L'enneasartorite (simbolo IMA: Esat[7]) è un minerale del gruppo della sartorite appartenente alla famiglia dei "solfuri e solfosali" con composizione chimica Tl6Pb32As70S140.[2]

Enneasartorite
Classificazione Strunz (ed. 10)2.HD[1]
Formula chimicaTl6Pb32As70S140[2]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinomonoclino[3]
Parametri di cellaa = 37,612(6) Å, b = 7,8777(12) Å, c = 20,071(3) Å, β = 101,930(2)°, V = 5818,6(15) ų[4]
Gruppo puntuale2/m[5]
Gruppo spazialeP21/c (nº 14)[3]
Proprietà fisiche
Densità calcolata5,1[6] g/cm³
Durezza (Mohs)3 - 3,5[3]
Sfaldaturabuona lungo {100}[6]
Fratturaconcoide[6]
Coloregrigio piombo, che diventa grigio-bianco in luce riflessa, con rari riflessi interni rosso scuro[4]
Lucentezzametallica[4]
Opacitàopaca[6]
Strisciomarrone scuro[5]
Diffusionerara
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Etimologia e storia

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L'enneasartorite è stata chiamata in questo modo per la sua relazione con la sartorite e per la sua sovrastruttura a nove strati (ennea in greco significa nove) dalla struttura di base da 4,2 Å. In passato è stato usato un nome differente, M-sartorite, per descrivere più di una specie di sartorite: epta-, ennea- ed endecasatroite. La parte del nome sartorite è in onore di Wolfgang Sartorius von Waltershausen (1809 - 1876), professore di mineralogia dell'Università Georg-August di Gottinga, in Germania.[6]

Classificazione

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L'enneasartorite è un minerale riconosciuto dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) come specie indipendente nel 2015, quindi non compare nella classica nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, che è stata aggiornata dall'IMA fino al 2009.[2]

Compare nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat, dove l'enneasartorite è elencata nella classe "2. Solfuri e solfosali (solfuri, seleniuri, tellururi; arseniuri, antimoniuri, bismuturi; solfoarseniuri, solfoantimonuri, solfobismuturi, ecc.)" e nella sottoclasse "2.H Solfosali di archetipo SnS"; questa viene ulteriormente suddivisa in base all'eventuale presenza di alcuni metalli nel composto, in modo tale che il minerale possa essere trovato nella sezione "2.HD Con Tl" dove insieme a boscardinite, buynite, dewitite, giuşcăite, gungerite, shimenite e vallouiseite forma il sistema nº 2.HD in attesa di assegnazione di un gruppo.[1]

Anche nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß l'enneasartorite è elencata nella classe dei "solfuri e solfosali" e nella sottoclasse dei "solfosali (S : As,Sb,Bi = x)" dove si trova nella sezione dei "solfosali di piombo con As/Sb (x= 2,3 - 1,8)" dove forma il sistema nº II/E.25 insieme ad argentoliveingite, barikaite, carducciite, decatriasartorite, endecasartorite, eptasartorite, guettardite, hyršlite, incomsartorite, liveingite, marumoite, polloneite, rathite, sartorite e twinnite.[8]

Abito cristallino

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L'enneasartorite cristallizza nel sistema monoclino con il gruppo spaziale P21/c (gruppo nº 14) con i parametri reticolari a = 37,612(6) Å, b = 7,8777(12) Å, c = 20,071(3) Å e β = 101,930(2)°.[4]

Origine e giacitura

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L'enneasartorite è stata trovata all'interno della dolomia associata a eptasartorite, rathite e baumhauerite.[5]

Il minerale è molto raro ed è stato trovato solo nella sua località tipo, la cava di "Lengenbach" nella valle di Binn (nel Canton Vallese in Svizzera) e nel deposito di "Vorontsovka" a Turinsk (nell'oblast' di Sverdlovsk in Russia).[9][10]

Forma in cui si presenta in natura

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L'enneasartorite si presenta in cristalli di forma imperfetta; possiede colore grigio piombo, che diventa grigio-bianco in luce riflessa, con rari riflessi interni rosso scuro; la lucentezza è metallica e lo striscio è marrone scuro.[5]

  1. ^ a b (EN) Strunz-mindat (2025) Classification - With Tl, su mindat.org. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  2. ^ a b c (EN) Malcolm Back et al., The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: January 2025 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, gennaio 2025. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  3. ^ a b c (DE) Enneasartorite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  4. ^ a b c d (EN) Dan Topa, Emil Makovicky, Berthold Stoeger e Chris Stanley, Heptasartorite, Tl7Pb22As55S108, enneasartorite, Tl6Pb32As70S140 and hendekasartorite, Tl2Pb48As82S172, three members of the anion-omission series of ‘sartorites’ from the Lengenbach quarry at Binntal, Wallis, Switzerland (PDF), in European Journal of Mineralogy, vol. 29, n. 4, 2017, pp. 701-712, DOI:10.1127/ejm/2017/0029-2634. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  5. ^ a b c d (EN) Enneasartorite (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  6. ^ a b c d e (EN) Enneasartorite, su mindat.org. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  7. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  8. ^ (DE) Lapis Classification - II SULFIDE UND SULFOSALZE (Sulfide, Selenide, Telluride, Arsenide, Antimonide, Bismutide) - II/E Sulfosalze (S : As,Sb,Bi = x), su mineralienatlas.de. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  9. ^ (EN) Localities for Enneasartorite, su mindat.org. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  10. ^ (DE) Enneasartorite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 25 gennaio 2025.

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