Leopoldo Marangoni
Leopoldo Marangoni (Milano, 18 settembre 1914 – Bardia, 6 gennaio 1941) è stato un aviatore e militare italiano, che con il grado di tenente pilota della specialità caccia, partecipò alla seconda guerra mondiale combattendo sul fronte francese, e in Africa settentrionale. Per il suo comportamento nell'ultima missione fu decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria[2].
Leopoldo Marangoni | |
---|---|
Nascita | Milano, 18 settembre 1914 |
Morte | Bardia, 6 gennaio 1941 |
Cause della morte | Ferite riportate in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Aeronautica |
Specialità | Caccia |
Anni di servizio | 1940-1941 |
Grado | Sottotenente |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia delle Alpi Occidentali Operazione Compass |
Decorazioni | vedi sotto |
dati tratti da La posta in gioco[1] | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Biografia
modificaNacque a Milano[2] il 18 settembre 1914,[2] figlio di Cesare[N 1] e Maria Ramazzotti.[1] Conseguì la maturità presso il Liceo "Vittorio Veneto" di Milano, iscrivendosi successivamente presso l'Università Cattolica, Facoltà di Scienze economiche e commerciali.[3] Nel 1936 si appassionò al volo, ottenendo il brevetto di pilota civile[3] presso la Reale Unione Nazionale Aviazione (R.U.N.A.) nel settembre dello stesso anno.[3] Laureatosi nel 1937,[3] entrò nella Regia Aeronautica come ufficiale di complemento.[4] Conseguito il brevetto di pilota militare sull'aeroporto di Malpensa,[4] viene destinato a prestare servizio presso il 1º Stormo Caccia Terrestre basato sull'aeroporto di Udine-Campoformido.[4] Su questa base strinse una solida amicizia con Carlo Romagnoli,[N 2] prima di congedarsi nel 1939.[4] Ritornato alla vita civile entrò nell'industria di famiglia, dedicandosi all'altra sua passione, l'automobilismo.[4] Partecipò con buon successo a due edizioni della Mille Miglia[4] come "gentleman driver". Con l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940, fu richiamato in servizio, assegnato al 3º Stormo Caccia Terrestre basato sull'aeroporto di Alessandria-Novi Ligure.[4] Prese parte alle operazioni belliche contro la Francia, e il 7 luglio venne assegnato alla 75ª Squadriglia del 23º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre, comandato dal maggiore Tito Falconi.[4] Tale reparto, basato a Comiso (Sicilia), fu impegnato nelle operazioni contro l'isola di Malta.[4] A causa di problemi fisici venne posto licenza di convalescenza,[N 3] rientrando in forza al reparto pur non essendo ancora pienamente[5] ristabilito.[4] Il 16 dicembre[4] l'intero 23º Gruppo[N 4] si trasferì a Tripoli, in Africa settentrionale, dove ricevette i caccia Fiat C.R.42 Falco ceduti dal 4º Stormo Caccia Terrestre in attesa di ritornare in Italia per riequipaggiarsi con i nuovi monoplani Aermacchi C.200 Saetta.[6]
Il 5 gennaio 1941 una formazione di 17 caccia C.R.42[6] del 23º Gruppo decollò per scortare 5 bombardieri Savoia-Marchetti S.79 Sparviero del 34º Stormo Bombardamento Terrestre[6] che dovevano colpire una formazione corazzata nemica a sud di Sidi Aziz.[6] Gli aerei italiani furono intercettati da una formazione di caccia Hawker Hurricane Mk.I appartenenti ai No. 73 e No. 274 Squadron della Royal Air Force.[6] Nel conseguente combattimento andarono perduti quattro caccia e due bombardieri italiani, tra cui il suo aereo.[6] Gravemente ferito alla gamba destra da un proiettile, riuscì a lanciarsi con il paracadute, venendo catturato dalle truppe inglesi una volta toccato terra.[5] Ricoverato in gravi condizioni presso un ospedale da campo, si spense[5] alle 5:30[7] del 6 gennaio.[2][N 5] La sua tomba, posta su una collina a 18 km da Sidi Barrani,[8] venne casualmente scoperta durante l'avanzata delle truppe italo-tedesche nel corso dell'estate del 1941, per andare definitivamente perduta durante le fasi della ritirata di El Alamein.[8] Gli fu assegnata la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria e, il 31 maggio 1942, gli fu intitolato un liceo di Milano ed un asilo nella vicina Bovisio Masciago.[9]
Onorificenze
modifica— Regio Decreto 29 agosto 1942.
Note
modificaAnnotazioni
modifica- ^ Industriale proprietario di un sugherificio a Bovisio Masciago.
- ^ Che in seguito divenne suo cognato sposando sua sorella Olga.
- ^ Affetto da continue tonsilliti egli decise, contro il parere dei medici, di sottoporsi a tonsillectomia.
- ^ L'unità contava su 20 caccia Fiat C.R.42, appartenenti alla 70ª, 74ª e 75ª Squadriglia, e tre velivoli da trasporto Caproni Ca.133.
- ^ La morte fu causata dell'estrema debolezza dovuta alla copiosa perdita di sangue.
Fonti
modifica- ^ a b Viola 2014, p. 28.
- ^ a b c d e Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 214.
- ^ a b c d Viola 2014, p. 29.
- ^ a b c d e f g h i j k Viola 2014, p. 30.
- ^ a b c Pagliano 1954, p. 252.
- ^ a b c d e f Viola 2014, p. 32.
- ^ Viola 2014, p. 33.
- ^ a b Viola 2014, p. 34.
- ^ Viola 2014, p. 35.
Bibliografia
modifica- Zelmira Arigi, Eroi dell'Aria, Milano, Francesco Vallardi Editore, 1942.
- (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
- (EN) Håkan Gustavsson e Ludovico Slongo, Desert Prelude, Early Clashes June-November 1940, Oxford, Osprey Publishing Ltd., 2010, ISBN 978-83-894-5052-4.
- Giulio Lazzati, Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Ugo Mursia Editore, 1975, ISBN 978-88-425-4079-3.
- Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
- Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
- Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
- Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
- Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
- Periodici
- Giorgio Viola, La posta in gioco, in Aerei nella Storia, n. 96, Parma, West-Ward Edizioni, giugno-luglio 2014, pp. 28-35.
- Giorgio Viola, Il diario misterioso, in Aerei nella Storia, n. 99, Parma, West-Ward Edizioni, dicembre-gennaio 2014-2015, pp. 40-41.
Collegamenti esterni
modifica- Leopoldo Marangoni, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 20 aprile 2019.
Controllo di autorità | SBN MILV107998 |
---|