Afro-punk
Il termine afro-punk (reso anche Afro-Punk, Afropunk o AfroPunk) si riferisce alla partecipazione degli afroamericani e delle altre persone appartenenti alla comunità nera nel movimento musicale e socio-culturale punk, con particolare riferimento alla scena statunitense.
Afro-punk | |
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Origini stilistiche | punk rock
alternative rock punk revival |
Origini culturali | Primi anni 2000, Stati Uniti d'America |
Storia
modificaFino ai primi anni 2000, gli afro-punk costituivano una minoranza nella scena punk nordamericana: fu il regista James Spooner a dar loro voce e un volto comune, con il documentario Afro-Punk uscito nel 2003. Il film intervalla la narrazione principale, che segue le vite di quattro punk-rockers afroamericani, ad interviste fatte a diverse persone nere appartenenti al movimento punk.[1][2]
Dopo l'uscita del documentario, i fan del film e della musica in esso rappresentata fondarono un vero e proprio movimento alternativo, paragonabile al primo movimento hip hop degli anni '80 e che sfociò persino nell'organizzazione di un raduno annuale: l'Afropunk Music Festival, fondato nel 2005 dallo stesso Spooner e dall'imprenditore Matthew Morgan.[2][3]
Band rappresentative
modificaBand degne di nota che possono essere collegate all' afro-punk includono: Death, Pure Hell, Bad Brains, Suicidal Tendencies, Dead Kennedys, Fishbone, Wesley Willis Fiasco, Suffrajett, The Templars, Unlocking the Truth e Rough Francis. Nel Regno Unito, influenti musicisti neri associati alla scena punk della fine degli anni '70 includevano Poly Styrene degli X-Ray Spex, Don Letts e Basement 5.[4][5]
Festival musicali
modificaIl movimento AfroPunk ha all'attivo dei festival musicali in 5 località: a New York, in agosto si svolge il Brooklyn AfroPunk Festival[6]; in ottobre ad Atlanta, nello stato della Georgia, si svolge l'Atlanta AfroPunk[7]; si tengono annualmente dei festival di questo tipo anche a Londra,[8] Parigi,[9] e Johannesburg.[10]
La formazione cambia a seconda della location, ma include artisti come Jill Scott, Anderson Paak, FKA Twigs, Leon Bridges, Danny Brown, Smino, Tierra Whack, Ho99o9, Earth Gang, Kamasi Washington, Santigold, Fever 333, Leikeli47, Mahalia.
Note
modifica- ^ Afropunk Started With A Documentary, su villagevoice.com.
- ^ a b Village Voice, Afropunk Started With a Documentary. Ten Years, Two Websites, and Eight Festivals Later..., su The Village Voice, 21 agosto 2013. URL consultato il 13 luglio 2022.
- ^ Afropunk Abandoned Its Origins, su newyorker.com.
- ^ DazedDigital.com, http://www.dazeddigital.com/music/article/28419/1/the-black-punk-pioneers-who-made-music-history . URL consultato il 31 marzo 2018.
- ^ Mixmag, http://mixmag.net/read/basement-5-announces-reissue-of-debut-material-1965-1980-and-in-dub-news . URL consultato il 31 marzo 2018.
- ^ (EN) AFROPUNK, https://afropunk.com/festival/brooklyn/ . URL consultato il 1º maggio 2019.
- ^ (EN) AFROPUNK, https://afropunk.com/festival/atlanta/ . URL consultato il 1º maggio 2019.
- ^ (EN) AFROPUNK, https://afropunk.com/festival/london/ . URL consultato il 1º maggio 2019.
- ^ (EN) Copia archiviata, su AFROPUNK. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2019).
- ^ (EN) AFROPUNK, https://afropunk.com/festival/johannesburg/ . URL consultato il 1º maggio 2019.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale del cinema afro-punk.
- Sito ufficiale dell'AfroPunk Festival.
- "The True Story Of How AfroPunk Turned A Message Board Into a Movement, The Fader, 21 agosto 2015
- "Afro-Punk Scene Explodes Into A Multi-Genre Movement" (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2008), MTV, 12 dicembre 2008
- "Truly Indie Fans", The New York Times