Valcalepio bianco
Il Valcalepio bianco è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Bergamo.
Valcalepio | |
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Dettagli | |
Stato | Italia |
Resa (uva/ettaro) | 90 q |
Resa massima dell'uva | 70,0% |
Titolo alcolometrico naturale dell'uva | 11,0% |
Titolo alcolometrico minimo del vino | 11,5% |
Estratto secco netto minimo | 18,0‰ |
Riconoscimento | |
Tipo | DOC |
Istituito con decreto del | 03/08/1976 |
Gazzetta Ufficiale del | 18/11/1976, n 308 |
Vitigni con cui è consentito produrlo | |
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Caratteristiche organolettiche
modificaè prodotto dall'unione di due vitigni importanti: Pinot Bianco e Chardonnay (dal 55% all'80%) e Pinot Grigio (dal 20% al 45%) coltivati nelle migliori posizioni della fascia collinare bergamasca. L'invecchiamento consigliato è di sei mesi in botti di rovere e altri sei mesi in bottiglia.
- colore: giallo paglierino più o meno intenso.
- odore: delicato, caratteristico, simile a un bouqet fruttato.
- sapore: secco, armonico, caratteristico, con un leggero ricordo di mandorle.
- temperatura: va servito a 12 °C circa
Storia
modificaIl Valcalepio ha rappresentato in terra bergamasca la rinascita da un punto di vista enologico; a partire dagli anni 70 in poi infatti si sono poste le basi per riportare all'apice il vino del Colleoni. Dopo tutte le peripezie subite da questo vino nelle epoche passate, proprio a partire da questi anni si ha assisitito alla sua ripresa. Il primo passo in questa direzione è stato fatto dalla Cantina sociale Bergamasca che ha iniziato un buon numero di vinificazioni sperimentali con vitigni autoctoni e vitigni miglioratori che hanno portato alla creazione di questa tipologia DOC (1976). La struttura agricola della bergamasca si stava evolvendo in tante piccole realtà produttive che si stavano affermando sui mercati regionali; questo soprattutto grazie all'intervento del Consorzio Tutela Valcalepio proteso ad incentivare il loro sviluppo e ad accrescere le loro reali potenzialità. Grande cura si prodigò nella crescita del corpo sociale: innumerevoli viaggi d'istruzione in Italia e all'estero per ampliare gli orizzonti degli operatori vitivinicoli bergamaschi, corsi di addestramento e di formazione, di marketing; questi garantirono la presa di coscienza che anche una zona piccola nella produzione poteva diventare grande nella qualità. Le aziende furono aiutate in questo dalla locale Camera di Commercio e dall'Amministrazione Provinciale che portarono all'adeguamento delle strutture produttive e mercantili. Ecco il frutto di un lavoro paziente che faceva crescere, giorno dopo giorno, la convinzione dei produttori di lavorare ad un progetto vincente. Progetto vissuto con passione da questi produttori che hanno istituito anche un gruppo di giudici esperti che agiscono secondo le norme scientifiche dell'analisi sensoriale al fine di garantire la perfetta coesione tra qualità promessa e qualità erogata. Il consumatore ha quindi un'importanza fondamentale ed è seguendo questa metodologia che si può riuscire a mantenere nel tempo un rapporto duraturo e costante.
Abbinamenti consigliati
modifica- Antipasti
- Primi piatti con sughi bianchi
- Piatti di pesce
- Ottimo anche come aperitivo
Produzione
modificaProvincia, stagione, volume in ettolitri
- Bergamo (1990/91) 1004,0
- Bergamo (1991/92) 733,41
- Bergamo (1992/93) 1315,8
- Bergamo (1993/94) 183,82
- Bergamo (1994/95) 1856,74
- Bergamo (1995/96) 1849,88
- Bergamo (1996/97) 2229,7