Vallis
Vallis (plurale: valles) è il termine latino che significa valle.
Il termine è utilizzato in esogeologia per descrivere formazioni geologiche analoghe alle valli terrestri presenti su altri corpi celesti. Il nome è stato assegnato a formazioni presenti sulla Luna, Mercurio, Venere e Marte, sul satellite di Giove Io e sul satellite di Urano Ariel.
Origine
modificaIl termine venne usato inizialmente per indicare le antiche valli fluviali scoperte dalle prime sonde spaziali inviate su Marte. Le osservazioni delle sonde del Programma Viking, che fecero scoprire la presenza di enormi avvallamenti riconducibili alla presenza di antichi fiumi, portarono a cambiare le nostre idee sulla possibile presenza di acqua sul pianeta rosso. Le immagini mostravano evidenze di inondazioni che avevano rotto dighe naturali, scavato profonde valli, incidendo il substrato roccioso per lunghezze anche di migliaia di chilometri.[1][2][3]
Alcune valli marziane, come Mangala Vallis, Athabasca Valles, Granicus Vallis e Tinjar Valles, hanno un chiaro inizio da un avvallamento tettonico noto come graben. Altri canali di efflusso si originano in depressioni riempite di pietrisco, chiamate chaos. È stato proposto che ci fossero imponenti quantitativi di acqua intrappolati sotto pressione al di sotto di uno spesso strato di criosfera; l'acqua sarebbe poi stata liberata improvvisamente, probabilmente in seguito alla rottura della criosfera conseguente alla formazione di una faglia.[4][5]
Su Marte
modificaIl termine trova applicazione, su Marte, anche nel caso delle Valles Marineris, un gigantesco sistema di canyon che raggiungono complessivamente i 4000 km di lunghezza, i 200 km di larghezza ed una profondità fino a 7 km;[6][7][8] in generale, comunque, la denominazione vallis rimane valida anche nel caso di formazioni geologiche poco pronunciate (ad esempio le Simud Valles, nella regione marziana di Xanthe Terra).
Alle valli marziane di dimensioni maggiori sono stati attribuiti nomi che corrispondono al nome del Pianeta Rosso nelle diverse lingue: è il caso di Ares (greco), Al-Qahira (arabo, indonesiano e malese), Auqakuh (lingua inca), Bahram (persiano), Hrad (armeno), Hor Desher (egiziano), Kasei (giapponese), Maja (nepalese), Mangala (sanscrito), Mawrth (gallese), Ma'adim (ebraico), Nirgal (babilonese). Altre valli marziane portano i nomi di fiumi terrestri.
Note
modifica- ^ Hugh H. Kieffer, Mars, University of Arizona Press, 1992, ISBN 978-0-8165-1257-7. URL consultato il 7 marzo 2011.
- ^ Raeburn, P. 1998. Uncovering the Secrets of the Red Planet Mars. National Geographic Society. Washington D.C.
- ^ Moore, P. et al. 1990. The Atlas of the Solar System. Mitchell Beazley Publishers NY, NY.
- ^ Carr, M. 1979. Formation of martian flood features by release of water from confined aquifers. J. Geophys. Res. 84: 2995-3007.
- ^ Hanna, J. and R. Phillips. 2005. Tectonic pressurization of aquifers in the formation of Mangala and Athabasca Valles on Mars. LPSC XXXVI. Abstract 2261.
- ^ Valles Marineris, in Gazetteer of Planetary Nomenclature, USGS Astrogeology Science Center. URL consultato il 28 febbraio 2015.
- ^ Vallis Marineris, su Goddard Space Flight Center, NASA, 2002. URL consultato il 22 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2007).
- ^ Valles Marineris, su Welcome to the Planets, NASA, 2005. URL consultato il 22 gennaio 2018.