Otonyctomys hatti
Otonyctomys hatti (Anthony, 1932) è un roditore della famiglia dei Cricetidi, unica specie del genere Otonyctomys (Anthony, 1932), diffuso nell'America centrale.[1][2]
Descrizione
modificaDimensioni
modificaRoditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 90 e 116 mm, la lunghezza della coda tra 97 e 127 mm, la lunghezza del piede tra 21 e 23 mm, la lunghezza delle orecchie tra 14 e 15 mm e un peso fino a 36 g.[3]
Caratteristiche craniche e dentarie
modificaIl cranio presenta un rostro corto e sottile, le arcate zigomatiche sono compresse e le bolle timpaniche notevolmente ingrossate. I molari sono ridotti.
Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:
3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 |
3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 |
Totale: 16 | |||||||
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari; |
Aspetto
modificaLe parti dorsali variano dal bruno-rossiccio al marrone chiaro, la groppa è più scura, i fianchi sono fulvi mentre le parti ventrali sono bianche con dei riflessi color crema. Il muso è corto, gli occhi sono grandi e circondati da due anelli nerastri che si estendono anteriormente fino ai lati del muso dove sorgono le vibrisse. Le orecchie sono corte ed arrotondate. Il dorso dei piedi è bianco con dei riflessi giallognoli. La coda è lunga quanto la testa ed il corpo, è tozza, uniformemente marrone scura e termina con un ciuffo di lunghi peli. Le femmine hanno due paia di mammelle inguinali. Il cariotipo è 2n=50 FN=62.
Biologia
modificaComportamento
modificaÈ una specie arboricola e notturna. Si sposta solitamente a circa 1-2 metri dal suolo e costruisce i nidi nelle cavità tra i grossi rami degli alberi.
Alimentazione
modificaSi nutre di foglie e frutta.
Riproduzione
modificaUna femmina con tre cuccioli è stata catturata a giugno, mentre femmine che allattavano sono state osservate a febbraio.
Distribuzione e habitat
modificaQuesta specie è endemica della Penisola dello Yucatán, del Belize e del Guatemala settentrionale.
Vive nelle foreste tropicali fino a 250 metri di altitudine. Talvolta è presente anche negli edifici.
Conservazione
modificaLa IUCN Red List, considerata l'ampia diffusione, la tolleranza a diversi tipi di habitat, la popolazione presumibilmente numerosa e la presenza in diverse aree protette, classifica O.hatti come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
Note
modifica- ^ a b c (EN) Timm, R., Reid, F., Woodman, N., McCarthy, T. & Matson, J. 2008., Otonyctomys hatti, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Otonyctomys hatti, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Reid, 2009.
Bibliografia
modifica- Fiona A. Reid, A field guide to the Mammals of Central America and Southeast Mexico, Oxford University Press, 2009. ISBN 9780195343236
- Ceballos G, Mammals of Mexico, The Johns Hopkins University Press, 2014. ISBN 978-1-4214-0843-9.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Otonyctomys hatti
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