Sulla loquacità
Sulla loquacità (in latino De garrulitate; in greco antico: Περὶ ἀδολεσχίας?) è il titolo di un saggio di Plutarco, incluso nei suoi Moralia[1].
De garrulitate | |
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Titolo originale | Περὶ ἀδολεσχίας |
Altri titoli | Sulla loquacità |
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea. | |
Autore | Plutarco |
Periodo | I-II secolo |
Genere | saggio |
Sottogenere | morale |
Lingua originale | greco antico |
Serie | Moralia |
Struttura
modificaL'opera è stata scritta dopo il De curiositate e prima del De tranquillitate, De capienda ex inimicis utilitate e De laude ipsius[2]. Si trova nel catalogo di Lampria al numero 92.
Plutarco comincia dalla descrizione della passione per passare poi a indicare i rimedi. Dopo un esplicito elogio del silenzio, la cura è quella di non rispondere per primi e, se interrogati, valutare anzitutto se ci si voglia prender gioco di noi con domande maliziose, atte solo a scatenare la nostra loquacità (in ogni caso vale il principio di riflettere prima di parlare e farlo in modo essenziale).
Analisi critica
modificaQuesto affascinante saggio, di gran lunga tra i migliori delle "opere morali" propriamente dette, rivela una sua abilità narrativa e un fine umorismo. Si adatta all'umorismo di Plutarco, quando parla della loquacità come una malattia, inventare un paio termini pseudo-medici come ἀσιγησία, "incapacità di mantenere il silenzio" e ἀνηκοΐα, "incapacità di ascoltare"[3].
Note
modificaBibliografia
modifica- Plutarco, La loquacità, a cura di Emidio Pettine, Napoli, D'Auria, 1993, ISBN 88-7092-076-3.
- Tutti i Moralia. Prima traduzione italiana completa. Testo greco a fronte, collana Il pensiero occidentale, coordinamento di Emanuele Lelli e Giuliano Pisani, Milano, Bompiani, 2017, ISBN 978-88-452-9281-1.
Voci correlate
modificaControllo di autorità | VIAF (EN) 124149842029802842824 · LCCN (EN) n97002672 · GND (DE) 4406014-2 · BNF (FR) cb122270555 (data) · J9U (EN, HE) 987007405121105171 |
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