Wikipedia:Bar/Sermone
Ma dove è finita?
modifica– Il cambusiere --Twice25 • (disc.) 09:48, 24 gen 2006 (CET)
Un grazie anticipato a chi vorrà aiutarmi a trovare la traduzione della Lettera che Jimbo Wales ha scritto in occasione dell'ultima raccolta fondi. O me la sono sognata?--ArchEnzo 15:24, 22 gen 2006 (CET)
- A me sembrava di averla letta solo in inglese. -- Ilario (0-0) - msg 15:27, 22 gen 2006 (CET)
Qui, l'aveva gentilmente tradotta Lp. Frieda (dillo a Ubi) 15:32, 22 gen 2006 (CET)
- Grazie! Ubiquitaria come sempre ;) --ArchEnzo 15:41, 22 gen 2006 (CET)
Sermone
modificaCito dalla lettera che Jimbo Wales ha scritto in occasione dell'ultima raccolta fondi: Anche se non posso parlare a nome di ciascuno di voi, posso parlare per me stesso. Io lo sto facendo per il bambino africano che potrà usare libri di testo e di consultazione liberi, prodotti dalla nostra comunità, per trovare una soluzione all'opprimente povertà che lo circonda. ....
E lo sto facendo anche per mia figlia, che spero possa vivere in un mondo in cui la cultura è libera e non proprietaria, in cui il controllo del sapere è ovunque nelle mani delle persone, grazie ad opere che possano adottare, modificare e distribuire liberamente, senza dover chiedere il permesso a nessuno.
Credo siano state queste parole a farmi capire il grande fastidio e malessere personale che vivo quando scorro le discussioni che ci impegnano a proposito delle cancellazioni, degli stub, e su cosa merita o non merita di stare su wikipedia.
Come wikipediano sento una grande responsabilità: quella di condividere con quel bambino un sapere utile e non già modelli di spazzatura (è solo uno dei tanti esempi possibili) e ciarpame che sempre più affollano i media ed internet in particolare.
Per quel bambino può costituire tesoro ogni goccia o briciola purché sana e vera.
C'è una corrente di pensiero che tende a vedere Wikipedia il luogo dove può/deve starci di tutto, perché IMHO ritengono che libera voglia dire libertaria ed anarchica. A me piace pensare che libera voglia solo dire a disposizione di tutti ( mondo in cui la cultura è libera e non proprietaria dice Jimbo).
Sono quasi certo che questo mio post, dettato dalle torrenziali discussioni che si sono sviluppate in questi giorni, altre forse ancor più torrenziali ne provocherà. Immagino primi fra tutti quelli che obietteranno una volontà di censura, o limitazione di libertà. A quelli dico sin d'ora che la mia libertà finisce dove comincia quella del mio prossimo, e che in tal senso più che il consenso potrà aiutarci il buon senso (citando qualcuno che non ricordo).
A me piacerebbe una Wiki che sia edificante come sempre il sapere dovrebbe essere.
Scusate il sermone domenicale di uno che spero conosciate come profondamente laico.--ArchEnzo 16:04, 22 gen 2006 (CET)
Nulla da dire. quoto in pieno il pensiero di Enzo. --RED DEVIL 666 16:09, 22 gen 2006 (CET)
- Mah, in realtà io non sono molto d'accordo, proprio partendo dallo stesso presupposto: Wikipedia deve essere fonte di conoscenza anche per il povero bambino dell'Africa senza una lira, niente da mangiare, poco lavoro ma col DVD di Wikipedia e il computer a manovella (questa è una piccola critica che esula dal tuo discorso, Enzo). Dicevo: sono contrario, proprio per questo motivo. Non dobbiamo essere noi - o chiunque altro - a decidere "cosa è degno/importante di essere saputo" e cosa no. Wikipedia è differente da un libro di testo: non ha scarsezza di materiale, non si devono selezionare/filtrare i contenuti perché dopo un po' "finiscono le pagine". Wikipedia possiede questo grande pregio, che dovrebbero possedere tutti gli altri metodi di diffusione del sapere (ma purtroppo, e non sempre per colpa loro, non hanno): la possibilità alla persona di essere lui, in prima persona, a scegliere il suo "percorso di conoscenza". E la differenza fra "diffondere il sapere" e "indottrinare" (ma non vedete una accezione negativissima del termine: la nostra stessa educazione è "indottrinazione" in quanto impariamo degli schemi logici/comportamentali/mentali già presenti). Io non penso che Wiki debba utilizzare l'utente finale come ragione per "filtrare" alcuni contenuti ritenuti meno importanti: per quanto mi riguarda - hai ragione - penso che Wikipedia debba contenere tutto, basta che sia scritto in maniera sensata, corretta e veritiera. Poi possiamo anche fare dei "percorsi di lettura" degli articoli, delle "mappe" che permettano di studiare più a fondo un determinato argomento, ma questo è un di più (importante, che dovrebbe esserci e che già c'è: i portali). Gatto Nero - (ho bisogno di una vacanza...) 16:21, 22 gen 2006 (CET)
- Quoto Enzo (forse un bimbo africano no, se non ha i soldi per il libro non ha soldi neanche per il PC), ma quoto che "libero" non è "anarchico". -- Ilario (0-0) - msg 16:36, 22 gen 2006 (CET)
- Quoto il gatto: il bambino africano HA DIRITTO a scegliere il suo "percorso di conoscenza".
- Non ha bisogno di un "saggio papà" che decide per lui "ciò che è buono" e "ciò che è cattivo"
- --Fragolino - (segui il bianconiglio) 16:49, 22 gen 2006 (CET)
- forse avrei dovuto inserire anche gli omissis: mi riferivo all'internet da noi mediata e non al bimbo africano improbabile utente di internet.--ArchEnzo 16:51, 22 gen 2006 (CET)
- Quando leggo questo pacco di retorica del signor Wales e di quelli che gli vanno dietro mi viene voglia di lasciar perdere e di non farmi vedere da queste parti per mesi. --Abragad 17:12, 22 gen 2006 (CET)
- Per un'enciclopedia come credo (sperando di aver capito il messaggio originale) la intenda Archenzo, un sistema aperto a tutti non è auspicabile. Per avere un insieme di testi liberi (nel senso di disponibili per tutti e riutilizzabili a piacere) che possano essere utili dal punto di vista educativo/tecnologico/culturale basterebbe riciclare questo tipo di progetto in un ambiente universitario o di studiosi dell'apprendimento. Ci sarebbe un piano di sviluppo, una lista di argomenti, nessun problema di discussione se tenere o no una persona invece di un'altra.
- Io sono su wikipedia da poco più di un anno, e in questo periodo mi sembra di aver notato una cosa: in un progetto collaborativo aperto a tutti (nel senso di collaborazione e non solo di fruizione), ciascuno contribuisce con le proprie conoscenze e le proprie passioni. In maniera semplicistica (cosa ovviamente estrema e non valida al 100%): un fisico delle particelle difficilmente disserterà dei problemi storici di attribuzione di un'opera musicale.
- Lo stesso vale dal punto di vista della lettura (quanto diceva Gattonero): un lettore interessato all'ingegneria edile non troverà interessante un articolo sulle tecniche pittoriche giapponesi del periodo Edo, come uno studioso di letteratura francese non si interesserà della composizione chimica e delle proprietà temodinamiche dell'elio liquido.
- Quindi poter dire cosa sia e cosa non sia "immediatamente utile al lettore" è credo la parte più difficile del lavoro svolto qui: si applica anche all'interno di una singola voce, senza scomodare una intera categoria di argomenti.
- Sono però molto "in linea" con Archenzo per quanto riguarda la forma: anche quando si presentano voci su argomenti non immediatamente riconoscibili come "importanti" (i.e. letteratura, ingegneria, fisica, musica ecc) bisognerebbe cercare di rendere sempre visibili i motivi e gli argomenti per cui quella voce sia rilevante.
- Ad esempio, in anni di Star Trek sono stati trattati temi, stereotipi e figure tipiche della letteratura in modi diversi. Un appassionato di telefilm che scoprisse grazie a Wikipedia i legami di un personaggio con figure letterarie presenti (ad esempio) in racconti di sir Arthur Conan Doyle avrebbe un guadagno personale. Una voce che riportasse solo informazioni che possono essere trovate in siti di appassionati ecc, non facciamo un'enciclopedia.
- Se nella voce Quake si espongono le soluzioni tecniche innovative nella programmazione che sono state utilizzate, se nella voce MMORPG si riportano gli studi sugli effetti psicologico/psichiatrici di questo tipo di giochi sulle persone, facciamo un "servizio" al "bambino africano" (il nostro stereotipo di lettore).
- Tutto questo ovviamente è una mia opinione, come lo è anche il fatto che questo tipo di lavoro non possa essere svolto in un sistema come Wikipedia è adesso, con i contributori esperti che devono "rincorrere" le voci da aiutare, con personaggi vari che si divertono a fare di tutto e con professionisti, esperti ecc che non riescono ad avere il tempo, la pazienza e forse anche la voglia di collaborare a un progetto che dovrebbe (ipoteticamente) stabilizzarsi su un sistema funzionale e funzionante grazie alle leggi dei sistemi complessi, e invece continua a restare nel caos.
- Scusate il sermone (ho seguito la corrente ;-) ) --Sigfrido(evocami) 17:19, 22 gen 2006 (CET)
- Wikipedia è un tool collaborativo. Come tale deve essere considerato. In un tool collaborativo alla base c'è una community che "scambia idee". La vera conoscenza non è nell'articolo, ma nella discussione che c'è dietro l'articolo e nell'"azione" (che è la scrittura dell'articolo). Per questo non siamo un'enciclopedia tradizionale e dobbiamo guardare non a quello che manca in Wikipedia, ma a quello che c'è (e che in un'enciclopedia non c'è). Nei primi anni di internet, bastava usare un qualsiasi motore di ricerca e trovare facilmente ciò di cui si aveva bisogno, ora la presunta "libertà" di Internet era in realtà "anarchia" e questa verità si è rivelata nel tempo per cui il problema è che con un motore di ricerca non si trova facilmente ciò che si cerca. Se in Wikipedia si opera in maniera anarchica si avrà lo stesso problema: l'informazione reale sarebbe sommersa dall'informazione secondaria. Per rendere Wikipedia utile il sistema di cancellazione e di votazione aiuta proprio in questo. Quindi Wikipedia non censura, ma è la community che decide per evitare che il caos che si trova in rete sia lo stesso caos che potrebbe governare in Wikipedia. Ora noi non decidiamo cosa debba leggere il "negretto nella sua jungla", ma lo aiutiamo a trovare subito l'informazione ricercata (evitando di farlo sentire incapace) e soprattutto evitiamo che prima che la sua ricerca su un motore possa andare a buon fine al piccolo negretto venga i bicipiti gonfi a tirare manovellate al PC per caricarlo. -- Ilario (0-0) - msg 17:51, 22 gen 2006 (CET)
- Alla fine si arriva comunque al paradosso dell'informazione, più rendiamo wikipedia completa meno sono le possibilità di poterla leggere tutta. Personalmente penso che wikipedia sia un'enciclopedia diversa dalle enciclopedie tradizionali, in cui qualsiasi argomento che venga ritenuto almeno un po' interessante abbia diritto di essere trattato. Abbiamo trattazioni ottime di argomenti "minori" (o comunque di nicchia); abbiamo trattazioni carenti di argomenti classicamente considerati importanti. Alla fine wikipedia riflette la comunità che la scrive (che non corrisponde necessariamente alla comunità che la legge o che la potrebbe leggere), molti di noi sono appassionati di argomenti di nicchia e scrivono voci riguardanti questi argomenti; personalmente non penso che wiki sostituirà la Treccani, ma che in un certo senso la integri. In ogni caso la pluralità delle fonti è importante, wiki da sola non sarà (IMHO) mai esaustiva. Cruccone (msg) 18:46, 22 gen 2006 (CET)
Attenzione, come già ha accennato Ilario, vorrei più esplicitamente ricordare che per quanto lo spazio per scrivere sia qui virtualmente infinito, il tempo per leggere è comunque costante. Dunque è cosa buona e giusta iniziare già a monte il lavoro di pulizia eliminando gli articoli fuffa. Spesso chi legge può non essere in grado di decidere l'importanza di una cosa, anzi, per il solo fatto che la trova in un'enciclopedia capirà che è "importante", quando invece è stata messa da qualcuno con uno spirito del tutto diverso (quale "Io ci metto tutto, deciderà la gente"). È ben questo il punto. Lo'oris - ロホリス 18:59, 22 gen 2006 (CET)
- Siamo sicuri che la presenza o assenza di pagine dedicate ad argomenti meno importanti sia così determinante per la chiarezza e la fruibilità dell'enciclopedia? Non ho una risposta, ricordo però di aver cominciato ad ammirare Wikipedia nella versione inglese l'ultima estate, proprio alla fine della lettura del tanto deprecato Harry Potter (l'ultimo libro, in inglese), esaltandomi nel trovare a pochi giorni dalla sua uscita una completa descrizione degli avvenimenti e addirittura delle congetture sui problemi aperti lasciati dal libro (che vi risparmio). Poi ho girovagato un po' ed ho deciso di contribuire attivamente a quella italiana, inserendo soprattutto voci di tipo "accademico" di matematica e geometria. Non mi sento così sicuro che le voci che ho inserito siano più importanti di quelle su HP, e sono abbastanza convinto che una sovrabbondanza di voci ben scritte su HP non arrechino danno al resto dell'opera. Certo, devono essere ben scritte, questo sì. Ylebru dimmela 19:33, 22 gen 2006 (CET)
- Un solo semplice post e la mia precedente convinzione vacilla. Effettivamente, se un'enciclopedia deve tenere tutta la conoscenza umana, non bisogna scartare sotto-argomenti minori "a prescindere". Se un articolo parla di una comparsa, ma è fatto veramente bene, forse è giusto che possa restare. Mi viene in mente la vecchietta che senza motivo spunta e lancia dell'acqua su Ranma, personaggio che compare circa una dozzina di volte in tutto il fumetto, per una sola vignetta. Non ha neanche un nome (credo), ma se qualcuno riuscisse a farci su un articolo decente, chissà che non potrebbe restare? Lo'oris - ロホリス 12:08, 23 gen 2006 (CET)
- Io ho apprezzato l'intervento di Archenzo - del quale ho stimato e stimo in primis l'onestà intellettuale - che in buona parte condivido. Ma ancor più mi trovo d'accordo - come posizione ideologica - con quanto sostenuto da Gatto Nero e da altri amici che si sono espressi sulla sua linea. Penso che Wikipedia non dovrebbe avere un lettore/utente tipo ma una tipologia praticamente senza limiti di fruitori. In questo senso, la spazzatura tanto deprecata perde molto del suo fetore, diventando profumo per chi la apprezza. E, ho ragione di pensare, esiste chi l'apprezza. Infine, e sotto questo aspetto, la conoscenza, così come il denaro, non dovrebbe avere né colore né odore. Ancora sulla nettezza urbana, un'ultima battuta in chiusura di post: conta come la si presenta. Poniamo che noi la sera si porti al cassonetto la nostra spazzatura: se portiamo il sacchetto aperto e lo scaraventiamo nel cassonetto è un discorso, se lo chiudiamo per benino (senza incartarlo e mettervi un nastrino, però, per carità ...^^) è tutta un'altra cosa. --Twice25 • (disc.) 19:40, 22 gen 2006 (CET)
- Scusate se mi prendo un altro po' di spazio ma vorrei citare una frase di Sigfrido che mi ha colpito perché la trovo molto azzeccata, ed è quando dice: Una voce che riportasse solo informazioni che possono essere trovate in siti di appassionati ecc, non facciamo un'enciclopedia. - Ecco, questo mi sembra un punto sul quale dovremmo riflettere. Come mezzo, come media, noi siamo tenuti a dare informazioni - tenendo d'occhio la forma, il format, il formato - che aiutino a comprendere il senso di una cosa, non semplicemente l'informazione in sé, probabilmente reperibile su qualsiasi altra fonte accessibile (in questo caso il povero e famigerato negretto della jungla lo lasciamo un attimo nella sua jungla poiché il discorso è più universale). Sotto questo aspetto, quindi, la sfida è duplice: stando dentro al parametro del Neutral Point of View dobbiamo fornire un'informazione che sia anche commento - neutrale, appunto - e al tempo stesso strumento di comprensione di una persona, cosa, situazione, vicenda, ecc. ecc. --Twice25 • (disc.) 19:53, 22 gen 2006 (CET)
- My two cents. Quello che mi da fastidio, in molte discussione come questa, è la supposta disputa tra una posizione definita anarchico/libertaria (di chi vorrebbe tenere tutto quello che viene inserito) ed una accademica (?) ( di chi vorrebbe filtrare ciò che viene inserito in base a criteri di enciclopedicità). L'anarchia, quella vera, non è la pura e semplice assenza di qualunque potere di controllo in modo da poter fare il proprio comodo bensì è il superamento della neccessità di un potere di controllo in quanto tutti gli uomini (in questo caso dovrei utenti) hanno raggiunto la piena coscienza di cosa è giusto e lecito fare senza violare i diritti degli altri. Personalmente mi reputo, e penso che la comunità mi collochi in tale posizione, tra quelli che ho definito accademici ossia ritengo che sia necessario definire cosa è enciclopedico. La vamp di turno può essere famosa oggi perchè le sue cosce compaiono un tot di volte al giorno su un tot di canali televisivi ma chi si ricorderà ancora di lei tra dieci anni? Probabilmente nessuno e nessuno cercare di ricordarsela cancellata da una sequenza di altre cosce tutte uguali tra loro.
- Ho fatto questo esempio ma avrei potuto parlare di scrittori che non hanno mai scritto nulla, di gruppi musicali che nessuno ha mai ascoltato, di giocatori di calcio a 5 della squadra parrocchiale. Io sono convinto che wikipedia debba puntare sulla autorevolezza di ciò che contiene ma questa autorevolezza non deve doverla cercare all'esterno ma deve scaturire proprio dallo sforzo di puntare all'utopia di cui prima. (Nota: Non è mica vero che un fisico debba scrivere solamente di fisica). A qualcuno non piace questo pacco di retorica? Pazienza, faccia le sue scelte in piena libertà.--Madaki 20:07, 22 gen 2006 (CET)
- Perdonami Madaki (solo per disquisire e costruire disquisendo): perché la vamp in auge oggi, probabile dimenticata di domani, non dovrebbe essere registrata su Wikipedia o su un altro qualsiasi progetto analogo? Dobbiamo/dovremmo disancorarci dalla visione classica dell'enciclopedia di come la conosciamo noi oggi per averla frequentata (a casa, a scuola, in biblioteca) o per come la poteva concepire Diderot. Oggi abbiamo uno strumento eccezionale - l'informatica e internet, un enorme magazzino praticamente senza dimensioni spaziali, parola di Eco - i bit non costano niente (mentre costa, pur non pesandoci, mentre ce ne rende fieri, l'impegno che profondiamo per cercare di capire che tipo di servizio vogliamo volontariamente rendere all'umanità - scusate le parolone ...). Perché non sfruttare queste opportunità: la selezione, una selezione, se mai ci sarà, verrà in un secondo tempo e sarà la natura - come sempre maestra e giudice - a farla. --Twice25 • (disc.) 20:24, 22 gen 2006 (CET)
- Considero che le votazioni servono proprio a questo. Difficile è decidere cosa possa essere su Wikipedia e cosa no perché concordiamo che non si può inserire tutto e se così non fosse ci sarebbero delle linee guida chiare e precise per la cancellazione immediata. L'importante è capire che quando la maggioranza vota contro occorre seguire questo giudizio semplicemente perché Wikipedia non può essere infinita. Io mi ricordo che in un corso presso un Archivio di Stato ci veniva spiegato che quando si riceveva del materiale si procedeva necessariamente ad uno scarto eliminando carte che non servivano o che erano doppie o che non erano utili. A sentire queste cose ci si potrebbe scandalizzare. Un archivio di stato che butta via del materiale d'archivio? Cmq era un'esigenza in quanto lo spazio non è infinito e per accogliere altro materiale "utile" cmq occorreva procedere ad una selezione. -- Ilario (0-0) - msg 20:35, 22 gen 2006 (CET)
- Ilario, perdonami anche tu. Ne convieni che un magazzino di un Archivio di Stato (evidentemente uno spazio delimitato fisicamente) non è paragonabile allo spazio - virtuale ma indefinitamente ampio e limitato semmai solo dalla tecnologia dei server su cui è supportato - di una entità come internet. Forse non hai letto quanto scritto sopra. --Twice25 • (disc.) 20:39, 22 gen 2006 (CET)
Questa discussione mi ricorda tanto la famigerata valigia che si deve preparare quando si va in vacanza: cosa metto? Questo mi servirà? E quest'altro? No, non c'entra... allora tolgo questo e riduco a sardina quest'altro... e, normalmente, quando si arriva a destinazione, ci si accorge di aver dimenticato... lo spazzolino da denti (qualcuno preferirebbe dimenticare la moglie.... ma questo è un altro discorso...). Dopo questa discussione ho letto il post di Leoman al bar, sul signore che contesta la cancellazione della sua biografia. E qui, ovviamente, ci scontriamo: quattro libri, due in pubblicazione, 200 articoli (... beh... io ne ho scritti più di 2.000) sono sufficienti per stare su wiki? E' autopromozione? E' cultura? E' informazione? E' il solito gatto che se morde la coda (spero non il mio): cos'è enciclopedico (dato che Wiki è nata, vive e vivrà per essere un'enciclopedia)? Domanda da un milione di dollari? Chi può avere la (uso una "parolona"... prendetela come provocazione), dicevo, chi può arrogarsi la presunzione di stabilire cosa sia (era, è, sarà) enciclopedico o cosa non lo sia? Possiamo stabilire dei giusti criteri mediante i quali venga scritto l'articolo (e mi pare che questi ci siano e funzionino anche bene). Ilario scrive: "...perché Wikipedia non può essere infinita". Io credo, invece, che Wikipedia possa e sia infinita. Non è una valigia. E questo fa di lei una meraviglia. Notte a tutti. --Starlight 23:53, 22 gen 2006 (CET)
- No, ho capito che lo spazio è illimitato. Anche quello di un archivio lo può essere. Sono limitati i mezzi e sono limitate le capacità di gestire le informazioni e sono limitate le capacità di recupero delle informazioni (vedere Entropia (teoria dell'informazione) ma nella versione inglese, si dimostra che all'aumentare dell'informazione e della probabilità di combinazione diventa impossibile gestire un sistema, anche per un calcolatore elettronico di notevole capacità), quindi bisogna scartare. Ora posso mettere la biografia di mia nonna perché faceva bene gnocchi, tortellini e tagliatelle e anche con i babà se la cavava niente male, ma a chi può interessare? Vale la pena gestire un'informazione del genere per tutte le nonne del mondo per una persona che potrebbe venire 1 volta in n anni a cercare questa informazione? -- Ilario (0-0) - msg 02:14, 23 gen 2006 (CET)
- per quanto riguarda sua nonna - dipende alla qualità dei suoi prodotti - non è impossibile che qualcuno si può diventare celebre da cucinare :-) ρ¡ρρµ δ→θ∑ - (waarom? jus'b'coz!) 03:47, 23 gen 2006 (CET)
- No, ho capito che lo spazio è illimitato. Anche quello di un archivio lo può essere. Sono limitati i mezzi e sono limitate le capacità di gestire le informazioni e sono limitate le capacità di recupero delle informazioni (vedere Entropia (teoria dell'informazione) ma nella versione inglese, si dimostra che all'aumentare dell'informazione e della probabilità di combinazione diventa impossibile gestire un sistema, anche per un calcolatore elettronico di notevole capacità), quindi bisogna scartare. Ora posso mettere la biografia di mia nonna perché faceva bene gnocchi, tortellini e tagliatelle e anche con i babà se la cavava niente male, ma a chi può interessare? Vale la pena gestire un'informazione del genere per tutte le nonne del mondo per una persona che potrebbe venire 1 volta in n anni a cercare questa informazione? -- Ilario (0-0) - msg 02:14, 23 gen 2006 (CET)
- Siamo su una lunghezza d'onda diversa (e dalla parte del torto ci sono sicuramente io), ma ho rispetto del tuo punto di vista. Mi piacerà che tu riesca ad assimilarmi ad esso. Per ora la vedo diversamente (probabilmente per mancanza di una cultura specifica in materia che tu invece hai); io ho considerazione per tua nonna, per i suoi babà tagliatelle e tortellini, però qui si sta discutendo di qualcosa di diverso, almeno su un piano diverso. Sono d'accordo con te che non possiamo mettere le schede biografiche delle nostre nonne (e neanche delle nostre zie o mamme), almeno non in rapporto ai loro manicaretti; però se sulla nostra enciclopedia io trovo schede di personaggi misconosciuti o dalle scarse credenziali artistiche, storiche o scientifiche - un nome su tutti, che intanto aleggia: Loredana Lecciso (ma chissà perché poi si tira in ballo sempre e solo lei, chissà cosa avrà fatto di male? O forse ha la colpa di non aver fatto nulla di male ? ... ^^) - se io trovo, dicevo, schede intorno a queste persone, non grido allo scandalo. Fanno parte, oggi, qui, adesso, del nostro tempo, del nostro costume, della nostra vita: e come tali è giusto che ne registriamo l'esistenza. Anche - e soprattutto (per l'uso alto dello strumento - che deve occuparsi non solo degli einstein - e non tanto del contenuto) - a livello enciclopedico. --Twice25 • (disc.) 02:36, 23 gen 2006 (CET)
- Forse, invece, la pensiamo uguale. Secondo me bisogna scartare (e qui credo che sia un'operazione fondamentale) ma mi baso sull'idea che la Lecciso possano consultarla in tanti, mia nonna no. Lo stesso vale per Harry Potter. Secondo me è un pessimo libro e diseducante, ma può avere un posto perché può essere molto richiesto. In pratica mi baso sull'idea di quante persone possano consultare quell'articolo. -- Ilario (0-0) - msg 02:48, 23 gen 2006 (CET)
Sintesi
modificaMi aggrego al sermone perchè, "stordita" da questa discussione, non ero più certa di cosa fosse un'enciclopedia. ho cercato su wikipedia cos'è un'enciclopedia e mi sono detta che la definizione era quella.
Poi sono tornata di nuovo qui e sono rimasta di nuovo "perplessa"...
Ho visto che molta parte della discussione riguarda "lo spazio disponibile" che per wikipedia a differenza delle versioni cartacee è infinitamente superiore sebbene non infinito. Insomma la risposta sembra essere che wikipedia è potenzialmente migliore perchè può contenere più voci che altrimenti potremmo avere solo su "enciclopedie settoriali"
Poi ho visto i due partiti:
- quello "liberale" che vuole tenere tutto, perchè un lettore potrebbe cercare proprio quello che noi non cercheremmo mai.
- quello "regolazionista" che dice che molte cose non sono enciclopediche e se qualcuno è interessato può (sintetizzo) usare google ed arrangiarsi.
Poi c'è chi dice che possiamo tenere tutto purchè sia scritto bene e formattato in modo "enciclopedico" e non "anarchico" come su internet.
Forse c'è un po' di verità in tutto ciò. Io preferirei che tutti noi cercassimo di "salvare le voci" rendendole enciclopediche, piuttosto che buttarle via perchè scritte male, parziali, di argomenti che non interessano a noi e non pensiamo che possano interessare al "vecchietto eschimese" (tanto per non citare sempre il bambino africano).
Poi un po' di "regole guida" servono certamente, ma non sono sempre sicura che una votazione "a maggioranza" risolva: forse aiuta, ma forse fa perdere più tempo che impegnarsi seriamente a "scrivere bene" e mostrare l'importanza del Sapere, di tutto il sapere. Anche di quello che non ci piace, di quello in cui non crediamo, di quello che forse può interessare solo qualche sperduto aborigeno che non verrà mai a votare per tenere o riscrivere una voce.
Ecco, io credo che abbiamo un dovere morale nei confronti di tutti gli uomini che non conosciamo.
--Stefania75 - Ti Voglio dire 16:27, 23 gen 2006 (CET)
- Penso che tu abbia capito appieno i termini della discussione e che ne abbia fatto un preciso riassunto; in effetti, il terzo punto che tu indichi - quello riferito a coloro che ritengono sia necessario <modalità quote>tenere tutto purchè sia scritto bene e formattato in modo "enciclopedico" e non "anarchico" come su internet</modalità quote> - è a tutti gli effetti affiancabile ai precedenti due punti che indichi (e, detto per inciso, il partito cui appartengo anch'io ^^). La tua posizione è altrettanto chiara e ugualmente condivisibile; soddisfa, se non sbaglio, in termini di risposta, il quesito posto inizialmente a questo lungo topic dall'amico Archenzo. E così, effettivamente, noi ci dibattiamo e sbattiamo pressoché quotidianamente - ineludibile ed enciclopedica condanna ^^ - a dibattere su quella che è l'essenza della nostra attività, qui su Wikipedia (fuori da essa siamo probabilmente tutt'altre persone ^^, o forse no, molti fra noi immagino che si portino [almeno mentalmente] la Wiki anche al bagno quando vanno a fare i loro bisognini). È fondamentale - IMO, e lo dico in maniera definitiva, per quanto mi riguarda (ma sarà già la centesima volta che lo dico, e ne mancano ancora altre centomila) - che si dibatta, che non ci si stanchi di dibattere su questo: sul nostro senso, sul senso della nostra impresa. Gente forbita, gente preparata, gente che la sa lunga, disquisisce anche qui, sulle pagine di discussione di Wikipedia, a ragione o [raramente] a torto, su cosa debba/possa essere messo su Wikipedia: bisogna non stancarsi di farlo, se necessario anche su più pagine diverse. Abbiamo bisogno di farci più domande, meno di darci più risposte. L'enciclopedia troverà la sua strada da sé, mentre la facciamo, mentre la scriviamo. --Twice25 • (disc.) 22:14, 23 gen 2006 (CET)
- 2volte 25 vuol dire che in una discussione ti è compulsivamente necessario intervenire almeno 50 volte? Le discussioni non sono chat. Sarebbe bello sentire anche altre opinioni, non soffochiamo le discussioni, con il risultato di vanificarle.--ArchEnzo 22:23, 23 gen 2006 (CET)
- Mi dispiace, Vostro Onore, mi oppongo. Se nessun altro parla è perché nessun altro avrà niente da dire; io ho da dire, e parlo. Mi dispiace, Vostro Onore. Mi dispiace. :) --Twice25 • (disc.) 22:47, 23 gen 2006 (CET)