Gladiopappus vernonioides
Gladiopappus vernonioides Humbert, 1948 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae. È l'unica specie del genere Gladiopappus Humbert, 1948.[1][2][3]
Gladiopappus vernonioides | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Dicomoideae |
Tribù | Dicomeae |
Sottotribù | Dicominae |
Genere | Gladiopappus Humbert, 1948 |
Specie | G. vernonioides |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Genere | Gladiopappus Humbert, 1948 |
Specie | G. vernonioides |
Nomenclatura binomiale | |
Gladiopappus vernonioides Humbert, 1948 |
Descrizione
modificaGladiopappus vernonioides è una pianta perenni con portamenti arbustivi ramificati.[4][5][6][7][8][1]
Le foglie lungo il caule normalmente sono a disposizione alternata. La forma della lamina (semplice e intera) è ampiamente obovata; i bordi possono essere continui o dentati. Le stipole sono assenti.
Le infiorescenze sono composte da capolini terminali, solitari e sessili, sottesi da un denso gruppo di foglie. I capolini, radiati e omogami, sono formati da un involucro a forma campanulata composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: tubulosi e ligulati. Le brattee disposte su 4 serie in modo embricato e scalato sono di varie forme a consistenza coriacea con apici pungenti. Il ricettacolo, alveolato, a forma da piatta a leggermente convessa, spesso è privo di pagliette (raramente ne è provvisto).
I fiori sia quelli tubulosi che ligulati sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori centrali, da 25 a 30, (del disco) in genere sono tubulosi (actinomorfi - raramente sono zigomorfi); quelli periferici, da 9 a 10, (radiati) sono di tipo ligulato (zigomorfi). In genere i fiori sono ermafroditi (bisessuali) e fertili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[9]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la corolla nei fiori tubulosi ha un tubo lungo con 5 lobi lineari fortemente attorcigliati; in quella dei fiori ligulati il tubo termina con due labbra (corolla bilabiata) con il labbro interno con due lobi lineari più o meno attorcigliato e quello esterno terminante con tre corti denti. Il colore varia da bianco (i lobi) a rosso-biancastro (il tubo). Le corolle sono glabre o pubescenti con differenti tipi di ghiandole (raramente sono privi di ghiandole o peli).
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, glabri o papillosi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere in genere hanno una forma sagittata con base lungamente caudata e densamente pelosa; le appendici sono lunghe affusolate o subottuse. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica di tipo echinato (o liscio).
- Gineceo: lo stilo è filiforme con due stigmi divergenti; gli stigmi sono corti con pubescenza abassiale (i peli alla base sono più larghi); la superficie stigmatica è continua con creste marginali; gli apici sono arrotondati o subacuti; alla base è presente un nodo L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. L'ovulo è unico e anatropo.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio varia da obovoide a spiraleggiante con superficie liscia. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente. Il carpoforo (o carpopodium - il ricettacolo alla base del gineceo) è assente. I pappi, formati da due serie di setole (piatte e squamelliformi), persistenti, sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio. La serie esterna è più corta di quella interna ed è variabile in altezza.
Biologia
modifica- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
modificaLa specie di questa voce è endemica del Madagascar.[2]
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]
Filogenesi
modificaLa specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Dicomoideae, e in particolare alla sottotribù Dicominae (tribù Dicomeae). La sottofamiglia (di recente costituzione), da un punto di vista filogenetico, è posizionata tra le sottofamiglie Tarchonanthoideae e Carduoideae. I caratteri principali della sottofamiglia sono: i portamenti variano da erbacei a arbustivi, l'involucro è pluriseriato con brattee coriacee e pungenti, il ricettacolo è alveolato, il polline è echinato, i rami dello stilo sono pubescenti con superficie stigmatica continua e cresta marginale, il carpoforo in genere è assente. L'area di origine della maggior parte delle specie è l'Africa a sud del Sahara.[1]
Il genere Gladiopappus si distingue dal resto delle Dicominae per le brattee dell'involucro con apici arrotondati,per i fiori marginali bilabiati con i lobi adassiali attorcigliati (come in alcune specie della tribù Mutisieae), e per la presenza contemporanea di fiori unisessuali e bisessuali nel disco. Tuttavia altri caratteri come la morfologia delle corolle del disco, la forma degli stami, dello stile e degli acheni, è simile a quella del "core" del gruppo delle Dicomeae.[8] Un recente studio sulla struttura del polline di questa specie ha risolto a favore dell'inclusione di Gladiopappus vernonioides della sottotribù Dicominae.[13]
Il periodo di separazione della sottofamiglia (formazione del clade) dal resto della famiglia delle Asteraceae è di circa 41,5 milioni di anni fa; mentre gli antenati delle attuali specie si sono separati circa 27 milioni di anni fa (gruppo corona).[1]
Note
modifica- ^ a b c d e (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 maggio 2021.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 maggio 2021.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 122.
- ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 274.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Pereira et al. 2018.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Santiago Ortiz, Rodrigo Carbajal, Miguel Serrano, Juan Rodríguez-Oubiña & Isabel Iglesias, Phylogeny of the African Mutisieae s.l. (Asteraceae) based on ndhF and trnL-F sequences (cpDNA), in Taxon, vol. 62, n. 3, 2013, pp. 525-536.
- A. Pereira Coutinho, D. Sá da Bandeira, L. Currais, E. Soukiazes e S. Ortiz, Palynotaxonomy of the genus Gladiopappus (Dicomeae, Asteraceae) with special emphasis on the exine ultrastructure and mesoapertures, in Blumea, vol. 63, 2018, pp. 102-108.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikispecies contiene informazioni su Gladiopappus vernonioides
Collegamenti esterni
modifica- Gladiopappus vernonioides Royal Botanic Gardens KEW - Database
- Gladiopappus Royal Botanic Gardens KEW - Database