Charleston (film 1927)

film del 1926 diretto da Jean Renoir
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Charleston (Sur un air de Charleston) è un film muto del 1926 diretto da Jean Renoir.

Charleston
Titolo originaleSur un air de Charleston
Paese di produzioneFrancia
Anno1926
Durata21-25 min
Dati tecniciB/N
film muto
Generemusicale, fantascienza
RegiaJean Renoir
Soggettouna idea d'André Cerf
SceneggiaturaPierre Lestringuez
ProduttoreJean Renoir
Casa di produzioneLes Films Jean Renoir
Interpreti e personaggi

Il film è conosciuto anche con il titolo Charleston Parade.

La vicenda si ambienta nel futuro, nell'anno 2028, come indica la didascalia. Una capsula spaziale decolla e si dirige verso un luogo indicato in una mappa con la scritta "Terre sconosciute". Riconosciamo la sagoma della Francia. Un uomo ripreso di spalle è alla guida del veicolo.

Ci racconta la trama lo stesso Renoir:

«Uno scienziato negro viene da un altro pianeta a visitare la terra. In seguito a una guerra stellare il nostro pianeta è stato distrutto. Sbarca accanto a una colonna Morris, unico monumento rimasto in piedi in tutto quel deserto, e viene sorpreso da una selvaggia che, siccome non conosce il linguaggio dello scienziato, si esprime danzando. Dopo questa danza lo scienziato ripartirà verso il suo pianeta portando con sé la selvaggia».[1]

Produzione

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Il film fu prodotto da Jean Renoir, dopo l'esito fallimentare di Nanà.

Soggetto

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Occasione del film fu la presenza sulle scene parigine della «Revue nègre». Fra i ballerini era presente Jonny Huggins,un ballerino afroamericano proveniente da New York che fu presentato al regista da Braunberg e da Becker: sarà chiamato a interpretare il protagonista. Il film nasce come un'incursione cinematografica nel regno del jazz.[2]

Riprese

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Il film fu girato a Parigi durante l'autunno 1926, in pochi giorni, attorno alla colonna Morris (ancor oggi usata in Francia per reclamizzare gli spettacoli teatrali, cinematografici, musicali) e negli studi d'Épinay-sur-Seine.

Accoglienza

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La prima del film si ebbe il 19 marzo 1927 al cinema Artistic di Parigi.

Il film, o per meglio dire questo spezzone di film, perché non fu mai completato del tutto, e deliberatamente d'avanguardia, fu ben accolto dalla stampa.[1]

Critica

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Giorgio De Vincenti scrive:

«Charleston appare un film spumeggiante, ironico, gioioso, un divertissement sapiente sul cinema e sulla civiltà spettacolare dell'Europa contemporanea [...] un omaggio a Catherine, quasi un gioco per impiegare la pellicola avanzata dalla dispendiosa impresa di Nanà.[3]»

Daniele Dottorini:

«Il breve film è di fatto un ammirato documentario sul corpo e sui gesti di Catherine Hessling [...] Renoir si sofferma su di lei rallentando l'immagine, esplorandone i movimenti, rovesciando la sua prospettiva: passando cioè dall'occhio della regia a quello spettatoriale, il regista compie un movimento che riporterà lungo tutto il suo cinema, quello di non nascondere il set, la sua atmosfera, i suoi desideri, le sue passioni e, soprattutto, i suoi corpi.[4]»

  1. ^ a b Jean Renoir, La mia vita, i miei film, pag. 80.
  2. ^ Giorgio De Vincenti, Jean Renoir, pp. 48-49.
  3. ^ Giorgio De Vincenti, Jean Renoir, pp. 49-51.
  4. ^ Daniele Dottorini, Jean Renoir. L'inquietudine del reale, pp. 42-43.

Bibliografia

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  • Giorgio De Vincenti, Jean Renoir, Marsilio, Venezia 1996. ISBN 88-317-5912-4
  • Daniele Dottorini, Jean Renoir. L'inquietudine del reale, Edizioni Fondazione Ente dello Spettacolo, novembre 2007. ISBN 978-88-85095-39-7
  • Jean Renoir, La mia vita, i miei film, Marsilio, Venezia 1992. ISBN 88-317-5419-X
  • Jean Renoir, La vita è cinema. Tutti gli scritti 1926-1971, Longanesi, Milano 1978, traduzione di Giovanna Grignaffini e Leonardo Quaresima.
  • (FR) Charlotte Garson, Jean Renoir, Cahiers du Cinéma, 2008. ISBN 978-2-86642-501-2

Collegamenti esterni

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