Alminoprofene
Alminoprofene (nella fase sperimentale conosciuto anche con la sigla EB-382) è una molecola appartenente alla classe dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Il farmaco è dotato di proprietà di tipo antinfiammatorio, analgesico, antipiretico[1] e di attività antiaggregante piastrinica.[2]
Alminoprofene | |
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Nome IUPAC | |
2-[4-(2-metilprop-2-enilammino)fenil]propanoic acid | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C13H17NO2 |
Massa molecolare (u) | 219,27958 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 254-604-6 |
Codice ATC | M01 |
PubChem | 2097 |
DrugBank | DBDB13314 |
SMILES | CC(C1=CC=C(C=C1)NCC(=C)C)C(=O)O |
Indicazioni di sicurezza | |
Farmacodinamica
modificaAlminoprofene è un potente inibitore della sintesi delle prostaglandine, appartenente alla classe dei derivati fenilpropionici.
Studi sperimentali su colture cellulari in vitro e modelli di infiammazione in vivo hanno permesso di evidenziare che il farmaco possiede sia attività antifosfolipasi A2 (verosimilmente rivolta verso la fosfolipasi A2 secretoria o sPLA2) che attività anti-ciclossigenasi, ed in particolare anti COX2.[3][4] Probabilmente l'effetto analgesico di alminoprofene è prevalentemente legato a un'azione diretta periferica ed inibizione della biosintesi delle prostaglandine per il blocco della fosfolipasi A2, piuttosto che attraverso il blocco della ciclossigenasi.[5]
Farmacocinetica
modificaDopo assunzione orale alminoprofene viene rapidamente assorbito dal tratto gastrointestinale. La concentrazione plasmatica massima (Cmax) pari a 30–60 mg/l viene raggiunta entro 1,5 ore dopo una singola dose di 300 mg. Nel paziente anziano il picco plasmatico è leggermente più basso e ritardato (entro 2,5 ore). L'emivita media è di circa 3 ore. Il legame con le proteine plasmatiche (sostanzialmente l'albumina sierica) è superiore al 95 per cento. Nell'organismo alminoprofene viene metabolizzato grazie a processi di demetilazione, acetilazione e amminazione. Non vi è evidenza di accumulo del farmaco nel corpo durante il trattamento. L'eliminazione di alminoprofen avviene per il 60% per via urinaria, per lo più come beta-glucuronidi.[6][7]
Usi clinici
modificaAlminoprofene è indicato nel trattamento sintomatico del dolore nei soggetti affetti da periartrite scapolo-omerale, poliartrosi, reumatismo articolare, artrite reumatoide,[8] tendiniti, borsiti, sinoviti, lombalgie acute e dolore radicolare. Il farmaco è inoltre indicato in ambito ostetrico e ginecologico nel controllo del dolore nel periodo post-partum e nel caso di dismenorrea. In ambito otorinolaringoiatrico è stato utilizzato con successo nella otite sierosa tubarica e otite catarrale.
Effetti collaterali ed indesiderati
modificaIn corso di trattamento con alminoprofene gli effetti avversi più spesso segnalati sono: dispepsia, nausea, vomito, epigastralgia, ulcera peptica, perforazione ed emorragia gastrointestinale. Inoltre possono verificarsi cefalea, vertigine, sonnolenza, rash cutaneo, prurito ed orticaria. Raramente in soggetti con precedenti allergici è possibile il verificarsi di broncospasmo.
In letteratura sono segnalati innalzamenti transitori delle transaminasi (AST ed ALT) e rari casi isolati di epatite, nefropatia tubulointerstiziale, necrosi tubulare acuta, sindrome nefrosica che possono evolvere in insufficienza renale acuta.
Controindicazioni
modificaIl farmaco è controindicato in soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti. È inoltre controindicato in soggetti con ulcera peptica in evoluzione, insufficienza epatica grave, insufficienza renale grave, nei bambini con meno di 15 anni di età e nelle donne gravide, in particolare nel terzo trimestre di gravidanza.
Dosi terapeutiche
modificaNei soggetti adulti e nei bambini di età superiore ai 15 anni il dosaggio iniziale consigliato è di 300 mg (una compressa), due volte al giorno. In caso di scarso controllo della sintomatologia la dose può essere elevata fino a 600 mg (due compresse), due volte al giorno. In linea di massima nel caso di soggetti con dismenorrea 600 o 900 mg/die di alminoprofene sono sufficienti a controllare la sintomatologia. Nei soggetti con problemi di tipo reumatologico o traumatologico è spesso necessario aumentare il dosaggio.
Gravidanza e allattamento
modificaGli studi eseguiti nella fase sperimentale non hanno evidenziato effetto teratogeno sulla specie umana.
Nel corso del terzo trimestre l'assunzione di inibitori della sintesi delle prostaglandine può esporre il feto a rischio di tossicità cardiopolmonare (ipertensione polmonare e prematura chiusura del dotto arterioso) oltre a possibile insufficienza renale con oligoidramnios. Sia la madre che il bambino si espongono ad un possibile prolungamento del tempo di sanguinamento.
Per tale motivo l'utilizzo di alminoprofene deve essere considerato, se necessario, solo prima del 6° mesi di gravidanza, e dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Alminoprofene viene escreto nel latte materno e pertanto se ne dovrebbe evitare l'assunzione nelle donne che allattano al seno.
Note
modifica- ^ E. Maeda, T. Uematsu, [The anti-pyretic mechanism of alminoprofen]., in Nihon Yakurigaku Zasshi, vol. 98, n. 6, dicembre 1991, pp. 457-66, PMID 1783327.
- ^ T. Fujiyoshi, H. Iida; M. Murakami; T. Uematsu, [Inhibitory effect of EB-382, a non-steroidal antiinflammatory agent, on platelet aggregation]., in Yakugaku Zasshi, vol. 107, n. 1, gennaio 1987, pp. 76-81, PMID 3585712.
- ^ C. Raguenes-Nicol, F. Russo-Marie; G. Domage; N. Diab; E. Solito; F. Dray; JL. Mace; G. Streichenberger, Anti-inflammatory mechanism of alminoprofen: action on the phospholipid metabolism pathway., in Biochem Pharmacol, vol. 57, n. 4, febbraio 1999, pp. 433-43, PMID 9933032.
- ^ T. Fujiyoshi, K. Ikeda; M. Saito; T. Yamaura; H. Iida; E. Maeda; N. Kase; T. Uematsu, [The antiinflammatory effect of EB-382]., in Nihon Yakurigaku Zasshi, vol. 87, n. 4, aprile 1986, pp. 379-95, PMID 3087847.
- ^ T. Fujiyoshi, H. Iida; M. Murakami; M. Kuwashima; T. Uematsu, Pharmacological studies on EB-382, a new non-steroidal antiinflammatory agents: mode of action of the analgesic effects., in Chem Pharm Bull (Tokyo), vol. 37, n. 3, marzo 1989, pp. 775-7, PMID 2787705.
- ^ A. Premel-Cabic, P. Allain; L. Pidhorz; G. Streichenberger, Pharmacokinetics of 2-(p-methylallylaminophenyl) propionic acid, alminoprofene, in man after single and multiple oral doses., in Eur J Clin Pharmacol, vol. 18, n. 5, novembre 1980, pp. 419-22, PMID 7439265.
- ^ M. Paillet, H. Merdjan; A. Brouard; D. Doucet; H. Barreteau; G. Fredj, Rapid determination of alminoprofen in plasma by high-performance liquid chromatography., in J Chromatogr, vol. 343, n. 2, ottobre 1985, pp. 455-9, PMID 4066887.
- ^ K. Nishioka, T. Tanaka; M. Mobunaga, [Result of a double-blind clinical study of EB-382 (Alminoprofen) in rheumatoid arthritis]., in Ryumachi, vol. 26, n. 3, giugno 1986, pp. 210-20, PMID 3538445.
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