Ghiyath al-Din Ghuri
Ghiyāth al-Dīn Muḥammad Ghūrī (in persiano غیاث الدین محمد غوری), o Ghiyāth al-Dīn Muḥammad ibn Sām (in persiano غیاث الدین محمد بن سام; fl. XII-XIII secolo) fu un Sultano della dinastia dei Ghuridi dal 1163 al 1202.
Ghiyāth al-Dīn Muḥammad | |
---|---|
Sultano dell'Impero ghuride | |
In carica | 1163 – 11 febbraio 1203 1163– 11 febbraio 1203 |
Incoronazione | 1163 |
Predecessore | Sayf al-Dīn Muḥammad |
Successore | Muʿizz al-Dīn ibn Sām |
Nome completo | Ghiyāth al-Dīn Muḥammad ibn Sām |
Nascita | Ghor (attuale Afghanistan), 1139 |
Morte | Herat, 11 febbraio 1203[1] |
Sepoltura | Herat (attuale Afghanistan) |
Luogo di sepoltura | Herat |
Casa reale | Ghuridi |
Dinastia | Ghuridi |
Padre | Bahā al-Dīn Sām I |
Religione | musulmano sunnita |
Durante il suo regno, la sua dinastia divenne una potenza mondiale, che estendeva il suo potere dal Gorgan al Bengala.
Difese il suo trono dai vari pretendenti che glielo insidiavano e combatté contro l'impero del Khwārazmshāh per la sovranità del Khorasan. Occupò Herat nel 1176 e stabilì il suo potere su gran parte di quello che è l'attuale Afghanistan e sulle aree circostanti verso il 1200, mentre a ove s'insignorì del Bastam e del Gorgan.
Suo fratello, Muʿizz al-Dīn b. Sām, lo aiutò ad amministrare e a espandere i suoi domini nella parte orientale del regno (Bengala) e servì Ghiyāth al-Dīn con la massima lealtà e deferenza, tanto che, quando Ghiyāth al-Dīn morì nel 1202, gli succedette come Sultano.
Gioventù
modificaGhiyāth al-Dīn era figlio di Bahāʾ al-Dīn Sām I, che aveva per breve periodo regnato come sovrano della dinastia Ghuride nel 1149. Ghiyāth al-Dīn aveva anche un fratello più piccolo, di nome Muʿizz al-Dīn. Nel corso della sua gioventù, Ghiyāth al-Dīn e Muʿizz al-Dīn furono incarcerati dallo zio ʿAlāʾ al-Dīn Ḥusayn ma furono in seguito rimessi in libertà dal loro cugino, figlio di ʿAlāʾ al-Dīn, Sayf al-Dīn Muḥammad.[2] Quando Sayf al-Dīn Muḥammad morì nel 1163, l'aristocrazia ghuride appoggiò Ghiyāth al-Dīn e lo aiutò nella sua ascesa al trono.
Regno
modificaQuando Ghiyāth al-Dīn ascese al trono, fu aiutato dal fratello nell'uccisione di un capo ghuride a lui avverso, di nome Abū l-ʿAbbās, ma fu presto sfidato da un suo parente, lo zio Fakhr al-Dīn Masʿūd, che reclamava il trono per se stesso e che per questo si era alleato con Taj al-Din Yildiz, il governatore selgiuchide di Herat e Balkh.[3] Tuttavia, quella coalizione fu sbaragliata dai due fratelli a Ragh-i Zar. Ghiyāth al-Dīn uccise il governatore selgiuchide durante la battaglia e poi conquistò Zamindawar, Badghis, Gharjistan e Guzgan. Risparmiò invece Fakhr al-Dīn e lo nominò di nuovo governatore di Bamiyan. Fakhr al-Dīn in seguito morì e a lui succedette il figlio Shams al-Dīn Muḥammad ibn Masʿūd, che rapidamente difese Balkh, Chaghaniyan, Vakhsh, Jarum, Badakhshan e Shighnan dalle azioni del Khanato dei Kara Khitay, ricevendo il titolo onorifico di Sulṭān da Ghiyāth al-Dīn.[4]
Nel 1173, Ghiyāth al-Dīn invase Ghazni e sconfisse i turchi Oghuz che avevano strappato la città ai Ghaznavidi. Quindi insediò suo fratello Muʿizz al-Dīn governatore di Ghazni.[5]
Nel 1175, Ghiyāth al-Dīn conquistò Herat, strappandola al suo governatore selgiuchide, Bahāʾ al-Dīn Toghril, e cercò anche di conquistare Pushang. Poco tempo dopo, il signore del Sistan, Tāj al-Dīn Ḥarb ibn Muḥammad, riconobbe la sovranità di Ghiyāth al-Dīn e così fecero i turchi Oghuz che governavano il Kirmān.[6]
Durante quello stesso periodo, il principe della dinastia del Khwārezm-Shāh, Sulṭān Shāh, che era stato espulso dal Khwārezm da suo fratello ʿAlāʾ al-Dīn Tekish, si rifugiò a Ghor e chiese l'aiuto militare di Ghiyāth al-Dīn. Questi tuttavia non lo aiutò e Sulṭān Shāh cercò allora di rivolgersi per lo stesso fine al Khanato dei Kara Khitay, e cominciò a saccheggiare i domini settentrionali ghuridi. Nel 1186, Ghiyāth al-Dīn, con Muʿizz al-Dīn, mise fine alla dinastia ghaznavide dopo aver conquistato Lahore e giustiziato il governante ghaznavide Khusrau-Malik.[5][7] Con l'aiuto dei signori di Bamiyan, Sistan e di suo fratello, Ghiyāth al-Dīn sconfisse quindi le forze di Sulṭān Shāh a Marw al-Rudh nel 1190. Annetté gran parte dei territori di questi in Khorasan. Poco dopo le ostilità esplosero tra i Khwārezmshāh e i Ghuridi; Tekish attaccò Herat, mentre i Kara Khitay invasero il Guzgān. Entrambi, però, furono sconfitti da Ghiyāth al-Dīn.
Nel 1200, Tekish morì e gli succedette Muḥammad Khān (che assunse il titolo onorifico di ʿAlāʾ al-Dīn, ossia "nobiltà della religione"). Tra i primi a saperlo furono Ghiyāth al-Dīn e suo fratello Muʿizz al-Dīn. In poche settimane i due fratelli mossero i loro eserciti verso ovest, in direzione del Khorasan. Una volta catturata Nishapur, Muʿizz al-Dīn fu inviato alla testa di una spedizione contro Rayy, ma egli perse sostanzialmente il controllo delle sue truppe e andò poco oltre il Gurgān, provocando le critiche di Ghiyāth al-Dīn che portò però solo all'unico diverbio tra i due fratelli.[8][9] Ghiyāth al-Dīn nominò il figlio di Fakhr al-Dīn Masʿūd, Tāj al-Dīn Zangī governatore di Sarakhs, mentre un altro ghuride, Nāṣir al-Dīn Muḥammad Kharnak, fu nominato governatore di Merv.
Morte
modificaGhiyāth al-Dīn Ghūrī morì a Herat nel 1202, dopo alcuni mesi di malattia. Gli succedette il fratello Muʿizz al-Dīn che, rapidamente tornato a Ghor dall'India, ottenne il sostegno dell'aristocrazia ghuride che lo incoronò Sultano dell'Impero ghuride a Fīrūzkūh.
Note
modifica- ^ Ṭabaqāt al-Nāṣirī di Minhaj al-Dīn Jozjānī, 2004, Lahore, p. 155.
- ^ C.E. Bosworth, M.S. Asimov, History of Civilizations of Central Asia, p. 186.
- ^ name="Bosworth112"/>«The Iranian World» (C.E. Bosworth), in: The Cambridge History of Iran, Vol. 5, J. A. Boyle, John Andrew Boyle (eds.), Cambridge University Press, 1968, pp. 161-170.
- ^ C.E. Bosworth, M.S. Asimov, History of Civilizations of Central Asia, p. 189.
- ^ a b «The Iranian World» (C.E. Bosworth), in: The Cambridge History of Iran, Vol. 5, J. A. Boyle, John Andrew Boyle (eds.), Cambridge University Press, 1968, pp. 161-170.
- ^ «Ghaznavids», C.E. Bosworth, Encyclopedia Iranica
- ^ (EN) Kalhaṇa, Kalhanas Rajatarngini (vol.3), Motilal Banarsidass, 1979, p. 182, ISBN 978-81-208-0371-8. URL consultato il 16 luglio 2022.
- ^ (EN) E.J. Brill's First Encyclopaedia of Islam 1913-1936, BRILL, 1987, ISBN 978-90-04-08265-6. URL consultato il 28 luglio 2022.
Bibliografia
modifica- Bosworth C. Edmund, «Ghurids», in Encyclopaedia Iranica, Online Edition, 2001. URL consultato il 5 gennaio 2014.
- C. E. Bosworth, The Political and Dynastic History of the Iranian World (A.D. 1000–1217), in R. N. Frye (a cura di), The Cambridge History of Iran, Volume 5: The Saljuq and Mongol periods, Cambridge, Cambridge University Press, 1968, pp. 1–202, ISBN 0-521-06936-X.
- «Ghūrids», in The Encyclopaedia of Islam, Leiden and New York, Brill, 2012, ISBN 9789004161214.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ghiyath al-Din Ghuri