Albertaceratops nesmoi

genere di animali della famiglia Ceratopsidae

Albertaceratops (il cui nome significa "faccia cornuta dell'Alberta) è un genere estinto di dinosauro ceratopside centrosaurino vissuto nel Cretaceo superiore, circa 77,5 milioni di anni fa (Campaniano), in quella che oggi è la Formazione Oldman in Alberta, Canada.[1] Il genere contiene una singola specie, ossi A. nesmoi.

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Albertaceratops
Cranio di A. nesmoi, al Museo dei dinosauri Philip J. Currie
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SuperordineDinosauria
Ordine† Ornithischia
Famiglia† Ceratopsidae
Sottofamiglia† Centrosaurinae
GenereAlbertaceratops
Ryan, 2007
Nomenclatura binomiale
† Albertaceratops nesmoi
Ryan, 2007

Descrizione

modifica
 
Dimensioni di A. nesmoi

Albertaceratops è un ceratopide piuttosto grande. Nel 2010, Gregory S. Paul stimò la lunghezza dell'animale a 5,8 metri, per un peso d 3,5 tonnellate. A causa della miscelazione del materiale di Albertaceratops con quello di Medusaceratops, la diagnosi di Ryan, del 2007, non è più del tutto affidabile, specialmente per la costruzione piuttosto variabile delle corna sopraorbitali (corna poste sopra le orbite). L'unico carattere distintivo di Albertaceratops è la forma del collare.[2]

Il muso di Albertaceratops è corto ed estremamente convesso, anche le narici sono corte e alte. Il contorno interno delle narici sono alquanto rettangolari; tuttavia, il bordo posteriore è convesso mentre il bordo anteriore è ondulato e cavo. Sulla parte superiore dell'osso nasale è presente un piccolo nucleo osseo allungato, piuttosto basso e stretto, che, in vita, probabilmente sosteneva un piccolo corno o una struttura analoga di cheratina, come in Achelousaurus e Pachyrhinosaurus. Le corna sopraoculari sono piuttosto lunghe, circa mezzo metro. I nuclei ossei delle corna sopraoculari sono rivolte e leggermente piegate in avanti e lateralmente.[2]

Il cranio di Albertoceratops presenta anch'esso il tipico collare osseo distintivo dei ceratopsidi. Questo è moderatamente corto e sporge fortemente all'indietro. A causa di un danno subito dall'esemplare tipo, il numero esatto di osteodermi (o noduli ossei ai lati del collare) sul bordo laterale dello scudo, gli episquamosali (osteodermi dell'osso squamosale), è sconosciuto; sembra che ce ne fossero almeno tre nella parte più alta dell'osso squamosale. Degli epiparietali (gli osteodermi sul bordo dell'osso parietale), ce ne sono quattro più piccoli sul bordo superiore del collare. Ryan ha interpretato ciò, stimando un numero complessivo da quattro a sette (P4-7). Nell'angolo superiore del collare si trova un osteoderma molto grande e appiattito, ritenuto il terzo epiparietale, la cui base occupa quasi la metà del margine posteriore. Secondo l'interpretazione di Ryan del 2007, questo epiparietale è ricurvo, a forma di semicerchio e rivolto verso l'esterno ai lati del collare, la cui punta si trova a livello del quarto epiparietale. Tuttavia, ciò è influenzato dal materiale assegnato a Medusaceratops: nell'olotipo, il grado di curvatura di questa struttura non è rilevabile e forse il terzo epiparietale non è nemmeno ricurvo, ma una piastra piatta di forma vagamente triangolare. Tra i terzi epiparietali di ciascun lato del collare è presente una piccola tacca rotonda sulla linea mediana dello scudo. Non c'è traccia del secondo e del primo epiparietale. Come nella maggior parte dei ceratopsidi, il collare di questi animali era alleggerito da due apertura su ciascun lato del collare, le fenestre parietali.[2]

La mappatura degli elementi postcranici (resti del corpo), nel 2007, era di nuovo basata sulla somiglianza con il materiale che in seguito si rivelò essere di Medusaceratops. Di conseguenza, non sono disponibili dati affidabili fino alla scoperta di un esemplare che unisca il cranio e il postcranio su quest'ultimo.[2][3]

Classificazione

modifica

Albertaceratops è un rappresentante della famiglia Ceratopsida, comunemente conosciuti come dinosauri cornuti. Le caratteristiche del cranio hanno permesso ai paleontologi di stabilire anche la sottofamiglia di appartenenza, i Centrosaurinae, benché le grandi corna sopraorbitali siano caratteristiche dell'altra sottofamiglia di ceratopsidi, i Chasmosaurinae. È probabile che Albertaceratops rappresentasse una forma primitiva di centrosaurino, testimoniando così che, in origine, i centrosaurini non possedevano il grande corno nasale ma due lunghe corna sopra gli occhi. I resti di Albertaceratops sono stati rinvenuti in Alberta (Oldman Formation), come indica il nome, ma altri resti frammentari attribuiti con qualche dubbio a questo animale sono stati ritrovati in Montana (formazione di Judith River)[1].

 
Frammento di cranio di Albertaceratops conservato nel Royal Tyrrell Museum

Il cladogramma presentato di seguito segue l'analisi filogenetica di Chiba et al. (2017), che includeva una rivalutazione sistematica di Medusaceratops lokii:[4]

Centrosaurinae

Diabloceratops eatoni

Machairoceratops cronusi

Nasutoceratopsini

Avaceratops lammersi (ANSP 15800)

MOR 692

CMN 8804

Nasutoceratops titusi

Nuovo taxon di Malta

Xenoceratops foremostensis

Sinoceratops zhuchengensis

Wendiceratops pinhornensis

Albertaceratops nesmoi

Medusaceratops lokii

Eucentrosaura
Centrosaurini

Rubeosaurus ovatus

Styracosaurus albertensis

Coronosaurus brinkmani

Centrosaurus apertus

Spinops sternbergorum

Pachyrhinosaurini

Einiosaurus procurvicornis

Pachyrostra

Achelousaurus horneri

Pachyrhinosaurus canadensis

Pachyrhinosaurus lakustai

Pachyrhinosaurus perotorum

Scoperta e denominazione

modifica
 
Cranio di A. nesmoi

Albertaceratops è noto da un singolo cranio completo (TMP.2001.26.1) trovato nell'agosto del 2001, e alcuni frammenti del cranio e postcranici. Un'analisi filogenetica condotta dal suo descrittore, Michael J. Ryan, ha scoperto che era un centrosaurino basale.[2] Ulteriori esemplari sono stati segnalati da un letto d'ossa della Formazione Judith River del Montana, che è equivalente alla Formazione Oldman e differenziata solo dal confine tra Canada e Stati Uniti. Tuttavia, ulteriori studi hanno dimostrato che questi resti appartengono ad un altro centrosaurino, Medusaceratops. Entrambi i ceratopsidi hanno vissero nello stesso periodo, circa 77,5 milioni di anni fa.[5]

La specie tipo, Albertaceratops nesmoi, venne descritta nel 2007 da Michael Ryan, curatore del Museo di Storia Naturale di Cleveland. Il nome del genere, Albertaceratops si riferisce alla provincia canadese dell'Alberta, unita a ceratops che significa "faccia cornuta", un termine comune per i nomi dei ceratopsidi. Il nome specifico, nesmoi, rende omaggio a Cecil Nesmo, un allevatore che vive a Manyberries, Alberta, una città di meno di 100 persone situata a 71 chilometri a sud di Medicine Hat. Il rancher fu così onorato in riconoscimento dei suoi sforzi per aiutare i cacciatori di fossili, a recuperare l'esemplare.[2]

  1. ^ a b †Albertaceratops nesmoi Ryan 2007 (ornithischian), su Fossilworks. URL consultato il 20 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2021).
  2. ^ a b c d e f Michael J. Ryan, A New Basal Centrosaurine Ceratopsid from the Oldman Formation, Southeastern Alberta, in Journal of Paleontology, vol. 81, n. 2, 2007, pp. 376–396, DOI:10.1666/0022-3360(2007)81[376:ANBCCF]2.0.CO;2, ISSN 0022-3360 (WC · ACNP).
  3. ^ Paul, G.S., 2010, The Princeton Field Guide to Dinosaurs, Princeton University Press p. 259
  4. ^ Kentaro Chiba, Michael J. Ryan, Federico Fanti, Mark A. Loewen e David C. Evans, New material and systematic re-evaluation of Medusaceratops lokii (Dinosauria, Ceratopsidae) from the Judith River Formation (Campanian, Montana), in Journal of Paleontology, in press, n. 2, 2018, pp. 272–288, DOI:10.1017/jpa.2017.62.
  5. ^ Ryan, Michael J.; Russell, Anthony P., and Hartman, Scott. (2010). "A New Chasmosaurine Ceratopsid from the Judith River Formation, Montana", In: Michael J. Ryan, Brenda J. Chinnery-Allgeier, and David A. Eberth (eds), New Perspectives on Horned Dinosaurs: The Royal Tyrrell Museum Ceratopsian Symposium, Indiana University Press, 656 pp. ISBN 0-253-35358-0.

Bibliografia

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica