'Abd al-Rahman al-Itrabanishi
ʿAbd al-Raḥmān al-Itrābānishī (in arabo ﻋﺒﺪ ﺍﻟﺮﺤﻤﺎﻦ ﺍلاﺗﺮاباﻧﺸﻲ?; Trapani, ... – ...; fl. XII secolo) fu un poeta di lingua siculo-araba vissuto nel XII secolo.
Era membro della corte reale normanna di Ruggero II dove svolgeva anche le funzioni di segretario. Tra i pochi versi giunti fino a noi:
«Favara dal duplice lago, ogni desiderio in te assommi: vista soave e spettacolo mirabile. Le tue acque si spartiscono in nove rivi; o bellissime diramate correnti! Dove i tuoi due laghi si incontrano, ivi l'amore si accampa, e sul tuo canale la passione pianta le tende. Oh splendido lago delle due palme e ostello sovrano circondato dal lago. L'acqua limpida delle due sorgenti sembra liquide perle e 1a distesa intorno al mare. I rami dei giardini sembrano protendersi a guardare i pesci delle acque, e sorridere. Il grosso pesce nuota nelle limpide acque del parco, gli uccelli cinguettano nei suoi verzieri.[1]»
Egli celebra nello stile tipico dei poeti arabi del medioevo la dolcezza e le bellezze di una residenza reale a Palermo: la Favara, in cui fu costruito dall'Emiro kalbita Jaʿfar un palazzo (il Qaṣr al-Jaʿfar) che sarà in epoca successiva chiamato "di Maredolce".
Note
modifica- ^ Citato da Salvatore Tramontana, Il Regno di Sicilia, Einaudi, 2015, p. 386, ISBN 978-88-584-1781-2
Bibliografia
modifica- F. Gabrieli "Arabic poetry in Sicily", su: East and West, vol 2, n.1, (1951), p. 13-16.