Elezioni presidenziali in Romania del 2024

Le elezioni presidenziali in Romania del 2024 si sono tenute il 24 novembre (I turno) per il rinnovo della Presidenza del paese.[2][3]

Elezioni presidenziali in Romania del 2024
StatoRomania (bandiera) Romania
Data24 novembre (I turno)
8 dicembre (II turno)
Affluenza52,52[1]% (Aumento 1,34%)
Călin Georgescu.jpg
Elena Lasconi, in an interview on Europa FM (cropped).png
Candidati Călin Georgescu Elena Lasconi
Partiti Indipendente Unione Salvate la Romania
Voti 2.120.401
22,94%
1.772.500
19,18%
Distribuzione del voto per distretto (I turno)
Presidente uscente
Klaus Iohannis (PNL)

Poiché, tuttavia, nessuno dei candidati è riuscito a raggiungere la maggioranza assoluta delle preferenze, un ulteriore turno di votazioni si terrà l’8 dicembre[4][5]. Ciononostante, il fatto che il ballottaggio sarebbe inaspettatamente stato tra il sovranista Călin Georgescu e la liberale Elena Lasconi, essendo stato eliminato il favorito Marcel Ciolacu, socialdemocratico giunto terzo, ha sorpreso molto il mondo politico, poiché in forte controtendenza rispetto a quanto rilevato dai sondaggi politici alla vigilia del voto.[6][7]

Rilevante, altresì, è il fatto che tra i due turni di voto, il 1º dicembre, si svolgeranno le elezioni parlamentari.

Sistema elettorale

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Disposizioni generali

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Per le elezioni presidenziali, la legge elettorale romena (definita dalla Costituzione della Romania, Art. 81 e dalla L. 370/2003[8][9][10]) prevede l’applicazione di un sistema maggioritario a doppio turno: in tal senso dunque, per essere immediatamente eletto, un candidato deve ottenere la maggioranza assoluta (50%+1) delle preferenze tra gli iscritti alle liste elettorali.

Tuttavia, qualora ciò non avvenga, è prevista l’indizione di un ulteriore turno di votazioni, ove risulta eletto il candidato che ottenga il maggior numero di voti.

In aggiunta, la legge prevede che per candidarsi sia necessario presentare all' “Ufficio elettorale centrale” le firme di almeno 200.000 aventi diritto al voto entro una certa data (stabilita in questo caso al 6 ottobre 2024).[8][9][11][12]

La data ufficiale delle elezioni è stata comunicata dal governo il 4 luglio 2024.[13][14]

Il voto in Romania si è svolto tra le 7:00 e le 21:00 nei due turni di voto, ma gli elettori che si trovavano in coda alla chiusura dei seggi hanno potuto votare entro le 23:59.[11][12]

Nelle sezioni estere il voto si è svolto nel corso di tre giorni per ciascun turno. Per il primo turno dalle 12:00 alle 21:00 di venerdì 22 novembre, dalle 7:00 alle 21:00 di sabato 23 novembre e dalle 7:00 alle 21:00 di domenica 24 novembre. Per il ballottaggio dalle 12:00 alle 21:00 di venerdì 6 dicembre, dalle 7:00 alle 21:00 di sabato 7 dicembre e dalle 7:00 alle 21:00 di domenica 8 dicembre.[11][12]

Quadro politico

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Il presidente uscente è Klaus Iohannis, ex leader del Partito Nazionale Liberale (PNL), che non può presentare un'ulteriore candidatura poiché giunto al limite costituzionale di due mandati. Iohannis è stato vincitore delle elezioni del 2014 e del 2019, in entrambi i casi al ballottaggio contro un candidato del Partito Social Democratico (PSD).

Dopo la rielezione del 2019 il capo di Stato fu promotore di governi sostenuti da partiti di centro-destra, cioè il monocolore PNL guidato da Ludovic Orban (2019-2020) e l'esecutivo di coalizione PNL-USR-UDMR presieduto da Florin Cîțu (2020-2021).[15] In questa fase, in continuità con il suo primo mandato, Iohannis fu tra i maggiori critici delle politiche proposte dal PSD.[16][17]

L'apertura di una crisi istituzionale seguita alla sfiducia al governo Cîțu, tuttavia, lo spinse a sostenere una grande coalizione tra PNL e PSD, formalizzata dall'accordo per un governo di rotazione.[17][18] Il PNL guidò l'esecutivo con Nicolae Ciucă dal novembre 2021 al giugno 2023, quando lasciò il teste al presidente del PSD Marcel Ciolacu.[19] L'intesa tra i due partiti di governo, rafforzatasi anche per contrastare l'emergere del partito nazionalista Alleanza per l'Unione dei Romeni (AUR) di George Simion[20][21][22], fu rinsaldata alle elezioni europee del 9 giugno 2024, quando PSD e PNL concorsero in coalizione, raccogliendo quasi il 50% delle preferenze. Ulteriori candidature congiunte furono presentate in vari collegi anche alle concomitanti elezioni locali. Nonostante l'esistenza di trattative, PNL e PSD preferirono presentare due candidati separati alle elezioni presidenziali del 2024.[23]

In seguito al ritiro dal governo del 2021 il partito Unione Salvate la Romania passò attraverso un periodo di ristrutturazione (cambiò tre presidenti in tre anni) e conseguì risultati modesti alle elezioni europee del 2024. In occasione della stessa tornata elettorale l'AUR confermò la propria crescita eleggendo sei europarlamentari e, contestualmente, un ulteriore partito ultranazionalista, S.O.S. Romania, conseguì l'elezione dei suoi primi due rappresentanti a Bruxelles.

La bocciatura da parte della Corte costituzionale della candidatura alla presidenza della Romania della leader di S.O.S. Romania, Diana Șoșoacă, avvenuta il 5 ottobre 2024[24], fu fonte di critiche da parte del mondo politico.[25] Il presidente del PNL Ciucă suppose il coinvolgimento del Partito Social Democratico nella decisione e il 7 ottobre dichiarò che il suo partito avrebbe interrotto la collaborazione con il PSD, pur restando al governo.[26][27]

Designazione dei candidati

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Mircea Geoană

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A partire dal 2022 la stampa iniziò a veicolare il nome del vicesegretario generale della NATO, Mircea Geoană, come potenziale candidato alle elezioni presidenziali da indipendente o come rappresentante del Partito Social Democratico.[28][29] I suoi commenti sull'argomento tuttavia furono vaghi, mentre numerosi sondaggi d'opinione pubblicati tra il 2023 e il 2024 lo davano come favorito.[30][31][32]

Il 15 giugno 2024 dichiarò che non avrebbe accettato una candidatura proposta dal PSD.[33] Il 28 giugno l'associazione civica "Movimento la Romania Rinasce" rivolse un appello pubblico a Geoană perché partecipasse alla competizione elettorale.[34][35] Nella stessa giornata fu presentata all'Ufficio di Stato per i brevetti e i marchi (OSIM) la domanda per la registrazione dello slogan "Mircea Geoană 2024 Presidente".[36]

Il partito DREPT, cui nel settembre 2024 si iscrissero diversi parlamentari indipendenti e associato in un primo momento a Geoană[37][38], il 9 settembre per voce dell'ex europarlamentare Vlad Gheorghe chiarì ufficialmente che il partito non ne sosteneva la candidatura.[39]

Il 3 settembre Geoană si dimise dal ruolo in seno alla NATO[40] e l'11 settembre annunciò che si sarebbe candidato in veste di indipendente.[41][42] Nel corso del mese di settembre i rappresentanti del Partito Romania in Azione affermarono pubblicamente che avrebbero raccolto le firme per la sua candidatura.[43] Anche i dirigenti del Partito Verde, Lavinia Cosma e Marius Lăzar parteciparono alla campagna per la raccolta firme, malgrado il partito non avesse espresso una posizione ufficiale di sostegno per Geoană.[43]

Partito Social Democratico

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Negli anni precedenti le elezioni il PSD vagliò l'ipotesi di sostenere tanto un candidato interno, quanto uno esterno.[44][45][46] La dirigenza considerò la possibilità di appoggiare Mircea Geoană[29][47], eventualità ancora ritenuta plausibile dal presidente del PSD Marcel Ciolacu nel luglio 2024[48]. La soluzione di un candidato comune con gli alleati di governo del Partito Nazionale Liberale, fu rigettata dopo le elezioni europee del giugno 2024.[49]

Dopo varie analisi il 20 agosto 2024 Marcel Ciolacu informò i membri del PSD della sua intenzione di candidarsi.[50] La decisione fu ratificata dal congresso del partito del 24 agosto, che lo rielesse presidente a ne ufficializzò la candidatura a capo di Stato (2.257 favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti).[51]

Partito Nazionale Liberale

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La designazione di un candidato presidenziale come successore di Klaus Iohannis, che non poteva ripresentarsi poiché giunto al limite costituzionale di due mandati, fu risolta nel corso del 2024. Dopo varie dichiarazioni in cui il partito affermò che non avrebbe presentato un candidato congiunto con gli alleati di governo del PSD[49], il 15 settembre 2024 il consiglio nazionale del PNL approvò all'unanimità il nome del presidente Nicolae Ciucă.[52]

Alleanza per l'Unione dei Romeni

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Nel luglio 2023 il presidente dell'AUR George Simion presentò una lista di dieci possibili candidati del partito alle elezioni dell'anno successivo.[53] Dopo le elezioni europee del 2024 Simion dichiarò che avrebbe potuto accettare la richiesta dei colleghi di presentarsi.[54] Il 15 giugno 2024 il consiglio nazionale dell'AUR lo designò all'unanimità quale candidato alla presidenza della Romania.[54]

Unione Salvate la Romania

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Tra il 2021 e il 2024 i presidenti che si susseguirono alla guida dell'USR confermarono la possibilità di presentare la propria candidatura per rappresentare il partito (Dan Barna[55], Dacian Cioloș[56][57] e Cătălin Drulă[58]).

Dopo la sconfitta alle elezioni europee del 2024, la nuova leader dell'USR Elena Lasconi fu indicata quale candidata alla presidenza dal congresso del 29 giugno 2024[59][60][61] La Lasconi fu nominata dal 94% dei delegati, superando con 531 voti gli avversari Octavian Berceanu (25 voti) e Dumitru Stanca (7).[60]

Alleanza PMP-FD

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Dopo il disfacimento dell'Alleanza Destra Unita, scaturito dalla scelta dell'USR di non ricostituire una coalizione per le elezioni parlamentari[62], Partito del Movimento Popolare e Forza della Destra scelsero un candidato congiunto alle presidenziali. Il 16 settembre 2024 i presidenti delle due formazioni, Eugen Tomac e Ludovic Orban, dichiararono che quest'ultimo avrebbe rappresentato i due partiti allo scrutinio del 24 novembre.[63]

Alcune settimane dopo si unirono alla coalizione altri due partiti minori, che il 5 ottobre celebrarono il congresso per la costituzione dell'Alleanza delle Forze di Destra. Oltre a PMP e FD, vi aderirono Alternativa Giusta e Partito Nazionale Contadino Maniu-Mihalache.[64][65][66]

Unione Democratica Magiara di Romania

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Il 6 settembre 2024 il consiglio dei rappresentanti dell'Unione deliberò la candidatura del presidente del partito Hunor Kelemen.[67]

S.O.S. Romania

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Diana Șoșoacă

La leader del partito S.O.S. Romania, Diana Șoșoacă, il 21 giugno 2024 affermò di volersi presentare alle elezioni presidenziali.[68] Il 25 giugno, nel corso del suo ultimo intervento presso il senato romeno prima di assumere la funzione di europarlamentare, ottenuta in seguito alle elezioni europee, annunciò ufficialmente la propria candidatura.[69]

Il 3 ottobre l'Ufficio elettorale centrale ne ammise la domanda di candidatura che, però, fu contestata da diversi ricorrenti alla Corte costituzionale, che il 5 ottobre ne dispose l'annullamento.[24] In seguito alla sentenza provò a presentare una seconda candidatura che, tuttavia, il 6 ottobre fu respinta dall'Ufficio elettorale, mentre il suo ricorso alla Corte costituzionale contro quest'ultima decisione non fu accolto.[70] Il 7 ottobre i giudici pubblicarono le motivazioni della sentenza. Secondo la Corte l'ammissione della sua candidatura avrebbe violato alcuni requisiti per l'eleggibilità riguardanti il rispetto dei valori della democrazia, dello stato di diritto e del rispetto della costituzione.[70]

Le motivazioni specificavano che «Anche se il giuramento viene prestato dal candidato che vince le elezioni, gli elementi compresi nel giuramento sono condizioni di eleggibilità per candidarsi alla funzione di Presidente della Romania» e che «Le dichiarazioni pubbliche, le prese di posizione e l'espressione di alcune idee in contraddizione con i valori costituzionali e le esigenze di una società democratica, corroborate dalla partecipazione a specifici eventi pubblici sono basi sufficienti per indicare il fatto che la signora Diana Iovanovici-Șoșoacă, in qualità di candidato alla funzione di Presidente della Romania, mette in dubbio e disprezza l'obbligo al rispetto della costituzione tramite il suo discorso pubblico in materia di revoca di alcune garanzie essenziali dei valori e delle opzioni fondamentali dello Stato, vale a dire la qualità di Stato membro dell'UE e della NATO. Di conseguenza, è evidente che il rispetto della costituzione e la difesa della democrazia, condizioni per potersi candidare alla funzione di presidente della Romania, sono aspetti estranei al discorso pubblico da lei promosso».[70]

La sentenza ebbe ripercussioni sulla coesione della maggioranza di governo.[26][27]

Altri candidati

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Altre personalità che annunciarono la propria intenzione a candidarsi furono:

  • Il 23 marzo 2024, Silviu Predoiu, ex direttore del Serviciul de Informații Externe.[71]
  • Il 20 aprile 2024 Sebastian Popescu, presidente del Partito Nuova Romania (Partidul Noua Românie), vincitore delle primarie organizzate dal suo partito.[72]
  • Il 18 giugno 2024 Ana Birchall, ex ministro della giustizia.[73]
  • L'8 agosto 2024 Cristian Diaconescu, ex ministro degli esteri ed ex presidente del Partito del Movimento Popolare.[74]
  • Il 31 agosto 2024 Cristian Terheș, europarlamentare e presidente del Partito Nazionale Conservatore Romeno.[75][76]
  • Il 3 settembre 2024 Călin Georgescu, diplomatico ed ex candidato alla funzione di primo ministro da parte dell'AUR.[77]
  • Il 17 settembre 2024 Alexandra Păcuraru, giornalista di Realitatea TV.[78]
  • Miron Cozma, ex leader della Lega sindacale dei minatori della valle del Jiu, presentò all'Ufficio elettorale centrale le firme che aveva raccolto per presentarsi alle elezioni presidenziali del 2019. Per tale motivo il 3 ottobre 2024 la sua richiesta di iscrizione fu respinta.[79][80]

Candidati ufficiali

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Candidato Sostegno politico Motto Presentazione candidatura al BEC
  Ana Birchall Indipendente Ne facem bine
(Facciamoci del bene)
4 ottobre 2024[81]
  Marcel Ciolacu Partito Social Democratico Calea sigură pentru România
(La via sicura per la Romania)
5 ottobre 2024[82]
  Nicolae Ciucă Partito Nazionale Liberale Cu onoare și credință în slujba țării
(Con onore e fede al servizio del paese)
2 ottobre 2024[83]
  Cristian Diaconescu Indipendente Pentru România respectată
(Per la Romania rispettata)
4 ottobre 2024[84]
  Mircea Geoană Indipendente Independent, viziune, respect
(Indipendente, visione, rispetto)
3 ottobre 2024[85]
  Călin Georgescu Indipendente România se trezește
(La Romania si sveglia)
1º ottobre 2024[86]
  Hunor Kelemen Unione Democratica Magiara di Romania 2 ottobre 2024[87]
  Elena Lasconi Unione Salvate la Romania Pentru toți, nu doar pentru unii
(Per tutti, non solo per alcuni)
1º ottobre 2024[88]
  Ludovic Orban Cinstit cu românii
(Onesto con i romeni)
5 ottobre 2024[66]
  Alexandra Păcuraru Alternativa per la Dignità Nazionale România se înalță cu demnitate
(La Romania si rialza con dignità)
5 ottobre 2024[89]
  Sebastian Popescu Partito Nuova Romania 5 ottobre 2024[89]
  Silviu Predoiu Partito Lega dell'Azione Nazionale 5 ottobre 2024[89]
  George Simion Alleanza per l'Unione dei Romeni Meritocrația conduce România
(La meritocrazia guida la Romania)
30 settembre 2024[90]
  Cristian Terheș Partito Nazionale Conservatore Romeno Credincios Națiunii Române
(Fedele alla nazione romena)
4 ottobre 2024[91]

Campagna elettorale

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La campagna elettorale per il primo turno si è aperta il 25 ottobre e si è conclusa il 23 novembre.[11][12] Quella per il ballottaggio avrà luogo tra il 29 novembre e il 7 dicembre.[11][12]

Svolgimento e programmi

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Mircea Geoană

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Simbolo scelto da Mircea Geoană per la campagna elettorale.

Geoană, che si candidava alle elezioni presidenziali per la seconda volta dopo la sconfitta al ballottaggio del 2009 contro Traian Băsescu, affermò di aver preso la decisione di concorrere per operare un cambio nella politica romena.[92] Aggiunse di non sentirsi rappresentato da alcun partito e che per tale motivo si candidava da indipendente.[93] Dichiarò che da presidente non avrebbe nominato alcun primo ministro o governo in assenza di consultazioni.[94]

Presentò il proprio programma intitolato «Il mio impegno» («Angajamentul meu») il 6 ottobre 2024.[95] Nel preambolo asseriva di voler rappresentare gli uomini e non i partiti, al fine di proteggere i cittadini dalle inefficienze dello Stato.[96] Il programma di basava su quattro pilastri fondamentali, poi sviluppati negli altrettanti capitoli del documento: "Il paese prima dei partiti. Un cambiamento profondo della politica e dell'azione di governo della Romania", "Un’economia a beneficio di tutti i rumeni", "Istruzione e sanità moderne per tutti", "Una nazione forte, rispettata e influente in Europa e nel mondo".[96] I quattro capitoli erano intitolati "Un vero cambiamento" (sulla politica e la pubblica amministrazione), "Rinascita industriale" (sull'economia), "Una giusta opportunità per tutti" (sull'istruzione, la salute e le politiche sociali) e "Una Romania rispettata e influente" (sulla politica estera).[97]

Riguardo l'amministrazione auspicava di trasformare la politica e di promuovere la trasparenza e la collaborazione con le autorità locali. Sul piano economico le principali urgenze erano la rinascita industriale e la digitalizzazione. Istruzione e sanità sarebbero state considerate priorità nazionali.[96]

Il piano prevedeva l'istituzione di vari organismi tra i quali un Ufficio per l'efficacia delle politiche pubbliche coordinata dal Presidente; dei team speciali incaricati di monitorare il compimento degli impegni di governo; una Commissione nazionale per la prevenzione della corruzione; un'Accademia per il pubblico servizio per la formazione del personale; un Ufficio per la sicurezza economica in seno all'amministrazione presidenziale; un ombudsman fiscale; un Consiglio economico, sociale e di sostenibilità; un Osservatorio sociale per la riduzione della povertà, per le pari opportunità e l'accesso ai servizi essenziali. Tra le altre proposte sul piano sociale sosteneva l'applicazione di programmi d'istruzione a partire dai 2 anni d'età, la digitalizzazione del sistema sanitario e misure per favorire la presenza di medici e docenti nelle aree rurali. In politica estera e difesa si proponeva di presentare una nuova strategia di sicurezza, l'ampliamento del CSAT includendo altre istituzioni per la ridefinizione del principio di sicurezza nazionale, l'istituzione di un Consiglio per gli affari europei, l'adesione della Romania a Schengen e OCSE.[97]

Il programma non riportava misure da adottare sul piano fiscale, limitandosi a sostenere che l'imposizione fiscale in Romania fosse alta.[98] Esprimendosi sulla politica estera, nel corso della campagna elettorale dichiarò che il mondo aveva bisogno che gli Stati Uniti fossero attivi sul piano globale[99] e che il presidente russo Vladimir Putin era il nemico principale.[100]

Il 24 ottobre rivelò che tra i suoi collaboratori figuravano il deputato PSD Ana Maria Cătăuță e l'ex consigliere di Mihai Tudose, Felix Rache.[101] Tra gli altri collaboratori vi era anche l'ex sindaco del Settore 6 di Bucarest, Rareș Mănescu.[102]

Marcel Ciolacu

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Simbolo scelto da Marcel Ciolacu per la campagna elettorale.

Il primo ministro e presidente del PSD iniziò la raccolta firme l'11 settembre 2024 in una postazione allestita presso il mercato di Obor a Bucarest.[103]

Il 20 ottobre 2024 presentò il programma intitolato «La via sicura per la Romania» («Calea sigură pentru România») nel corso di un evento che ebbe luogo presso il Palazzo del Parlamento.[104][105]

Il programma era basato su cinque priorità: crescita dei redditi e del potere d'acquisto, reindustrializzazione del paese, completamento delle autostrade, pari opportunità in istruzione e sanità, rispetto per i romeni all'estero.[96][104] Tra gli altri punti del programma figuravano la lotta al consumo delle droghe e misure contro il calo demografico.[96] Il piano prevedeva investimenti per 155 miliardi di euro in infrastrutture, istruzione, salute, tecnologia, agricoltura e industria.[106][107] L'obiettivo era quello di trasformare la Romania nella decima economia dell'Unione europea nei successivi cinque anni.[96][106][108]

Sul piano fiscale sarebbe stato introdotto un sistema incentrato sul nucleo familiare e sull'età dei contribuenti. Le imposte sui redditi sarebbero state ridotte fino al 5% in funzione del numero di figli e azzerate per i giovani fino ai 26 anni e le famiglie numerose che percepivano un salario minimo. Gli studenti-lavoratori sarebbero stati esentati dal pagamento dei contributi alla sanità. I romeni rientrati dall'estero che avessero costituito delle società commerciali avrebbero beneficiato di sgravi fiscali per le imposte sul reddito.[98] Secondo il leader del PSD entro il 2029 il salario medio lordo sarebbe cresciuto fino a 2.600 euro, mentre quello minimo a 1.300 euro, grazie all'introduzione del meccanismo del salario minimo europeo.[106] Ulteriori aumenti erano previsti anche per le pensioni.[106] Il governo inoltre avrebbe riconosciuto dei voucher per la formazione professionale in settori oggetto di investimento, oltre che per stimolare l'imprenditoria femminile.[106] Per incoraggiare il prolungamento della vita attiva sarebbero state garantite agevolazioni fiscali alle società che assumevano persone maggiori di 55 anni.[106][108]

Tra le politiche per il sostegno alle famiglie e alla natalità, il documento prevedeva l'avvio di un programma di aiuti annuali per i minori per l'acquisto di forniture scolastiche e la creazione di una carta per le famiglie numerose, che garantiva determinati benefici per il trasporto pubblico o l'istruzione infantile.[106] Tra gli incentivi per il rimpatrio dei romeni all'estero il programma proponeva sovvenzioni e detrazioni, oltre che agevolazioni per i giovani e la loro introduzione nel mercato del lavoro.[106] Un'ulteriore iniziativa a favore dei giovani sarebbe stata quella del rinnovamento dei campus universitari.[108][109] Nella sanità sarebbero stati versati 5 miliardi di euro per la costruzione e l'ammodernamento degli ospedali.[107]

Sul punto dell'industria, Ciolacu si faceva promotore di investimenti annuali per 10 miliardi di euro e di una strategia finanziata dallo Stato per lo sviluppo di nove settori chiave per il valore del 6-8% del PIL.[106] L'obiettivo dichiarato era la trasformazione dell'economia della Romania da una basata sul consumo a una votata agli investimenti, alla produzione interna e all'esportazione.[106] Il progetto sosteneva esplicitamente il patriottismo economico, la produzione interna e gli investimenti, al fine di generare dei posti di lavoro stabili e ben pagati.[107] Sarebbero stati realizzati investimenti infrastrutturali massicci nelle zone povere del paese e introdotte politiche per ridurre le differenze regionali.[106][107] Il programma prospettava la cooperazione tra le grandi aziende rumene nel settore dei semiconduttori e dell'energia.[107] Il progetto avrebbe esteso il programma IMM Invest per garantire il finanziamento delle società attive nei comparti industriali strategici e per quelle leader nell'esportazione.[107] Sul piano agricolo il programma prevedeva investimenti per 3 miliardi nei sistemi di irrigazione e l'energia verde.[107] Si prefiggeva inoltre di utilizzare 27 miliardi dal PNRR e da fondi statali per l'infrastruttura viaria.[107][108]

In politica estera Ciolacu militava per la cooperazione con Unione europea e NATO e per il rafforzamento del partenariato strategico con gli Stati Uniti, al fine di attrarre investimenti, modernizzare l'esercito e sviluppare l'industria locale.[105] Si dichiarò certo dell'adesione della Romania all'area Schengen entro la fine del 2024 e l'ingresso nell'OCSE nel 2026.[105]

Nel corso della campagna elettorale dichiarò che, se eletto, sarebbe stato il presidente di tutti i romeni a prescindere dal loro orientamento.[110] A suo modo di vedere qualunque coalizione di governo risultante dalle elezioni avrebbe incluso necessariamente il PSD e che da presidente avrebbe condiviso il potere con il nuovo esecutivo.[110] Affermò che non avrebbe nominato un primo ministro in area PSD e che non avrebbe consentito la formazione di un'alleanza tra il suo partito e l'AUR.[111] Si oppose fermamente alla possibile designazione in un premier dell'AUR, che considerava un partito populista con tendenze estremiste.[112][113]

Nicolae Ciucă

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Simbolo scelto da Nicolae Ciucă per la campagna elettorale.

Il presidente del PNL presentò il programma «Romania prospera e sicura» («România prosperă și sigură») il 23 ottobre 2024.[114]

Le quattro priorità principali enumerate dal documento riguardavano il mantenimento della flat tax per i successivi dieci anni; il mantenimento della soglia di 500.000 per la definizione di microimpresa che poteva beneficiare dell'aliquota dell'1%; la crescita graduale dal 4,75% al 6% dei contributi sociali obbligatori per le pensioni nei successivi quattro anni; il rafforzamento della disciplina finanziaria tramite la riforma istituzionale e la ristrutturazione della spesa pubblica.[98][114][115]

Sul piano economico il programma prevedeva il sostegno al ceto medio e all'imprenditoria con l'adozione di un modello economico liberale, al fine di contribuire alla crescita economica, allo sviluppo sociale e al consolidamento delle libertà democratiche.[96][116] Per rafforzare la competitività dell'economia, Ciucă proponeva di mantenere la flat tax sui redditi e di ridurre i casi di esenzione. Secondo i calcoli del partito nel 2028 il salario medio sarebbe potuto arrivare a 7.000 lei, a fronte dei 5.066 del 2024.[116] Entro il 2028 sarebbero stati creati 400.000 posti di lavoro.[96] Erano previste misure di sostegno all'IT, alle energie rinnovabili e all'industria, oltre che l'istituzione di un piano per la valorizzazione economica e culturale della campagna romena.[96] Un obiettivo dichiarato era quello del raggiungimento del 90% della media europea del PIL pro capite rapportato al potere d'acquisto.[116] Suggeriva inoltre una strategia unitaria per la lotta ai cambiamenti climatici e al loro impatto sulla società.[114]

Da presidente avrebbe promosso una commissione sul calo demografico. Tra le altre priorità sul piano sociale si annoveravano la protezione dei minori dagli abusi, la violenza e la droga, l'estensione del programma "Pasto sano" a tutto il sistema educativo e la lotta al problema dell'abbandono scolastico.[114] Si proponeva di rivedere il sistema di finanziamento dell'istruzione, con uno schema che premiava la performance e non il numero di iscritti.[114] Sul piano della sanità il programma affermava la necessità di ridurre le differenze regionali per garantire parità di accesso ai servizi pubblici per tutti.[114] Sulla giustizia Ciucă si sarebbe battuto per evitare ogni interferenza politica e avrebbe sostenuto la lotta alla corruzione, oltre a desiderare un sistema giudiziario più rapido ed efficiente.[116]

In politica estera secondo il candidato del PNL era necessario valorizzare la posizione geostrategica della Romania nell'UE e nella NATO, con un accento sull'indipendenza energetica e le risorse naturali. La Romania sarebbe dovuta essere un pilastro di stabilità nell'Europa centro-orientale[96][114] e avrebbe dovuto incrementare gli investimenti nella difesa e nell'esercito.[96][114] Il programma menzionava i pericoli all'indirizzo della libertà da parte dei sistemi totalitari e dittatoriali.[114] Tra le altre proposte figuravano l'adesione a Schengen e all'OCSE e la crescita dell'influenza del paese in seno all'UE.[96][114]

Il 24 ottobre Ciprian Ciucu fu nominato direttore esecutivo della campagna elettorale, mentre Dan Motreanu capo campagna.[117][118]

Nel corso della campagna elettorale Ciucă confermò che il suo partito non avrebbe aumentato l'IVA.[119]

Riguardo le relazioni politiche ribadì che non avrebbe più promosso un governo di coalizione con il PSD[120], mentre da presidente avrebbe sostenuto un'alleanza di destra.[119]

George Simion

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Simbolo scelto da George Simion per la campagna elettorale.

Il presidente dell'AUR lanciò la candidatura il 18 giugno 2024 con un evento presso le Arene Romane a Bucarest, cui presero parte 6.000 suoi sostenitori[121], e presentò il programma «Il piano Simion» («Planul Simion») presso la camera di commercio della capitale romena il successivo 27 giugno.[122][123]

Tra le circa 200 misure previste dal documento, spiccava quella della vendita a prezzo di costo di abitazioni costruite appositamente dallo Stato. Simion prometteva di costruire un milione di unità abitative nei dintorni delle città principali, dotate di tutte le infrastrutture necessarie, scuole, ospedali, spazi commerciali e uffici. Il prezzo per i cittadini sarebbe stato di 35.000 euro per un appartamento di due camere, 50.000 di tre camere e 75.000 per quattro camere[122]. Il finanziamento sarebbe stato a tasso zero per un periodo tra i dieci e i venticinque anni.[96][122] Le abitazioni sarebbero state assegnate in base alle domande dei richiedenti iscritti al programma.[123] A tal proposito l'AUR aprì le iscrizioni il 23 luglio presso la sede del partito in Strada Lipscani a Bucarest, evento che attirò centinaia di persone.[124] Nei giorni successivi furono raccolte le sottoscrizioni degli abitanti di Cluj-Napoca e Iași.[124] Simion dichiarò di essersi ispirato al New Deal di Franklin Delano Roosevelt.[123] Il secondo punto riguardava la possibilità di rifinanziare a tasso zero i crediti ipotecari tra i 35.000 e i 70.000 euro, in modo da ridurre il costo dei mutui e offrire stabilità finanziaria alle famiglie.[96][125]

Simion prometteva un taglio drastico delle imposte, dei contributi previdenziali, sociali e sanitari, con una tassazione cumulativa massima del 25% (a fronte del 47% del 2024) dei salari fino a 5.000 lei.[98][122] Oltre alla crescita graduale del salario minimo, sul piano pensionistico affermava la necessità di introdurre un sistema contributivo, mentre nessuno sarebbe potuto andare in pensione prima dell'età standard per la popolazione.[123] Per i percettori di pensioni speciali che avevano anche altri redditi, il piano prevedeva la tassazione del 90% della parte eccedente il salario del presidente della Romania.[123] Per le aziende con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro l'imposta sul fatturato sarebbe stata del 2%, oltre i 5 milioni sarebbe stata applicata una tassa sugli utili del 16%.[98] Qualunque tassa applicata dallo Stato sarebbe stata comunicata ai contribuenti almeno due anni prima della sua introduzione.[98] Il programma annunciava l'abolizione degli aiuti sociali per le persone in età attiva in grado di lavorare.[123][125]

Secondo Simion era necessario rafforzare la democrazia contro una casta di potere che, senza dibattiti politici, prendeva decisioni importanti per il futuro del paese.[123][125] Sul piano della pubblica amministrazione era previsto il taglio dei parlamentari a 300, un governo con un massimo di dodici ministeri e cinquanta segretari di Stato.[122]

Nelle relazioni estere era necessario rafforzare il ruolo della Romania nella NATO, tuttavia avrebbe dovuto prevalere un atteggiamento nazionalista, con la difesa degli interessi del paese in sede internazionale.[96][125] L'identità nazionale, le tradizioni e la lingua romena sarebbero state le linee guida di ogni iniziativa culturale, mentre la libertà di religione sarebbe stata garantita dallo Stato.[123]

Tra le altre proposte dell'AUR figuravano grandi progetti infrastrutturali, autostrade e linee ferroviarie ad alta velocità, al fine di ridurre le differenze regionali. I costruttori sarebbero dovuti essere romeni oppure consorzi di società romene con altre straniere.[123] Un punto speciale era dedicato ad una maggiore efficienza dell'uso dei fondi europei, da direzionare all'infrastruttura ferroviaria piuttosto che ai programmi di protezione ambientale.[123][125]

Simion affermava che tutte le misure contenute nel programma erano accompagnate da un contratto con i romeni. Prometteva quindi di dimettersi da presidente della Romania nel caso in cui non avesse messo in pratica le promesse elettorali.[122][123]

Nel corso della campagna lamentò di essere dipinto dai partiti facenti parte del sistema di potere come un mostro, reclamando l'utilizzo degli stessi stratagemmi che nel 2000 avevano consentito l'elezione di Ion Iliescu contro il leader nazionalista Corneliu Vadim Tudor.[126]

Elena Lasconi

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Simbolo scelto da Elena Lasconi per la campagna elettorale.

Il presidente dell'USR avviò la campagna per la raccolta firme l'8 settembre presso Piața Operei a Timișoara.[127]

Il suo programma «Una Romania per tutti, non solo per alcuni» («O Românie pentru toți, nu doar pentru unii!») era composto da dieci punti più una nota di chiusura sulla lotta al traffico di droga e alla dipendenza dal gioco d'azzardo.[128] Su questo punto dichiarava che avrebbe trattato il tema del narcotraffico nel corso della prima seduta del CSAT cui avrebbe preso parte da presidente.[96][129] Contro questo fenomeno suggerì inoltre una collaborazione tra Direzione nazionale anticorruzione e DIICOT.[128][130]

Dichiarò che l'argomento principale della sua campagna era la lotta alla corruzione, da correlare alla riduzione della politicizzazione delle istituzioni (principalmente nell'istruzione e nella sanità) e all'incremento del numero dei magistrati in seno al Consiglio superiore della magistratura.[131][132] Il programma prevedeva il taglio delle spese statali con l'abolizione di centinaia di agenzie governative, delle pensioni speciali e dei consigli distrettuali (le cui attribuzioni sarebbero state trasferite alle regioni di sviluppo).[133] Sempre sul piano amministrativo avrebbe incoraggiato il ritorno all'elezione dei sindaci su due turni.[96][128]

Sul piano economico la priorità era quella di ridurre le tasse sul lavoro, in modo da garantire 500 lei netti in più al mese per tutti i dipendenti e 1.000 lei per quelli sotto i 29 anni. Per il sostegno alle famiglie erano previste deduzioni fiscali progressive in base al numero dei figli a partire da 1.500 lei per il primo figlio e 500 per il secondo.[98][134] Elena Lasconi prometteva il ritorno al precedente sistema di tassazione per le microimprese e le attività indipendenti: un'imposta dell'1% per le società con fatturato fino a 500.000 euro, oltre alla riduzione dei contributi sociali e alla sanità per gli indipendenti.[98][128][133]

Nell'istruzione si proponeva l'abolizione degli ispettorati scolastici e un maggior decentramento del potere decisionale, mentre nella sanità avrebbe introdotto una speciale categoria di contributi per consentire ai cittadini di rivolgersi anche agli assicuratori privati e non solo al sistema di Stato.[96] Erano inoltre previsti schemi di aiuto agli agricoltori e per l'energia.[96] Elena Lasconi sosteneva di voler abbassare l'età di voto a 16 anni.[96][128]

In politica estera avrebbe militato per il rafforzamento della collaborazione con Unione europea e NATO, per l'ingresso nell'area Schengen e avrebbe sostenuto le iniziative per avvicinare Ucraina e Moldavia all'UE.[128][130]

Sul piano retorico si presentò agli elettori come una conservatrice moderata, tradizionalista, fedele e con un legame speciale con la campagna romena.[135]

Fino al 26 settembre il coordinatore della sua campagna elettorale fu il sindaco di Bacău Lucian Viziteu[136], che il 30 settembre fu sostituito dal deputato Cristian Seidler.[137][138] Tra i suoi consulenti esterni figuravano Bob Wickers, che in passato aveva lavorato per Ion Iliescu, Boris El'cin e altri politici repubblicani negli Stati Uniti[139], e lo specialista conservatore George Rîpă.[140]

Riguardo le future alleanze affermò di desiderare una collaborazione con il PNL e l'UDMR[132], mentre non avrebbe stretto accordi con AUR e SOS, che riteneva vicini alla Russia.[132] Come premier avrebbe proposto il nome di Ilie Bolojan (PNL).[132]

Il 21 novembre il partito REPER annunciò il sostegno alla candidatura della Lasconi.[141]

Ludovic Orban

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Simbolo scelto da Ludovic Orban per la campagna elettorale.

Il presidente di Forza della Destra lanciò la propria candidatura in occasione di un evento che ebbe luogo a Timișoara il 26 ottobre 2024, in contemporanea con la presentazione dei candidati alle parlamentari della coalizione Alleanza delle Forze di Destra.[142] In tale fase affermò che uno dei suoi propositi era quello di cancellare tutte le "aberrazioni fiscali" introdotte dalla coalizione di governo, che erano presentate come dannose per le aziende.[96][142]

Tra i suoi piani principali enumerò la riforma dell'amministrazione e la sua depoliticizzazione; la trasparenza nei concorsi pubblici; la riduzione della burocrazia; il taglio del numero di ministeri, agenzie governative e distretti; la riforma dei servizi segreti; investimenti per l'agricoltura e i sistemi di irrigazione.[96] Affermò che avrebbe affrontato la tematica dei romeni all'estero in ogni incontro con le autorità degli stati stranieri e che avrebbe lottato contro il declino demografico.[143] Propugnava poi un ruolo attivo in politica estera[96], in cui le priorità erano rappresentate dall'ingresso nell'area Schengen e dall'opposizione all'influenza esercitata dalla Russia in Europa.[143]

Sul suo stile dichiarò che sarebbe stato un presidente sorprendente, pronto a fare cose non necessariamente scritte nella costituzione.[96]

Nel corso del dibattito tra i principali candidati del 18 novembre 2024, Orban annunciò che rinunciava alla candidatura e che avrebbe sostenuto Elena Lasconi.[144]

Hunor Kelemen

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Il presidente dell'UDMR affermò di candidarsi per mostrare i problemi reali della Romania, a prescindere dall'etnia, perciò sottolineava che il programma non si rivolgeva esclusivamente all'elettorato magiaro.[145][146]

Kelemen Hunor, che si trovava alla quarta candidatura alla presidenza, e l'UDMR il 4 novembre 2024 presentarono un programma basato su 25 punti, chiamato «Il programma della ragione» («Programul rațiunii»).[147][148][149]

Tra i punti principali figuravano delle misure sul piano fiscale: la riduzione progressiva dei contributi sanitari sulla base del numero dei figli; l'eliminazione della tassazione sul lavoro part-time per i genitori che tornano a lavoro dopo la nascita dei figli; l'introduzione di un tetto ai contributi sulla sanità; l'eliminazione della sovratassazione per il lavoro part-time; penalità applicate alla pubblica amministrazione per i ritardi nel pagamento dei debiti; il mantenimento della soglia di tassazione per le microimprese; l'abolizione delle agenzie fiscali regionali.[98][147]

Tra gli altri punti il partito indicava la costruzione di asili, migliorie per il sistema sanitario e le infrastrutture nelle piccole località, soluzioni per il decentramento amministrativo e l'applicazione delle leggi che permettevano l'utilizzo della lingua ungherese a livello pubblico.[98][147]

Cristian Diaconescu

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Simbolo scelto da Cristian Diaconescu per la campagna elettorale.

In fase di presentazione della propria candidatura Cristian Diaconescu, sostenuto dall'associazione Piattaforma Indipendente, affermò di voler trasformare l'argomento della politica estera in un tema di sicurezza nazionale.[74]

Rese pubblico il programma «Romania rispettata» («România respectată») il 14 ottobre a Iași.[150] Sul documento prometteva azioni per convertire la Romania in uno stato leader dell'Europa orientale, ancorato a Unione europea e NATO e partner degli Stati Uniti e in un hub energetico a livello regionale. Avrebbe militato per allocare il 2,5% del PIL alla difesa e per rafforzare lo stato di diritto. Sul piano economico dichiarava di voler ridurre al minimo il ruolo dello Stato, mentre nella sanità, definito uno dei settori prioritari del suo programma, avrebbe sostenuto una riduzione graduale del peso dell'intervento pubblico a favore del privato, al fine di migliorare la qualità dei servizi.[151]

Il 28 ottobre il Partito Ecologista Romeno comunicò che alle presidenziali avrebbe sostenuto Diaconescu.[152]

Nel corso della campagna elettorale mise in guardia contro il rischio dell'elezione di un presidente poco professionale.[153]

Călin Georgescu

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Simbolo scelto da Călin Georgescu per la campagna elettorale.

Presentò un programma chiamato «Cibo. Acqua. Energia» («Hrană. Apă. Energie») basato sui principi del sovranismo e del distributismo, con un ampio ricorso alla democrazia partecipativa.

Il suo manifesto sosteneva la piccola proprietà; il cooperativismo; lo sviluppo sostenibile; la semplificazione della giurisprudenza; la nazionalizzazione delle risorse naturali; l'indipendenza energetica e alimentare; l'applicazione di una visione cristiana sull'economia.[154][155] Sul piano diplomatico affermò che avrebbe negoziato con chiunque, anche con il presidente russo Vladimir Putin.[156]

Crebbe nei sondaggi nelle ultime settimane precedenti il voto grazie ad una mirata strategia di promozione su TikTok.[157][158][159][160][161], dove aveva 3,4 milioni di abbonati.[162] A ridosso del voto ottenne 30.000 nuovi follower, mentre il numero di visualizzazioni del videoclip in cui annunciava la candidatura crebbe da 500.000 a 800.000.[163] Tra i video in cui figurava praticava sport quali il judo, il nuoto, l'equitazione, o la maratona. In altri portava dei costumi tradizionali o si recava in chiesa.[164][165][166][167] Questo progresso fu supportato da una campagna concertata, in cui centinaia di account utilizzavano hashtag relativi alla sua candidatura per generare visibilità.[168] La strategia prevedeva commenti e post su vari video, anche quelli non correlati a lui, con il risultato di una promozione virale dei suoi messaggi.[169]

Questo approccio fu anche oggetto di critiche da parte di chi lo accusava di utilizzare dei bot per amplificare la propria presenza online.[168] A pochi giorni dalle elezioni, mentre le pubblicazioni a sostegno della sua candidatura inondavano i social network, la commissione elettorale dispose la cancellazione di gran parte dei conti a causa dell'assenza del codice identificativo previsto dai regolamenti per la campagna elettorale.[170][171]

Altri candidati

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  • Ana Birchall sosteneva misure per la lotta alla corruzione, una giustizia più equa (con l'istituzione di procure per specifici eventi storici quali la rivoluzione, le mineriade o l'incendio del Colectiv) e un'istruzione inclusiva e ben finanziata.[172]
  • Alexandra Păcuraru, sostenuta dal partito Alternativa per la Dignità Nazionale, nel proprio programma inserì previsioni come l'aumento dei salari e delle pensioni al livello degli stati europei più avanzati; investimenti per lo sviluppo, la tecnologia, la digitalizzazione, l'istruzione, la sanità e l'agricoltura; una riforma della giustizia con maggiori responsabilità per i magistrati; iniziative per il turismo; il rispetto degli impegni come stato membro UE e NATO.[173]
  • Sebastian Popescu si candidava per la seconda volta, dopo il 2019. Nel proprio programma proponeva la riunificazione di Romania e Moldavia; la restituzione del tesoro inviato in Russia durante la prima guerra mondiale e mai restituito; l'adesione allo spazio Schengen; di visitare tutte le località del paese; la riforma della giustizia; la creazione di nuove competizioni sportive patrocinate dalla presidenza; maggiori finanziamenti per sanità, istruzione, sviluppo sostenibile e protezione ambientale.[174][175]
  • Silviu Predoiu, fondatore del partito PLAN, presentò un programma chiamato «La Romania in primo piano» («România in prim-plan») in cui auspicava una riforma dell'istruzione e della sanità (con l'introduzione di diversi pacchetti assicurativi, di cui alcuni facoltativi); la facilitazione del ricorso allo strumento del referendum; l'abbassamento dell'età di voto a 16 anni; una revisione costituzionale (con la riduzione del numero dei parlamentari e la definizione delle competenze di ogni istituzione); una politica estera nel quadro della NATO e dell'UE, in sostegno all'integrazione europea della Moldavia, ma aperta alle relazioni con gli stati BRICS e i poteri dell'Africa e dell'Asia.[176]
  • Cristian Terheș comunicò di volersi candidare per fare della Romania un paese rispettato e potente. Definì se stesso come un "fedele alla nazione romena".[75][76]

Dibattiti

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L'unico dibattito tra i principali candidati fu organizzato il 18 novembre dall'emittente Digi24 in collaborazione con l'Università Babeș-Bolyai. Vi presero parte Mircea Geoană, Elena Lasconi, George Simion, Kelemen Hunor, Ludovic Orban e Cristian Diaconescu.[144][177][178] Pur invitati, Marcel Ciolacu e Nicolae Ciucă fecero sapere di non potervi partecipare, mentre i due si confrontarono, in contemporanea al dibattito menzionato precedentemente, nel corso di un'emissione andata in onda su Antena 3.[179][180][181]

Controversie

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Viorel Hrebenciuc, ritenuto dalla dirigenza del PNL autore di un presunto progetto volto a favorire la qualificazione al ballottaggio di Marcel Ciolacu e George Simion.[182][183]
  • Il 1º ottobre 2024 la testata Context.ro, facente parte della rete Organized Crime and Corruption Reporting Project, pubblicò un'inchiesta giornalistica che rivelava che Rareș Mănescu, uno dei coordinatori della campagna elettorale di Mircea Geoană, era socio d'affari di Aleksei Kozlov, un imprenditore russo vicino al Cremlino che aveva sostenuto l'annessione della Crimea da parte di Mosca. Geoană bollò l'inchiesta come una fake news e lamentò di essere soggetto ad un linciaggio mediatico.[102][184]
  • Nel quadro delle verifiche di routine cui erano sottoposti tutti i candidati, il 15 ottobre 2024 il Consiglio Nazionale per lo Studio degli Archivi della Securitate (CNSAS) constatò che Silviu Predoiu era stato membro del Centro di informazioni estere della Securitate tra il 1987 e il 1989.[185] L'ente tuttavia sottolineò che non poteva essere definito collaboratore della Securitate nel senso previsto dalla legge, poiché non erano stati rilevati documenti che attestavano che avesse realizzato azioni contro i diritti e le libertà fondamentali dell'uomo.[185]
  • Il 17 ottobre 2024 il deputato AUR Ringo Dămureanu accusò il presidente del partito George Simion di aver richiesto ai membri un contributo di 60.000 euro in cambio della loro candidatura alle parlamentari.[186][187] Simion replicò che si trattava di un contributo per la campagna elettorale che rispettava le norme in vigore.[188]
  • Il 22 ottobre 2024 Gigi Becali, candidato dall'AUR alle elezioni parlamentari, dichiarò a Realitatea TV di essersi incontrato con l'ex dirigente del PSD Viorel Hrebenciuc e di aver concordato di aiutare George Simion a qualificarsi al ballottaggio.[182][189]
Secondo le accuse della dirigenza del PNL il cosiddetto "piano Hrebenciuc" consisteva nel trasferire 10-20 voti in ogni seggio elettorale del paese dal leader del PSD al candidato dell'AUR, in modo da favorirne il passaggio del ballottaggio dove, secondo i sondaggi, avrebbe incontrato Marcel Ciolacu, che era primo nelle intenzioni di voto. Il PNL reclamava che in base ai sondaggi Simion era l'unico avversario che Ciolacu avrebbe potuto sconfiggere al secondo turno, motivo per il quale il PSD era interessato a mettere in pratica il piano.[182]
Nicolae Ciucă definì il progetto "un'azione contro la democrazia e la morale"[182], mentre Ciolacu rigettò le insinuazioni riguardanti l'accordo.[183][190][191][192]
  • Il 29 ottobre 2024 la candidata dell'USR Elena Lasconi accusò Mircea Geoană di aver incontrato Tal Hanan, imprenditore israeliano che era sospettato di aver provato a influenzare le elezioni di diversi stati del mondo tramite la creazione falsi account online sui social network e di utilizzarli per diffondere notizie false.[193] Geoană negò di conoscerlo, mentre il suo staff criticò le allusioni da parte dell'avversario.[193]
Il giorno dopo il primo ministro e candidato del PSD Marcel Ciolacu affermò di essere a conoscenza dell'esistenza di un edificio a Bucarest in cui si trovavano dei server per delle fattorie di bot per la campagna di Geoană sui social network.[194] Il candidato del PNL Nicolae Ciucă intervenne sulla polemica proponendo la costituzione di una commissione parlamentare sulla questione.[195]
Il 7 novembre il ministro della digitalizzazione presentò i risultati di un rapporto realizzato da Meta su richiesta del governo, dichiarando di aver identificato decine di conti creati su diverse piattaforme che promuovevano contenuti illegittimi allo scopo di influenzare le elezioni. I conti erano stati bloccati e la procura era stata informata.[196] In conseguenza delle dichiarazioni del ministero, Geoană commentò che in Romania non esistevano fattorie per la creazione di profili falsi.[196]
Il 12 novembre la Commissione parlamentare sul controllo dei servizi segreti, comunicò che il Serviciul Român de Informații aveva identificato numerosi conti falsi creati per denigrare dei candidati alla presidenza, ma che non erano stati ravvisati elementi specifici «delle campagne di propaganda o disinformazione organizzate da attori esterni ostili alla Romania».[197]
  • Il 12 novembre 2024 il presidente della Commissione parlamentare di controllo sul Serviciul Român de Informații, Ioan Chirteș (PNL), esprimendosi sul divieto di ingresso di George Simion nei territori di Ucraina e Moldavia, affermò che esistevano prove che dimostravano che il presidente dell'AUR avesse incontrato degli ufficiali del GRU e che avesse provato a bloccare delle manifestazioni e delle marce elettorali in Ucraina.[198] Il candidato del Partito Nazionale Conservatore Romeno, Cristian Terheș, confermò che esistevano delle registrazioni dell'intelligence ucraina che testimoniavano gli incontri tra Simion e gli agenti di diversi servizi segreti russi.[198] Mircea Geoană e Nicolae Ciucă chiesero chiarimenti al premier Marcel Ciolacu che specificò che, in base alle informazioni di cui era a conoscenza, l'interdizione di Simion non riguardava dei presunti contatti con i servizi segreti russi, né che vi fossero evidenze a sostegno della tesi che si trattasse di una spia di Mosca.[199][200] Il 15 novembre il governo pubblicò il documento fornito da Kiev in cui si specificava che l'interdizione era motivata dalle sue «sistematiche attività antiucraine» che «sono contrarie agli interessi nazionali dell'Ucraina e ne violano la sovranità e l'integrità territoriale».[201]
  • Il 18 novembre 2024 la testata G4 Media pubblicò un documento dal quale risultava che Marcel Ciolacu, al fianco di familiari e di altri leader del PSD, nel 2022 avrebbe volato per scopi personali con un jet privato che la società immobiliare Nordis aveva affittato. L'azienda, di proprietà del marito della deputata PSD Laura Vicol, era entrata in insolvenza nell'ottobre 2024 ed era al centro di un'investigazione di Recorder riguardante l'uso fraudolento dei fondi ottenuti dagli investitori.[202][203][204] Ciolacu si difese asserendo di aver sempre pagato per i propri trasferimenti e che nessuno avesse mai finanziato le sue vacanze.[205]
  • Il 19 novembre 2024 la Direzione nazionale anticorruzione comunicò che il 2 settembre aveva aperto un'inchiesta sull'uso dei fondi concessi dall'Autorità elettorale permanente ai partiti politici, che erano stati utilizzati per la pubblicità del libro di Nicolae Ciucă.[206] Secondo un'inchiesta giornalistica di agosto della testata Snoop.ro, a tale scopo il PNL aveva speso 2 milioni di euro di fondi provenienti dal finanziamento pubblico ai partiti.[207][208] Le autorità anticorruzione specificarono che non vi erano indagati, ma che la procedura seguiva una denuncia sporta da una persona fisica e trasmessa dalla procura dell'Alta corte di cassazione e giustizia.[206]

Sondaggi politici

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Sondaggi sul primo turno

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Di seguito i sondaggi sull'esito del primo turno di elezione con candidati annunciati ufficialmente.

Data Casa sondaggistica Campione Geoană
Ind.
Ciolacu
PSD
Ciucă
PNL
Simion
AUR
Lasconi
USR
Kelemen
UDMR
Orban
FD
Diaconescu
Ind.
Terheș
PNCR
Georgescu
Ind.
Birchall
Ind.
Predoiu
PLAN
Popescu
PNR
Păcuraru
ADN
Risultati Elezioni Presidenziali 9.241.867 6,32% 19,15% 8,79% 13,86% 19,18% 4,5% 0,22% 3,1% 1,04% 22,94% 0,44% 0,12% 0,16% 0,16%
Exit poll Sociopol - 5% 22% 8% 20% 20% 3% - 2% - 20% - - - -
Exit poll ARA - 6% 27% 11% 15% 18% - - 5% - 14% - - - -
Exit poll (h 21:00) CURS - 5,4% 24,6% 13% 14% 18,2% 4,5% - - - 16,5% - - - -
Exit poll (h 20:00) CURS - 5,5% 25% 13% 14,1% 18,1% 4,6% - - - 16% - - - -
Exit poll (h 21:00) Avangarde-CIRA - 5,1% 24,1% 12,7% 13,8% 19,6% 5,2% - 1,6% - 17,1% - - - -
Exit poll (h 19:00) Avangarde-CIRA - 5% 25% 14% 15% 18% 4% - 4% - 16% - - - -
20-22 Nov 2024 ATLAS Intel 1.692 6,9% 23,7% 14,3% 16,9% 17,8% 2,9% 0,8% 6,2% 1% 8,1% 0,7% 0,3% 0,2% 0,2%
20-21 Nov 2024 Verifield 1.803 7,9% 24,5% 8,6% 19% 19% 3,4% 0,3% 5,1% 0,7% 10,6% 0,6% 0,2% 0,1% 0,1%
15-20 Nov 2024 ATLAS Intel 2.003 7% 24,3% 12,1% 15,4% 15,3% 5,9% 1,5% 3,3% 2,1% 6,2% 4,2% 0,1% 1,8% 0,8%
14-20 Nov 2024 INSOMAR 1.042 8,4% 24,4% 15,6% 16,2% 12,7% 3,6% - 4,4% 3,8% 6,8% - - - -
19 Nov 2024 Argument 1.100 10,9% 31,1% 7,7% 16,8% 17,2% 1,3% 0,8% 5,6% 0,7% 7,3% 0,6% - - -
8-14 Nov 2024 Verifield 968 8,1% 26,3% 7,3% 18,8% 17,1% 4,7% 1,1% 6,8% 2,8% 4,9% 1,1% 0,2% 0,2% 0,8%
9-13 Nov 2024 CIRA 1.040 7% 30% 18% 17% 14% 2% 1% 5% - 4% - - - -
7-12 Nov 2024 INSCOP 1.100 13,3% 25,3% 9,1% 19,1% 14,3% 4,1% 1% 4,6% 2,1% 5,4% 0,8% - - 0,6%
9-12 Nov 2024 ATLAS Intel 3.035 9,1% 25,4% 10,2% 14,2% 14,2% 4,3% 0,7% 5,3% 3,4% 7,4% 2,9% 0,5% 1,1% 1,1%
7-10 Nov 2024 BCS 1.157 7,6% 27,1% 17,7% 11,9% 14,3% 5,7% 1% 4,9% 2,9% 5,8% 0,5% 0,1% - 0,4%
1-6 Nov 2024 CIRA 1.150 9% 29% 19% 17% 16% 1% 1% - - 1% - - - -
1-6 Nov 2024 Verifield 1.064 13,2% 25,9% 8,5% 21,2% 15,7% 2,9% 1,1% 4,4% 0,3% 4,6% 1,2% 0,6% 0,1% 0,3%
30 Ott-5 Nov 2024 CURS 1.067 9% 28% 17% 17% 12% 5% 2% 5% 4% - - - - -
28 Ott-1 Nov 2024 Sociopol 1.002 9% 29% 15% 21% 12% 2% - 9% 3% - - - - -
24-28 Ott 2024 BCS 1.150 10% 23,4% 17,1% 16,1% 14,7% 4,6% 2,1% 7,2% 0,8% 2,7% 0,9% 0,2% 0,2% -
18-23 Ott 2024 Argument 1.100 14,6% 26,8% 12,9% 18,4% 15,9% 1,3% 0,7% 4,8% 0,4% 3,6% 0,5% - - -
14-18 Ott 2024 Sociopol 1.003 10% 26% 17% 20% 13% 2% 1% 9% 1% 1% - - - -
11-18 Ott 2024 INSCOP 1.106 18,1% 24,1% 8,2% 20,7% 15% 3,8% 1,9% 5,1% 1,9% - 0,9% - - -
11-16 Ott 2024 CURS 1.006 15% 26% 15% 17% 14% 2% 2% 5% 2% - - - - -
7-9 Ott 2024 Verifield 1.009 17,2% 23,4% 6,2% 19,8% 17,1% 3,8% 0,7% 7,6% 3,1% - 0,7% - -
7-9 Ott 2024 Sociopol 1.004 10% 26% 17% 19% 12% 2% 1% 9% 2% 2% - - - -

Sondaggi sul ballottaggio

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Di seguito i sondaggi sull'esito del ballottaggio tra Călin Georgescu e Elena Lasconi.

Data Casa sondaggistica Campione Georgescu
Ind.
Lasconi
USR
Scheda
bianca
Indecisi
26-28 Nov 2024 ATLAS Intel 2.116 45,3% 47,5% 4,4% 2,9%

Sondaggi ipotetici sul primo turno

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Di seguito i sondaggi sull'esito del primo turno di elezione con candidati ipotetici o non ancora annunciati ufficialmente nel periodo di riferimento.

Data Casa sondaggistica Campione Geoană
PSD/Ind.
Ciolacu
PSD
Ciucă
PNL
Simion
AUR
Lasconi
USR
Drulă
USR
Șoșoacă
SOS
Kövesi
Ind.
Cioloș
REPER
Orban
FD
Cîțu
PNL
Kelemen
UDMR
Ponta
PRO
Barna
USR
Diaconescu
PMP/Ind.
15-27 Set 2024 Avangarde INSOMAR 1.100 15% 30% 17% 11% 14% - 7% - - - - 2% - - 2%
10-23 Set 2024 CURS 1.067 16% 29% 18% 11% 12% - 7% - - - - - - - 4%
11-16 Set 2024 INSCOP 1.102 20,8% 20,5% 5,6% 12,4% 16% - 12,5% - - - - 3,6% - - 4,5%
5-13 Set 2024 Flashdata 1.100 16% 24% 13% 19% 13% - 8% - - - - - - - -
26 Ago-3 Set 2024 Sociopol 1.005 14% 26% 10% 19% 14% - 9% - - - - 1% - - 7%
24-30 Ago 2024 The Center for International Research and Analyses 1.099 14% 25% 16% 13% - - 11% - - 1% - 3% - - -
15-30 Ago 2024 Verifield 1.793 17,8% 21,9% 5,9% 14,9% 16,3% - 12,9% - - - - 1,8% - - 5%
6-22 Ago 2024 CURS 1.067 15% 32% 19% 14% 11% - 5% - - - - - - - -
Agosto 2024 Verifield N.D. 21% 17,2% 7,3% 14,1% 15,3% - 13,9% - - - - 2,3% - - 6%
18-26 Lug 2024 CURS 1.067 15% 31% 19% 15% 12% - 4% - - - - 3% - - -
9-19 Lug 2024 ARA 1.009 20% 28% 6% 10% 12% - 12% - - - - - - - -
9-17 Lug 2024 Sociopol 1.002 15% 25% 12% 19% 14% - 9% - - - - 1% - - 5%
26 Giu-2 Lug 2024 CURS 1.067 17% 30% 20% 13% 9% - 6% - - - - 3% - - -
19-27 Giu 2024 INSCOP 1.100 26,7% 17,8% 11,9% 11,2% 14,3% - 13,4% - - - - 3,4% - - -
20-25 Mag 2024 INSCOP 1.100 23,7% 18,2% 11,5% 13,5% - 8,6% 12,5% - 5,6% - - 5,5% - - -
5-9 Apr 2024 AtlasIntel 1.764 44,7% - - 15,6% - 14,3% 14,2% - 9,2% - - 2% - - -
32,7% 11,3% 6,2% 15,1% - 13,5% 12,9% - 7,4% - - 0,9% - - -
33,5% 11% - 15,6% - 16,6% 11,9% - 7,9% - - 3,5% - - -
14 Feb-5 Mar 2024 INSCOP 2.000 26% 24% 12% 13% - - 8% 9% - - - 3% - - -
16-24 Gen 2024 INSCOP 1.100 26,5% 18,9% 11,4% 13,3% - 5,9% 14% - 5,1% - - 3,6% - - -
24,6% 15,1% 10,8% 10,4% - 4,7% 14,8% - 4,1% - - 3% 10,7% - -
3-8 Gen 2024 Snap Market Research 998 12% 29% 8% 13% - - 14% 10% - - - 5% - - -
20-27 Nov 2023 INSCOP 1.100 26,2% 20,8% 12,1% 14% - 4,2% 14,4% - 3,9% - - 2,4% - - -
- 27,4% 14,1% 18% - 7,1% 19,1% - 6,7% - - 2,7% - - -
23 ott-2 nov 2023 INSCOP 1.100 27,7% 21,8% - 18,9% - - 10,5% - 4,3% - - 3,1% - - -
20-29 ott 2023 Atlas Intel 2.000 20,4% 10,3% 0,7% 7,7% - 6,9% 13,3% 10,9% 2,4% 3,4% - 3% - - -
15-22 Set 2023 INSCOP 1.550 25,3% 19,5% 11,2% 18,7% - 5,6% 10,1% - 4,1% - - 2,7% - - -
27-30 Gen 2023 Atlas Intel 2.000 28,5% - 6,2% 13,4% - 10,2% 7,8% 20,7% - - - - - - -
- 17,5% 10,4% 14% - 10% 7,7% 20,7% - - - - - - -
19,2% 8,5% - 12,9% - - 7,1% 22,4% 6,6% - - - - - -
12-21 Ott 2021 ISPAP 1.228 33% - - 13% - - 6% - 15% 8% 7% 4% - - 8%
15-31 Lug 2021 Gazeta Civică 1.112 23% 4% - - - 52% - - - - 11% 5% 2% - -
Mag 2021 INSOMAR 1.030 - 20,1% - 14,2% - - 4% - 8,2% 21,9% - - - 12% 8,3%

Sondaggi ipotetici sul ballottaggio

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Di seguito sondaggi sull'esito del turno di ballottaggio ipotizzando una sfida tra i leader politici più quotati.

Data Casa sondaggistica Campione Geoană
PSD/Ind.
Ciolacu
PSD
Ciucă
PNL
Simion
AUR
Lasconi
USR
Boc
PNL
Kövesi
Ind.
Cîțu
PNL
Cioloș
REPER
Șoșoacă
SOS
Indecisi
19 Nov 2024 Argument 1.100 47,1% 52,9% - - - - - - - - -
- 58,2% - 41,8% - - - - - - -
- 65,1% 34,9% - - - - - - - -
- 57,6% - - 42,4% - - - - - -
7-12 Nov 2024 INSCOP 1.100 - 55,5% - 44,5% - - - - - - -
- 52,2% - - 47,8% - - - - - -
51,9% 48,1% - - - - - - - - -
- 62,2% 37,8% - - - - - - - -
- - - 49,8% 50,2% - - - - - -
53,1% - - 46,9% - - - - - - -
- - 50,8% 49,2% - - - - - - -
54% - - - 46% - - - - - -
11-18 Ott 2024 INSCOP 1.106 - 56% - 44% - - - - - - -
55,6% 44,4% - - - - - - - - -
- 53% - - 47% - - - - - -
- 63,1% 36,9% - - - - - - - -
11-16 Set 2024 INSCOP 1.102 58,3% 41,7% - - - - - - - - -
64,2% - 35,8% - - - - - - - -
- 54,6% 45,4% - - - - - - - -
- - 50,2% - 49,8% - - - - - -
- 54,2% - - 45,8% - - - - - -
61,7% - - - 38,3% - - - - - -
19-27 Giu 2024 INSCOP 1.100 63,7% 36,3% - - - - - - - - -
63,7% - 36,3% - - - - - - - -
- 54,6% 45,4% - - - - - - - -
66,2% - - - 33,8% - - - - - -
- 58% - - 42% - - - - - -
- - 51,6% - 48,4% - - - - - -
20-25 Mag 2024 INSCOP 1.100 61,2% 38,8% - - - - - - - - -
64,8% - 35,2% - - - - - - - -
- 59,5% 40,5% - - - - - - - -
69,3% - - 30,7% - - - - - - -
- 66,5% - 33,5% - - - - - - -
- - 60,1% 39,9% - - - - - - -
14 Feb-5 Mar 2024 INSCOP 2.000 61% 39% - - - - - - - - -
75% - - 25% - - - - - - -
66% - - - - - 34% - - - -
- 63% 37% - - - - - - - -
15-22 Set 2023 INSCOP 1.550 63,5% - - 36,5% - - - - - - -
- 58,8% - 41,2% - - - - - - -
- - 52,2% 47,8% - - - - - - -
59,9% - - - - 40,1% - - - - -
- 49,6% - - - 50,4% - - - - -
27-30 Gen 2023 Atlas Intel 2.000 53% - 16,5% - - - - - - - 30,6%
52,3% - - 22,9% - - - - - - 24,8%
49,2% - - - - 28,8% - - - - 22,1%
39,7% - - - - - 35,1% - - - 25,2%
- 37,9% - 32,2% - - - - - - 29,9%
- 32,3% 30,2% - - - - - - - 37,5%
- 30,5% - - - 37,4% - - - - 32,1%
- 30,8% - - - - 42,3% - - - 26,9%
12-21 Ott 2021 ISPAP 1.228 65% - - 35% - - - - - - -
63% - - - - - - 37% - - -
53% - - - - - - - 47% - -
77% - - - - - - - - 23% -
- - - 46% - - - - 54% - -

Affluenza

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Primo turno

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Area Iscritti alle liste permanenti Affluenza
22 nov 23 nov 24 nov Tot votanti
h 12:00 h 15:00 h 18:00 h 21:00
Romania 18 008 480 - 16,47% 32,01% 45,85% 52,40% 8 643 554
Estero (votanti su liste supplementari) 40 516 216 913 298 084 488 713 670 776 791 055 817 476
Estero (votanti per corrispondenza) - 4 227
Fonte: Autorità Elettorale Permanente

Secondo turno

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Risultati

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Candidati Partiti Voti %
2 120 401 22,94
1 772 500 19,18
1 769 760 19,15
1 281 325 13,86
811 952 8,79
583 898 6,32
416 353 4,50
286 842 3,10
95 782 1,04
42 853 0,46
Ludovic Orban
(ritiratosi)[210]
20 089 0,22
14 683 0,16
14 502 0,16
11 246 0,12
Totale
9 242 186
100
Voti non validi
223 464
2,36
Votanti
9 465 650
52,52
Elettori
18 021 800
Riepilogo dei voti (I turno)
Călin Georgescu
22,94%
Elena Lasconi
19,18%
Marcel Ciolacu
19,15%
George Simion
13,86%
Nicolae Ciucă
8,79%
Mircea Geoană
6,32%
Hunor Kelemen
4,50%
Cristian Diaconescu
3,10%
Cristian Terheș
1,04%
Ana Birchall
0,46%
Ludovic Orban
0,22%
Sebastian Popescu
0,16%
Alexandra Păcuraru
0,16%
Silviu Predoiu
0,12%

Conseguenze

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Reazioni dopo il primo turno

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Gli exit poll sul primo turno della sera del 24 novembre misero in evidenza l'inatteso exploit del candidato sovranista Călin Georgescu, che conseguì quasi il 23%.[157][158][159][211][212][213] Con il procedere dello spoglio Elena Lasconi superò Marcel Ciolacu al secondo posto con il 19% per uno scarto di meno di 3.000 voti. Per la prima volta nella storia quindi un candidato del PSD non raggiungeva il ballottaggio delle elezioni presidenziali.[214]

Marcel Ciolacu e Nicolae Ciucă rassegnarono le dimissioni dalle presidenze di PSD e PNL nel pomeriggio del 25 novembre. Ciolacu avrebbe comunque mantenuto la posizione di primo ministro fino alla formazione di un nuovo governo risultante dalle elezioni parlamentari del 1º dicembre.[215][216][217]

Nel dibattito sul ruolo dei social media sulla buona prestazione di Călin Georgescu, Ciolacu chiese che venissero controllati i finanziamenti per la campagna di Georgescu su TikTok, mentre l'eurodeputata e leader di Renew Europe Valérie Hayer invitò l'amministratore delegato di TikTok a rispondere alle domande sul ruolo della piattaforma nelle elezioni davanti al Parlamento europeo, citando il Digital Services Act.[218]

Il Consiglio nazionale degli audiovisivi della Romania si appellò alla Commissione europea perché indagasse sul ruolo di Tiktok nelle elezioni, mentre l'autorità di regolamentazione nazionale delle telecomunicazioni Ancom chiese la sospensione di TikTok, nel quadro di un'indagine di frode elettorale.[219] Il presidente rumeno Klaus Iohannis accusò Tiktok di non aver contrassegnato l'account di Georgescu come quello di un candidato politico, mentre i dirigenti del social network negarono di aver favorito Georgescu.[219][220]

In seguito al primo turno, furono organizzate varie manifestazioni di protesta contro Georgescu, che ebbero luogo a Bucarest e in altre città della Romania.[221]

Contestazioni alla Corte costituzionale

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Il 27 novembre i candidati Sebastian Popescu e Cristian Terheș si rivolsero alla Corte costituzionale della Romania per annullare i risultati del primo turno delle elezioni.[222] Il giorno successivo i giudici ordinarono il riconteggio di tutte le schede.[223]

Nelle sue contestazioni, Terheș accusò l'USR di aver violato la legge facendo campagna elettorale nella sezione estero prima della chiusura delle urne e affermò che i voti espressi per Ludovic Orban fossero stati trasferiti a Elena Lasconi. Popescu si appellò contro Călin Georgescu, che aveva dichiarato zero spese per la campagna elettorale, per non aver dichiarato i finanziamenti collegati a Tiktok.[224]

Il 29 novembre la Corte costituzionale annunciò che si sarebbe espressa il 2 dicembre sull'eventualità di annullare il primo turno delle elezioni.[225]

Inoltre, il Consiglio supremo di difesa il 28 novembre chiese l'avvio di un'indagine sui presunti attacchi alle infrastrutture elettorali e sui sospetti di campagna elettorale illegale da parte di Călin Georgescu.[226] Questi negò ogni accusa, mentre Lasconi criticò il riconteggio e invitò l'Ufficio elettorale centrale a gestire il processo "saggiamente".[224]

Posizionamenti sul ballottaggio

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Il 25 novembre George Simion e il primo vicepresidente Dorin Lulea dichiararono che al ballottaggio AUR avrebbe sostenuto Călin Georgescu.[227][228][229] Diana Șoșoacă affermò che gli avrebbe garantito l'endorsement di S.O.S. Romania a condizione di essere nominata primo ministro.[230] Si espressero a favore di Georgescu inoltre la candidata di Alternativa per la Dignità Nazionale, Alexandra Păcuraru[231], il Partito degli Uomini Giovani (POT), che lo aveva appoggiato pubblicamente anche al primo turno[232], il Partito Nazionale Contadino Cristiano Democratico[233] e il Partito Socialista Romeno[234]. Li seguirono anche varie piccole formazioni dell'area sovranista quali il Partito Patrioti del Popolo Rumeno[235], il Partito Popolo Rumeno[236] e il Blocco Sovranista Rumeno.[237]

Il 25 novembre 2024 il nuovo presidente ad interim del PNL, Ilie Bolojan, annunciò il sostegno incondizionato del partito a Elena Lasconi.[238] Nei giorni immediatamente successivi al primo turno, si dichiararono sostenitori di Lasconi anche i partner minori di Forza della Destra (compresi gli alleati Partito del Movimento Popolare, Alternativa Giusta e Partito Nazionale Contadino Maniu-Mihalache)[239], REPER[240], DREPT[241] e FDGR[242], oltre al candidato indipendente Mircea Geoană.[243]

PSD e UDMR resero noto che avrebbero comunicato la propria posizione ufficiale solamente dopo le elezioni parlamentari del 1º dicembre.[244][245]

  1. ^ Primo turno.
  2. ^ Urne aperte per 19 milioni di rumeni, Rai News, 24 novembre 2024.
  3. ^ In Romania si vota per eleggere il nuovo presidente, ANSA, 24 novembre 2024.
  4. ^ Romania, la destra filorussa di Călin Georgescu vince il primo turno, Rai News, 25 novembre 2024.
  5. ^ Elezioni in Romania, in testa il candidato di estrema destra. Ma sarà ballottaggio, SkyTG24, 25 novembre 2024.
  6. ^ Il nazionalista e filoputiniano Calin Georgescu ha vinto il primo turno delle presidenziali in Romania, Il Post, 25 novembre 2024.
  7. ^ Elezioni presidenziali in Romania, la destra filorussa in vantaggio a sorpresa, La Stampa, 25 novembre 2024.
  8. ^ a b (RO) Marian Enache e Ștefan Deaconu, Sistemul electoral în România postcomunistă, su juridice.ro, 9 ottobre 2018. URL consultato il 16 agosto 2019.
  9. ^ a b (RO) LEGE nr. 370/ 2004 pentru alegerea Preşedintelui României (PDF), su legislatie.resurse-pentru-democratie.org, 20 settembre 2004. URL consultato il 16 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2019).
  10. ^ Costituzione della Romania, su cdep.ro. URL consultato il 16 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2020).
  11. ^ a b c d e (RO) Alegeri prezidențiale 2024. Calendarul perioadei electorale și când începe votarea, in Digi 24, 10 settembre 2024. URL consultato il 6 ottobre 2024.
  12. ^ a b c d e (RO) Adrian Ardelean, Regulile campaniei electorale pentru alegerile prezidențiale, decise de Biroul Electoral Central, in Europa Liberă România, 25 settembre 2024. URL consultato il 6 ottobre 2024.
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  14. ^ (EN) Romanian ruling coalition agrees parliamentary, presidential election dates, in Reuters, 4 luglio 2024. URL consultato il 6 ottobre 2024.
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  16. ^ (RO) Luminița Pîrvu, O criză, trei premieri și o Românie interzisă. Ce am văzut și ce a lipsit în prima săptămână de campanie electorală, su hotnews.ro, HotNews, 15 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
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  23. ^ (RO) Andreea Pora, Analiză. Eșecul alianțelor de dreapta și suveraniste. Rezultatul: inflație de candidați, Europa Liberă România, 12 settembre 2024. URL consultato il 6 ottobre 2024.
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  27. ^ a b (RO) Motivarea Curții Constituționale. De ce nu a fost lăsată Diana Șoșoacă să candideze la prezidențiale, Europa Liberă România, 7 ottobre 2024. URL consultato il 7 ottobre 2024.
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  29. ^ a b (RO) Adriana Duțulescu, Surse: Mircea Geoană își pregătește candidatura la prezidențiale, in Digi 24, 6 luglio 2022.
  30. ^ (RO) Deși evită și acum să spună clar dacă va candida la prezidențiale, Mircea Geoană se declară sigur de un lucru, in HotNews, 16 agosto 2024.
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