Armando Boetto
Armando Boetto (Cuorgnè, 25 agosto 1911 – cielo del Mediterraneo, 8 maggio 1941) è stato un aviatore e ufficiale italiano, decorato con la Medaglia d'oro al valore militare alla memoria durante la seconda guerra mondiale.
Armando Boetto | |
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Nascita | Cuorgnè, 25 agosto 1911 |
Morte | Mar Mediterraneo, 8 maggio 1941 |
Cause della morte | caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Aeronautica |
Specialità | Bombardamento |
Anni di servizio | 1935-1941 |
Grado | Capitano pilota |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia delle Alpi Occidentali |
Comandante di | 49ª Squadriglia, 38º Gruppo, 32º Stormo Bombardamento Terrestre |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Aeronautica di Caserta |
Note | dati tratti da Ritratto di un “Martino”[1] |
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Biografia
modificaNacque a Cuorgnè il 25 agosto 1911,[2] e dopo aver frequentato l'Istituto Tecnico di Pinerolo, conseguendo il diploma di geometra,[3] partecipò ad un concorso per Allievo ufficiale entrando nella Regia Accademia Aeronautica di Caserta nell'ottobre 1932, Corso Marte.[1] Uscito dall'Accademia nell'ottobre 1935, fu assegnato con il grado di sottotenente all'8º Stormo dell'Aeroporto di Poggio Renatico, e nell'aprile 1936 come Tenente viene destinato all'11º Stormo Bombardamento Terrestre di stanza all'aeroporto di Ferrara-San Luca.[4] Dal 1º dicembre 1937, venne posto al comando della 49ª Squadriglia,[1] 38º Gruppo, 32º Stormo Bombardamento Terrestre diventando capitano dall'aprile 1939.[N 1] Alla data dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940, il suo reparto si trovava assegnato all'aeronautica della Sardegna[5] rischierato sull'aeroporto di Cagliari-Decimomannu[N 2] equipaggiato con velivoli da bombardamento trimotori Savoia-Marchetti S.79 Sparviero.[5] Partecipò a missioni di guerra su Biserta e sulla Corsica, e poi all'attività di contrasto dei convogli navali nel Mediterraneo[5] e a bombardamenti sulla base navale di Gibilterra.[6]
Il convoglio "Tiger"
modificaIl 6 maggio 1941, ebbe inizio da Gibilterra, aiutata dalle pessime condizioni meteorologiche, l'operazione Tiger. Con essa l'ammiragliato britannico mirava a rispondere all'appello del generale Wavell in difficoltà con la sua armata del Nilo con base Alessandria d'Egitto, rifornendolo di carri armati, aerei e carburante con cinque navi mercantili veloci, di fatto forzando il passaggio del canale di Malta, sorvegliato dalle aviazioni italiane e tedesca.[1] Il convoglio era scortato dalla Forza "H" di Gibilterra composta dalla portaerei HMS Ark Royal, dall'incrociatore da battaglia HMS Renown e dall'incrociatore pesante HMS Sheffield più 9 cacciatorpediniere. Sulla Ark Royal erano da poco stati sostituiti i cacciabombardieri Blackburn Skua con i molto più potenti Fairey Fulmar per comporre i No. 807 e No. 808 Squadron. Il cattivo tempo durò fino all'8 maggio,[6] ma con la prima schiarita, il 38º Gruppo si alzò in volo scortato dai caccia Fiat C.R.42 Falco del 3º Gruppo caccia terrestre[7]. In quel giorno, alle 13:45 iniziarono gli scontri che portarono ad abbattimenti da entrambe le parti. Gli aerei inglesi riuscirono a impedire l'attacco al convoglio e due S.79 furono colpiti.[1] Su uno egli perse la vita , e in sua memoria fu successivamente decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare,[2] massima onorificenza italiana. In seguito gli fu intitolato il 32º Stormo dell'Aeronautica Militare Italiana,[1] mentre porta il suo nome una via di Brindisi.
Curiosità
modificaÈ possibile che l'equipaggio del caccia Fulmar che abbatté il Capitano Boetto fosse composto dal pilota Nigel George "Buster" Hallett e dall'osservatore australiano Sir Victor Alfred Trumper Smith. L'equipaggio accreditato dell'abbattimento venne colpito nel corso degli scontri e costretto all'ammaraggio e fu Smith a salvare la vita al suo pilota in acqua. Dopo la guerra Smith ritornò alla Royal Australian Navy, dove raggiunse il grado di ammiraglio e per il suo contributo alla costituzione della componente aeronavale australiana venne soprannominato "il padre dell'arma aerea della flotta". È deceduto il 1º agosto 1998[8]
Onorificenze
modifica— Regio Decreto 17 ottobre 1941[9]
— Regio Decreto 18 aprile 1941[10]
— Regio Decreto 13 novembre 1940[11]
Note
modificaAnnotazioni
modifica- ^ Il 32º Stormo Bombardamento Terrestre era stato fondato sull'aeroporto di Cagliari-Elmas il 1º dicembre 1936.
- ^ Era arrivato a Decimomannu il 3 giugno 1940.
Fonti
modifica- ^ a b c d e f Tortora 2011, p. 16.
- ^ a b Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1969, p. 133.
- ^ Combattenti Liberazione.
- ^ Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 71.
- ^ a b c Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 101.
- ^ a b Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 102.
- ^ (EN) Capitano Giorgio Tugnoli, su surfcity.kund.dalnet.se, Biplane Fighter Aces from the Second World War, 31 marzo 2007. URL consultato il 21 agosto 2007.
- ^ (EN) Summary Obituaries, su fleetairarmarchive.net, Fleet Air Arm Archive. URL consultato il 21 agosto 2007 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2007).
- ^ Bollettino Ufficiale 1941, disp.44 pag.2015, e disp.48, pag,2304.
- ^ Registrato alla Corte dei Conti addì 14 giugno 1941, registro n.27 Aeronautica, foglio n.249.
- ^ Registrato alla Corte dei Conti addì 25 maggio 1941, registro n.26 Aeronautica, foglio n.219.
Bibliografia
modifica- (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italian Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
- I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
- Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1969.
- Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
- Franco Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
- Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
- Periodici
- Giuseppe Tortora, Ricordo di un “Martino”, in Aeronautica, n. 5, Roma, Associazione Arma Aeronautica, maggio 2011, pp. 16-17.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Armando Boetto
Collegamenti esterni
modifica- Armando Boetto, su Combattenti Liberazione, http://www.combattentiliberazione.it. URL consultato il 20 aprile 2019.