava lavorando a nuovi brani presso la sua casa studio situata a Santa Barbara, in California. Nel maggio del 2008 il trio è entrato in studio per registrare il materiale atto a comporre il dodicesimo album in studio.[17][18] Il ruolo di produttore è stato nuovamente affidato a Ben Hillier, in quanto i Depeche Mode si erano ritenuti soddisfatti del suo lavoro svolto per il precedente Playing the Angel (2005).
Il gruppo ha descritto il tempo trascorso in studio come molto produttivo, dando infatti vita a 22 brani, ritenendo difficoltoso selezionare quelli maggiormente adatti a comporre la lista tracce finale. Cinque dei brani scartati dal disco sono stati inclusi nell'edizione box set.[19] Brevi videoclip della band e del team di produzione durante il lavoro in studio venivano regolarmente pubblicati sul sito del gruppo.
Descrizione
modificaSounds of the Universe presenta tredici brani. Al pari del precedente Playing the Angel, Gahan ha nuovamente scritto tre brani assieme a Christian Eigner e Andrew Phillpott: Hole to Feed, Come Back e Miles Away/The Truth Is. Spacewalker e la bonus track Esque sono strumentali. Gore canta con Gahan nei brani In Chains, Peace e Little Soul, mentre è solamente sua la voce in Jezebel e nella b-side The Sun and the Moon and the Stars, contenuta nel secondo disco del box set dell'edizione deluxe. La b-side Oh Well è la prima canzone in assoluto scritta a quattro mani da Gore e Gahan. L'album termina con una breve reprise di Wrong inclusa come traccia fantasma dopo Corrupt.
Promozione
modificaDall'album sono stati estratti tre singoli: Wrong, Peace e Fragile Tension/Hole to Feed. Per il mercato statunitense è stato diffuso anche Perfect ma a scopo unicamente promozionale, senza alcuna distribuzione a livello commerciale.
In seguito la band ha intrapreso il Tour of the Universe, partito il 6 maggio 2009 dal Rockhal di Esch-sur-Alzette, e conclusosi il 27 febbraio 2010 alla Esprit Arena di Düsseldorf. Dai due concerti tenuti a Barcellona è stato tratto l'album video Tour of the Universe: Barcelona 20/21.11.09, distribuito nel 2010.
Accoglienza
modificaRecensione | Giudizio |
---|---|
Metacritic[20] | 70/100 |
AllMusic[1] | |
The A.V. Club[21] | A- |
Entertainment Weekly[22] | B+ |
Los Angeles Times[23] | |
NME[24] | 7/10 |
Pitchfork[25] | 6.3/10 |
PopMatters[26] | 5/10 |
Rolling Stone[27] | |
Spin[28] | 6/10 |
The Times[29] |
Sounds of the Universe ha ricevuto critiche generalmente positive. Su Metacritic, che assegna un valore percentuale standardizzato alle recensioni dei critici del mainstream, l'album ha totalizzato un punteggio medio di 70, basato su 28 recensioni.[20] Leah Greenblatt di Entertainment Weekly ha affermato che in Sounds of the Universe, i Depeche Mode «suonano ancora genuinamente ispirati»,[22] mentre Ned Raggett di AllMusic ha assegnato all'album quattro stelle su cinque, conclundendo che «Sounds of the Universe è un crescendo, che si basa su pochi ascolti per avere pienamente effetto, ma quando lo fa, dimostra che i Depeche Mode sono ancora in grado di combinare sonorità pop accessibili con la loro impronta nella musica "radicale" per un'era elettronica di sperimentazioni sonore e ricombinazioni».[1] Assegnando all'album cinque stelle, Neil McCormick di The Daily Telegraph osserva che l'album «presenta i vincoli fantasiosi del rock basato principalmente sulla chitarra».[30]
Tuttavia, Melissa Maerz di Rolling Stone ha ritenuto che «il risultato suona come una macchina del tempo che riporta agli anni ottanta», aggiungendo che «i Depeche Mode devono essere in bilico per un ritorno al passato, ma è ancora troppo presto per tirare fuori quei dolcevita neri».[27] Bill Stewart di PopMatters ha dato 5/10 all'album, dicendo che i Depeche Mode «ci tentano con una forte prima metà per poi scaricarci in una collezione di b-side».[26] Jon Caramanica ha scritto per il New York Times che nonostante l'album «manchi della fragilità di Some Great Reward del 1984 o della guadagnata capacità di Violator del 1990, è indubbiamente un tentativo di rivisitare il passato, ammirevole sia come un provocatorio atto di testardaggine sia come impegno audace», ma affermando anche che «sebbene nella sua forma più fantasiosa, questo è un riempitivo senza continuità dei Depeche Mode, musica che può essere fatta da un qualsiasi numero di assistenti».[31]
Tracce
modificaTesti e musiche di Martin L. Gore, eccetto dove indicato.
- In Chains – 6:53
- Hole to Feed – 4:00 (Dave Gahan, Christian Eigner, Andrew Phillpott)
- Wrong – 3:15
- Fragile Tension – 4:12
- Little Soul – 3:31
- In Sympathy – 4:55
- Peace – 4:31
- Come Back – 5:16 (Dave Gahan, Christian Eigner, Andrew Phillpott)
- Spacewalker – 1:55
- Perfect – 4:33
- Miles Away/The Truth Is – 4:16 (Dave Gahan, Christian Eigner, Andrew Phillpott)
- Jezebel – 4:42
- Corrupt – 9:00 – contiene la traccia fantasma Interlude #5 (Wrong Reprise)
- Traccia bonus nell'edizione giapponese[32]
- Oh Well – 5:59 (Martin L. Gore, Dave Gahan)
- Oh Well (Black Light Odyssey Dub) – 5:02 (Martin L. Gore, Dave Gahan)
- Tracce bonus nell'edizione deluxe di iTunes[34]
- Jezebel (Six Toes Remix) – 5:31
- Little Soul (Thomas Fellman Flowing Ambient Mix) – 9:19
- In Chains (Minilogue's Earth Remix) – 7:53
- Wrong (Video) – 3:23
- Sounds of the Universe - A Short Film (Video) – 10:05
- DVD bonus nell'edizione speciale
- Visual
- Sounds of the Universe (A Short Film) – 10:05
- Wrong (Video) – 3:18
- Audio
- Sounds of the Universe (Dolby & DTS 5.1 Surround Sound) – 54:49
- In Chains (Minilogue's Earth Remix) – 7:52
- Little Soul (Thomas Fehlmann Ambient Mix) – 9:21
- Jezebel (SixToes Remix) – 5:32
- Contenuto bonus nell'edizione box set
- CD 2 – Bonus Tracks/Remixes
- Light – 4:44
- The Sun and the Moon and the Stars – 4:41
- Ghost – 6:26
- Esque – 2:17
- Oh Well – 6:02 (Martin L. Gore, Dave Gahan)
- Corrupt (Efdemin Remix) – 6:29
- In Chains (Minilogue's Earth Remix) – 7:54
- Little Soul (Thomas Fehlmann Flowing Ambient Mix) – 9:20
- Jezebel (SixToes Remix) – 5:33
- Perfect (Electronic Periodic Dark Drone Mix) – 5:21
- Wrong (Caspa Remix) – 5:04
- CD 3 – Demos
- Little 15 – 4:16
- Clean – 3:42
- Sweetest Perfection – 3:23
- Walking in My Shoes – 3:22
- I Feel You – 4:03
- Judas – 3:25
- Surrender – 5:00
- Only When I Lose Myself – 5:25
- Nothing's Impossible – 5:02 (Dave Gahan, Christian Eigner, Andrew Phillpott)
- Corrupt – 4:41
- Peace – 4:34
- Jezebel – 4:38
- Come Back – 5:09 (Dave Gahan, Christian Eigner, Andrew Phillpott)
- In Chains – 4:33
- DVD
- Making the Universe / Film – 45:23
- Usual Thing, Try and Get the Question in the Answer – 55:12
- Sounds of the Universe (A Short Film) – 10:05
- Wrong (Promo Video) – 3:25
- Studio Sessions – 20:25
- Corrupt – 5:03
- Little Soul – 4:06
- Stories of Old – 4:21
- Come Back – 6:28
- Titles – 0:37
- Sounds of the Universe (13 Tracks 5.1 Surround Sound Dolby Digital & DTS) – 54:49
- Bonus Tracks in 5.1 Surround Sound Dolby Digital & DTS – 24:01
Formazione
modificaHanno partecipato alle registrazioni, secondo le note di copertina:[35]
- Gruppo
- Martin Gore – strumentazione, voce, voce principale (traccia 12)
- Andy Fletcher – strumentazione, voce (traccia 3)
- Dave Gahan – voce principale
- Altri musicisti
- Luke Smith – programmazione
- Christian Eigner – programmazione originale (tracce 2, 8 e 11), batteria (tracce 2 e 4)
- Andrew Phillpott – programmazione originale (tracce 2, 8 e 11)
- Produzione
- Ben Hillier – produzione
- Tony Hoffer – missaggio
- Ferg Peterkin – ingegneria del suono
- Josh Garcia – assistenza tecnica (Santa Barbara)
- Jesse Gladstone – assistenza tecnica (New York)
- Anthony Palazzole – assistenza al missaggio
- Sie Medway-Smith – assistenza alla pre-produzione
- Stephen Marcussen – mastering
- Anton Corbijn – direzione artistica, fotografia, design copertina
- ShaughnessyWorks – design
- Tea Design – artwork
Successo commerciale
modificaSounds of the Universe ha debuttato alla posizione numero due nella classifica britannica con una vendita pari a 30 537 copie,[36] segnando la più alta posizione del gruppo dai tempi di Ultra nel 1997. Negli Stati Uniti d'America, l'album ha debuttato alla terza posizione della Billboard 200, vendendo 80 000 copie nella prima settimana.[37] Tuttavia è rimasto solo una settimana nelle top ten di Regno Unito e Stati Uniti e, al pari del precedente Playing the Angel, ha trascorso solamente quattro settimane nella classifica britannica in generale. A dispetto dell'alta posizione in classifica, Sounds of the Universe è diventato l'album meno venduto del gruppo nel Regno Unito.
L'album è arrivato alla posizione numero 200 della classifica di fine anno stilata da Billboard,[38] e a novembre 2012 è risultato che abbia venduto 193 000 copie negli Stati Uniti d'America stando a Nielsen SoundScan.[39]
Classifiche
modificaClassifica (2009) | Posizione massima |
---|---|
Australia[40] | 32 |
Austria[40] | 1 |
Belgio (Fiandre)[40] | 2 |
Belgio (Vallonia)[40] | 2 |
Canada[41] | 3 |
Danimarca[40] | 1 |
Europa[42] | 1 |
Finlandia[40] | 1 |
Francia[40] | 2 |
Germania[40] | 1 |
Grecia[43] | 2 |
Irlanda[44] | 3 |
Italia[40] | 1 |
Messico[40] | 1 |
Norvegia[40] | 2 |
Nuova Zelanda[40] | 31 |
Paesi Bassi[40] | 7 |
Polonia[45] | 1 |
Portogallo[40] | 2 |
Regno Unito[46] | 2 |
Repubblica Ceca[47] | 1 |
Spagna[40] | 1 |
Stati Uniti[41] | 3 |
Stati Uniti (alternative)[41] | 1 |
Stati Uniti (dance/electronic)[41] | 1 |
Stati Uniti (rock)[41] | 1 |
Svezia[40] | 1 |
Svizzera[40] | 1 |
Ungheria[48] | 1 |
Note
modifica- ^ a b c (EN) Ned Raggett, Sounds of the Universe, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Sounds of the Universe, su British Phonographic Industry. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (DE) Depeche Mode - Sounds of the Universe – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (DA) Guld & platin januar 2010, su IFPI Danmark, 24 febbraio 2010. URL consultato il 27 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2011).
- ^ (DE) Depeche Mode – Sounds of the Universe – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (ES) Certificaciones, su Asociación Mexicana de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato l'8 aprile 2023. Digitare "Sounds of the Universe" in "Título".
- ^ (SV) Guld- och Platinacertifikat − År 2009 (PDF), su IFPI Sverige. URL consultato il 9 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2011).
- ^ (HU) Arany- és platinalemezek › Adatbázis - 2009, su Hivatalos magyar slágerlisták, Magyar Hangfelvétel-kiadók Szövetsége. URL consultato il 3 aprile 2021.
- ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 2009, su Ultratop. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (FR) Les Certifications depuis 1973, su InfoDisc. URL consultato il 9 agosto 2015. Selezionare "DEPECHE MODE" e premere "OK".
- ^ Sounds of the Universe (certificazione), su FIMI. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (PL) Podwójna platyna dla DM w Polsce, su depechemode.pl, 16 febbraio 2010. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (RU) Чарт альбомов. Россия 27-2009, su 2M. URL consultato il 30 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2009).
- ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (EN) Grammys 2010: Selected winners, su BBC, 1º febbraio 2010. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Best Art Vinyl 2009 Winners and Nominees, su Best Art Vinyl. URL consultato il 26 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2012).
- ^ (DE) Stephan Schulzky, Ich will die Demos depressiv halten, su laut.de. URL consultato il 26 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2009).
- ^ (EN) Sven Plaggermeier, Depeche Mode wieder im Studio!, su depechemode.de. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Sven Plaggermeier, Wir hatten Angst, dass das Album zu lang ist, su depechemode.de. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ a b (EN) Sounds of the Universe, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Chris Mincher, Depeche Mode: Sounds Of The Universe, su The A.V. Club, 21 aprile 2009. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ a b (EN) Leah Greenblatt, Sounds of the Universe, su Entertainment Weekly, 15 aprile 2009. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Steve Appleford, Album review: Depeche Mode's 'Sounds of the Universe', su Los Angeles Times, 21 aprile 2009. URL consultato il 26 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2009).
- ^ (EN) John Doran, Album review: Depeche Mode - Sounds Of The Universe, su NME, 14 aprile 2009. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Joshua Klein, Depeche Mode: Sounds of the Universe, su Pitchfork. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ a b (EN) Bill Stewart, Depeche Mode: Sounds of the Universe, su PopMatters. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ a b (EN) Melissa Maerz, Sounds of the Universe, su Rolling Stone, 14 aprile 2009. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Mikael Wood, Depeche Mode, 'Sounds of the Universe' (Mute/Capitol/Virgin), su Spin. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Dan Cairns, Depeche Mode: Sounds of the Universe review, su The Times, 19 aprile 2009. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Neil McCormick, Depeche Mode - Sounds Of The Universe, album review, su The Daily Telegraph, 8 aprile 2009. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Jon Caramanica, DEPECHE MODE "Sounds of the Universe" (Mute/Capitol/Virgin), su The New York Times, 19 aprile 2009. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (JA) デペッシュ・モード (Depeche Mode), su EMI Music Japan. URL consultato il 26 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2013).
- ^ (EN) Sounds of the Universe, su iTunes Store. URL consultato il 26 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2013).
- ^ (EN) Sounds of the Universe (Deluxe Version), su iTunes Store. URL consultato il 26 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2013).
- ^ (EN) Note di copertina di Sounds of the Universe, Depeche Mode, Mute Records, CDSTUMM300, CD, 2009.
- ^ (EN) Paul Williams, Number One is number one, su Music Week, 27 aprile 2009. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) Keith Caulfield, Rick Ross Debuts At No. 1 On Billboard 200 For Third Time, su Billboard, 29 aprile 2009. URL consultato il 26 luglio 2023.
- ^ (EN) YEAR-END CHARTS: Billboard 200 Albums - 2009, su Billboard. URL consultato il 23 luglio 2023.
- ^ (EN) Depeche Mode Signs with William Morris Endeavor, su Billboard, 13 novembre 2012. URL consultato il 23 luglio 2023.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q (NL) Depeche Mode – Sounds Of The Universe, su Ultratop. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ a b c d e (EN) Depeche Mode – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 9 agosto 2015. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
- ^ (EN) Paul Sexton, Depeche Mode Fends Off Green Day On Euro Chart, su Billboard, 21 maggio 2009. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (EL) Top 50 Ελληνικών και Ξένων Aλμπουμ, su IFPI Greece. URL consultato il 9 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2009).
- ^ (EN) TOP 75 ARTIST ALBUM, WEEK ENDING 23 April 2009, su GFK Chart-Track. URL consultato il 9 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- ^ (PL) sprzedaż w okresie: 13.04.2009 - 19.04.2009, su OLiS. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 26 April 2009 - 02 May 2009, su Official Charts Company. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (CS) Hitparáda – Týden 16. 2009., su ČNS IFPI. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (HU) Top 40 album-, DVD- és válogatáslemez-lista: 2009. 16. hét, su Hivatalos magyar slágerlisták. URL consultato il 9 agosto 2015.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Ned Raggett, Sounds of the Universe, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Sounds of the Universe, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Sounds of the Universe, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Sounds of the Universe, su Metacritic, Red Ventures.