Campionato mondiale di calcio 1974

10ª edizione del campionato mondiale di calcio FIFA
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Il Campionato mondiale di calcio FIFA 1974 o Coppa del Mondo FIFA 1974 (in tedesco: Fußball-Weltmeisterschaft 1974, in inglese: 1974 FIFA World Cup), noto anche come Germania Ovest 1974, è stata la decima edizione della massima competizione per le rappresentative di calcio (squadre comunemente chiamate "nazionali") maschili maggiori delle federazioni sportive affiliate alla FIFA.[1]

Coppa del Mondo FIFA 1974
Fußball-Weltmeisterschaft 1974
Logo della competizione
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Competizione Campionato mondiale di calcio
Sport Calcio
Edizione 10ª
Date 13 giugno - 7 luglio 1974
Luogo bandiera Germania Ovest
(9 città)
Partecipanti 16 (99 alle qualificazioni)
Impianto/i 9 stadi
Risultati
Vincitore Germania Ovest (bandiera) Germania Ovest
(2º titolo)
Secondo Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi
Terzo Polonia (bandiera) Polonia
Quarto Brasile (bandiera) Brasile
Statistiche
Miglior marcatore Polonia (bandiera) Grzegorz Lato (7)
Incontri disputati 38
Gol segnati 97 (2,55 per incontro)
Pubblico 1 774 022
(46 685 per incontro)
Wolfgang Overath e Gerd Müller, campioni del mondo con la Germania Ovest, sollevano il Trofeo Coppa del Mondo FIFA, per la prima volta in palio nell'edizione del 1974
Cronologia della competizione

Dopo la definitiva assegnazione della Coppa Jules Rimet al Brasile al termine del campionato del mondo 1970, la competizione assunse infatti il nome di Coppa del mondo FIFA (ingl. FIFA World Cup, fr. Coupe du Monde FIFA).

Si tenne in Germania Ovest dal 13 giugno al 7 luglio 1974. Furono 9 le città i cui impianti ospitarono gli incontri del torneo: Amburgo, Berlino Ovest, Dortmund, Düsseldorf, Francoforte sul Meno, Gelsenkirchen, Hannover, Monaco di Baviera (sede anche della finale per il 1º posto) e Stoccarda.

Il titolo fu vinto dai padroni di casa e campioni d'Europa in carica della Germania Ovest (al secondo trionfo nella competizione dopo Svizzera 54) che sconfissero per 2-1 dopo una combattuta e incerta finale i Paesi Bassi, fino a quel momento protagonista del torneo e artefice di un gioco brillante e offensivo che aveva favorevolmente impressionato per la sua novità ed efficacia gli osservatori e i critici sportivi.

Al di là dell'aspetto prettamente sportivo, tale edizione della rassegna iridata è passata inoltre alla storia come la prima in cui sulle divise dei giocatori appaiono i loghi degli sponsor tecnici, rompendo quindi definitivamente il tabù della pubblicità anche sopra le maglie nazionali.[2] Inoltre, sempre per la prima volta, ogni nazionale ebbe modo di stampare i numeri di gioco dei calciatori, oltre che sulla maglia, anche sopra i calzoncini.

Assegnazione

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Nell'ambito della promozione al futuro mondiale, lo juventino Salvadore e il rojo Santoro ricevono le mascotte Tip e Tap prima del fischio d'inizio della Coppa Intercontinentale 1973

Questo Mondiale viene assegnato alla Germania Ovest il 6 luglio 1966: era in lista anche la Spagna, che, ritirandosi, avrebbe avuto campo libero per organizzare l'edizione del 1982. I tedeschi vogliono ben figurare dopo i tragici episodi avvenuti due anni prima alle Olimpiadi di Monaco di Baviera e nulla viene lasciato al caso.[3] Le forze di polizia pattugliano gli stadi prima e durante ogni incontro;[4] anche le sedi dei ritiri delle squadre nazionali sono strettamente vigilate e ogni squadra viene scortata, per ogni incontro, dal ritiro fino all'ingresso nello stadio, per poi essere riaccompagnata in albergo, dopo la partita.

Mascotte

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Le mascotte ufficiali di questa Coppa del Mondo erano Tip e Tap, due ragazzi che indossavano un abito simile a quello della Germania Ovest, con le lettere WM (Weltmeisterschaft, campionato del mondo) e il numero 74.

Formula

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La formula del torneo cambia: per esigenze televisive viene infatti aumentato il numero di partite. Rimane uguale la prima fase a gruppi: le sedici squadre vengono divise negli usuali quattro gruppi eliminatori di quattro squadre ciascuno, numerati da 1 a 4, dai quali si sarebbero qualificate le prime due di ogni gruppo. A questo punto, però, al posto della usuale fase a eliminazione diretta, le otto squadre superstiti avrebbero dato vita a due gironi di semifinale di quattro squadre ciascuno, chiamati Gruppo A e Gruppo B: nel primo sarebbero state inserite le vincitrici dei gruppi 1 e 3 e le seconde classificate dei gruppi 2 e 4, mentre nell'altro le prime dei gruppi 2 e 4 e le seconde dei gruppi 1 e 3. I criteri in caso di parità di punti sarebbero stati gli stessi validi per gruppi di qualificazione: la differenza reti e, in caso di parità, il numero di gol segnati; in ultima istanza si sarebbe proceduto al sorteggio. Infine, le prime classificate dei gironi di semifinale avrebbero disputato la finale per il primo posto, mentre le seconde avrebbero giocato la finale per il terzo posto.[5]

 
L'Adidas Telstar Durlast, il pallone ufficiale della manifestazione

Gli stadi scelti per ospitare il campionato mondiale di calcio 1974 furono nove in nove città:

Monaco di Baviera Berlino Ovest Amburgo Dortmund
Olympiastadion Olympiastadion Volksparkstadion Westfalenstadion
48°10′23″N 11°32′48″E 52°30′53″N 13°14′22″E 53°35′13″N 9°53′55″E 51°29′33″N 7°27′06″E
Capienza: 80 000 Capienza: 86 000 Capienza: 62 000 Capienza: 54 000
       
Düsseldorf Gelsenkirchen
Rheinstadion Parkstadion
51°15′37″N 6°44′03″E 51°33′33″N 7°04′00″E
Capienza: 67 000 Capienza: 72 000
   
Francoforte sul Meno Hannover Stoccarda
Waldstadion Niedersachsenstadion Neckarstadion
50°04′07″N 8°38′43″E 52°21′36″N 9°43′52″E 48°47′32″N 9°13′55″E
Capienza: 61 000 Capienza: 65 000 Capienza: 71 000
     

Squadre partecipanti

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1974.
Pr. Squadra Data di qualificazione certa Confederazione Partecipante in quanto Partecipazioni precedenti al torneo
1   Germania Ovest 6 luglio 1966 UEFA Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale 7 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970)
2   Brasile 21 giugno 1970 CONMEBOL Paese detentore del titolo 9 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970)
3   Uruguay 8 luglio 1973 CONMEBOL Vincitrice del Gruppo 1 (CONMEBOL) 6 (1930, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970)
4   Scozia 26 settembre 1973 UEFA Vincitrice del Gruppo 8 (UEFA) 2 (1954, 1958)
5   Argentina 7 ottobre 1973 CONMEBOL Vincitrice del Gruppo 2 (CONMEBOL) 5 (1930, 1934, 1958, 1962, 1966)
6   Polonia 17 ottobre 1973 UEFA Vincitrice del Gruppo 5 (UEFA) 1 (1938)
7   Italia 20 ottobre 1973 UEFA Vincitrice del Gruppo 2 (UEFA) 7 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970)
8   Australia 13 novembre 1973 OFC Vincitrice dello spareggio AFC-OFC
9   Germania Est 13 novembre 1973 UEFA Vincitrice del Gruppo 4 (UEFA)
10   Bulgaria 18 novembre 1973 UEFA Vincitrice del Gruppo 6 (UEFA) 3 (1962, 1966, 1970)
11   Paesi Bassi 18 novembre 1973 UEFA Vincitrice del Gruppo 3 (UEFA) 2 (1934, 1938)
12   Cile 21 novembre 1973 CONMEBOL Vincitrice dello spareggio CONMEBOL-UEFA 4 (1930, 1950, 1962, 1966)
13   Svezia 27 novembre 1973 UEFA Vincitrice del Gruppo 1 (UEFA) 5 (1934, 1938, 1950, 1958, 1970)
14   Haiti 13 dicembre 1973 CONCACAF Vincitrice del Campionato CONCACAF 1973
15   Zaire 23 dicembre 1973 CAF Vincitrice del Quarto Turno (CAF)
16   Jugoslavia 13 febbraio 1974 UEFA Vincitrice del Gruppo 7 (UEFA) 5 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962)

Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.

 
Ferruccio Valcareggi CT dell'Italia nel 1974, a Coverciano con Sandro Mazzola e Fabio Capello

Le favorite della vigilia erano: il Brasile, l'Italia e la Germania Ovest; erano altamente considerate dai critici sportivi anche le selezioni dell'Uruguay, quarta classificata nel 1970, e dell'Argentina, che era tornata a qualificarsi per la fase finale e che avrebbe dovuto organizzare i successivi Mondiali nel 1978. Erano infine attesi con interesse i Paesi Bassi che, pur essendo stati ammessi al Mondiale per il rotto della cuffia (beneficiando di un gol ingiustamente annullato al Belgio nello scontro diretto di qualificazione) e non avendo mai raggiunto buoni risultati internazionali, erano formati da calciatori di grande qualità,[4] provenienti da squadre di club che avevano vinto quattro delle ultime cinque Coppe dei Campioni; c'era infine la Polonia, che aveva vinto la medaglia d'oro olimpica nel 1972 e che aveva eliminato l'Inghilterra nelle qualificazioni.[5]

Il Brasile era campione del mondo in carica e vincitore definitivo della coppa Rimet, e manteneva un nucleo di calciatori di grande qualità tecnica, pur se privo di Pelé, Gérson e Tostão, i protagonisti della vittoria in Messico nel 1970.

L'Italia era vicecampione del mondo, aveva ben figurato durante il girone di qualificazione che aveva chiuso senza incassare reti (globalmente non ne subiva da quasi due anni, l'ultima era datata 20 settembre 1972, vittoria per 3-1 contro la Jugoslavia). Notevoli anche le vittorie in alcune amichevoli successive (2-0 sia contro il Brasile che l'Inghilterra, quest'ultima battuta successivamente anche a Wembley per 1-0 con gol di Fabio Capello, in quella che era stata la prima vittoria degli Azzurri in casa dei "maestri" del calcio). Imperniata ancora sui cosiddetti "messicani", i giocatori più rappresentativi della selezione dei Mondiali del 1970 e sempre guidata da Ferruccio Valcareggi godeva di notevole prestigio internazionale, ed era anche attesa con grande calore dai numerosi emigrati italiani in Germania Ovest, che speravano in un brillante successo; anche la critica sportiva in generale giudicava favorevolmente la competitività dei calciatori italiani, ritenuti esperti e tecnicamente preparati, anche se anagraficamente non più giovanissimi.[6]

Come terzi favoriti c'erano i padroni di casa della Germania Ovest che, dopo essere arrivati terzi nei mondiali del 1970, avevano conquistato il titolo di campioni d'Europa nel 1972 battendo in finale l'Unione Sovietica. La squadra tedesca era costituita da giocatori di grande esperienza internazionale e forti atleticamente. Erano anche presenti alcuni elementi di notevole qualità tecnica, tuttavia i tedeschi apparivano alla vigilia del mondiale lacerati da rivalità interne e non più compatti e potenti come negli anni precedenti.

Qualificazioni

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1974.
 
Le nazioni qualificate, in blu

Alle qualificazioni presero parte novantanove nazionali per sedici posti disponibili; uno era riservato come al solito alla nazione organizzatrice (la Germania Ovest), e un altro alla nazione campione in carica (il Brasile); rimanevano quindi quattordici posti liberi, assegnati alle selezioni nazionali vincitrici dei vari raggruppamenti di qualificazione. Sono stati quindi assegnati otto posti alla zona UEFA (Svezia, Italia, Paesi Bassi, Germania Est, Polonia, Bulgaria, Jugoslavia, Scozia), due alla zona CONMEBOL (Uruguay e Argentina), uno alla vincitrice del Campionato CONCACAF 1973 (Haiti), uno alla vincitrice del quarto turno CAF (Zaire) e uno alla vincitrice dello spareggio AFC e OFC (Australia). L'ultima squadra fu decisa da uno spareggio intercontinentale, che si sarebbe dovuto tenere tra l'Unione Sovietica e il Cile, tuttavia i sovietici, dopo aver pareggiato l'andata 0-0 in casa, si rifiutano di disputare il ritorno nell'Estadio Nacional de Chile,[4] diventato di fatto un campo di concentramento nel recente colpo di Stato.[4] Ad accedere alla manifestazione furono pertanto i cileni.[4]

Alla fase finale mancano l'Inghilterra e il Belgio, finite seconde nel gruppo dietro rispettivamente Polonia e Paesi Bassi. Esordirono invece la Germania Est (inserita nello stesso gruppo dei cugini occidentali),[4] Haiti, l'Australia e lo Zaire,[4] queste ultime due rispettivamente la prima nazione dell'Oceania e la prima nazione subsahariana a raggiungere la fase finale della Coppa del Mondo.[4] Mancavano invece dall'edizione del 1938 la Polonia e i Paesi Bassi, mentre la Scozia da quella del 1958.

In totale furono presenti solo sei delle sedici partecipanti all'ultima edizione: le quattro semifinaliste, Germania Ovest, Brasile, Uruguay e Italia, più la Bulgaria e la Svezia.

Il sorteggio

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Il sorteggio avviene il 5 gennaio 1974 a Francoforte.

Proposta una ripartizione di tipo geografico con alcuni correttivi. Vengono individuate quattro teste di serie che, pur presenti nelle urne, vengono attribuite d'ufficio ai quattro gironi: Germania Ovest (gruppo 1), Brasile (gruppo 2), Uruguay (gruppo 3) e Italia (gruppo 4).

Ecco la composizione delle fasce destinate al sorteggio:[7]

Sud America Europee 1° fascia Europee 2° fascia Gruppo misto
  Brasile (gruppo 2)   Germania Ovest (gruppo 1)   Bulgaria   Australia
  Uruguay (gruppo 3)   Italia (gruppo 4)   Germania Est   Haiti
  Argentina   Paesi Bassi   Polonia   Svezia
  Cile   Scozia   Jugoslavia o   Spagna   Zaire

Riassunto del torneo

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Prima fase a gironi

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Gruppo 1

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Martin Hoffmann (a destra) e Berti Vogts (a sinistra) si contendono la palla durante la sfida tra le due Germanie ad Amburgo, sotto lo sguardo vigile di Franz Beckenbauer

Nel gruppo uno erano state inserite la Germania Ovest, la Germania Est, il Cile e l'Australia.

Dal punto di vista sportivo le gare misero in evidenza le difficoltà dei padroni di casa, che oltretutto, essendo formati in maggioranza di calciatori provenienti dal Bayern di Monaco di Baviera, non trovarono una calda accoglienza in stadi del nord quali quelli di Berlino Ovest e di Amburgo. Vinsero di misura con il Cile e 3-0 con la modesta Australia, mostrando comunque un gioco deludente. La partita con i sudamericani verrà anche ricordata come la prima in cui l'arbitro estrasse un cartellino rosso ai mondiali; il giocatore in questione fu il cileno Carlos Caszely.[4] Questo strumento era stato introdotto nell'edizione precedente, anche se mai utilizzato fino a questo momento.[8] I cugini dell'Est sconfissero invece i Socceroos per 2-0 e pareggiarono per 1-1 con La Roja, quest'ultima una partita particolarmente temuta dall'organizzazione per motivi politici: si fronteggiavano infatti un Paese comunista e uno retto da una giunta militare di destra,[4] andata al potere da poco meno di un anno con un cruento colpo di Stato.

Il 22 giugno 1974 si affrontarono ad Amburgo le rappresentative delle due Germanie, entrambe già qualificate, che diedero vita a una gara suggestiva e di importanza storica:[4] dopo una gara combattuta i tedeschi orientali vinsero clamorosamente 1-0 con un gol di Jürgen Sparwasser,[4] e finirono così primi nel gruppo. Paradossalmente i padroni di casa ottennero un beneficio da questa sconfitta: il secondo posto garantiva loro di evitare nel turno successivo i temuti Paesi Bassi. Infine, nell'ultimo incontro del gruppo, l'Australia colse il primo punto dopo lo 0-0 contro i sudamericani, chiudendo comunque al quarto posto.

Gruppo 2

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Il brasiliano Luís Pereira con la palla e dietro lo jugoslavo Dražen Mužinić, in una fase dell'incontro inaugurale dei Mondiali di Francoforte

Nel gruppo due erano presenti il Brasile, la Jugoslavia, la Scozia e lo Zaire.

I sudamericani, campioni del mondo in carica, disputarono a Francoforte la gara d'apertura della manifestazione contro gli slavi nella quale misero però in evidenza un netto indebolimento generale della qualità del gioco. La partita terminò 0-0, ma i verdeoro rischiarono più volte di subire gol. La Jugoslavia mostrò invece una grande capacità realizzativa nel secondo incontro, giocata contro lo Zaire:[4] gli africani, dopo un'onorevole sconfitta iniziale contro la Scozia per 2-0 vennero travolti da un pesante 9-0 da una squadra in cui militavano giocatori di grande qualità[4] come Danilo Popivoda, Branko Oblak, Dragan Džajić e Ivica Šurjak.

Il Brasile terminò con uno sterile 0-0 anche la seconda gara con gli scozzesi; i campioni superstiti del mondiale 1970, come Rivelino e Jairzinho, non sembrarono all'altezza della loro fama, e la squadra rischiò seriamente l'eliminazione al primo turno. Nella terza e conclusiva giornata la combattiva Scozia e la Jugoslavia pareggiarono 1-1, mentre i sudamericani sconfissero lo Zaire per 3-0.[4] In questa partita si verificò un episodio che apparì bizzarro:[4] all'ottantacinquesimo, col risultato già acquisito, Joseph Mwepu Ilunga si staccò dalla barriera e calciò il pallone lontano,[4] proprio mentre Rivelino si apprestava a battere un calcio di punizione.[4] Solo molti anni dopo si scoprì che la squadra, dopo l'umiliazione subita nella seconda gara, era stata minacciata di morte dal dittatore Mobutu in caso di sconfitta per più di 3-0.[4][9]

In base a questi risultati, Brasile, Scozia e Jugoslavia arrivarono insieme a quattro punti, ma la differenza reti decretò la vittoria di questi ultimi e il secondo posto dei verdeoro.

Gruppo 3

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I giocatori dei Paesi Bassi ad Hannover dopo la vittoria per 2-0 contro l'Uruguay

Il gruppo tre era composto dall'Uruguay, dai Paesi Bassi, dalla Bulgaria e dalla Svezia.

Nella gara d'apertura gli Oranje vinsero 2-0 ad Hannover contro l'Uruguay, testa di serie del girone, mettendo in mostra per la prima volta in un palcoscenico così importante un innovativo gioco a tutto campo, il calcio totale. Di fronte al lento e compassato gioco dei sudamericani, i Paesi Bassi dimostrarono una netta superiorità atletica e tecnica. Il Pallone d'oro Johan Cruijff, dinamico in tutte le zone del campo e molto pericoloso in fase offensiva,[4] diresse con grande efficacia l'azione della sua squadra, che creò un gran numero di occasioni da gol; Johnny Rep ne finalizzò due. Ebbero invece maggiori difficoltà contro i combattivi scandinavi: pur mostrando ancora un gioco brillante e aggressivo non riuscirono a concretizzare,[4] di fronte a una compagine forte atleticamente, le numerose opportunità realizzative create. Vinsero infine 4-1 contro la Bulgaria, che in precedenza aveva pareggiato con Svezia e Uruguay; il gol della bandiera degli avversari, per altro un autogol di Ruud Krol, fu l'unico subito dalla squadra fino alla finale. Johan Neeskens realizzò invece due calci di rigore e Cruijff, pur non riuscendo ad andare in gol, confermò con una nuova rimarchevole prestazione le sue qualità di uomo-squadra. Gli Oranje si classificarono quindi primi nel girone, mentre la Svezia giunse seconda dopo aver sconfitto per 3-0 il deludente Uruguay, che arrivò ultimo con un solo punto.

Gruppo 4

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I calciatori polacchi festeggiano a Stoccarda, dopo che Kazimierz Deyna ha realizzato il secondo gol contro l'Italia

Il gruppo quattro era formato dall'Italia, dalla Polonia, dall'Argentina e da Haiti.

Gli Azzurri esordirono a Monaco di Baviera contro la compagine caraibica, mostrando però un'inattesa debolezza tecnica e atletica e un grave scadimento di forma di alcuni dei suoi giocatori più attesi e rappresentativi. Passarono inaspettatamente in svantaggio all'inizio del secondo tempo con un contropiede finalizzato da Emmanuel Sanon, che in questo modo interruppe la lunga imbattibilità del portiere Dino Zoff (1142 minuti[10]), ma ristabilirono la parità con un gol di Gianni Rivera. La vittoria arrivò invece grazie a un autogol e al gol di Pietro Anastasi. Dell'incontro rimarrà comunque celebre anche il gestaccio di Giorgio Chinaglia rivolto al CT nel momento della sostituzione.[11] Nella seconda gara l'Italia pareggiò a fatica, dopo essere di nuovo passata in svantaggio, contro l'Argentina, e solo grazie a un altro autogol; qui le carenze atletiche e tecniche divennero ancor più evidenti di fronte alla solida compagine sudamericana.

Nel frattempo la sorprendente Polonia aveva invece dimostrato le notevoli qualità di giocatori come Kazimierz Deyna e Robert Gadocha e la forte capacità realizzativa degli attaccanti Grzegorz Lato e Andrzej Szarmach: dopo aver vinto 3-2 la combattuta partita d'apertura con l'Argentina, inflisse un secco 7-0 ai caraibici.

In virtù dei risultati delle prime due giornate si giunse all'ultimo turno con i polacchi già qualificati, e con gli Azzurri che li avrebbero potuti accompagnare al secondo turno con un pareggio nello scontro diretto; questo anche in caso di una probabile vittoria dei sudamericani contro Haiti (cosa che poi avvenne, per 4-1). Di fronte però al rischio di eliminazione, Ferruccio Valcareggi procedette a effettuare cambiamenti in extremis, escludendo Gianni Rivera e Gigi Riva, in modeste condizioni di forma, dalla formazione iniziale. A Stoccarda però gli avversari si portarono presto in vantaggio con Szarmach, e raddoppiarono con Deyna poco prima della fine del primo tempo; a questi due gol l'Italia rispose con uno di Fabio Capello, giunto a pochi minuti dal novantesimo. La Polonia terminò quindi prima a punteggio pieno, mentre la differenza reti premiò l'Argentina, che avanzò come seconda a discapito degli Azzurri; questi avranno maggior fortuna otto anni dopo in Spagna in una situazione analoga.

Lacerata da forti contrasti interni tra alcuni giocatori, da polemiche nei confronti del commissario tecnico e in una scadente condizione atletica, l'Italia venne così clamorosamente eliminata al primo turno,[12] e questo segnò la fine del periodo di Valcareggi. In sede polemica dopo i mondiali si parlò anche di alcuni tentativi italiani, effettuati durante l'intervallo, di trovare un accordo con i polacchi per concludere l'incontro con un pareggio, cosa riportata in una intervista da Sandro Mazzola. In un'intervista del 2016 il giocatore argentino Carrascosa asserì che i giocatori argentini fecero una colletta per incentivare la Polonia a battere gli azzurri.

Seconda fase a gironi

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Gruppo A

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I calciatori dei Paesi Bassi festeggiano al termine della gara di Dortmund vinta contro il Brasile

Nel gruppo A vennero inserite la Germania Est e i Paesi Bassi, giunte al primo posto rispettivamente del gruppo 1 e del gruppo 3, più il Brasile e l'Argentina, giunte seconde nel gruppo 2 e nel gruppo 4.

Il girone fu dominato dagli Oranje, che a Gelsenkirchen superarono prima l'Argentina per 4-0 (doppietta di Johan Cruijff, gol di Ruud Krol e Johnny Rep) e poi la Germania Est per 2-0 (gol di Johan Neeskens e di Rob Rensenbrink). Il Brasile non mostrò significativi miglioramenti nel gioco neanche nella seconda fase, tuttavia ad Hannover vinse anch'esso entrambe le proprie gare (1-0 coi tedeschi orientali, gol di Rivelino, e 2-1 coi vicini sudamericani, quando si portò in vantaggio Rivelino, infine Jairzinho segnò la rete decisiva).

Dopo un ininfluente pareggio tra le altre due squadre ormai eliminate, il 3 luglio giunse alla gara decisiva di Dortmund. Ai Paesi Bassi, grazie alla miglior differenza reti, bastava un pareggio per vincere il girone, e per questo gli Oranje non alzarono il ritmo nel primo tempo.[13] La partita fu caratterizzata da un gioco particolarmente violento e falloso[12] e da occasioni da entrambe le parti, nonostante questo fu vinta dai Paesi Bassi con un gol di Neeskens e un altro di pregevole fattura[13] di Cruijff.

Gruppo B

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Düsseldorf, 30 giugno 1974: Ralf Edström segna il provvisorio 1-0 nella gara tra Svezia e Germania Ovest, finita 4-2 per i padroni di casa.

Nel gruppo B vennero inserite la Polonia e la Jugoslavia, giunte al primo posto rispettivamente del gruppo 4 e del gruppo 2; Germania Ovest e la Svezia, giunte seconde nel gruppo 1 e nel gruppo 3.

Fin nella prima serie di gare i padroni di casa dimostrarono un importante miglioramento nel gioco, e, soprattutto, un crescente stato di forma atletica. La squadra vinse per 2-0 contro la temuta Jugoslavia grazie a un potente tiro da fuori area di Paul Breitner nel primo tempo, seguito da un gol in mischia di Gerd Müller nella ripresa. Nella seconda partita, giocata contro gli svedesi in condizioni climatiche avverse per la pioggia insistente, terminarono il primo tempo in svantaggio dopo un brillante tiro di Ralf Edström, tuttavia le cose cambiarono nella ripresa: segnarono Wolfgang Overath, Rainer Bonhof, Jürgen Grabowski e infine Uli Hoeneß su calcio di rigore, e la gara venne vinta per 4-2. Contemporaneamente la Polonia, che aveva battuto nel primo turno la Svezia con un gol di Grzegorz Lato, sconfisse anche la Jugoslavia per 2-1 con reti di Kazimierz Deyna e ancora di Lato.

Si giunse quindi alla sfida decisiva tra tedeschi e polacchi, giocata il 3 luglio 1974 a Francoforte; in caso di pareggio si sarebbe qualificata la Germania Ovest in virtù di una migliore differenza reti. La partita venne giocata in un campo quasi impraticabile, a causa del violento nubifragio caduto prima della gara. Venne fatta disputare ugualmente per esigenze organizzative, e le condizioni del campo sfavorirono i polacchi, che tuttavia nel primo tempo ebbero ripetute occasioni per segnare. Nella ripresa i tedeschi presero il sopravvento fisico sugli avversari e, in un campo estremamente allentato, finirono per vincere 1-0 con un gol di Müller con un tiro dalla corta distanza, dopo che in precedenza l'ottimo portiere polacco Jan Tomaszewski aveva parato un rigore a Hoeness.

Finale per il terzo posto

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Il 6 luglio 1974, un giorno prima della finalissima, si disputò sempre all'Olympiastadion di Monaco di Baviera la finale che mise in palio il terzo posto. Si fronteggiarono le due seconde classificate dei gruppi di semifinale, il Brasile e la Polonia. Alla fine saranno gli europei a prevalere grazie a un gol del capocannoniere Grzegorz Lato, autore di sette reti in totale nella manifestazione.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1974.
 
Johan Cruijff (al centro) in azione nella finale del torneo tra i Paesi Bassi e la Germania Ovest. Cruijff è ritratto prima di entrare in area ed essere atterrato al primo minuto di gioco. Si notano Müller (sullo sfondo), Vogts (a sinistra) e Hoeneß che commetterà il fallo da rigore (a destra).

Alla finale di Monaco di Baviera arrivarono quindi i Paesi Bassi, protagonisti del torneo grazie al loro gioco spettacolare ed efficace e alle prestazioni del loro miglior giocatore Cruijff,[4] e i padroni di casa della Germania Ovest.

Nella finale si scontrarono due diverse tipologie d'intendere il calcio: la Germania Ovest, squadra con un gioco attento, preciso e applicato con criterio,[4] contro i Paesi Bassi che per tutto il torneo dette dimostrazione di netta superiorità su ogni avversario arrivando così alla finale con gli indiscutibili favori del pronostico.[4] I Paesi Bassi 1974, per una felice e non comune coincidenza generazionale, annoveravano nelle loro fila numerosi giocatori di assoluto talento individuale e si avvalevano di moduli di gioco innovativi per l'epoca quali:[4] la marcatura rigidamente a zona,[4] l'applicazione della chiamata alla messa in fuorigioco degli attaccanti avversari, la copertura difensiva operata dagli attaccanti e l'utilizzo nelle fasi d'attacco dei difensori esterni di fascia nonché l'inserimento offensivo dei centrocampisti di interdizione.[4] L'applicazione di tali tattiche (ormai comunemente diffuse nel calcio odierno) valsero al gioco della squadra olandese la definizione di «calcio totale»[4] in quanto ogni giocatore partecipava attivamente a tutte le azioni di gioco (sia offensive sia difensive) della propria squadra.[4][5]

La Germania Ovest poteva contare sulla classe, l'equilibrio e la visione di gioco del libero Franz Beckenbauer,[4] coadiuvato dal giovane talento Breitner, sulla visione di gioco di Overath, sull'esperto Berti Vogts e sulle straordinarie capacità offensive di Gerd Müller, mentre i Paesi Bassi su una squadra complessivamente più forte sia a livello individuale sia come collettivo di gioco; fra i vari calciatori spiccavano il talento da fuoriclasse di Johan Cruijff, il centrocampista Johan Neeskens, regista di quella grande squadra e l'ala Johnny Rep.[4]

La finale ebbe un avvio insolito:[4] appena battuto il calcio d'avvio, un'azione corale degli olandesi portò Johan Cruijff a essere atterrato in area di rigore.[4] Neeskens trasformò il conseguente rigore e i Paesi Bassi passarono in vantaggio.[4] La partita sembrava completamente nelle mani degli olandesi che probabilmente commisero la leggerezza di considerare l'incontro già acquisito.[4] I tedeschi, per contro, ebbero il merito di non darsi per sconfitti contro un avversario favorito e già in vantaggio al primo minuto, non si disunirono e disputarono la loro migliore partita del torneo.[4] Acquisendo un progressivo controllo del gioco pareggiarono anche loro su calcio di rigore assegnato per un fallo in area su Bernd Hölzenbein e verso la fine del primo tempo un gol in agilità di Gerd Müller da distanza ravvicinata in area portò al riposo con i padroni di casa in vantaggio.[4] Nella ripresa saranno vani gli insistenti attacchi della squadra olandese.[4][14] I tedeschi avrebbero potuto fare il 3-1 con Muller (gol annullato per fuorigioco) e avrebbero potuto recriminare per un rigore negato a Holzenbein.

Vinceranno così i tedeschi, ma gli olandesi verranno ricordati per aver espresso un calcio tatticamente innovativo, divertente e brillante,[4] votato all'attacco e in grado di fornire ottime coperture difensive (i Paesi Bassi risultarono la squadra ad aver subito meno gol del torneo),[4] ma anche atletico e fisicamente dispendioso in quanto i moduli di gioco adottati imponevano una grande mobilità sul campo da parte di ogni giocatore.[4] La Germania Ovest vinse il suo secondo mondiale e raggiunse l'Italia e l'Uruguay come numero di trofei vinti, entrambe seconde al solo Brasile.

Risultati

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Prima fase a gironi

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Gruppo 1

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Classifica
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Classifica finale Pt G V N P GF GS DR
  Germania Est 5 3 2 1 0 4 1 +3
  Germania Ovest 4 3 2 0 1 4 1 +3
  Cile 2 3 0 2 1 1 2 -1
  Australia 1 3 0 1 2 0 5 -5
Incontri
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Berlino Ovest
14 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Germania Ovest  1 – 0
referto
  CileOlympiastadion (81.100 spett.)
Arbitro:   Babacan

Amburgo
14 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Germania Est  2 – 0
referto
  AustraliaVolksparkstadion (17.000 spett.)
Arbitro:   Ndiaye

Amburgo
18 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Australia  0 – 3
referto
  Germania OvestVolksparkstadion (53.300 spett.)
Arbitro:   Kamel

Berlino Ovest
18 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Cile  1 – 1
referto
  Germania EstOlympiastadion (28.300 spett.)
Arbitro:   Angonese

Berlino Ovest
22 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Australia  0 – 0
referto
  CileOlympiastadion (17.400 spett.)
Arbitro:   Namdar

Amburgo
22 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Germania Est  1 – 0
referto
  Germania OvestVolksparkstadion (60.200 spett.)
Arbitro:   Barreto Ruiz

Gruppo 2

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Classifica
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Classifica finale Pt G V N P GF GS DR
  Jugoslavia 4 3 1 2 0 10 1 +9
  Brasile 4 3 1 2 0 3 0 +3
  Scozia 4 3 1 2 0 3 1 +2
  Zaire 0 3 0 0 3 0 14 -14
Incontri
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Francoforte
13 giugno 1974, ore 17:00 UTC+1
Brasile  0 – 0
referto
  JugoslaviaWaldstadion (62.000 spett.)
Arbitro:   Scheurer

Dortmund
14 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Zaire  0 – 2
referto
  ScoziaWestfalenstadion (27.000 spett.)
Arbitro:   Schulenburg

Gelsenkirchen
18 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Jugoslavia  9 – 0
referto
  ZaireParkstadion (31.700 spett.)
Arbitro:   Piedraita Delgado

Francoforte
18 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Scozia  0 – 0
referto
  BrasileWaldstadion (62.000 spett.)
Arbitro:   Van Gemert

Francoforte
22 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Scozia  1 – 1
referto
  JugoslaviaWaldstadion (56.000 spett.)
Arbitro:   Gonzalez Archundia

Gelsenkirchen
22 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Zaire  0 – 3
referto
  BrasileParkstadion (36.200 spett.)
Arbitro:   Rainea

Gruppo 3

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Classifica
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Classifica finale Pt G V N P GF GS DR
  Paesi Bassi 5 3 2 1 0 6 1 +5
  Svezia 4 3 1 2 0 3 0 +3
  Bulgaria 2 3 0 2 1 2 5 -3
  Uruguay 1 3 0 1 2 1 6 -5
Incontri
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Hannover
15 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Uruguay  0 – 2
referto
  Paesi BassiNiedersachsenstadion (55.100 spett.)
Arbitro:   Palotai

Düsseldorf
15 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Svezia  0 – 0
referto
  BulgariaRheinstadion (23.800 spett.)
Arbitro:   Perez Nunez

Dortmund
19 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Paesi Bassi  0 – 0
referto
  SveziaWestfalenstadion (53.700 spett.)
Arbitro:   Winsemann

Hannover
19 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Bulgaria  1 – 1
referto
  UruguayNiedersachsenstadion (13.400 spett.)
Arbitro:   Taylor

Dortmund
23 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Bulgaria  1 – 4
referto
  Paesi BassiWestfalenstadion (53.300 spett.)
Arbitro:   Boskovic

Düsseldorf
23 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Svezia  3 – 0
referto
  UruguayRheinstadion (28.300 spett.)
Arbitro:   Linemayr

Gruppo 4

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Classifica
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Classifica finale Pt G V N P GF GS DR
  Polonia 6 3 3 0 0 12 3 +9
  Argentina 3 3 1 1 1 7 5 +2
  Italia 3 3 1 1 1 5 4 +1
  Haiti 0 3 0 0 3 2 14 -12
Incontri
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Monaco di Baviera
15 giugno 1974, ore 18:00 UTC+1
Italia  3 – 1
referto
  HaitiOlympiastadion (53.000 spett.)
Arbitro:   Llobregat

Stoccarda
15 giugno 1974, ore 18:00 UTC+1
Polonia  3 – 2
referto
  ArgentinaNeckarstadion (32.700 spett.)
Arbitro:   Thomas

Monaco di Baviera
19 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Haiti  0 – 7
referto
  PoloniaOlympiastadion (25.300 spett.)
Arbitro:   Suppiah

Stoccarda
19 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Argentina  1 – 1
referto
  ItaliaNeckarstadion (70.100 spett.)
Arbitro:   Kazakov

Monaco di Baviera
23 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Argentina  4 – 1
referto
  HaitiOlympiastadion (25.900 spett.)
Arbitro:   Sanchez Ibanez

Stoccarda
23 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Polonia  2 – 1
referto
  ItaliaNeckarstadion (70.100 spett.)
Arbitro:   Weyland

Seconda fase a gironi

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Gruppo A

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Classifica
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Squadra P.ti G V N P GF GS DR
  Paesi Bassi 6 3 3 0 0 8 0 +8
  Brasile 4 3 2 0 1 3 3 0
  Germania Est 1 3 0 1 2 1 4 -3
  Argentina 1 3 0 1 2 2 7 -5
Incontri
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Gelsenkirchen
26 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Paesi Bassi  4 – 0
referto
  ArgentinaParkstadion (55.348 spett.)
Arbitro:   Davidson

Hannover
26 giugno 1974, ore 19:15 UTC+1
Brasile  1 – 0
referto
  Germania EstNiedersachsenstadion(58.463 spett.)
Arbitro:   Thomas

Hannover
30 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Argentina  1 – 2
referto
  BrasileNiedersachsenstadion (38.000 spett.)
Arbitro:   Loraux

Gelsenkirchen
30 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Germania Est  0 – 2
referto
  Paesi BassiParkstadion (67.148 spett.)
Arbitro:   Scheurer

Gelsenkirchen
3 luglio 1974, ore 19:30 UTC+1
Argentina  1 – 1
referto
  Germania EstParkstadion (39.586 spett.)
Arbitro:   Taylor

Dortmund
3 luglio 1974, ore 19:30 UTC+1
Paesi Bassi  2 – 0
referto
  BrasileWestfalenstadion (37.315 spett.)
Arbitro:   Tschenscher

Gruppo B

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Classifica
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Squadra P.ti G V N P GF GS DR
  Germania Ovest 6 3 3 0 0 7 2 +5
  Polonia 4 3 2 0 1 3 2 +1
  Svezia 2 3 1 0 2 4 6 -2
  Jugoslavia 0 3 0 0 3 2 6 -4
Incontri
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Düsseldorf
26 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Jugoslavia  0 – 2
referto
  Germania OvestRheinstadion (67.385 spett.)
Arbitro:   Marques

Stoccarda
26 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Svezia  0 – 1
referto
  PoloniaNeckarstadion (44.955 spett.)
Arbitro:   Barreto Ruiz

Düsseldorf
30 giugno 1974, ore 19:30 UTC+1
Germania Ovest  4 – 2
referto
  SveziaRheinstadion (67.800 spett.)
Arbitro:   Kazakov

Francoforte sul Meno
30 giugno 1974, ore 16:00 UTC+1
Polonia  2 – 1
referto
  JugoslaviaWaldstadion (58000 spett.)
Arbitro:   Glöckner

Francoforte sul Meno
3 luglio 1974, ore 17:00 UTC+1
Polonia  0 – 1
referto
  Germania OvestWaldstadion (62000 spett.)
Arbitro:   Linemayr

Düsseldorf
3 luglio 1974, ore 19:30 UTC+1
Svezia  2 – 1
referto
  JugoslaviaRheinstadion (41.300 spett.)
Arbitro:   Pestarino

Finale per il terzo posto

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Monaco di Baviera
6 luglio 1974, ore 16:00 UTC+1
Brasile  0 – 1
referto
  PoloniaOlympiastadion (74.100 spett.)
Arbitro:   Angonese

  Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1974.
Monaco di Baviera
7 luglio 1974, ore 16:00
Paesi Bassi  1 – 2
referto
  Germania OvestOlympiastadion (75,200 spett.)
Arbitro:   Jack Taylor

Statistiche

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Classifica marcatori

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Autoreti
Miglior marcatore Miglior giovane[16] Premio FIFA Fair Play
  Grzegorz Lato (7)   Władysław Żmuda   Germania Ovest

All-Star Team[17]

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Portiere Difensori Centrocampisti Attaccanti
  Sepp Maier   Ruud Krol
  Paul Breitner
  Elías Figueroa
  Franz Beckenbauer
  Berti Vogts
  Marinho Chagas
  Wolfgang Overath
  Kazimierz Deyna
  Johan Neeskens
  Branko Oblak
  Rob Rensenbrink
  Johan Cruijff
  Grzegorz Lato
  1. ^ 1974 FIFA World Cup West Germany, su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2020).
  2. ^ «Quello del 1974 è il primo mondiale in cui gli sponsor tecnici e il consumismo fanno la loro pesante irruzione. L'Adidas offre maglie a molte squadre, gli argentini e i cileni giocano in alcune partite con maglie tutte azzurre i primi e tutte rosse i secondi, prive del logo della loro federazione calcistica, ma solo con quello dell'Adidas», cfr. Rossi, p. 55
  3. ^ Bortolotti, p. 171.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao Buffa.
  5. ^ a b c Bortolotti, p. 173.
  6. ^ G. P. Ormezzano, Il calcio e la coppa del mondo, p. 49.
  7. ^ Suddivise le squadre nelle quattro urne, in Corriere della Sera, 5 gennaio 1974, p. 9.
  8. ^ I cartellini gialli e rossi: una storia che risale al Mondiale del 1970, in mondiali.it. URL consultato il 29 luglio 2018.
  9. ^ Addio a Mwepu, l'eroe della punizione al contrario ai Mondiali del 1974, in gazzetta.it. URL consultato il 29 luglio 2018.
  10. ^ 15 giugno 1974, Italia soffre contro Haiti. E Zoff perde l'imbattibilità, in tuttomercatoweb.com. URL consultato il 29 luglio 2018.
  11. ^ IN GERMANIA UN’ELIMINAZIONE “PRECOCE”, in figc.it. URL consultato il 28 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2018).
  12. ^ a b G. P. Ormezzano, Il calcio e la coppa del mondo, p. 50.
  13. ^ a b La spaccata volante di Cruyff cambia la storia dei Mondiali, in foxsports.it. URL consultato il 30 luglio 2018.
  14. ^ Bortolotti, p. 174.
  15. ^ "1974 FIFA World Cup Germany - Awards", su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2021).
  16. ^ La FIFA in occasione della prima assegnazione del premio, ha organizzato un sondaggio tramite Internet per scegliere il miglior giovane dei Mondiali fra il 1958 e il 2002.
  17. ^ FIFA World Cup All-Star Team – Football world Cup All Star Team, su football.sporting99.com. URL consultato il 28 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).

Bibliografia

modifica
  • Gian Paolo Ormezzano, Il calcio e la coppa del mondo, Longanesi & C., Milano, 1978.
  • Adalberto Bortolotti, I campionati mondiali, in AA.VV., Enciclopedia dello Sport - Calcio, Roma, Treccani, 2002.
  • Davide Rossi, Palloni politici, 1ª edizione, Milano – Udine, Mimesis Edizioni, 2014, ISBN 978-88-575-2318-7.

Videografia

modifica
  • Federico Ferri, Federico Buffa, Storie Mondiali: Arancia Meccanica (1974), Sky Sport, 2014.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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