Ziyāra

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La ziyāra (in arabo زيارة?), lett. "visita", è l'atto devozionale con cui i devoti musulmani si recano in una località legata alla storia sacra islamica.

La Masjid al-Nabawī a Medina (Arabia Saudita).

La ziyāra a Medina

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La ziyāra più importante è quella che ha come meta la Moschea del Profeta[1] a Medina: la città in cui il meccano Maometto emigrò coi suoi primi fedeli, in cui costituì la Umma e in cui visse per il resto della sua vita.

 
Il santuario di ʿAlī b. Abī Ṭālib a Najaf (Iraq).

Non essendo in alcun modo contemplata dalle norme sciaraitiche, la ziyāra non costituisce un obbligo canonico, anche se essa è fortemente raccomandata dalla pietas islamica. Tuttavia il Hanbalismo, e ancora più fortemente il Wahhabismo - che costituisce la base ispiratrice giuridica ed etica dello Stato saudita - non vedono di buon occhio una simile pratica, nel timore che il culto per un uomo possa far deviare la religiosità dei fedeli dalla norma-cardine islamica impone che a essere venerato possa essere il solo Allah.

 
Il santuario di al-Ḥusayn b. ʿAlī a Kerbelāʾ (Iraq) nel 1975.

La ziyāra in contesto sciita

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Una diversa ziyāra è quella effettuata dai devoti musulmani sciiti che si recano in alcune moschee e nei loro principali santuari, meno importanti solo rispetto alla Mecca e a Medina, di Najaf[2] e di Kerbelāʾ[3] (Iraq) e quelli che ospitano le sepolture dei loro Imam.

  1. ^ Dove è inumato il profeta Maometto.
  2. ^ Dove si ritiene sia stato inumato ʿAlī b. Abī Ṭālib.
  3. ^ Dove fu inumato al-Ḥusayn b. ʿAlī.

Bibliografia

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  • (FR) J. Sourdel-Thomine, "Les anciens lieux de pèlerinage dʾaprès les sources arabes", in BEO, XIV (1954), pp. 65-85.
  • (EN) M.J. Kister, “ϒou shall only set out for three mosques”. A study of an early tradition, in Le Muséon, LXXXII (1969), pp. 173-196.

Collegamenti esterni

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