Chiesa di San Pietro Martire (Tirano)

chiesa nel comune italiano di Tirano

La chiesa di San Pietro Martire è un luogo di culto cattolico di Baruffini (frazione di Tirano), sede dell'omonima parrocchia.

Chiesa di San Pietro Martire
Vista esterna
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
LocalitàBaruffini (Tirano)
Coordinate46°13′49.51″N 10°11′04.06″E
Religionecattolica di rito romano
TitolarePietro da Verona
Diocesi Como
Consacrazione1537
Completamento1536

Edificata nel 1536[1], fu consacrata il 13 agosto del 1537[2] da monsignor Giovanni Melegaris, delegato dal vescovo di Como Cesare Trivulzio. Nelle note del vescovo Feliciano Ninguarda in visita apostolica in Valtellina nell'estate del 1589, si fa cenno alla dedica della chiesa di Baruffini anche a Santa Marta. Di tale titolazione si è però persa memoria nel corso dei secoli.

«item duobus miliaribus in monte trans Abduam pariter est pagus Barufinorum in quo est Ecclesia S. Pietro Maryri dicata, seu Sanctae Marthae»

Chiesa di San Pietro Martire
 
Il portale
 
La navata centrale
 
L'organo

Baruffini fu eretta in parrocchia indipendente di nomina popolare il 13 ottobre 1638, dal vescovo Lazzaro Carafino[3] ampliata nel 1876 su progetto dell'architetto Carlo Maciachini per far fronte all'incremento demografico della popolazione. Nel 2001 ha subito un'importante opera di restauro statico e strutturale. Si trova al centro dell'abitato, in un'ampia piazza vicino all'antica casa parrocchiale. Le linee architettoniche sono semplici ma suggestive. L'ingresso è composto da un portale in pietra verde datato 1667 sul quale campeggia un timpano triangolare e una elegante trifora serliana. All'interno si scorge la grande navata centrale e le cappelle laterali. La vasca battesimale, sulla sinistra, è impreziosita da una copertura in legno intarsiato a forma di tiburio barocco.[1] Sugli altari della seconda cappella di destra e sinistra si trovano le opere di Michele Cogoli (1670)[4], abile intagliatore trentino originario della Val di Sole: fastosa ancone di legno scolpito, intagliato e dipinto con fastigi di statuette finemente lavorate. Degni di attenzione i pregevoli affreschi di Luigi Tagliaferri, originario di Pagnona, in ottimo stato di conservazione e la settecentesca statua della Madonna del Carmine un tempo portata in processione per tutto il paese.

Quadri e affreschi

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Affreschi nel presbiterio
 
Maria Maddalena lava i piedi a Gesù
 
Gesù consegna le chiavi all'apostolo San Pietro
 
La scoperta della fede
 
Rappresentazione dell'aggressione a San Pietro Martire da Verona avvenuta il 6 aprile 1252 presso Seveso
 
San Luca Evangelista
 
San Luca- particolare: data dell'opera e firma dell'autore
 
San Marco Evangelista
 
San Matteo Evangelista
 
San Giovanni Evangelista


Affreschi nella navata centrale
 
Iconografia de La Fede
 
Iconografia de La Speranza
 
Iconografia de La Carità
 
 
 
 
 
Tela di San Pietro Martire.

Nella prima cappella di sinistra è situata una tela la cui datazione è stimata del XVII secolo raffigurante San Antonio da Padova contornata da otto ovali contenenti episodi della vita del Santo. Sempre sulla sinistra vi è una tela raffigurante San Pietro Martire.

All'interno dell'ancona del Cogoli è collocata una tela raffigurante la Madonna, contornata da 15 tondi che illustrano I Misteri del Rosario e i Santi Domenico e Caterina. Prima del presbiterio e nel presbiterio stesso, alle pareti, vi sono 4 pregevoli affreschi di Luigi Tagliaferri rappresentanti episodi della vita di Gesù Cristo e di San Pietro Martire.[1][5] Sopra all'altare maggiore, lo stesso pittore ha rappresentato i 4 Evangelisti: Giovanni, Matteo, Luca e Marco. In una tavola, in basso, vicino ai piedi di San Luca, si può scorgere il nome dell'autore e l'anno dell'esecuzione dell'affresco. Sul soffitto della navata centrale sono raffigurate le tre virtù teologali: Fede, Speranza e Carità e 4 putti. Nella seconda cappella di destra, all'interno della seconda ancona, vi è una tela donata nel 1667 dal curato Foppoli, rappresentante San Francesco Saverio.

Organo a canne

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Sulla cantoria sopra il portale è posto un organo a canne costruito da Elia Gandini di Varese negli anni 1948-1949[6].

Lo strumento è a trasmissione pneumatico-tubolare ed ha 2 tastiere di 58 note ed una pedaliera di 30 note.[7]:

  1. ^ a b c Mario Gianasso, Guida turistica della provincia di Sondrio 2ª ed. a cura di Banca Popolare di Sondrio, 2000,
  2. ^ Quesiti dell'Amministrazione Centrale del Dipartimento d'Adda e Oglio insinuati in nome della Repubblica per lettera del Ministro degli Affari Interni, 1798, ASMi, Culto p.a., cartelle 31-32
  3. ^ "http://www.provincia.so.it/cultura/archiviStorici/testi/IstParr.htme.
  4. ^ Abriga.it il giornale quotidiano online di Aprica e della provincia di Sondrio di cultura, arte, natura e news con video, foto, forum e webcam
  5. ^ Luigi Tagliaferri, su pagnona.com. URL consultato il 27 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2015).
  6. ^ Copia archiviata, su centrodocumentazionemusicale.provincia.so.it. URL consultato il 26 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  7. ^ Copia archiviata, su centrodocumentazionemusicale.provincia.so.it. URL consultato il 26 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).

Bibliografia

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  • Varischetti L.- Cecini N. (a cura di), NINGUARDA. La Valtellina negli Atti della visita pastorale diocesana di F. Feliciano Ninguarda Vescovo di Como. Annotati e pubblicati dal Sac. Dott. Santo Monti nel 1892, Sondrio 1963, p. 115
  • Mario Gianasso, Guida turistica della provincia di Sondrio 2ª ed. a cura di Banca Popolare di Sondrio, 2000, p. 331
  • Insegnanti e scolari delle classi quinte, La Tirano di ieri: raccontano i ragazzi di oggi a cura di Scuola elementare L. Credaro - Tirano classi quinte, 1998, in collaborazione con Biblioteca civica Arcari e Museo Etnografico Tiranese p. 51

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