Carne cruda alla piemontese

piatto tipico della cucina italiana
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La carne cruda alla piemontese è un tradizionale antipasto diffuso in tutto il Piemonte.[1]

Carne cruda alla piemontese
Origini
Luogo d'origineItalia (bandiera) Italia
RegionePiemonte
DiffusionePiemonte
Dettagli
Categoriaantipasto
Ingredienti principali
  • carne di manzo
  • olio
  • sale
  • pepe
  • limone
  • senape
  • eventuali scaglie di grana o tartufo o sedano
Varianticarne cruda all'albese

Si pensa che l'usanza di mangiare carne cruda in Piemonte abbia origini antichissime. Infatti, secondo alcuni studiosi, i primi popoli piemontesi portarono nella regione dei piccoli cavalli dall'Asia che venivano mangiati senza essere cotti.[senza fonte] Tale usanza sarebbe sopravvissuta migliaia di anni dopo nei Liguri Statielli (le odierne Langhe e Monferrato).[2] Si pensa che la pietanza abbia anche delle correlazioni con la tartare, che viene preparata nella confinante Francia.[3]

Nella ricetta del "polpettone di carne cruda alla fiorentina" riportata nell'Artusi (1891), è riportato che «se lo volete alla piemontese, altro non resta a fare che collocare nel centro della palla, quando la formate, un uovo sodo sgusciato, il quale serve a dar bellezza al polpettone quando si taglia a fette. Non è piatto da disprezzarsi.»[4]

Durante gli anni sessanta del XX secolo, ad Alba, venne introdotta la carne cruda tagliata a fette conosciuta come carne cruda all'albese (albèisa in piemontese).[1]

Descrizione

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Carne cruda all'albese

La carne cruda alla piemontese è finemente macinata o tagliata a fette molto sottili (a coltello o con l'affettatrice); quest'ultima versione, ovvero l'albese, è pertanto una tipologia di carpaccio.[1][5][6][7] L'alimento è spesso marinato nel succo di limone crudo e/o la senape e condito con un velo di olio di oliva extravergine e insaporita con sale e pepe.[8][9] La scelta della carne è fondamentale alla riuscita del piatto: essa deve essere fresca, di razza piemontese e magra (questo perché i grassi non potrebbero sciogliersi in modo idoneo).[8] Essa non va servita troppo fredda in quanto ciò renderebbe la sua consistenza sgradevole e i suoi sapori sarebbero slegati dalla marinatura.[8]

Nella stagione di riproduzione dei funghi, l'albese è talvolta accompagnata da una generosa grattata di tartufi bianchi d'Alba,[5] di porcini,[10] o di ovoli.[1] Spesso la si insaporisce con il grana o parmigiano,[1] e, a volte, con il sedano.[1]

  1. ^ a b c d e f autori vari, Dizionario delle cucine regionali italiane, Slow Food, 2010, pp. 147-8.
  2. ^ Sandro Doglio, L'inventore della bagna caoda, Daumerie, 1993, p. 24.
  3. ^ (EN) Piedmont’s top dishes and where to try them, su lonelyplanet.com. URL consultato il 14 maggio 2024.
  4. ^ Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene Manuale pratico per le famiglie, 2023.
  5. ^ a b Carlo Cracco, Carne cruda all'Albese, in Piemonte, Corriere della Sera, 2014.
  6. ^ Giuseppe Fierro, Marketing e management delle imprese di ristorazione - Guida pratica per una gestione efficiente di qualità di ristoranti, bar, aziende di catering e banqueting, Hoepli, 2015.
  7. ^ Panorama, Edizioni 789-797, Mondadori, 1981, p. 239. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  8. ^ a b c La carne cruda alla piemontese, su repubblica.it. URL consultato il 14 maggio 2024.
  9. ^ Ricetta tipica, da Torinotoday.it
  10. ^ Giuseppe Fierro, Piemonte, in Marketing e management delle imprese di ristorazione: Guida pratica per una gestione efficiente di qualità di ristoranti, bar, aziende di catering e banqueting, Hoepli, 2015.

Voci correlate

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