Glossopappus macrotus

(Reindirizzamento da Glossopappus)

Glossopappus macrotus Briq. & Cavill., 1916 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Mediterranean clade) e sottotribù Leucantheminae. Glossopappus macrotus è anche l'unica specie del genere Glossopappus Kunze, 1846.[1][2][3][4]

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Glossopappus macrotus
Glossopappus macrotus
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeMediterranean clade
SottotribùLeucantheminae
Genere Glossopappus
Kunze, 1846
Specie G. macrotus
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
Genere Glossopappus
Specie G. macrotus
Nomenclatura binomiale
Glossopappus macrotus
Briq. & Cavill., 1916

Etimologia

modifica

Il nome generico (Glossopappus) deriva da due parole: una dalla lingua latina "glossa" (= lingua)[5] e l'altra dal greco "pappus" (= nonno, prima peluria sul mento).[6] L'epiteto specifico ( macrotus) deriva dal greco "makros" (= largo, grande).[7]

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici John Isaac Briquet (1870-1931) e François Georges Cavillier (1868-1953) nella pubblicazione " Flore des Alpes Maritimes; ou, Catalogue raisonné des plantes qui croissent spontanément dans la chaine des Alpes maritimes y compris le département français de ce nom et une partie de la Ligurie occidentale. Genève, etc" ( Fl. Alpes Marit. 6: 77) del 1916.[8] Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Gustav Kunze (1793-1851) nella pubblicazione "Flora; oder, (allgemeine) botanische Zeitung. Regensburg, Jena" (Flora 29: 748) del 1846.[9]

Descrizione

modifica
 
Il portamento
 
Infiorescenza

Portamento. La specie di questa voce è un'erba annuale. L'indumento è assente (erba glabra).[10][11][12][13][14]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.

Foglie. Le foglie sono disposte in modo alterno con lamina intera o lobata. I bordi sono seghettato-dentati.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato. I capolini sono formati da un involucro, con forme da emisferiche a meniscoidi, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte, a consistenza erbacea e carnosa nella parte centrale, con margini scariosi chiari (ialini) o scuri, sono disposte in modo più o meno embricato su 4 serie. Il ricettacolo, conico, è privo di pagliette.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono femminili, fertili e sono disposti su una serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe o lievemente zigomorfe); sono ermafroditi e fertili.
*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [15]
  • Corolla:
    • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore in genere è bianco o raramente giallo;
    • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi due dei quali sono più evidenti; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; i colori sono giallo e rosso.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi a forma di balaustra; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che medifissa. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con sezione trasversale circolare, con 10 nervature o coste longitudinali terminanti in un callo basale e con apice arrotondato e ricoperto a una coroncina di squame o auricole. Nei solchi tra le coste sono presenti dei canali di resina e vari fasci vascolari mucillaginiferi.

Biologia

modifica

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[11][12]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

modifica

La specie di questa voce è distribuita in Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia.[3]

Sistematica

modifica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][13][14]

Filogenesi

modifica

Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Glossopappus (insieme alla sottotribù Leucantheminae) è incluso nel Mediterranean clade.[4].

I caratteri distintivi della specie Glossopappus macrotus sono:[14]

  • le coste longitudinali degli acheni sono fuse in un callo basale;
  • gli acheni sono provvisti di lunghe auricole.

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18.[14]

In base all'"orologio molecolare", questa specie ha iniziato a divergere circa 2,2 milioni di anni fa.[19]

Sinonimi

modifica

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Chrysanthemum macrotum (Durieu) Ball
  • Coleostephus macrotus Durieu
  • Leucanthemum macrotum (Durieu) Heywood
  • Myconia macrotus (Durieu) Walp.
  • Pyrethrum macrotum (Durieu) Coss.
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ Nesom 2020
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 29 novembre 2024.
  4. ^ a b Oberprieler et al. 2022
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 29 novembre 2024.
  6. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 29 novembre 2024.
  7. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 29 novembre 2024.
  8. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 novembre 2024.
  9. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 novembre 2024.
  10. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  11. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  12. ^ a b Judd 2007, pag.517
  13. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 647.
  14. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 372.
  15. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  16. ^ Judd 2007, pag. 520.
  17. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  18. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  19. ^ Introducion to the Anthemideae (PDF), su compositae.org. URL consultato il 16 agosto 2024.

Bibliografia

modifica

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica