venerdì
20
settembre
06:41 UTC
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"La giovinezza non contraddistingue un capitolo della vita ma un atteggiamento dello spirito; essa è espressione della volontà, della forza delle idee e dell’intensità di sentimenti.
Essa è la vittoria del coraggio sulla vigliaccheria, la vittoria della voglia di avventura sulla propensione alla comodità.
Non si diventa vecchi perché si è vissuto un certo numero di anni; si diventa vecchi quando si rinuncia ai propri ideali: è vero che gli anni lasciano un segno sulla pelle, ma la rinuncia ai propri ideali lascia un segno nell’anima.
Pregiudizi, dubbi, paure e disperazione sono dei nemici che a poco a poco ci schiacciano e che ci fanno diventare polvere prima della morte.
E’ giovane colui che ancora sa stupirsi ed entusiasmarsi. Colui che, come un bambino insaziabile, ancora domanda: “e poi?”, colui che promuove gli eventi e sa gioire del giuoco della Vita.
Voi siete giovani come la Vostra fede. Vecchi come i vostri dubbi. Giovani come la fiducia che avete in Voi stessi,. Vecchi come i Vostri scoramenti. Giovani come le Vostre speranze.
Resterete giovani finché sarete aperti all’accoglienza: sensibili alla bellezza, alla bontà, alla grandezza; ricettivi ai messaggi della natura, dei vostri simili, dell’incomprensibile.
Se un giorno il vostro cuore dovesse essere logorato dal pessimismo o corroso dal cinismo, allora abbia il vostro Dio misericordia della vostra anima – perché sarà l’anima di un vecchio."
«Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo».
(V. Alfieri, Della tirannide)
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