Al ritorno in A dopo nove anni, la neopromossa Alessandria del presidente Sacco, senza trascurare il vivaio, si distinse per un mercato di buon livello: furono acquistati dall'Inter il difensore Giovanni Giacomazzi e il Nazionale svizzeroRoger Vonlanthen, indossò finalmente la maglia grigia il talento locale Tagnin. Meno azzeccato fu l'acquisto della promessa peruviana Natteri, mentre abbandonarono la squadra dopo la felice promozione Morbello, Tinazzi e Russi. L'andamento del campionato fu più positivo di quanto non dica la classifica finale, condizionata dal calo di rendimento che l'Alessandria, guidata peraltro da un debuttante in A (Robotti), accusò nelle ultime gare, a salvezza acquisita.
L'importante vittoria del debutto contro l'ambiziosa Fiorentina fu la prima di una serie di buone prestazioni contro avversarie di prestigio. Buona interprete del catenaccio, per lungo tempo l'Alessandria si ritrovò a ridosso delle prime posizioni per poi venire, all'inizio del girone di andata, inghiottita dalla lunga coda di squadre formatasi a centro-classifica. Ancora sesta il 6 aprile, declinò nel finale e chiuse nel folto gruppo delle dodicesime, a sei punti dal quinto posto. Coda del campionato, nei mesi di giugno e luglio fu la risorta Coppa Italia, che la squadra piemontese affrontò con atteggiamento renunciatario, sfruttandola come banco di prova per un buon numero di giovani, di provinanti (tra essi, Aggradi e Dell'Omodarme) e qualche nuovo acquisto.
L'Alessandria riconfermò le divise grigioazzurre della stagione precedente; le maglie erano in lana sottile e aderenti. Le scarpe erano nere, prodotte dal Laboratorio Ferrari di Tortona.[1]
Marcello Marcellini. Giorni di grigio intenso. Campionato di Serie A 1957-58, la più bella Alessandria del dopoguerra. Alessandria, Litografia Viscardi, 2009.