Albana di Romagna secco
L'Albana di Romagna secco è un vino prodotto nelle province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna a cui nel 2011 è stato cambiato il nome per cui dovrà per il futuro essere commercializzato con l'etichetta Romagna Albana secco rispettando il nuovo disciplinare.[2]
Albana di Romagna secco | |
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Dettagli | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Resa (uva/ettaro) | 10,0 t |
Resa massima dell'uva | 70,0% |
Titolo alcolometrico naturale dell'uva | 11,5% |
Titolo alcolometrico minimo del vino | 12,0% |
Estratto secco netto minimo | 16,0 g/l |
Riconoscimento | |
Tipo | DOCG |
Istituito con decreto del | 13/04/1987 revocato nel 2011 |
Gazzetta Ufficiale del | 20/10/1987, n 245 |
Vitigni con cui è consentito produrlo | |
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Disciplinare di produzione del 1987 in Agraria.org[1] |
I dati qui riportati vengono conservati per fini storici.
Caratteristiche organolettiche
modifica- colore: giallo paglierino, tendente al dorato per i prodotti invecchiati;
- odore: con leggero profumo caratteristico dell'albana;
- sapore: asciutto, un po' tannico, caldo e armonico.
Vinificazione
modificaSono consentite la vinificazione, la conservazione e l'affinamento in contenitori di legno; in tal caso i vini, al momento dell'esame organolettico, possono presentare il caratteristico sentore di legno.
Storia
modificaLa origine del “biondo nettare di Romagna” sembra risalire ai tempi romani. Se ne trova traccia in scritti di quell'epoca che riferiscono di Galla Placidia, figlia di Teodosio I. Altri ne fanno derivare il nome dai Colli Albani, da cui provenivano i Legionari colonizzatori della Romagna. Molto più probabilmente il suo nome deriva dalla qualità dell'uva chiara, che viene considerata la migliore delle uve bianche, da cui 'Albus' (bianco per eccellenza) = Albana. Leggenda vuole che la bellissima donna dai capelli biondi, Galla Placidia, arrivò nel 435 d.C. nel paesino arroccato sulla pianura tra Forlì e Cesena: colpiti da tanta bellezza gli ospitali paesani le offrirono, in una rozza brocca di terra cotta, il dolce e vigoroso vino del luogo; ella, estasiata dalla bontà di quel nettare che scendeva dolcemente nelle vene rendendola felice, esclamò: “Non così umilmente ti si dovrebbe bere, bensì BERTI IN ORO”; da allora, secondo leggenda, il paesello dove la sovrana si era dissetata si chiamò Bertinoro
Abbinamenti consigliati
modificaZona di produzione
modificaL'intero territorio amministrativo dei comuni di Castrocaro Terme e Terra del Sole, Meldola, Bertinoro, Montiano, Roncofreddo, Longiano e parte del territorio amministrativo dei comuni di Savignano sul Rubicone, Cesena, Forlimpopoli e Forlì della provincia di Forlì-Cesena.
L'intero territorio amministrativo dei comuni di Riolo Terme, Casola Valsenio, Brisighella e parte del territorio amministrativo dei comuni di Castel Bolognese e Faenza della provincia di Ravenna
L'intero territorio amministrativo dei comuni di Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel San Pietro Terme, Dozza, Fontanelice e parte del territorio amministrativo dei comuni di Imola e Ozzano dell'Emilia della provincia di Bologna.
Produzione
modificaProvincia, stagione, volume in ettolitri
- Bologna, (1993/94), 9466,54
- Forlì, (1993/94), 7939,12
- Forlì, (1994/95), 8948,23