Campionati internazionali Rugby Europe

campionato europeo di rugby a 15 maschile

I Campionati internazionali Rugby Europe (in inglese Rugby Europe International Championships) sono l'insieme dei tornei per squadre nazionali maschili organizzati su base annuale da Rugby Europe, organismo continentale di governo del rugby a 15. La vittoria nella divisione maggiore di tali campionati, la cui partecipazione è riservata a tutte le nazionali europee escluse quelle partecipanti al Sei Nazioni[1], conferisce alla squadra vincitrice il titolo di campione d'Europa[2].

Campionati internazionali Rugby Europe
Altri nomi
  • Torneo FIRA (1936-38)
  • Coppa Europa (1952-54)
  • Coppa delle Nazioni (1966-73)
  • Coppa FIRA (1973-97)
  • Campionato europeo delle nazioni (1999-2016)
  • Rugby Europe International Championships (2016-)
Sport
Tiposquadre nazionali
LuogoEuropa
OrganizzatoreRugby Europe
TitoloCampione d'Europa
Cadenzaannuale
Aperturafebbraio
Chiusuramarzo
Partecipanti6
Formulagirone unico
Storia
Fondazione1936
Numero edizioni53 al 2024
DetentoreGeorgia (bandiera) Georgia
Record vittorieFrancia (bandiera) Francia (25)
Edizione in corso2024-25

Istituiti dalla FIRA – nome originario di Rugby Europe – nel 1936 come campionato a divisione unica e tenutisi per la prima volta a Berlino quale evento a latere dei Giochi olimpici di quell'anno, hanno conosciuto nel tempo diverse modifiche sia di formato che regolamentari, e solo dal 1965, anno della loro sesta edizione, hanno conosciuto sostanziale continuità, avendo quasi sempre rispettato da allora la cadenza annuale o, talora, biennale di svolgimento. Fino al 1997 vi prendevano parte le maggiori federazioni dell'Europa continentale, Italia e Francia su tutte; successivamente entrambe abbandonarono il torneo per dedicarsi solamente al Sei Nazioni (così rinominato con l'ammissione della citata Italia nel 2000).

Benché la partecipazione esclusiva alle federazioni europee risalga solo al 1999 (Marocco e Tunisia, membri della FIRA, erano partecipanti regolari alla competizione), World Rugby riconosce piena continuità con la precedente versione di torneo, la Coppa FIRA e, prima ancora, la Coppa delle Nazioni[3], contestualmente equiparando le vittorie in tali tornei alla conquista del campionato d'Europa a tutti i fini sportivi[4]. Dal 1999-2000 il campionato è la massima competizione per le squadre europee del livello immediatamente inferiore a quello del Sei Nazioni: in ragione di ciò, nel linguaggio giornalistico il torneo ha assunto la definizione di «Sei Nazioni B»[5][6][7] poiché le sue partite si disputano normalmente negli stessi fine settimana del torneo di rango superiore; tuttavia le due competizioni non hanno alcun punto di contatto in quanto facenti capo a due organizzazioni distinte.

Il record assoluto di vittorie (considerando quindi l'intero albo d'oro a partire dal 1936) appartiene alla Francia che, su 31 partecipazioni fino al 1997, ha chiuso al primo posto per 25 volte e 5 al secondo; i Bleus precedono la Georgia, 16 vittorie a tutto il 2024, tutte conseguite dopo l'uscita di Francia e Italia dal torneo. La Romania vanta 10 vittorie, 5 conseguite prima del 1997 e altrettante dopo. L'Italia vanta una vittoria nel 1997, coincidente con l'ultima edizione cui prese parte, oltre a nove secondi e otto terzi posti; anche il Portogallo vanta una vittoria, conseguita dopo la ristrutturazione del 1999.

La prima divisione di torneo, che nel formato in vigore al 2025 si disputa tra 6 squadre, ha assegnato 53 titoli di campione d'Europa al 2023-24; essa, e in passato anche le divisioni inferiori, è periodicamente usata come torneo di qualificazione europeo alla Coppa del Mondo.

Campione in carica è la Georgia, vincitrice dell'edizione 2023-24 e proveniente da una serie di 7 vittorie consecutive.

Le origini

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Rugby Europe e Sei Nazioni.

Nel 1931 la Francia fu rimossa dal Cinque Nazioni, competizione alla quale era stata ammessa nel 1910[8]. Le quattro Home Union (Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia) imputavano alla Fédération Française de Rugby (FFR) di non avere accolto le loro richieste di abolire il campionato nazionale il quale, a loro dire, favoriva la ricerca della vittoria a scapito del fair-play e, data la natura economica delle società rugbistiche francesi, introduceva surrettiziamente il professionismo – sebbene mascherato[8] – nonché indisciplina e gioco violento[9][10]. All'epoca nelle Isole Britanniche non esisteva alcuna competizione periodica di club, mentre nel continente la stessa Francia (dal 1896), l’Italia (dal 1929) e la Romania (dal 1913) organizzavano un proprio campionato nazionale su base annuale e a svolgimento regolare; le citate Francia e Romania, nonché gli Stati Uniti, avevano presentato una selezione nazionale ufficiale al torneo rugbistico olimpico di Parigi del 1924[8]. Inoltre, dopo gli incidenti occorsi durante quest'ultima competizione, l'International Rugby Football Board (IRFB, oggi World Rugby) impose un veto di fatto alla ripresa di qualsiasi torneo a cinque cerchi, rendendo quindi la citata edizione del 1924 l’ultima, almeno per quanto riguarda il XV[11][N 1]. La FFR si fece quindi capofila di un movimento alternativo all'IRFB e, nel 1934, in una riunione ad Hannover con i rappresentanti delle federazioni tedesca, italiana, belga, catalana, spagnola, olandese e portoghese[12] cui si aggiunsero lettere di approvazione e adesione da parte delle federazioni cecoslovacca, svedese e svizzera[12][13], fu varato l'atto costitutivo e lo statuto di quella che fu battezzata Fédération Internationale de Rugby Amateur (Federazione Internazionale di Rugby Amatori, secondo la stampa italiana dell’epoca[12]).

Tra i primi atti della neonata confederazione figurò il varo di un campionato internazionale, il Torneo FIRA, la cui prima edizione, tenutasi presso lo Sportplatz Grunewald di Berlino nel maggio 1936, fu ufficiosamente battezzata Trofeo delle quattro nazioni[14]. Il torneo, che si teneva a due mesi dall’inizio delle undicesime Olimpiadi, costituiva un tentativo neppure troppo celato di spingere il Comitato Olimpico Internazionale a riammettere il rugby ai Giochi[11]. Dal punto di vista del richiamo il Torneo FIRA 1936 – cui peraltro il CIO neppure conferì lo status di evento dimostrativo[11] – registrò un'affluenza media di circa tre-quattromila spettatori a partita e mostrò un buon livello di rugby: vi presero parte la squadra di casa della Germania, la Francia, l'Italia e la Romania e fu strutturato a eliminazione diretta: nelle due semifinali, la Francia batté 25-5 i romeni[14] mentre l'Italia fu battuta 8-19 dai tedeschi[14].

 
Gara di barrage tra Italia e Belgio al Jean Bouin di Parigi, Torneo 1937

Gli Azzurri conquistarono il terzo posto battendo 8-7 la Romania, mentre in finale fu la Francia a prevalere 19-14 sui tedeschi e ad aggiudicarsi il primo dei suoi 25 titoli. L'assenza dell'ufficializzazione CIO quale evento dimostrativo non impedì agli osservatori di giudicare il Trofeo delle quattro nazioni il torneo rugbistico a latere delle Olimpiadi meglio organizzato nonché più qualificato a livello internazionale, potendo vantare alla partenza quattro rappresentative nazionali ufficiali e non club o città come avvenuto in precedenza[11]; ad aumentare il prestigio del torneo rileva il fatto che, comunque, ad arbitrare la finale fu il sudafricano van der Merve, appartenente a una federazione dell'IRFB[11].

L'anno successivo, a latere dell'Esposizione universale di Parigi, si tenne nella capitale francese la seconda edizione del torneo, cui alle quattro partecipanti del 1936 si aggiunsero Belgio e Paesi Bassi. Con le due finaliste uscenti Francia e Germania ammesse di diritto alle semifinali, si tennero due gare di barrage in cui l'Italia eliminò il Belgio e la Romania fece altrettanto con i Paesi Bassi[15]. La finale fu tra Italia e Francia al Parco dei Principi, e fu vinta dai padroni di casa 43-5[16]. La Germania si aggiudicò il terzo posto battendo la Romania.

Ranghi ridotti, altresì, per la terza edizione del torneo, tenutasi a Bucarest nel 1938: presenti solo Germania, Francia e i padroni di casa della Romania, la competizione si tenne nell'arco di una settimana a girone unico, e fu di nuovo la Francia a laurearsi campione per la terza volta consecutiva[17]. Fu, quella, l'ultima edizione prima della guerra, e di fatto l'ultimo atto ufficiale della FIRA per un decennio.

Il dopoguerra

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La squadra italiana all'Arena di Milano prima della finale 1952 contro la Francia

La FIRA riprese le sue attività nel 1948 con il congresso di Milano[18], ma fu non prima di quello di Parigi del 1951 che si tornò a prendere in esame il ripristino del campionato, varato con il nuovo nome di Coppa Europa[18] e strutturato a challenge: la squadra campione uscente avrebbe reso visita alla sfidante emersa da un torneo a eliminazione[19][20]. La prima edizione del rinnovato torneo, e quarta assoluta, si tenne nel 1952 e vide in lizza, nel ruolo di sfidanti, Belgio, Germania Ovest, Italia e Spagna. Fu l'Italia a vincere sui tedeschi la finale degli sfidanti[21] e ad affrontare la Francia all'Arena di Milano; la nazionale transalpina si impose 17-8 vincendo il suo quarto titolo europeo[22].

 
La finale 1954 tra Italia e Francia allo stadio dei Centomila di Roma

Di nuovo all'Italia fu affidata l'organizzazione della Coppa Europa 1954, che vide l'adesione di tutte le squadre della passata edizione più Portogallo, Paesi Bassi e Romania, anche se le ultime due si ritirarono prima della stesura dei calendari[23]. Il torneo si svolse a Treviso, Parma e Napoli[24] e la finale si tenne al da poco ultimato stadio dei Centomila – non ancora ribattezzato ufficialmente Olimpico – di Roma, dove la Francia batté gli Azzurri 39-12 aggiudicandosi il quinto titolo europeo consecutivo e assoluto[25][26].

Le due citate edizioni furono per lungo tempo le ultime disputate, in quanto si dovette attendere più di un decennio, e una riforma regolamentare, per tornare a parlare di torneo europeo: solo nel 1965 fu varata la Coppa delle Nazioni FIRA[N 2], una nuova versione della competizione strutturata a girone unico e su divisioni di merito con meccanismo di promozione e retrocessione[27]. Ai fini della classifica, in ogni incontro vi furono in palio tre punti per la vittoria e due per il pareggio; la sconfitta valeva un punto e alla squadra che dichiarasse forfait non venivano assegnati punti[27]. Le squadre ammesse a tale prima divisione di torneo furono, oltre a Francia e Italia, Germania Ovest, Romania e Cecoslovacchia. Anche la rinnovata versione di torneo fu dominata dalla Francia, campione a punteggio pieno[28][29][30], davanti all'Italia[31].

L'anno successivo, a parte l'ennesima vittoria francese[32], si registrarono l'arrivo del Marocco, prima compagine extraeuropea a partecipare al torneo, e la prima retrocessione, da parte del Portogallo, mentre l'Italia, sconfitta 13-60 a Tolone, rinunciò a partecipare all'edizione 1967-68[33], ancora appannaggio francese per l'ottava volta in otto edizioni.

 
Incontro ad Aosta tra Italia e Jugoslavia, seconda divisione 1972-73

Fu la Romania a interrompere il dominio della Francia in occasione della nona edizione del 1968-69: a Bucarest i Bleus subirono la loro prima sconfitta di sempre nella storia della competizione e tale risultato proiettò i rumeni in testa al torneo e alla vittoria finale a punteggio pieno[34]; l'Italia, dopo il forfait precedente, fu retrocessa d'ufficio in seconda divisione dalla quale risalì immediatamente a seguito delle vittorie su Jugoslavia e Bulgaria, sue avversarie di torneo[34]. I francesi ripresero fin dall'edizione successiva la supremazia sul torneo: riservando ormai la selezione maggiore solo al test match contro la Romania[35], vinsero il proprio nono titolo a punteggio pieno[36]. Vincendo la seconda divisione, altresì, il Marocco divenne la prima extraeuropea a disputare il torneo per il titolo di campione[37].

Fu, ancora, la Francia a dominare le ultime tre edizioni di torneo note come Coppa delle Nazioni: all'assemblea FIRA di Bruxelles del 1971 le federazioni italiana, portoghese, svedese, spagnola e jugoslava proposero che il nome della competizione cambiasse in Campionato europeo al fine di meglio esplicitarne la natura ai fini sportivi e araldici presso i propri governi e comitati olimpici[38]. Con la stessa motivazione, anche la federazione cecoslovacca ribadì la proposta nell'assemblea di Parigi del 1972; fu quindi deliberata la trasformazione da Coppa delle Nazioni a Campionato FIRA e, successivamente, Coppa FIRA[N 3][39] a partire dall'edizione 1973-74.

La Coppa FIRA

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Italia al Flaminio di Roma contro la Francia, Coppa FIRA 1974-75

Nel 1973 il torneo assunse quella che, in retrospettiva, fu la più duratura denominazione della sua storia. Il formato a divisioni di merito e a girone unico per quella maggiore rimase stabile per 24 anni e 17 edizioni. Il decennio che fece seguito alla ridenominazione del torneo fu tra i più interessanti del rugby dell'Europa continentale: l'egemonia della Francia si diluì, tanto che, dei dieci titoli successivi, quattro furono appannaggio della Romania che, all'epoca, contava su circa 13500 praticanti rispetto ai 1500 dell'immediato dopoguerra[40].

I romeni esordirono nel torneo 1974-75 battendo in casa propria la Francia[41] e su quella vittoria costruirono la conquista del loro secondo titolo europeo; l'Italia, anch'essa visitatrice a Bucarest, impose ai romeni un 3-3[42] che, visti i risultati successivi, fu un'occasione persa di vincere il torneo[43].

 
Italia – URSS a Roma, Coppa FIRA 1978-79

L'edizione 1976-77, oltre a registrare il punteggio pieno dei romeni e la loro terza vittoria[44], vide anche il debutto a livello internazionale dell'Unione Sovietica, formazione che già nella stagione successiva conquistò la promozione in massima divisione e si dimostrò in grado di lottare per il titolo[45][46].

La quarta Coppa della Romania coincise con l'avvento degli anni ottanta: unica formazione del campionato capace fino ad allora di battere la Francia, in tale edizione si impose ancora più nettamente che in passato, infliggendo ai Bleus una battuta d'arresto per 15-0[47] e rivincendo il titolo a punteggio pieno con una giornata d'anticipo[48].

 
L'Aquila: Alessandro Fusco esce da una mischia contro la Romania, Coppa FIRA 1985-87

L'ultimo titolo romeno della competizione ante-riforma è del 1983; avversaria di quella stagione fu l'Italia, fino all'ultima partita in corsa per il titolo[49], grazie anche a una competitiva Unione Sovietica che vinse in Francia sulla squadra B[50] (nello stesso fine settimana in cui la maggiore, nello stesso torneo, perse contro la Romania[50]) e perse di misura a Kiev contro la Romania e a Catania contro l'Italia[49]. La stessa Italia, per la prima volta nella sua storia, era riuscita a non perdere contro la Francia, avendole imposto un pareggio 6-6 a Rovigo[51]. A titolo statistico, la Germania Ovest retrocedette[52] e non conobbe più la prima divisione fino al 2008[53], quando da 18 anni era riunificata con l'ex Germania Est. Dal 1985 il torneo assegnò il titolo a cadenza biennale: quelle che fino ad allora erano singole edizioni annuali di torneo, da tale data ne divennero il girone d'andata e di ritorno su un periodo di due anni[54]; il successivo titolo fu quindi assegnato nel 1987, a ridosso della prima edizione della Coppa del Mondo, e fu appannaggio per la ventunesima volta della Francia davanti a Unione Sovietica e Romania[55]; a scendere di categoria furono Tunisia e Portogallo.

Identico ordine d'arrivo si ebbe due anni più tardi nel 1989 e, di nuovo, dopo un solo anno nel 1990 (competizione ridotta per permetterne l'utilizzo anche come qualificazione europea alla Coppa del Mondo 1991[56]; l'incontro tra Marocco e Tunisia della seconda divisione rientrava nel quadro delle qualificazioni per la zona africana[56]). Con l'entrata nell'ultimo decennio cambiò la geografia della competizione, anche a seguito dei mutamenti geopolitici di quel periodo: nel corso della Coppa FIRA 1990-92 l'Unione Sovietica disputò e vinse in Spagna il suo ultimo incontro di sempre prima della dissoluzione del Paese a fine 1991[57], ma la squadra terminò il torneo sotto la bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti prima di sciogliersi definitivamente. La Romania, ancora terza nel 1990, perse gran parte degli elementi migliori a seguito della rivoluzione che scoppiò nel Paese a dicembre 1989: i giocatori della nazionale, infatti, erano quasi tutti militari delle Forze Armate o agenti di polizia[58] e con il nuovo assetto politico post-socialista che seguì la rivoluzione i club sportivi non furono più finanziati dallo Stato, con conseguente crollo dei praticanti[58]; durante le rivolte di natale 1989, inoltre, a un posto di blocco fu ucciso il trentaquattrenne terza linea della nazionale Florică Murariu, che fuori dall'attività sportiva era un ufficiale dell'esercito romeno, colpito da alcuni insorti armati[58]. La Jugoslavia, che aveva partecipato anch'essa alle qualificazioni mondiali del 1991, si presentò al torneo 1990-92 in veste ridotta, di fatto l'unione tra Serbia e Montenegro[59], e neppure terminò il torneo di 3ª divisione perché il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aveva deliberato l'embargo del Paese e il bando sportivo di qualsiasi sua rappresentativa nazionale, con conseguente esclusione dalla competizione (Art. 8/b risoluzione 727 del 30 maggio 1992)[59].

 
Mark Giacheri a Treviso nella vittoria italiana 16-9 sulla Francia, 1993

Nonostante il venticinquesimo (e ultimo) successo ottenuto nel 1992-94, in tale edizione una rappresentativa nazionale francese subì la sua prima sconfitta di sempre contro l'Italia: a Treviso, infatti, i Bleus furono sconfitti 9-16 dagli Azzurri, anche se tale partita non figura tra i test match non avendo la FFR dato lo status di squadra maggiore alla formazione francese scesa in campo[60]; nell'ultima giornata l'Italia perse contro la Romania e a fine torneo vi fu un arrivo in testa a tre alla pari che favorì la Francia per miglior differenza punti fatti/subiti[61]. Anche tale edizione di torneo fu utilizzata per le qualificazioni mondiali, segnatamemte per quelle del 1995 in Sudafrica.

Il 25 agosto 1995 l'IRFB rimosse il vincolo del dilettantismo dal rugby a XV[62][63] e allacciò con la FIRA relazioni che portarono al ridimensionamento de facto di quest'ultima, non essendo possibile la convivenza di entrambe le organizzazioni a livello mondiale[64]. Nel 1994-95 la FIRA aveva organizzato una competizione senza titolo europeo in palio, al solo scopo di creare la graduatoria per la successiva edizione 1995-97[65]; a tale torneo di transizione non presero parte Francia, Italia e Romania, qualificati alla Coppa del Mondo 1995 e ammessi alla prima divisione europea.

Furono proprio Italia e Francia a dominare a punteggio pieno i rispettivi gironi in cui fu suddivisa la trentunesima edizione del campionato, partita a ottobre 1995 a Buenos Aires in occasione di un incontro di Coppa Latina tra Azzurri e romeni che valse anche per il torneo della FIRA[66]; per gli altri incontri, nei rispettivi gironi sia la F.I.R. che la F.F.R. inviarono in campo la nazionale militare e quella A. La finale avrebbe dovuto tenersi nel 1996, ma gli impegni internazionali fecero slittare di quasi un anno l'incontro, che si tenne il 22 marzo 1997 a Grenoble mentre il torneo di transizione 1996-97 era ancora in corso. L'Italia colse al contempo la prima vittoria contro la nazionale maggiore francese (40-32) nonché la prima, e a posteriori l'ultima, affermazione nel torneo continentale[67][68][69].

La crisi della FIRA

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Tra il 1996 e il 1999 la FIRA attraversò un grande periodo di crisi di identità. Nata nel 1934 come alternativa all'International Rugby Board, diventata nel dopoguerra affiliata allo stesso con lo scopo di promuovere il gioco del rugby nel mondo, aveva ormai raggiunto un totale di 60 membri affiliati in tutto il mondo. Con l'assunzione di sempre maggiori impegni nella federazione internazionale ufficiale per la promozione del rugby, la FIRA nel 1999 si trasformò in FIRA-AER (Association Européenne de Rugby), escluse i membri extraeuropei (che confluirono nelle rispettive nuove federazioni continentali) diventando la filiale europea dell'International Board.

Nel frattempo le competizioni procedettero a singhiozzo, anche a causa delle qualificazioni ai mondiali del 1999, che videro impegnate le squadre principali. Nel 1996/1997 si disputò un torneo di classificazione per le qualificazioni mondiali, vinto dalla Spagna davanti a Portogallo e Georgia.

Nel 1997/1998 e 1998/1999 le qualificazioni mondiali e la ridefinizione statutaria videro lo svolgimento di competizioni minori che non ebbero titolarità.

Il Campionato europeo per Nazioni

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Dal 2000, ridefiniti gli scopi e le strutture (la FIRA divenne semplicemente l'emanazione europea dell'International Board), si riavviò la competizione di massimo livello. Il ridenominato Campionato Europeo per Nazioni, viene abbandonato da Italia e Francia, impegnate nel Sei Nazioni.

Dopo un'edizione a carattere annuale a 5 squadre (più il Marocco fuori classifica), dall'edizione 2001/2002 la competizione ha assunto carattere biennale con una struttura su più divisioni e un meccanismo di promozioni e retrocessioni. L'edizione del 2001 viene considerata sia come torneo a sé (con la Georgia campione), sia come girone d'andata del torneo 2001/2002 (con la Romania campione), a causa del cambiamento di formato proprio nel 2001. Inoltre, questo cambiamento ha evitato la retrocessione sul campo dei Paesi Bassi, avvenuta sul campo alla fine del 2001, ma congelata dalla federazione.

Il fatto che tra il 2000 e il 2003 si disputassero gli incontri negli stessi fine settimana dedicati al Sei nazioni ha fatto sì che si diffondesse nei paesi anglosassoni la definizione impropria di Six Nations B per la divisione maggiore di questo torneo.

Dal mondiale 2003 il campionato europeo, degli anni precedenti il mondiale stesso, è utilizzato anche come qualificazione europea. Le edizioni del 2001-2002 e del 2005-2006 ebbero valore come qualificazioni ai mondiali 2003 e 2007. Le prime tre classificate della prima divisione venivano ammesse direttamente al turno finale di qualificazione, mentre le altre ad un turno preliminare. Le divisioni inferiori invece furono inglobate in un articolato meccanismo di pre-qualificazione. Il torneo 2008-2010 fu valido come qualificazione per il mondiale del 2011, le prime due Georgia e Russia furono qualificate direttamente alla fase finale, la terza qualificata, la Romania, si qualificò, insieme alle vincenti delle divisioni inferiori, al torneo di qualificazione per partecipare agli spareggi interzona. Il torneo 2012-2014 fu valido per i mondiali 2015, utilizzando lo stesso criterio del mondiale precedente,si qualificarono Georgia e Romania, la Russia terza partecipò insieme alle vincenti delle divisioni inferiori al torneo di qualificazione della zona europea per gli spareggi interzona. Per il mondiale 2019, poiché la Georgia aveva già staccato il pass come una delle migliori 12, i risultati dei Sei Nazioni B 2017-2018, al netto delle partite disputate dai Lelos, determinano una squadra qualificata direttamente in Giappone, e una che dovrà disputare prima uno spareggio contro il Portogallo, la vincente di esso poi dovrà affrontare Samoa in una sfida andata/ritorno, ed in caso di sconfitta un girone di ripescaggio contro il Canada, un'asiatica e un'africana.

Formato

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Dal 2024 lo schema dei Campionati Internazionali prevede tre livelli piramidali:

  • Campionato propriamente detto (in inglese Championship), che si disputa tra 8 squadre e assegna il titolo di campione d'Europa[70];
  • Trofeo (in inglese Trophy), seconda divisione continentale, che si disputa tra 6 squadre[70];
  • Conference, che si disputa tra tutte le altre compagini continentali ed è strutturato a gironi per contiguità geografica, laddove possibile[70].

Per ogni incontro non delle fasi a eliminazione, il punteggio ai fini delle classifiche è di 4 punti per la vittoria, 2 ciascuno per il pareggio, 0 per la sconfitta, 1 alla squadra sconfitta se perde con 7 o meno punti di scarto, e 1 alla squadra, o alle squadre, che segnino almeno 4 mete, indipendentemente dal risultato finale.

Campionato europeo

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Il campionato, che assegna il titolo europeo, presenta 8 squadre ripartite in due gironi da quattro.

  • ogni squadra incontra tutte quelle del proprio girone in gara di sola andata (3 incontri)
  • nella fase a eliminazione diretta:
  • le squadre al terzo e quarto posto d'ogni girone si incontrano per i posti dal quinto all'ottavo (2 incontri).
  • le squadre al primo e secondo posto d'ogni girone si incontrano per il titolo di campione.

Nell'ultima giornata di torneo si tengono le quattro finali per l'assegnazione di tutti i posti dal primo all'ottavo.

Mentre il titolo di campione d'Europa si assegna annualmente, le promozioni e retrocessioni hanno un ciclo biennale. Ciò significa che per determinare la squadra da retrocedere in seconda divisione si considerano i risultati di due campionati europei consecutivi (primo ciclo quelli delle stagioni 2024-25 e 2025-26, gli altri a seguire). A ogni posizione per ogni stagione viene assegnato un punteggio indipendentemente dai punti in classifica conseguiti. La somma dei punteggi ottenuti tramite tale criterio, indicati nella tabella sottostante, determina la squadra ultima classificata che retrocede nel Trofeo[70].

Posizione Punti
1 10
2 8
3 6
4 5
5 4
6 3
7 2
8 1

A titolo d'esempio, se una squadra finisce al secondo posto nella prima edizione di un ciclo biennale, e al quarto nella seconda edizione, otterrà 8 + 5 = 13 punti per la graduatoria biennale.

In caso due o più squadre terminino con lo stesso punteggio, si procede a spareggiare secondo le seguenti discriminanti, nell'ordine:

  • due squadre:
    • miglior rapporto vinte/perse con la squadra a pari classifica
    • miglior differenza punti generale;
    • maggior numero di mete generale;
    • maggior numero di punti generale;
  • tre o più squadre:
    • miglior differenza punti generale;
    • maggior numero di mete generale;
    • maggior numero di punti generale[70];

Trofeo europeo

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Il torneo si svolge a girone unico in gare di sola andata. La graduatoria finale ai fini della promozione e retrocessione è quella data dalla somma dei punti in classifica guadagnati in un ciclo biennale (il primo dei quali, con il nuovo regolamento, è quello relativo alle stagioni 2024-25 e 2025-26)[70].

Tuttavia, la sola promozione sul campo non basta ad assicurarsi la militanza nella massima divisione: vi sono alcuni criteri stilati da Rugby Europe che la federazione della nazionale promossa deve rispettare:

  • obbligatorietà della partecipazione della propria selezione U-18 e U-20 al mondiale di categoria
  • disponibiltà di un terreno interno omologato per le gare in febbraio/marzo, o in alternativa disponibilità a giocare su un campo neutro;
  • sede degli incontri interni a norma delle specifiche emanate da Rugby Europe[71];
  • adesione al programma centralizzato di diritti media di Rugby Europe;
  • bilancio provvisorio in pareggio per il programma della nazionale maggiore.

In caso la squadra vincitrice del Trofeo non soddisfi la totalità dei suddetti criteri, non viene promossa e al suo posto non subentrano eventuali seconde: il posto in prima divisione non viene assegnato e non vi sono retrocessioni dal Campionato[70].

Conference

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Il torneo denominato Conference, terzo livello dei Campionati, si tiene tra tutte le altre squadre non facenti parte delle prime due divisioni di torneo (21 alla stagione 2024-25). Esse sono ripartite in un numero variabile di gironi all'italiana con gare di sola andata. Ogni anno l'ultima squadra della classifica combinata del Trofeo retrocede in Conference[70]; le due migliori squadre della Conference disputano altresì una finale-promozione per l'accesso al Trofeo. Per decretare le due squadre migliori, il punteggio ottenuto da ciascuna di esse è diviso per le gare disputate, essendo diverso il numero di concorrenti per ogni girone, e in caso di parità di tale punteggio per gara, prevale la squadra con il maggior numero di mete marcate per incontro e, in subordine, quello dei punti marcati per incontro[70]. In caso una delle due squadre rinunci al play-off, è automaticamente promossa l'altra; in caso entrambe rinuncino, non vi sono promozioni né retrocessioni tra Conference e Trofeo[70].

Albo d'oro

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Riepilogo piazzamenti

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Piazzamenti per edizione

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Edizione Sede Vincitrice 2ª classificata 3ª classificata
1 1936 Berlino   Francia   Germania   Italia
2 1937 Parigi   Francia   Italia   Germania
3 1938 Bucarest   Francia   Romania   Germania
4 1952 varie   Francia   Italia   Germania Ovest
5 1954 Italia   Francia   Italia
6 1965-66 varie   Francia   Italia   Romania
7 1966-67 varie   Francia   Romania   Italia
8 1967-68 varie   Francia   Romania   Cecoslovacchia
9 1968-69 varie   Romania   Francia   Cecoslovacchia
10 1969-70 varie   Francia   Romania   Italia
11 1970-71 varie   Francia   Romania   Marocco
12 1971-72 varie   Francia   Romania   Marocco
13 1972-73 varie   Francia   Romania   Spagna
14 1973-74 varie   Francia   Romania   Spagna
15 1974-75 varie   Romania   Francia   Italia
16 1975-76 varie   Francia   Italia   Romania
17 1976-77 varie   Romania   Francia   Italia
18 1977-78 varie   Francia   Romania   Spagna
19 1978-79 varie   Francia   Romania   Unione Sovietica
20 1979-80 varie   Francia   Romania   Italia
21 1980-81 varie   Romania   Francia   Italia
22 1981-82 varie   Francia   Italia   Romania
23 1982-83 varie   Romania   Italia   Unione Sovietica
24 1983-84 varie   Francia   Romania   Italia
25 1984-85 varie   Francia   Unione Sovietica   Italia
26 1985-87 varie   Francia   Unione Sovietica   Romania
27 1987-89 varie   Francia   Unione Sovietica   Romania
28 1989-90 varie   Francia   Unione Sovietica   Romania
29 1990-92 varie   Francia   Italia   Romania
30 1992-94 varie   Francia   Italia   Romania
31 1995-97 varie   Italia   Francia
32 1999-2000 varie   Romania   Spagna   Georgia
33 2000-01 varie   Georgia   Romania   Russia
34 2001-02 varie   Romania   Georgia   Russia
35 2002-04 varie   Portogallo   Romania   Georgia
36 2004-06 varie   Romania   Georgia   Portogallo
37 2006-07 varie   Georgia   Russia   Romania
38 2008-09 varie   Georgia   Russia   Portogallo
39 2009-10 varie   Romania   Georgia   Russia
40 2010-11 varie   Georgia   Romania   Portogallo
41 2011-12 varie   Georgia   Spagna   Romania
42 2012-13 varie   Georgia   Romania   Russia
43 2013-14 varie   Georgia   Romania   Russia
44 2014-15 varie   Georgia   Romania   Spagna
45 2015-16 varie   Georgia   Romania   Russia
46 2016-17 varie   Romania   Georgia   Spagna
47 2017-18 varie   Georgia   Russia   Germania
48 2018-19 varie   Georgia   Spagna   Romania
49 2019-20 varie   Georgia   Spagna   Romania
50 2020-21 varie   Georgia   Romania   Portogallo
51 2021-22 varie   Georgia   Romania   Spagna
52 2022-23 varie   Georgia   Portogallo   Romania
53 2023-24 varie   Georgia   Portogallo   Spagna
54 2024-25 varie

Vittorie per nazionale

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Squadra Vittorie Edizioni
1936-1999
  Francia[N 4] 25 1936 · 1937 · 1938 · 1952 · 1954 · 1965-66 · 1966-67 · 1967-68 · 1969-70 · 1970-71
1971-72 · 1972-73 · 1973-74 · 1975-76 · 1977-78 · 1978-79 · 1979-80 · 1981-82 · 1983-84 · 1984-85
1985-87 · 1987-89 · 1989-90 · 1990-92 · 1992-94
  Romania 5 1968-69 · 1974-75 · 1976-77 · 1980-81 · 1982-83
  Italia[N 4] 1 1995-97
Dal 1999
  Georgia 16 2000-01, 2006-08, 2009, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2018
2019, 2020, 2021, 2022, 2023, 2024
  Romania 5 1999-2000 · 2001-02 · 2004-06 · 2010 · 2017
  Portogallo 1 2002-04
Annotazioni
  1. ^ Dal 2016 il rugby fa di nuovo parte del programma olimpico, ma nella variante a VII.
  2. ^ in francese Coupe des Nations de la F.I.R.A.
  3. ^ in francese Coupe de la F.I.R.A.
  4. ^ a b Dal 1999 non più partecipante al torneo.
Fonti
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  2. ^ Manual, p. 7: «At the completion of the Competition, the Winners of the Championship Division will be declared Rugby Europe European Champion».
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Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • FIRA-AER Website, su fira-aer-rugby.com. URL consultato il 22 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2011).


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