Villa Serego

villa palladiana nel comune italiano di San Pietro in Cariano (VR)
Disambiguazione – Se stai cercando la villa a Sant'Ambrogio di Valpolicella, vedi Villa Serego Alighieri.

Villa Serego (o Sarego), sita in località Santa Sofia di Pedemonte in San Pietro in Cariano (provincia di Verona) e per questo detta anche villa Santa Sofia, è una villa veneta progettata dall'architetto Andrea Palladio nel 1565.[1] È dal 1996 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, assieme alle altre ville palladiane del Veneto.[2]

Villa Serego
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneVeneto
LocalitàSan Pietro in Cariano
IndirizzoLocalità Santa Sofia, 37029 Pedemonte in San Pietro in Cariano (VR)
Coordinate45°29′58″N 10°55′32″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1565 - 1585 circa
Stilepalladiano
Realizzazione
ArchitettoAndrea Palladio
CommittenteMarcantonio Serego
 Bene protetto dall'UNESCO
Villa Serego
 Patrimonio dell'umanità
TipoArchitettonico
CriterioC (i) (ii)
PericoloNessuna indicazione
Riconosciuto dal1996
Scheda UNESCO(EN) City of Vicenza and the Palladian Villas of the Veneto
(FR) Scheda

È l'unica villa palladiana ancora presente in Provincia di Verona.

Il committente è il veronese Marcantonio Serego, che entra in possesso della proprietà di Santa Sofia nel 1552 ma che solamente dal 1565 decide di rinnovare radicalmente il complesso edilizio ereditato dal padre. Poche e frammentarie sono le notizie che riguardano le vicende costruttive del complesso, che venne realizzato solo in piccola parte rispetto alla grande estensione disegnata da Palladio nei Quattro libri dell'architettura (1570): meno della metà del cortile rettangolare e in particolare la sezione settentrionale.[1]

Nel 1740 Francesco Muttoni poté vedere il tracciato dell'intero cortile scandito dalle basi già poste in opera delle colonne che avrebbero dovuto completarlo. È dunque ipotizzabile che con la morte di Marcantonio negli anni ottanta del Cinquecento i lavori siano stati definitivamente interrotti, anche se pare dimostrata la volontà di concludere almeno la parte del complesso riservata agli appartamenti signorili.[1]

Con rogito del 30 marzo 1811 il conte Marcantonio Serego Alighieri cedette la proprietà all'avvocato Giovanni Battista Cressotti. Entro la metà dell'Ottocento la villa subì notevoli mutamenti a opera dell'architetto Luigi Trezza: nuovi ambienti abitabili vennero ad aggiungersi lungo il lato occidentale dell'edificio, innestandosi al tratto originale cinquecentesco e in parte manomettendolo, mentre alle testate del cortile lasciate incompiute veniva data un'immagine definitiva facendo girare trabeazione e balaustra.[1]

Nel 1996 è stata inserita nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO "Vicenza e le ville palladiane del Veneto".[2] La villa è sede di una azienda vinicola.

Descrizione

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Isolata all'estremo occidente della “geografia palladiana” del Veneto e una delle ultime fabbriche di villa progettate da Palladio, villa Serego a Santa Sofia rappresenta per molti versi un episodio eccezionale.[1] A differenza della villa-tipo palladiana, generalmente un organismo fortemente gerarchizzato e dominato dal “pieno” della casa dominicale, Palladio preferisce qui articolare lo spazio attorno al grande “vuoto” del cortile centrale, prendendo probabilmente a modello le proprie ricostruzioni della villa romana antica.[1]

Anziché di mattoni e intonaco, le grandi colonne ioniche sono realizzate con blocchi di pietra calcarea appena sbozzati e sovrapposti a creare pile irregolari: il tipo di materiale utilizzato (proveniente dalle cave che i Serego possedevano poco lontano) e la dimensione gigantesca delle colonne contribuiscono a generare una sensazione di potenza mai raggiunta da nessun'altra villa realizzata.[1]

La villa possiede un grande giardino, posto di fronte.

  1. ^ a b c d e f g Villa Serego, in Mediateca, Palladio Museum. URL consultato il 27 maggio 2018.
  2. ^ a b (EN) UNESCO World Heritage Centre, City of Vicenza and the Palladian Villas of the Veneto, su whc.unesco.org. URL consultato il 27 maggio 2018.

Bibliografia

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Fonti utilizzate
Approfondimenti
  • P. Brugnoli e A. Sandrini (a cura di), L'architettura a Verona nell'età della Serenissima, pag.184-196
  • Giulio Zavatta, Restauri e manomissioni ottocentesche della villa palladiana di Santa Sofia di Pedemonte, in Annuario Storico della Valpolicella, 2009-2010.
  • Giuseppe Conforti, Villa Serego detta "Villa Santa Sofia", in Centootto Ville della Valpolicella, testo di Giuseppe Conforti, foto di Lou Embo e Fulvio Roiter, Verona, 2016, pp. 794–811.

Voci correlate

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